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ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI MOTORI:

Nel documento APPUNTI DI NEUROFISIOLOGIA (pagine 172-175)

IL FASCIO PIRAMIDALE

ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI MOTORI:

i sistemi motori nell'uomo fanno capo fondamentalmente a tre livelli dal punto di vista gerarchico, in particolare:

1. CORTECCIA CEREBRALE che con le sue funzioni organizzative si presenta come il livello più alto di questo sistema. A sua volta le aree corticali associate al moto possono essere classificate in:

1. AREE MOTRICI PRIMARIE che di fatto inviano gli stimoli necessari alla esecuzione del movimento.

2. AREE MOTRICI SECONDARIE che organizzano tutto il sistema relativo alla pianificazione del movimento che deve essere eseguito.

2. TRONCO ENCEFALICO che comprende di fatto: 1. nucleo rosso.

2. Componenti reticolari. 3. Componenti vestibolari.

3. MIDOLLO SPINALE che con la sua attività riflessa e la capacità di coordinare la attività dei motoneuroni alfa e gamma rappresenta l'anello finale del sistema di controllo del

ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA PIRAMIDALE:

Il sistema piramidale è quel sistema di FIBRE CHE NASCE DALL'AREA MOTRICE PRIMARIA composta in particolare da:

aree PRECENTRALI situate immediatamente anteriormente alla scissura di Rolando, cioè

le aree 4 e 6 di brodmann.

Aree POSTCENTRALI appartenenti al lobo parietale.

1

2

3

Sistema corticale organizzato in aree motrici:

Primaria secondarie.

Tronco dell'encefalo dove si collocano: Nucleo rosso.

Componenti reticolari. Componenti vestibolari.

Midollo spinale dove risiedono: Alfa motoneuroni.

il sistema piramidale nel suo complesso è composto:

per il 10% DI FIBRE DIRETTE: questo contingente di fibre è posseduto unicamente dai

primati e risulta legato alla fine motilità dell'arto superiore. Nella realtà dei fatti questo particolare fascio si incrocia a livello del midollo spinale.

Per il 90% DI FIBRE NON DIRETTE possedute da tutti gli animali dotati di sistemi

piramidali.

Una grande quantità delle fibre discendenti si porta a livello dei NUCLEI DEI NERVI CRANICI, soprattutto ai nuclei naturalmente a carattere motorio.

L'ORIGINE DEL SISTEMA PIRAMIDALE:

nell'uomo dalla corteccia cerebrale si dipartono 5 milioni di fibre appartenenti al fascio piramidale, di questi 5 milioni:

4 milioni PERMANGONO A LIVELLO DEL CRANIO.

1 milione VA A COSTITUIRE IL SISTEMA CORTICO SPINALE.

L'ORIGINE EFFETTIVA DI TUTTE QUESTE FIBRE NELL'UOMO è così organizzata:

PER IL 60% provengono DALL'AREA 4 GAMMA: si tratta dell'area prerolandica della

circonvoluzione precentrale del lobo frontale.

PER IL 20% DALL'AREA 6, area premotoria.

PER IL 20% ALLE AREE POSTROLANDICHE, cuiè le AREE 1-2-3, quindi aree

sensitive.

Fondamentalmente il sistema piramidale trae la sua origine dalle zone ROLANDICHE e PERIROLANDICHE quindi.

FUNZIONI DEL SISTEMA PIRAMIDALE:

Una tale organizzazione è giustificata unicamente dalle tre fondamentali funzioni che tale fascio assume nella organizzazione dei sistemi motori:

controllo della motilità fine dei muscoli distali e di quelli associati ai nervi cranici.

CONTROLLO DELLE AFFERENZE AL SISTEMA CORTICALE di provenienza

periferica.

Stimolazione di un continuo stato di TONO muscolare associata, per ovvie ragioni

funzionali, a neuroni di piccolo calibro.

la via piramidale è essenziale ai movimenti di precisione in tutte le sue diverse forme e funzionalità:

la presa ad uncino.

La presa a forbice.

La presa a cinque dita.

La presa a due dita.

La presa serrata.

La presa a disco.

La presa a sfera.

IL GRASPING:

l'afferrare è sicuramente l'azione più tipica del primate e di alcuni insettivori mentre manca completamente nei carnivori e negli erbivori per i quali l'arto serve per correre, negli uccelli dove serve invece per volare e nei nuotatori dove serve per nuotare. Nell'uomo in particolare il grasping è sicuramente la funzione principale cui è deputato l'arto superiore che si presenta COMPLETAMENTE ASPECIALIZZATO. L'opponibilità del POLLICE È UNA PECULIARITÀ DELL'UOMO è l'unico animale capace di farlo, a dimostrazione dell'importanza di tale funzione si ricordi che il fascio piramidale veicola delle fibre funzionali a stimolare l'attività delle ghiandole sudoripare soprattutto della mani che è fondamentale per innescare i meccanismi che consentono all'individuo di afferrare oggetti. In linea generale ricordiamo che:

la sudorazione della mani e dei piedi (a volte anche del viso) presenta un controllo LIMBICO PIRAMIDALE.

La sudorazione del resto del corpo presenta un controllo specificamente TERMICO.

LA FUNZIONE REGOLATIVA DEL FASCIO PIRAMIDALE:

Come accennato in precedenza ricordiamo che fondamentalmente quattro dei cinque milioni di fibre che compongono il sistema del fascio piramidale permangono all'interno della scatola cranica ed emanano collaterali a una enorme quantità di strutture differenti:

gangli della base.

Amigdala.

Talamo.

Nucleo gracile.

Nucleo cuneato.

Collicoli superiori.

Si tratta in ogni caso di VIE CORTICIPETE SULLE QUALI IL FASCIO PIRAMIDALE ESERCITA UNA AZIONE DI CONTROLLO: tale fascio, come si accennava, rappresenta un filtro rispetto a quanto giunge all'encefalo. Fondamentalmente si tratta di un sistema a feedback per cui:

il fascio piramidale origina dalle aree perirolandiche.

Il fascio piramidale controlla quello che va alle aree perirolandiche.

Il fascio inoltre utilizza come neuromediatore il GLUTAMMATO SU RECETTORE AMPA, si tratta del recettore più utilizzato in assoluto a livello del sistema nervoso centrale.

LA FUNZIONE TONICA DEL FASCIO PIRAMIDALE:

il tono piramidale che, come accennato in precedenza, è fondamentale per il tono di tutto il sistema muscolare, è in gran parte generato dalla AZIONE TONICA FACILITANTE DEL CERVELLETTO SULLA CORTECCIA CEREBRALE.

L'EVOLUZIONE DEL FASCIO PIRAMIDALE:

il fascio piramidale passando dai diversi mammiferi verso lo scimpanzè per arrivare all'uomo tende ad incrementare nettamente in dimensioni, in particolare possiamo dire che LA EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE PIRAMIDALE È STATA ACCOMPAGNATA DA UNA PARALLELA EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE DEL NUCLEO ROSSO che:

nell'animale, come visto a proposito del controllo posturale, presenta una funzione flessoria.

Nell'uomo presenta una funzione associata alla regolazione del movimento in collaborazione

con il cervelletto.

Quindi mentre le vie rubrospinali tendono a sparire, le vie corticospinali incrementano decisamente in numero e importanza fino fondamentalmente a sostituirle. A dimostrazione di questo si ricordi il riflesso di Babinsky.

Nel documento APPUNTI DI NEUROFISIOLOGIA (pagine 172-175)