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2.2 Approcci “consequenzialisti”

2.2.3 La teoria coerentista: Rescher

Nicholas Rescher affronta il problema dei controfattuali in [137] all’interno di una teoria coerentista che si contraddistingue per il fatto di ricercare, pi`u che una definizione della nozione di verit`a, un criterio per affermare che un enunciato sia vero. Tale criterio consiste nella coerenza dell’enunciato in questione con gli altri enunciati accettati in precedenza come veri.

L’idea da cui parte Rescher `e che l’antecedente del controfattuale introdu- ca un elemento di incoerenza nell’insieme di credenze o conoscenze accettate dall’agente ragionante. Il conseguente del controfattuale sarebbe allora uno dei risultati dell’operazione compiuta dall’agente per ristabilire la coerenza.

In altre parole, secondo Rescher, bisogna partire da un insieme S di cre- denze o conoscenze consistente e aggiungere l’ipotesi controfattuale a tale insieme, rendendolo in tal modo inconsistente. All’interno di un insieme

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[. . . ] un importante requisito che un processo specificato come ‘P ’ deve soddisfare per poter essere qualificato come un processo che abbia ‘condotto’ all’A-evento `e che

P (A/P &WP) > P (A/WP)

inconsistente, tuttavia, si possono rintracciare dei sottoinsiemi consistenti massimali (s.c.m.) in cui sia vero l’antecedente controfattuale.

A questo punto Rescher introduce tre diverse nozioni di conseguenza per mettere in relazione le proposizioni con questi insiemi di credenze/conoscenze: • W -conseguenza: p `e una W -conseguenza dell’insieme S se c’`e qualche

s.c.m. S0 ⊆ S tale che S0 |= p;

• I-conseguenza: p `e una I-conseguenza dell’insieme S se per ogni s.c.m. S0 ⊆ S, S0 |= p;

• P-conseguenza (o conseguenza plausibile o preferibile): p `e una P- conseguenza dell’insieme S se per ogni s.c.m. S0 ⊆ S tale che S0

`e un s.c.m. preferito di S, S0 |= p.

Questo terzo tipo di nozione di conseguenza `e quello che sar`a utilizzato nel caso dei controfattuali.

Ecco come Rescher illustra la questione in [137]:

A ‘solution’ of the Problem of Counterfactual Conditionals is at hand when the particular W -consequence Q1 of S’ which is

in question is also a consequence of all the P-preferred ∼ P1-

containing m.c.s. of S’ (for some appropriate criterion of prefe- rence P), with the result that Q1 – unlike its logically compatible

competitors Q2, Q3, etc. – is a ‘natural’ consequence of S’ (with

respect to the preferential criterion at issue)26.

[The Coherence Theory of Truth, p.286]

Questo passo `e importante perch´e mostra che nella teoria di Rescher esiste normalmente pi`u di un candidato tra i modelli massimamente consistenti

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Una “soluzione” del problema dei condizionali controfattuali `e a portata di mano quando la particolare W -conseguenza Q1di S’ che `e in questione `e pure una conseguenza

di tutti i s.c.m. di S’ contenenti ∼P1che sono P-preferiti (per qualche criterio appropriato

di preferenza P), con il risultato che Q1 – a differenza dei suoi concorrenti incompatibili

Q2, Q3, ecc. – `e una conseguenza “naturale” di S’ (rispetto al criterio preferenziale in

questione).

che contengono l’antecedente e quindi di norma esiste pi`u di un conseguente possibile per il controfattuale. Solo attraverso la definizione di un criterio di preferenza `e possibile capire quale sia il conseguente controfattuale “pi`u naturale” per quell’antecedente.

Ovviamente, resta il problema di determinare questi criteri preferenziali; per far questo Rescher propone un indiciamento di plausibilit`a, che assegna valori diversi a leggi, generalizzazioni universali o fatti atomici. L’indicia- mento, poi, non `e dato una volta per tutte, ma si pu`o decidere, a seconda delle circostanze, di valutare, ad esempio, una generalizzazione come pi`u plausibile di un fatto atomico o viceversa. Questo consentir`a di ricavare con- clusioni variabili dallo stesso antecedente controfattuale a seconda del criterio di indiciamento scelto.

La pluralit`a di criteri di preferibilit`a, ben lungi dal costituire una limitazione, `e vista da Rescher come una peculiarit`a degli approcci coerentisti:

No attempt will be made here to provide one solitary monoli- thic solution. We view the situation as fundamentally pluralistic: there is no one single criterion of m.c.s. preference that by it- self provides the sole rationally viable and invariably appropriate procedure. A variety of methods for establishing alethic eligibili- ty is available, each with its own distinctive points of advantage and disadvantage and each peculiarly fitted for application to a certain range of uses27.

[The Coherence Theory of Truth, p.99]

Tale criterio di indiciamento non sar`a dunque individuato dalla logica, ma dall’euristica che il singolo individuo decide di adottare:

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Nessun tentativo sar`a fatto in questa sede di fornire una soluzione monolitica solitaria. Consideriamo questa situazione come fondamentalmente pluralistica: non c’`e un singolo criterio di preferenza dei s.c.m che in s´e fornisca la sola procedura razionalmente otte- nibile e invariabilmente appropriata. Per stabilire l’eleggibilit`a aletica `e disponibile una variet`a di metodi, ognuno con i suoi punti distintivi di vantaggio e svantaggio e ognuno particolarmente studiato per l’applicazione a una certa gamma di usi. [traduzione mia]

Such conceivable but more far-fetched and less palatable-seeming counterfactuals as ‘If this match had been struck, it would not have been dry’, which call for a rejection of a statement different from p5 (specifically p2), are ruled out – not by the ‘logic’ of the

situation (S’2 is, after all, a perfectly good m.c.s.) – but by the

policies adopted in implementing the natural plausibilities of the case28.

[The Coherence Theory of Truth, p.292]

Non esiste quindi un modo univoco di determinare quale sia la conseguenza pi`u naturale di un enunciato. Questo `e molto interessante perch´e permette di spiegare da una parte perch´e agenti diversi a volte ricavino conseguenze diverse dallo stesso enunciato e, quando invece si ha l’accordo tra pi`u agenti, ci`o significa che questi agenti condividono tacitamente il criterio di preferenza o, perlomeno, i loro criteri di preferenza sono compatibili.

La posizione di Rescher racchiude in s´e due elementi di relativismo: uno legato al criterio di indiciamento, l’altro alla preponderanza della nozione di coerenza su quella di verit`a; questo secondo aspetto la rende piuttosto adatta a rappresentare i processi cognitivi di “riaggiustamento” dell’informazione disponibile che soggetti limitati nelle loro facolt`a conoscitive sono costretti a mettere costantemente in atto per aggiornare le loro conoscenze.