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Capitolo IV: Le iniziative a sostegno dello spazio rurale e dell’Agriturismo in Lunigiana

4.4 Le altre iniziative pubbliche con il coinvolgimento degli StakeHolder

4.4.12 Il turismo enogastronomico e quello spirituale: alcune iniziative minori

Nel nostro paese, come anticipato, il turismo enogastronomico è andato incontro a maggior diffusione con l’istituzione delle Strade del Vino e dell’Olio che hanno permesso di promuovere territori eterogenei, dal punto di vista amministrativo, raggruppandoli all’interno di produzioni omogenee per qualità e terroir d’appartenenza

Com’è noto, (Lemmi, Siena Tangheroni, 2013a) l’esperienza del turismo enogastronomico non è più legata solamente a esperienze visive, ma annovera, fra le altre, anche quelle sensoriali e percettive, secondo la logica del marketing esperienziale ideato per contestualizzare il consumo di prodotti legandoli allo sviluppo di emozioni, in associazione al luogo di produzione.

119 In quest’ottica e con l’intento di avviare esperienze di questo tipo è nato l’evento denominato le “Passeggiate del Gusto”, che si svolge in Lunigiana nel Comune di Villafranca.

Giunto alla quarta edizione (2014), l’evento si prefigge, per mezzo del coinvolgimento di alcuni borghi minori, di promuovere il territorio e i prodotti enogastronomici coinvolgendo il visitatore nella fruizione esperienziale del territorio, che lo vede coinvolto nel superamento di piccoli torrenti, di viuzze millenarie, di attraversamento di boschi secolari e di ponti storici, degustando, durante il percorso, le tipicità di ognuno dei territori attraversati.

Alcuni tratti dei percorsi sono stati recuperati con i finanziamenti per la Via Francigena (Cfr. nota n.15 pp.38) che viene attraversata dagli itinerari delle “Passeggiate” e che sarà, sempre più, interessata da iniziative di questo tipo. Proprio le realtà minori hanno la necessità di unire tutte le specificità meno conosciute e inserirle, per mezzo di un minimo comun denominatore, all’interno di mercati più ampi (Lemmi, Siena Tangheroni, 2013b, pp. 155), in modo da permettere al visitatore di identificare meglio il territorio.

Come in questo caso, dove un percorso omogeneo in termini di spiritualità potrebbe rappresentare un’opportunità di promozione di risorse turistiche eterogenee lungo le valle del Magra.

Generalmente, il turista religioso non è un high spender, ma riesce a destagionalizzare le presenze sul territorio unendo la valorizzazione dell’Heritage culturale alle numerose esperienze enogastronomiche possibili e promuovendo, altresì, la visita delle risorse architettoniche attraversate dall’itinerario spirituale. Esperienze di questo tipo, tra l’altro, sono già state messe a punto per il Cammino di Santiago de Compostela ed il Consiglio Europeo ha rivolto il proprio interesse ad un possibile tragitto Canterbury-Roma che sia in grado di innescare un processo di esaltazione di luoghi spirituali e di pellegrinaggio fortemente eterogenei tra loro e di creare, inoltre un contesto omogeneo dal punto di vista dei toponimi utilizzati, in questo antico percorso attraversato da numerose risorse architettoniche (pievi, abbazie, ospitali, ecc.).

La possibilità fornite dall’ICT, infatti, sotto forma di APP scaricabili dedicate sui dispositivi tecnologici mobili, rappresenta, per il visitatore, un’opportunità

120 innovativa notevole per conoscere il luogo di transito e per recuperare, il più possibile, informazioni sulla storia e la cultura in generale dei luoghi attraversati (Lemmi, Siena Tangheroni, 2013b, pp. 157).

Già strategico in epoca Longobarda, attraverso il valico della Cisa, il percorso della Francigena raggiungeva la vallata del Magra ed era divenuto famoso per il pellegrinaggio di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che si recò a Roma intorno all’anno mille per ricevere il pallio, simbolo della dignità arcivescovile.

Durante il tragitto, annotò gli 80 luoghi visitati durante il cammino, che fu replicato nei secoli da parte di altri famosi pellegrini (Re, abati, monaci e aristocratici) che introdussero delle varianti al percorso originale.

Lungo l’itinerario, nei secoli, sorsero delle costruzioni di ausilio alla marcia dei pellegrini (Ospedali) che rappresentano, ad oggi, le maggiori testimonianze di quei percorsi, accanto a queste strutture, divenute in parte sedi di ricettività turistica, sopravvivono manufatti che testimoniano il passaggio dei pellegrini e che è possibile censire anche per mezzo dei toponimi che accomunano tutto il percorso sottolineando la funzione e l’identità culturale di questi luoghi.

La valorizzazione del turismo culturale rappresenta un’occasione molto importante per progettare e sviluppare un itinerario nelle aree interne a vocazione turistica minore, in grado di attivare un processo partecipativo degli attori locali e nel quale la comunità locale riconosca dei caratteri appartenenti all’Heritage culturale di cui fa parte.

A tal proposito, la già citata rete europea NecsTouR si propone di creare un percorso per promuovere tratti identitari di specifici territori, il progetto prevede, a livello locale, la costituzione di Osservatori turistici di destinazione (Cfr. Cap. IV, par.4.9) e il coinvolgimento degli attori locali.

Il progetto abbraccia una serie di iniziative intraprese dalla regione Toscana al fine di implementare la capacità imprenditoriale di creare un business legato al turismo culturale che sia imprescindibile, però, dai concetti di sostenibilità e del rispetto delle identità locali.

Il master plan regionale prevede alcune azioni mirate che insistono, prevalentemente, sulla viabilità secondaria ed annovera le seguenti azioni:

121 -individuazione di un itinerario automobilistico sulle strade minori a maggior impatto paesaggistico;

-adeguamento della segnaletica stradale, con punti rilevabili con tecnologia GPS; -realizzazione delle infrastrutture di corredo al percorso della Francigena, quali sicurezza delle strade, miglioramento dell’escursionismo, restauro edifici etc. La formazione degli operatori turistici, che dovranno valorizzare i percorsi legati alle identità culturali, rappresenta, pertanto, un’occasione per trasferire il know- how necessario alla gestione della progettazione, dalle reti web (sorte attorno alla Francigena) agli operatori locali per far sì che il territorio possa strutturare l’offerta secondo le esigenze del turista globale, alla continua ricerca di tratti e peculiarità dei singoli territori e delle comunità autoctone.

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Capitolo V: L’evoluzione dell’offerta di Aziende Agrituristiche