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La panoramica delle città

Nel documento Primo Rapporto (.pdf 1.1kb) (pagine 160-167)

VERSO L'APPENNINO FORLIVESE

3. La panoramica delle città

3.1. Bologna

Rispetto al 1993, a Bologna l'andamento è decisamente migliore. Dopo alcune stagioni di difficoltà, l’attività fieristica è in ripresa, aumenta la superficie espositiva, il numero degli espositori (+14%) e i visitatori (+8,9%

il totale e +10% gli stranieri) (tab. 7.3).

Bologna conferma la propria authority nel settore. Il polo fieristico bolognese, che comprende anche Modena e Ferrara, ha sofferto la crisi economica in maniera inferiore rispetto ad altre realtà fieristiche italiane, come Milano e Genova. La crisi economica ha costretto aziende medie e medio piccole a contenere e tagliare i costi, con conseguenze negative per gli enti fiere meno solidi e meno dotati di capacità negoziali e commerciali.

Il 1994 risultata positivo anche per l’aeroporto Marconi, che diviene sempre più internazionale. Il traffico passeggeri internazionale, pari a 926.113 arrivi (+19,9%), supera infatti quello nazionale (874.156, +2,2%).

Per quanto riguarda la situazione della ricettività alberghiera, si assiste alla scomparsa dei 5 stelle per motivi economici fiscali e commerciali. Gli arrivi e le presenze sono leggermente aumentati rispetto al 1993, grazie soprattutto al turismo straniero (+13% gli arrivi e +16,5% le presenze). C’è quindi interesse per Bologna da parte dei turisti stranieri in visita nelle città d’arte italiane e una maggiore flessibilità dei prezzi potrebbe portare a interessanti risultati. Durante l'estate 1994, anche Bologna ha tenuto aperti alcuni musei in notturna: il Museo archeologico, il Museo medioevale e la Biblioteca comunale. Una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza dovrebbe condurre a una più intensa frequentazione.

Secondo numerosi operatori turistici, Bologna mantiene la sua identità di città d’affari, ma è ancora dibattuta tra il desiderio di entrare nel circuito

Tab. 7.3 - Espositori e visitatori a Bologna Fiere (1991-93)

Anno Espositori Visitatori

1991 15.935 1.030.717

1992 14.454 1.018.897

1993 14.228 1.022.076

Fonte: Bologna Fiere

delle città d’arte e quello di preservare normali ritmi di vita, senza aumentare il carico antropico, senza bloccare le strade, senza l'affollamento dei pubblici esercizi.

3.2. Modena

Per Modena il 1993 era stato un anno decisamente difficile (-6,6% delle presenze alberghiere nel primo semestr) e i primi 8 mesi del 1994 presentano un ulteriore peggioramento (-8,8% gli arrivi e -10,3% le presenze). Dopo l’estate, tuttavia, si sono avvertiti alcuni leggeri segnali di recupero.

La contrazione ha riguardato soprattutto il traffico d’affari. Le difficoltà dell’industria italiana pesano sull’attività degli alberghi che, come a Modena, lavorano con un numero circoscritto di aziende. Le manifestazioni fieristiche cittadine continuano a non garantire benefici per gli albergatori, per l’abbandono in cui giacciono per gran parte dell’anno i padiglioni della Fiera. L'attività è legata alle grandi fiere bolognesi, Cersaie, Cosmoprof, Linea Pelle e Micam, ma l’aumento negli ultimi anni della ricettività alberghiera di Bologna e la concorrenza di Rimini hanno contribuito a limitare i tassi di occupazione degli alberghi locali.

3.3. Reggio Emilia

Il settore alberghiero ha registrato nei primi 10 mesi del 1994 un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno, sia in termini di arrivi (+3,5%) che di presenze (+1,1%). Sono in aumento gli arrivi stranieri (+8,6%) a fronte di un calo delle presenze (-5,6%). La città non riesce a trattenere i turisti stranieri di passaggio per più di un giorno.

I mesi estivi restano un periodo vuoto e senza obiettivi turistici, non si annunciano per il prossimo futuro grandi opportunità culturali, né manifestazioni di richiamo, nonostante il prestigio del teatro R. Valli, in quanto il richiamo degli spettacoli non determina nuove presenze.

