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LA PROIEZIONE ALL'ESTERNO DELLE SENSAZIONI:

Nel documento APPUNTI DI NEUROFISIOLOGIA (pagine 177-180)

IL FASCIO PIRAMIDALE

LA PROIEZIONE ALL'ESTERNO DELLE SENSAZIONI:

una puntura di spillo viene percepita come tale nel luogo della puntura dopo circa 20-25ms, il tempo di arrivare alla corteccia e di generare la sensazione che viene proiettata alla sede della lesione, per la percezione di uno stimolo luminoso sono necessari invece 50ms: a seconda della complessità che le diverse vie, dolorifica, tattile, visiva, uditiva e molte altre, presentano, il tempo

necessario allo stimolo per raggiungere la corteccia ed innescare un dato stimolo sarà differente. LA PERCEZIONE di una SENSAZIONE varia molto in relazione anche alla ATTIVITÀ RECETTORIALE, I RECETTORI tattili, infatti, si possono utilizzare in due modi:

passivo quando si subisce una qualsiasi sensazione.

attivo quando si compie un movimento, una azione funzionale alla percezione di qualcosa.

Questo risulta particolarmente evidente nella LETTURA IN BRAILLE: un individuo ceco non comprende quanto scritto su una piastra in braille se non la analizza con una attenzione specificamente rivolta alla percezione di tali stimoli.

LA SINDROME DELL'ARTO FANTASMA:

Si tratta di una sindrome per cui il paziente, una volta perso l'arto a seguito di un trauma, continua a percepire sensazioni di provenienza di quell'arto; generalmente questa sindrome si applica per esempio alla perdita della mano:

SULLA SUPERFICIE PALMARE fondamentalmente la innervazione è di competenza del nervo mediano e del nervo ulnare.

SULLA SUPERFICIE DORSALE fondamentalmente la innervazione è di competenza di diversi nervi tra cui sicuramente ricordiamo RADIALE E ULNARE.

A seguito di una lesione del nervo MEDIANO terminano le afferenze sensitive al sistema nervoso centrale provenienti da gran parte del palmo della mano. A livello clinico:

stimolo subito la mano e non ottengo risposta.

stimolo dopo tre mesi la mano, ottengo una risposta di COMPETENZA DEL NERVO RADIALE. Come sappiamo la plasticità della mappe è un fenomeno molto importante e IN QUESTO CASO GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE LA LIBERAZIONE DA PARTE DELLE FIBRE NERVOSE RECISE DI FATTORI DI CRESCITA CHE STIMOLANO LA GENERAZIONE DI NUOVI CIRCUITI NERVOSI. Una particolarità dell'arto fantasma è sicuramente legata alla sensazione che è in grado di evocare che risulta estremamente vivida e precisa, soprattutto se associata ad un forte dolore come avviene spesso. Un arto fantasma:

nel momento in cui l'individuo sia seduto o sdraiato, viene percepito come semplicemente disteso lungo il fianco o comunque in una posizione normalmente passiva.

nel momento in cui l'individuo stia camminando viene percepito come funzionante: il braccio si muove con il corpo del paziente in modo coordinato e la gamba si distende e si flette nelle diverse fasi della deambulazione.

a volte l'arto fantasma viene percepito in posizioni insolite e la forza della sensazione è tale che spesso l'individuo si comporta come se l'arto fosse fisicamente presente: si sposta passando attraverso una porta per evitare che sbatta sullo stipite, non si gira nel letto perché la posizione dell'arto lo impedisce ecc...

Un arto fantasma può di fatto percepire numerosissime diverse sensazioni, sicuramente tra le più significative tuttavia SICURAMENTE C'È IL DOLORE: il dolore legato all'arto fantasma può essere descritto dal paziente in modi molto diversi dal bruciore alla compressione, e può presentarsi sia in forma lieve o grave, sporadica o costante.

Altre caratteristiche che contribuiscono a definire la forza della sensazione legata all'arto fantasma sono le seguenti:

l'utilizzo di una protesi viene visto unicamente come L'INDOSSARE UN GUANTO o un CALZINO.

l'arto fantasma, anche quando viene percepito nelle posizioni più diverse ed insolite, viene sempre e comunque DEFINITO INEQUIVOCABILMENTE PROPRIO.

incidenti particolarmente violenti possono provocare il distacco completo delle radici nervose del plesso brachiale dal midollo spinale con conseguente perdita totale della innervazione del braccio. A seguito di tale trauma molto spesso si sviluppa un ARTO FANTASMA che:

risulta dal punto di vista percettivo coincidente con il braccio privo di sensibilità presente: se il paziente vede il braccio muoversi, percepisce il braccio fantasma in movimento.

se il paziente chiude gli occhi, il braccio reale stimolato non da vita a sensazioni nell'arto fantasma che viene percepito come fermo.

la rimozione dell'arto inutilizzabile non da sollievo a quelli che possono essere i dolori provenienti dall'arto fantasma.

