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Dintorni non armonios

3.3 Ricostruzioni e delocalizzazion

Un punto molto importante nella pianificazione di interventi volti a restaurare le siheyuan è quello delle condizioni di vita della popolazione residente. Continuando l'intervista a Wang le chiedo quali possano essere gli interventi volti a migliorare le condizioni abitative all'interno delle dazayuan, in seguito a questi interventi di trasformazione degli hutong, e lei mi risponde:

可以了。。。既然现在的大杂院减少一部分人 [...] 如果人减少一些的话,就是 自己建的一些房子可以拆掉一些,就会。。。我觉得就会。。。就会好一点儿, Immagine 4: annuncio per l'affitto di appartamenti in siheyuan.

但是这也是需要一个。。。需要一时间,需要时间慢慢地来,不能一下子全都 拆掉,是吧?

Kěy . . . Le jìrán xiànzài de dàzáyuàn ji nsh o yībùfèn rén [...] Rúgu rén ji nsh oǐ ǎ ǎ ǒ ǎ ǎ yīxiē dehuà, jiùshì zìj jiàn de yīxiē fáng z kěy chāi diào yīxiē, jiù huì. . . W juédéǐ ǐ ǐ ǒ jiù huì. . . Jiù huì h o yīdi n er, dànshì zhè yěshì xūyào yīgè. . . Xūyào yī shíjiān,ǎ ǎ xūyào shíjiān màn man de lái, bùnéng yīxià zi quándōu chāi diào, shì ba?

Si potrebbe....dato che adesso una parte degli abitanti delle dazayuan è diminuita[…] Se si riduce un po' il numero delle persone, si potrebbero demolire alcune stanze [si riferisce alle stanze costruite dai residenti per supplire alle mancanze di spazio], questo potrebbe...io penso che potrebbe...migliorare un po' [la situazione], ma questo richiede anche un...ci vuole un po' di tempo, ci vuole del tempo per arrivarci pian piano, non si può demolire tutto in un attimo, non è vero?

Una delle proposte relative al problema degli spazi e delle modifiche apportate dei residenti che rendono irriconoscibile la forma originaria di una siheyuan sarebbe quella di ridurre il numero degli abitanti, demolire le aggiunte abusive e restaurare le abitazioni. Avevo già sentito questa proposta da alcuni architetti, ma di fatto sembra essere funzionale a una rivalutazione in chiave turistica e per pochi ricchi residenti. Senza dimenticare che una soluzione del genere lascia aperti molti interrogativi su come sistemare gli attuali residenti, se sfollarli come avveniva già negli anni '90 del novecento o se rimborsarli e trasferirli in nuove abitazioni, come avvenuto a partire dalla fine dello scorso decennio. Il problema del sovrappopolamento degli hutong viene infatti molto usato dalla propaganda governativa per giustificare le delocalizzazioni forzate degli abitanti delle zone che si vorrebbero rinnovare o demolire, dicendo che questo problema compromette le condizioni di agibilità degli edifici.135

Durante l'intervista a Michael, lui mi racconta di essere stato testimone di una delocalizzazione forzata, durante il suo primo anno a Pechino, quando viveva in un palazzo

appartenuto a un'unita di lavoro del renmin ribao, il principale quotidiano cinese. La zona, in questo caso vicino al famoso mercato della seta di Yonganli,136 era finita sotto tiro da parte di

compagnie edili che volevano costruire altri grattacieli nella zona. L'edificio era mezzo vuoto perché molte persone erano già state spostate, ma qualcuno non voleva ancora andarsene. Michael mi racconta:

Michael Eddy: there was some, there was some controversy, ah, some resident didn't wanted to, ah, didn't wanted to be [cerca le parole giuste]... To be destroyed, they didn't wanted to leave but they were beign forced to, by the Chaoyang governement [dall'amministrazione del distretto di Chaoyang].

Antonino Magistro: And what there is now there? They bilded some... ME: As far as I know it's still there

AM: ah ok.

ME: Becouse it's...but I think they made it hell for the people living there. When I was living there, [ripensa a quel tempo] you know you wake up in the morning and you already hear they BANG the walls and [dice la parola bang ad alta voce] everyday you saw, ah, all that kind of radiators and like the, ah, doors, impiled down in that kind of courtyard

AM: Ok. They were rimuving it to...?

ME: They were removing it to sell it to the scrap people and I saw in addiction also where hundreds of security people come to take this one guy out and they [butta fuori un respiro ricordando la scena] they took all of his stuffs from his appartment put it on to a moving truck and than they went in and smashed everything to go [non sono sicuro di questa parola] the doors and the windows away so he will never go back. Yes pretty, pretty brutal beginning.

ME: C'era stata qualche, c'era stata qualche controversia, ah, alcuni residenti non volevano, ah, non volevano essere...essere distrutti, non volevano andarsene ma erano forzati a farlo, dal governo di Chaoyang.

AM: E cosa c'è adesso lì? Hanno costruito qualche... ME: Per quanto ne so è ancora lì.

AM: Ah, ok.

ME: Perché è... Ma credo che l'abbiano reso un inferno per le persone che ci vivono. Quando vivevo lì, lo sai, ti svegli al mattino e li senti già BANG, colpire i muri e ogni giorno vedevi, ah, tutte quelle cose come radiatori e come le ah, porte, impilate in quella specie di cortile.