Il sistema alberghiero regge al clima recessivo, ma senza soddisfacenti risultati economici. Soprattutto gli alberghi a 4 stelle a risentono del calo della clientela d’affari, della riduzione dei meeting aziendali, della bassa permanenza media dei clienti, non oltre due notti. La clientela delle fiere di Bologna non arriva a Reggio, con la sola eccezione dei partecipanti al Cersaie, ma gli spazi di marketing diretto non mancano.

3.4. Parma

La città continua la sua crescita nel settore fieristico. Il 1994 è stato un anno positivo per il settore che ha registrato un generale aumento di visitatori e di espositori. Maggio ha visto il consueto ritorno biennale di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, con circa 110.000 visitatori, 1.828 espositori (210 stranieri) e una superficie netta venduta di circa 42.000 mq.

Le novità del 1994 sono Promobusiness, per la regalistica promozionale, e Gotha, 1° salone nazionale dell’alto antiquariato. Per il 1995 si prevedono l’accorpamento delle 3 fiere dedicate alla tecnologia, Tecnoconserve, Milc e Tecnomeat. Inoltre Mercanteinfiera sarà proposto in due edizioni, primaverile e autunnale. Secondo gli addetti ai lavori, il buon andamento dell’attività fieristica di Parma è legato sostanzialmente alla qualità delle sue manifestazioni e dei collegamenti stradali, infatti Milano è raggiungibile in un’ora.

Il periodo estivo resta sempre piuttosto critico per Parma. Nel 1994 soprattutto gli alberghi a 4 stelle hanno risentito del calo di clientela, in quanti i turisti di passaggio e il turismo d'affari hanno scelto i 3 stelle.

La città insomma fatica a catturare l’attenzione dei turisti ed è più attenta alla questione termale che a quella del turismo parmense. Tuttavia il forte calo delle presenze straniere rispetto all'anno precedente non rispecchia un momento di crisi, ma è legato al confronto con il flusso determinato nel 1993 dai Campionati mondiali di baseball. Il comparto alberghiero risente dell’assenza di iniziative culturali di forte richiamo, ora che anche il Festival Verdiano è venuto a mancare.

3.5. Piacenza

Per Piacenza il 1994 è stato leggermente migliore del 1993. I dati statistici dell’Ufficio turistico provinciale presentano un incremento più consistente del reale dovuto ad una sollecitazione delle dichiarazioni degli albergatori piuttosto che ad un aumento effettivo.

Gli alberghi di Piacenza possono contare su circa 150 giornate di discreta occupazione delle camere, in primavera e in autunno, con un traffico strettamente commerciale di clientela di passaggio. Sull’onda dello sviluppo industriale, Piacenza ha aumentato di 200 unità le camere alberghiere con due nuovi alberghi a 3 stelle e uno a 4 stelle. Ma parallelamente è diminuito

il movimento da Milano che ha una ricettività alberghiera sufficiente a coprire la richiesta anche nei periodi di punta.

Secondo gli operatori intervistati, Piacenza e il suo entroterra sono in grado di offrire attrattive interessanti “almeno per due giorni di sosta”. Si dovrebbe dunque promuovere l’entroterra, le colline piacentine e le bellezze artistiche, ora praticamente sconosciute.

3.6. Ferrara

I dati del movimento alberghiero per il periodo gennaio - settembre mostrano una buona crescita del movimento italiano (+4,8% di arrivi e +12,2% di presenze) e un notevole aumento degli stranieri (arrivi +24,0% e presenze +27,6%). Ma nel 1994 hanno riaperto 3 esercizi chiusi nel 1993 per lavori di ristrutturazione. Gli alberghi a 4 stelle segnalano maggiori difficoltà, a causa dell’accresciuta disponibilità di camere in alberghi a 3 stelle di buon livello.

La realtà alberghiera locale ha risentito della recessione. Il traffico collegato alle aziende locali e della provincia si è ridotto, ma resiste l’attività legata agli appuntamenti fieristici di Bologna.

