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Capitolo IV: Le iniziative a sostegno dello spazio rurale e dell’Agriturismo in Lunigiana

4.2 La programmazione della Provincia di Massa Carrara

Con l’adozione del piano a livello provinciale è stato completato un processo che persegue la costruzione di un nuovo modello d’interfaccia tra produttori agricoli e popolazione nel territorio provinciale. Le misure del piano della Provincia di

Massa Carrara 2000-2006 sono state articolate in assi prioritari e un’asse Leader,

nel terzo asse, “sostegno allo sviluppo integrato del territorio”, sono state ricomprese le misure che hanno riguardato la diversificazione, la commercializzazione dei prodotti e la crescita delle attività artigianali e turistiche riconducibili, principalmente, alle attività delle aziende agrituristiche, oggetto della nostra indagine.

87 L’analisi del territorio, secondo il metodo SWOT23

, ha permesso di pianificare, all’interno del piano, interventi mirati ad arginare le emorragie che il territorio presentava, attraverso l’individuazione delle minacce più consistenti e di stimolare i punti di forza, attraverso investimenti dettati dalle opportunità che il territorio offre.

A questo punto, sono stati individuati i punti deboli sui quali intervenire: -spopolamento e invecchiamento della popolazione,

-mancanza d’infrastrutture;

-mancanza di una classe imprenditrice nuova;

-adeguamento ai moderni sistemi di agricoltura e frammentazione delle aziende.

I punti di forza rilevati, invece, erano rappresentati da: -produzioni qualitative enogastronomiche di alto pregio; -notevoli risorse culturali;

-grande ricchezza di risorse ambientali e naturalistiche

Sono stati prefissati, di conseguenza, gli obiettivi specifici che il piano intende raggiungere e che perseguono le seguenti finalità:

-sviluppare e rafforzare la qualità delle produzioni agricole e alimentari; -attivare e sostenere circuiti brevi tra produzione e consumo;

-esaltare la multifunzionalità delle attività agro-forestali.

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Analisi che si caratterizza per la capacità di evidenziare punti di forza e debolezza, opportunità e minacce, in modo da poter pianificare misure adeguate nel medio periodo.

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Figura 24: Programmi d’intervento 2000-2006 Provincia di Massa-Carrara

Fonte: Provincia di Massa-Carrara, Piano Locale di Sviluppo Rurale 2000-2006

Le misure del “Piano” sono state ispirate da principi di diversa portata e hanno riguardato tutto il territorio provinciale, interessato, per i comuni della Lunigiana, anche dalle misure Leader (Fig. 24), tuttavia, le principali direttrici d’intervento sono state indirizzate secondo lo schema seguente:

 globale, per quanto riguarda quelle attivate dalla Provincia di Massa-Carrara, con obiettivi rivolti alla riqualificazione di tutti i settori delle aree rurali;

 locale, invece, per le misure approntate dalla Comunità Montana, che indirizzano determinate risorse a favore di settori individuati come punti essenziali delle attività produttive agro-forestali.

Tra gli obiettivi previsti, quelli legati allo sviluppo di una diversa classe imprenditrice, all’integrazione del reddito agricolo con altre attività e il recupero del patrimonio abitativo esistente, sono stati ispirati, essenzialmente, dal

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principio di multifunzionalità introdotto nelle politiche di sviluppo del mondo rurale sul finire degli anni 90’.

Nella programmazione 2000-2006 la regione Toscana ha inserito una misura riguardante la diversificazione del settore agricolo e di quelli affini che ha attivato oltre mille domande con più di 60 milioni di contributi pubblici.

Figura 25: programmazione 2000-2006-misure Comunità Montana

Fonte: PLSR 2007-2013 Provincia Massa-Carrara

In questo contesto, infatti, sono state inserite le misure più significative riguardanti il comparto agrituristico e, in particolar modo, nell’Asse 3 (sostegno allo sviluppo integrato del territorio) si evidenzia, dall’esame del PLSR 200-2006, la misura 9.5 -

“Diversificazione delle attività del settore agricolo”- riguardante l’Agriturismo e l’Agricampeggio.