AM: Ok, le stavano rimuovendo per...?

ME: Le stavano rimuovendo per venderle alle persone che comprano rottami, e inoltre ho visto che c'erano anche centinaia di addetti alla sicurezza che erano venuti a prendere questo tizio e loro hanno preso tutta la sua roba dal suo appartamento, l'hanno messa su un furgone e poi sono entrati e hanno distrutto tutto per andare […] hanno portato via le porte e le finestre così lui non sarebbe più tornato. Si proprio, proprio un inizio brutale.

Il fatto di portare via i materiali dalle case in demolizione per rivenderle è indicativo di un tipo di economia basata sulla raccolta e la vendita dei rifiuti, che è possibile osservare continuamente negli hutong, anche a causa del fatto che i lavori di demolizione o di piccole ricostruzioni non cessano mai. Si vedono continuamente biciclette legate a un carretto che trasportano cumuli di rifiuti e materiali raccattati in giro per le strade. Questo tipo di economia potrebbe rientrare nel fenomeno, descritto da Serge Latouche, dell'economia informale (Latouche 1993:34). Latouche riprende questo concetto dai lavori di Ivan Illich (Illich, 1985:41), anche se rimane difficile definire cosa egli intenda per informale, trattandosi di un fenomeno per sua natura vago e sfocato e in buona parte riassorbito all'interno del sistema di produzione capitalista nel corso degli anni. Ciò che è però importante in questo fenomeno è il continuo tentativo di elaborazione di forme economiche e sociali nuove proprio da parte delle popolazioni e delle classi sociali subalterne che non hanno modo di reagire alla violenza strutturale che deriva dai rapporti di potere legati all'economia di mercato, se non usando tattiche mediante le quali riorganizzare il loro modo di vivere la quotidianità, seppur

subordinati a un sistema produttivo che li colloca ai margini della società. Si tratta di cercare di ribaltare il rapporto tra centro e periferia, mettendo al centro di questi nuovi sistemi la rete di relazioni sociali piuttosto che il sistema di produzione, anche se rimangono azioni di portata limitata. Il valore di queste pratiche non sta in una valutazione della loro efficacia, ma nelle pratiche in sé. Continuo la mia intervista:

AM: I uh I herd of sach things in naineteeennaintyfive, ah, about the Qianmen area. ME: Yes. This is the one old man I talked to ah and lived there for fourty years or something, and he was, he was trying to give me documents to pass on to journalists, and he wanted me to contact my ffff,ssss, ffff [vorrebbe dire friend ma la parola non gli esce a causa della grande diffidenza a parlare di questo argomento con persone che non conosce, data anche la grande paranoia verso possibili agenti governativi infiltrati, paranoia già manifestata anche negli altri colloqui], you know my quot, unquoted foreign journalist friendz [stavolta marca bene la parola] wich I didn't really had any. AM: Ok.

ME: But I, I asked for some contacts [scandisce bene pure questa parola] from friends and I said hey! This guy is asking for some, ah, [fa una pausa esitando, forse pensando se dirlo o no] some coverage or support from jurnalists, he wants to talk to some journalists, and the answer I got back from theese journalists wasss [si ferma e continua con un espressione di disappunto scuotendo la testa] this is nat news! Maybe if it was ten years ago ninety, nintinninetyfive or... thiiiss would have been news but it's not news so, that's all I can do

AM: So you didn't passd theese documents to anyone? Ok you coudn't ME: Ah ehm yeah I, I may, I may had pass them on but still was, noone AM: Noone was really interested in tett.

ME: No, and than I got into trouble with my boss [dice questo con un'aria di stanchezza], becouse she found out that I , had been questioned by police and than, ah, I, sh, I didn't go to work for few days to see what happened and than, yeah, so s... AM: Io, uh, ho sentito di queste cose nel millenovecentonovantacinque, ah, a proposito dell'area di Qianmen.

quarant'anni o qualcosa del genere. E lui stava, stava cercando di darmi dei documenti da passare ai giornalisti, e voleva che io contattassi il mio ffff,ssss, ffff, lo sai, il mio cit, non citato amico giornalista straniero. Che in realtà non avevo.

AM: Ok. Ma io, io chiesi per alcuni contatti da amici, e dissi Hey! Questo tipo sta chiedendo, ah, una copertura o un supporto da parte di giornalisti, lui vuole parlare con dei giornalisti, e la risposta che ho ricevuto da questi giornalisti eraaaa, questa non è una notizia! Forse se fosse stato dieci anni fa, nel novanta, millenovecentonovantacinque, o... Queeesta sarebbe stata una notizia, ma non è una notizia, così questo è tutto ciò che posso fare.

AM: Così non hai passato questi documenti a nessuno? Ok non potevi... ME: Ah ehm, si, io, io avrei potuto passarli ma comunque non c'era nessuno. AM: Nessuno era veramente interessato in questo.

ME: No. E poi sono finito nei guai con il mio capo, perché lei scoprì che io, ero stato interrogato dalla polizia e poi, ah, io, sh, non andai a lavoro per qualche giorno per vedere cosa sarebbe successo e poi si, così...

Immagine 5: Costruzioni abusive realizzate utilizzando materiali riciclati.