Dal turismo culturale e artistico provengono invece i segnali positivi. Nel periodo estivo varie iniziative ed eventi artistici hanno attirato su Ferrara l’attenzione di stampa e televisione, ad esempio la manifestazione dei Buskers, i suonatori di strada. In città sono state ospitate fino a 50.000 persone al giorno che hanno incrementato anche il giro d’affari extraricettivo. Le mostre hanno ottenuto buoni ritorni di immagine, più che risultati in termini di occupazione alberghiera e di giro d’affari per gli esercizi cittadini. Ferrara ha sciolto l'alternativa tra città colta per turisti sofisticati e città di turismo di massa e si è orientata verso il turismo culturale e le iniziative di livello.

Le iniziative culturali e di spettacolo hanno visto una buona positiva collaborazione tra operatori privati e pubblici, ad esempio con l’acquisto di biglietti d’ingresso alle mostre da parte degli albergatori, poi offerti in omaggio ai clienti e una maggiore elasticità negli orari di apertura di bar e ristoranti.

3.7. Ravenna

Ravenna è stata particolarmente toccata dalla crisi economica a causa del crollo Ferruzzi-Gardini, ma non sembra ancora optare per lo sviluppo del turismo, che pure costituisce una grande opportunità, anche se la crisi ha spinto le strutture ricettive ad investire per poter rimanere sul mercato e le ristrutturazione riguardano ormai diversi alberghi della città. Il traffico commerciale è decisamente rallentato ed è pressoché scomparsa l’attività congressuale.

Ma il turismo mostra segnali di vivacità, pure con volumi di traffico molto ridotti. Da gennaio ad ottobre 1994 si nota un miglioramento rispetto al 1993, soprattutto in termini di presenze alberghiere (+7,2%) e in particolare per i turisti stranieri (+12,2% gli arrivi e +16,2% le presenze).

Gli operatori privati lamentano l'assenza di una politica turistica cittadina, ma rilevano anche difficoltà dovute al sistema ospitale, alla viabilità, alla segnaletica stradale, agli orari di apertura degli esercizi commerciali.

Nel periodo estivo Ravenna organizza alcune manifestazioni di prestigio, tra tutte Ravenna Festival, importante per l'immagine e la qualità dei visitatori. Tuttavia, gli operatori ne criticano i costi eccessivi e il periodo di realizzazione (luglio). In effetti Ravenna ha un potenziale turistico molto elevato, ma circa il 40% del movimento turistico è concentrato da metà marzo a metà maggio (soprattutto turismo scolastico). E' quindi opportuno pensare ad aumentare i flussi turistici fuori stagione e a sensibilizzare il sistema per assicurarne l'efficienza.

4. Appendice statistica

Tab. 7.A.1 - Alberghi a 3 e 4 stelle a Bologna (1994)

4 stelle 3 stelle Totale

Alberghi 17 34 51

Camere 2.070 1.317 3.387

Fonte: Ufficio turistico di Bologna

Tab. 7.A.2 - Il movimento alberghiero nelle città d'arte e d'affare dell'Emilia-Romagna (variazioni percentuali 1994 su 1993)

Città Italiani Stranieri Totale

Bologna (gen./ago.)

Arrivi -1,4 +13,0 +2,4

Presenze +0,5 +16,5 +4,4

Modena (gen./ago.)

Arrivi -10,5 -3,1 -8,8

Presenze -12,1 +4,3 -10,3

Reggio Emilia (gen./ott.)

Arrivi +2,1 +8,6 +3,5

Presenze +3,0 -5,6 +1,1

Parma (gen./set.)

Arrivi +6,3 -2,9 +3,6

Presenze -4,1 -22,0 -9,3

Piacenza (gen./lug.)

Arrivi +7,0 +19,6 +15,8

Presenze +10,2 +8,4 +8,7

Ferrara (gen./set.)

Arrivi +4,8 +24,0 +9,1

Presenze +12,2 +27,6 +15,6

Ravenna (gen./ott.)

Arrivi -0,1 +12,2 +3,5

Presenze +4,0 +16,2 +7,2

Fonte: Uffici turistici delle rispettive città

8. CONSUNTIVO DELL'ESTATE SULLA RIVIERA

Nel documento Primo Rapporto (.pdf 1.1kb) (pagine 160-167)