La misura ha previsto varie forme a sostegno della nascita di nuove strutture agricole (individuate all’interno dei parchi naturali) favorendo, di fatto, lo sviluppo di attività collaterali per far sì che si possa parlare, per l’agricoltore, di forme di integrazione di reddito.

All’interno della misura n.9.5, infatti, troviamo incentivi rivolti alla realizzazione di strutture per l’agricampeggio, adeguamento dei locali per le strutture artigianali e sono stati finanziati, altresì, gli interventi sui fabbricati aziendali.

90 Altre importanti misure, comunque, sono ascrivibili alla promozione del turismo rurale e propedeutico ad esso e rientrano in quest’ottica quelle mirate al potenziamento della filiera produttiva e le misure che hanno migliorato sensibilmente gli standard d’igiene e tecnologici delle produzioni agroalimentari e zootecniche. (Asse 1- Sostegno al sistema produttivo agricolo agroindustriale,

Misura 1 – Investimenti nelle aziende agricole).

Non va trascurata, tra l’altro, l’importanza assunta dagli obiettivi che riguardano, nel complesso, il miglioramento dello spazio rurale ed apportano, conseguentemente, un rinnovato fascino constatabile nella fruizione del paesaggio stesso. Tra questi, ricordiamo la salvaguardia della produzione biolgica, e la salvaguardia delle specie vegetali a rischio. (Asse 2- Sostegno al miglioramento

dell’ambiente rurale, Misura 6 – Misure agroambientali).

La verifica dei risultati raggiunti da questa fase di programmazione è riscontrabile dall’esame del Piano Locale di Sviluppo 2007-2013, dove si apprende come siano state finanziate, per lo sviluppo delle attività agrituristiche, 57 domande di cui ben 56 appartenenti alla Lunigiana.

L’analisi dei fabbisogni della successiva programmazione 2007-2013 (condotta anch’essa con metodo SWOT) si basava proprio sui risultati raggiunti nella precedente fase (Fig. 26).

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Figura 26: Impatto della programmazione 2000-2006

Misure attivate dalla Comunità Montana della Lunigiana

92 Dai dati della Figura n°26 emerge come le somme più consistenti, per quanto riguarda la Lunigiana, siano state indirizzate, prevalentemente, nella misura n. 1 del PLSR 2000-2006 (Investimenti nelle aziende agricole) che comprende ben il 30% dei contributi totali liquidati.

In seconda posizione, per quantità di contributi liquidati, compaiono proprio le somme erogate per finanziare le domande relative alla misura 9.5 (diversificazione delle attività del settore agricolo- Agriturismo) che ha visto finanziamenti per una cifra vicino ai 2,5 mil. di Euro.

La fase di programmazione 2007-2013, avvalendosi di nuovi criteri di ripartizione territoriale in base ai quali erogare i fondi comunitari, aveva come obiettivo strategico quello di ponderare, ancor più specificatamente, la portata degli interventi.

La nuova metodologia di zonizzazione del PSN è stata corredata dall’ulteriore suddivisione dell‘IRPET che individua alcune sottoclassi in modo da poter cogliere tutte le specificità territoriali (Cfr. Cap. III).

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Figura 27: Zoonizzazione 2007-2013

Fonte: PLSR 2007-2013 Provincia Massa-Carrara

La nuova classificazione, infatti, permetteva di cogliere le differenze nella variegata situazione delle realtà rurali individuando, in particolare, quelle zone soggette alle maggiori forze centrifughe (spopolamento verso il fondovalle e verso le zone urbane) in modo da calibrare in maniera più perentoria gli interventi a sostegno delle aree rurali.

L’analisi SWOT (Cfr. nota n.21, pp. 93), condotta in fase preliminare, individuava, dunque, le priorità per le specifiche esigenze territoriali, tenuto conto degli strumenti a disposizione.