SPIEGAZIONI POSSIBILI:

molto sono state nel corso dei primi anni di studio le spiegazioni offerte per fenomeni di questo tipo, molte tuttavia nel tempo sono state smentite da ricerche maggiormente approfondite.

IL NEUROMA:

inizialmente si pensava che la causa del dolore e della percezione dell'arto dipendesse dalla presenza di terminazioni nervose recise periferiche: queste terminazioni crescendo e formando dei noduli detti NEUROMI sarebbero capaci di generare attivamente impulsi dolorifici verso il sistema nervoso. L'ipotesi venne smentita dall'evidenza che anche a seguito della rimozione del neuroma o addirittura della recisione delle radici nervose del midollo spinale, il dolore riemergeva nell'arco di qualche mese.

I NEURONI DEL MIDOLLO SPINALE:

seconda spiegazione proposta fu relativa al fatto che i neuroni sensitivi del midollo spinale, privi di afferenze sensitive, cominciassero a scaricare verso la corteccia in modo anomalo generando impulsi dolorifici. Questa ipotesi fu smentita dall'evidenza che ANCHE INDIVIDUI CHE HANNO SUBITO UNA RECISIONE COMPLETA DEL MIDOLLO SPINALE a livello CERVICALE continuano a percepire dolore proveniente dalla propria gamba fantasma.

TEORIA DELLE FIBRE ASSOCIATIVE:

questa teoria sorse nel momento in cui si cominciarono ad analizzare le regioni della corteccia somatosensitiva primaria: ci si accorse che nei pazienti privati di un arto e che presentanti la sintomatologia dell'arto fantasma, determinate zone della corteccia erano iperattive e si collocavano nelle aree a livello delle quali non dovevano essere presenti imput in quanto, appunto, erano assenti le stimolazioni nervose in arrivo dalla periferia, queste cellule, inoltre, rispondevano anche a stimoli di provenienza differente rispetto alle aree di riferimento specifiche: molto spesso rispondevano infatti a stimoli di provenienza facciale o del collo. TEORIA DELLA MATRICE:

ultima delle teorie proposte per spiegare l'origine di questa patologia prevede la postulazione dell'esistenza di una NEUROMATRICE, una rete neuronale, funzionale a:

identificare il corpo come un intero, un insieme.

identificare le diverse componenti dell'insieme come proprie.

l'operatività di questo sistema anche in assenza di terminazioni nervose di provenienza periferica, genererebbe di fatto la sensazione dell'arto fantasma. Le strutture nervose che parteciperebbero alla costituzione di questa MATRICE sarebbero quindi:

LA CORTECCIA SOMATOSENSITIVA PRIMARIA sicuramente.

LA VIA CHE CONNETTE LA FORMAZIONE RETICOLARE CON IL SISTEMA LIMBICO e che consente di evocare quelle sensazioni caratteristicamente percepite dal paziente quali piacere e dispiacere dall'arto fantasma.

REGIONI ASSOCIATIVE CORTICALI essenziali per la PERCEZIONE DELL'IO e del PROPRIO (self): si tratterebbe in particolare di regioni del lobo parietale.

Questo sistema insomma provvede ad aggiungere alla sensazione in arrivo dalla periferia una sorta di firma, una rassicurazione del fatto che la SENSAZIONE PROVIENE DA QUALCOSA DI PROPRIO.

È ancora in discussione quale sia la natura di questa matrice, se GENETICA o LEGATA ALLA ESPERIENZA, sicuramente è importante ricordare che:

individui che fin dalla nascita sono privi di un arto, ne percepiscono il fantasma anche se di fatto l'arto in questione non è mai stato presente.

il dolore di un arto fantasma molto spesso è identico al dolore legato alla patologia che ha portato alla rimozione dell'arto: questo suggerisce che il sistema della neuromatrice sia quantomeno influenzato dagli eventi.

IL DOLORE ASSOCIATO ALL'ARTO FANTASMA:

Il dolore associato all'arto fantasma può presentare natura molto differente:

può essere identico, come accennato, al dolore associato alla patologia che ha imposto la rimozione dell'arto.

può presentarsi come un bruciore molto forte legato ad un netto incremento della frequenza di scarica dei neuroni della neuromatrice che scaricano a frequenza elevata.

può presentarsi come un dolore CRAMPIFORME legato probabilmente al fatto che LA NEUROMATRICE percependo che non è presente uno stimolo motorio, stimola le aree motrici associate allo specifico arto: lo stimolo motorio porta ad un incremento della attività corticale che non si traduce in un movimento, che chiaramente è impossibile, che a sua volta porta ad una percezione dolorifica crampo-simile.

L'arto fantasma visto sotto questo punto di vista potrebbe suggerire nuovi e interessanti stimoli nello studio delle strutture somatosensitive e potrebbe aiutare a definire in modo più preciso la differenza tra una sensazione e una percezione.

A 10 anni dal trauma generalmente i neuroni associati a quella specifica parte della corteccia muoiono e di conseguenza la sensazione scompare.

Nel documento APPUNTI DI NEUROFISIOLOGIA (pagine 177-180)