Per l’Asse 1, “Miglioramento della competitività del settore agricolo forestale”, venivano riconosciute le molteplici produzioni agro alimentari (Lunigiana e Zona di costa) e una densità di imprese femminili superiori alla media (Lunigiana), mentre le dimensioni ridotte delle aziende e la destinazione verso l’autoconsumo

94 rappresentavano le caratteristiche principali del settore sia in Lunigiana sia dell’area di costa, insieme alle numerose zone incolte che caratterizzano, da tempo, il territorio.

Le opportunità erano costituite da una possibile innovazione degli impianti di trasformazione, sviluppo delle filiere, valorizzazione della zootecnia, tutti elementi che andavano ad impattare l’intero territorio provinciale.

Le minacce erano rappresentate dall’esodo agricolo e rurale con il conseguente aumento dell’incolto (Lunigiana), mentre per l’area di costa si rilevava il fenomeno opposto della crescente antropizzazione e riduzione delle colture preesistenti. Anche l’analisi SWOT per l’Asse 2, “Valorizzazione dell’ambiente e dello spazio

rurale”, individuava problemi di assetto idrogeologico come denominatore

comune a tutto il territorio, rilevando anche, come weakness, le migrazioni verso il fondovalle che sono avvenute in Lunigiana.

S’intravedeva, altresì, l’opportunità di fare sistema tra il turismo costiero e della Lunigiana e di valorizzare il turismo verde e dei prodotti tipici.

L’Asse 3, infine, “Qualità della vita delle zone rurali e diversificazione dell’economia

rurale” pur riconoscendo la genuinità dell’ambiente della Lunigiana, sottolineava la

necessità di arginare l’esodo rurale delle zone più periferiche attraverso interventi sul turismo e sul legame tra attività turistiche ed agricoltura.

Con riferimento agli obiettivi strategici, per l’Asse 1 sono state previste misure specifiche che, per la Lunigiana, sono state indirizzate, soprattutto, a sostegno degli agricoltori (Misura 112-113), favorendo la nascita di una nuova imprenditoria in favore del ricambio generazionale e migliorando le aziende agricole (Misura 121) per mezzo di sistemi di ammodernamento delle strutture e delle tecniche igieniche etc.

Il processo di rinnovo dell’imprenditoria locale è confermato dai risultati raggiunti e dalla buona partecipazione di domande presentate per questi contributi (di cui 2/3 tra finanziate ed ammissibili per un totale di 1.240.000 euro nella prima fase 2007-2010), ma sono stati constatati molti casi di abbandono dell’iniziativa a contributo approvato, segno che la convinzione e la voglia di scommettere sul territorio non erano in linea con le risorse programmatiche disponibili.

95 Accanto a questi interventi sono state intraprese azioni per favorire una maggiore competitività delle strutture, come l’ammodernamento delle aziende, con l’obiettivo, anche in questo caso, di favorire un rinnovamento imprenditoriale dell’azienda, in modo che possa inserirsi in maniera maggiormente competitiva sul mercato. Le domande presentate, però, sono state caratterizzate da interventi poco radicali e indirizzati, più che altro, all’acquisto delle attrezzature, tutto ciò a causa, probabilmente, dei tempi ristretti per la presentazione delle domande e dal fatto che quest’ultime avrebbero dovuto essere immediatamente cantierabili (ISR- 2010).

Sono state previste, inoltre, anche delle misure (123 e 132) per le produzioni agricole del bosco e per la partecipazione a percorsi di qualità alimentare, che hanno visto, prevalentemente, soggetti privati richiedere contributi e con il 50% delle domande dichiarate eleggibili.

Per l’Asse 2, invece, sono state approntate misure (211) che prevedono il mantenimento di sostentamento dell’attività agrizootecnica, ai fini di una salvaguardia del tessuto socio-economico.

La misura 226 e la 227 prevedevano investimenti nella protezione forestale e tutela della biodiversità, ai fini di un vantaggio tangibile per tutta la collettività. Per tutte queste misure sono stati previsti contributi per oltre 700.000 euro che sono serviti a completare il percorso di tutela dell’ecosistema, attuato a scopo preventivo per il sostegno del territorio.

Nel terzo asse, infine, sono stati stanziati dei finanziamenti (misura 311) mirati

ad implementare una diversificazione delle attività delle aziende agricole esaltando il loro ruolo multifunzionale.

L’esigenza era scaturita dalla necessità di qualificare il settore agrituristico (appreso che ormai i margini di crescita andavano esaurendosi) differenziando l’offerta e rivolgendosi verso attività didattiche come il mondo scolastico e le degustazioni dei prodotti tipici.

Le domande sono state rese ammissibili con l’intento di ristrutturazione delle aziende per usi agrituristici ed ha visto l’erogazione dei contributi pari al 3% del totale finanziato complessivamente.

96 Accanto alle misure individuate dal PSN, durante il periodo di programmazione 2007-2013, hanno operato anche altri strumenti secondo la seguente ripartizione:

Figura 28: Zonizzazione altri interventi di programmazione 2007-2013

Fonte: PLSR 2007-2013 Provincia Massa-Carrara

La misura Leader plus, in particolare, è entrata a far parte della programmazione 2007-2013 delle Regioni ed è gestita dai GAL (Gruppi di azione locale) istituiti per la gestione delle misure LEADER.

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Figura 29: Zonizzazione regionale GAL Toscana

Fonte: Regione Toscana-Sviluppo Rurale

Il consorzio GAL Lunigiana nasce nel 1994 per gestire l’iniziativa Leader II e, in seguito, la misura Leader Plus, nell’ultima fase di programmazione si è occupato della Strategia di sviluppo integrato del territorio (SISL).

La strategia è rivolta ad un miglioramento, come strumento complementare al PLSR, delle condizioni di integrazione dello sviluppo integrato e sostenibile del territorio e del tessuto socio-economico della Lunigiana, attivando misure che si prefiggono, principalmente, di tutelare e riqualificare il patrimonio rurale (piccoli borghi) e secondariamente quello di promuovere le produzioni locali con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle popolazioni autoctone.

Le misure sono attivate nelle tre ripartizioni per assi di riferimento del PLSR ed agiscono in stretta sinergia e complementarità con il PLSR stesso e gli altri strumenti di programmazione provinciale.

Accanto alla SISL agiscono anche altri strumenti di programmazione che risultano complementari all’attuazione del PLSR stesso, come il PASL (Patto per lo sviluppo

98 locale), che prevede il perseguimento dell’aumento di competitività generale dalla Provincia di Massa-Carrara.

Stipulato tra Regione Toscana e Provincia MS, prevede per la Lunigiana un particolare obiettivo rivolto alla messa in rete e valorizzazione delle caratteristiche ambientali, rivelando una piena coerenza con alcuni progetti del PLSR, rispetto al quale si evidenziano anche particolari sinergie sulla valorizzazione del settore primario e sull’istituzione del distretto rurale.

Il PTC (Patto territoriale di coordinamento) sostiene, invece, il ruolo della

governance, finalizzata alla valorizzazione delle risorse locali ed alla protezione

idrogeologica del territorio.

Il PTC individua, in particolare, le risorse agro-ambientali quali elementi strategici per lo sviluppo, con preciso riferimento alle aziende agricole, alla ricettività rurale, ai prodotti di nicchia e alle filiere riconoscendo, tra l’altro, il ruolo funzionale svolto in questo senso dalle strade del vino dagli agriturismi e all’intero complesso dei prodotti tipici.

Inoltre, il PPES (Piano pluriennale economico sociale del Parco delle Apuane) individua obiettivi in linea con il PLSR, come il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, la tutela delle risorse ambientali e la realizzazione di un rapporto equilibrato tra economia ed ecosistema. Le azioni che mirano ad attuare gli obiettivi prevedono la tutela e promozione del patrimonio naturale-culturale, la promozione e fruizione turistica del parco.

Infine, il PSSE (Piano di sviluppo socio-economico della Comunità montana della Lunigiana) che ha l’obiettivo di mantenere la popolazione sul territorio, si prefigge il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni autoctone sulla base di tre direttrici principali:

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