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La valutazione di equità del prezzo in Aspen

1 I MPERATIVI ECONOMICI E VALORI SOCIALI : L ' EQUILIBRIO PERDUTO

3.2 I prezzi iniqui nel settore farmaceutico: i casi Aspen e Pfizer Flynn

3.2.4 La valutazione di equità del prezzo

3.2.4.1 La valutazione di equità del prezzo in Aspen

Nel caso Aspen l'AGCM ha valutato che la strategia realizzata dall'impresa, consistente nel "mettere alle strette" l'autorità di settore nel corso del procedimento di determinazione negoziata del prezzo, le ha consentito di conseguire aumenti di prezzo notevolissimi (tra il 300% e il 1500% dei prezzi iniziali). Per calcolare il divario tra i prezzi applicati da Aspen e i costi dei relativi prodotti sono state utilizzate due diverse metodologie di calcolo: un’analisi del

331 Ibidem, p. 296.

332 Ci si è avvalsi della traduzione in italiano dei termini presente in ARNAUDO L.,PARDOLESI

R., Sul giusto prezzo, tra Aquino e Aspen, cit., pp. 479 ss.

333 KAHNEMAN D., KNETSCH J.L., THALER R.H., Fairness as a Constraint on Profit Seeking:

Entitlements in the Market, American Economic Review, 76 (4), 1986, pp. 729-730. 


divario tra prezzi e costi misurata attraverso il margine di contribuzione lordo di ogni singolo farmaco Cosmos; un esame della sproporzione tra i prezzi applicati e i costi sostenuti da Aspen, realizzata misurando la differenza tra i ricavi e il c.d.

cost plus, ovvero la somma dei costi diretti, di una quota dei costi indiretti

attribuita ai prodotti e una misura di redditività dell’impresa335.

Una volta verificata l’esistenza di un rilevantissimo divario tra prezzi e costi, l'autorità ha osservato che "[n]on esistono soglie quantitative o precise relazioni aritmetiche

che definiscano quale misura debba assumere la sproporzione tra prezzi e costi per essere considerata indicativa di un abuso di sfruttamento. Il giudizio sull’iniquità dei prezzi imposti deve essere condotto tenendo conto delle circostanze del caso concreto ed esaminando l’assenza di “ragionevolezza” del rapporto tra prezzo e valore economico del prodotto, alla luce delle specificità del caso, considerando eventuali elementi idonei a incidere sul valore complessivo della prestazione resa"336. Tra gli elementi idonei l'AGCM ha annoverato, dal lato della domanda, fattori di carattere qualitativo non direttamente riflessi nei costi sostenuti dall’impresa, quali, ad esempio, miglioramenti del prodotto sotto il profilo terapeutico (formulazione farmaceutica, composizione chimica, posologia, confezionamento ecc.) o distributivo e, più in generale, il livello di servizio reso all’acquirente, che possono incidere sul valore economico; dal lato dell’offerta, invece, la presenza di pressioni concorrenziali potenziali capaci di condizionare il comportamento dell’impresa nella definizione del prezzo e le caratteristiche dell’impresa, con particolare riferimento alle attività di ricerca eventualmente svolte e il sostenimento dei relativi investimenti in innovazione337. A tale proposito, l'autorità ha precisato che "data la peculiare natura dei prodotti in esame

(farmaci salvavita), la determinazione del loro valore non può essere effettuata prendendo in considerazione la disponibilità a pagare del consumatore: la willingness to pay per farmaci salvavita privi di alternativa terapeutica non può che tendere a infinito, giustificando in potenza qualsiasi incremento dei prezzi"338.

335 Più precisamente, in esito all'applicazione della prima metodologia si è appurato che gli

incrementi di prezzo ottenuti attraverso la negoziazione corrispondono a percentuali comprese fra il 300% e il 1500% e hanno, pertanto, garantito un rilevantissimo incremento dei margini di contribuzione dei farmaci Cosmos (AGCM, provv. A480, punto 318). La seconda metodologia di calcolo impiegata ha evidenziato che - per ognuno dei farmaci considerati - i prezzi applicati nel mercato italiano garantiscono al gruppo ricavi in eccesso rispetto a una misura omnicomprensiva di tutti i costi ragionevolmente sostenuti da Aspen per la loro realizzazione (definita cost plus): più specificamente, essi sarebbero compresi fra il [100-150]% e il [350-400]% (AGCM, provv. A480, punti 319 - 320).

336 AGCM, provv. A480, punto 134. 337 AGCM, provv. A480, punto 136. 338 AGCM, provv. A480, punto 137.

Alla luce dei criteri appena enunciati, la valutazione circa l'iniquità dei prezzi dei farmaci Cosmos è stata resa agevole dal fatto che essi sono in commercio a formulazione invariata da molto tempo: da un lato risultano, quindi, ammortizzate quelle spese per ricerca e sviluppo, innovazione e informazione medico-scientifica che rendono arduo applicare la fattispecie dei prezzi iniqui nel settore farmaceutico; dall'altra, tali spese sono state sostenute dal precedente titolare di AIC e non da Aspen, che ha acquisito il pacchetto Cosmos nel 2009339. A ciò si aggiunga che dall'istruttoria dell'autorità non sono emersi miglioramenti di carattere qualitativo dei prodotti o del servizio a essi associato. Anzi, le scelte operate da Aspen nell’allocazione degli stock di prodotto non hanno fatto che inasprire i problemi di indisponibilità dei farmaci340.

Infine, il caso in esame è stato collocato da AGCM in un quadro più ampio, che tenesse in adeguata considerazione la natura e le strategie di mercato generalmente praticate dal gruppo Aspen. L'autorità ha sottolineato che Aspen è un gruppo farmaceutico primariamente attivo nella distribuzione di farmaci generici, nonché di farmaci a marchio sviluppati da altre società; il gruppo non conduce, pertanto, attività di ricerca e sviluppo in proprio341. Tale circostanza, congiuntamente agli elementi appena esposti, consente di affermare che "[l]’operazione consistente nell’acquisizione del pacchetto di antitumorali in esame (a brevetto

scaduto ma connotati per l’assenza di sostituibilità che conferisce al titolare della relativa AIC un potere di mercato assoluto) e nella successiva ridefinizione al rialzo dei prezzi nei vari paesi europei - complessivamente considerata - corrisponde a un modello di business che sfrutta nicchie di mercato per imporre prezzi del tutto privi di un ragionevole rapporto con i costi sostenuti o con la prestazione resa al consumatore e in assenza di qualsiasi investimento socialmente utile, teso all’innovazione"342.

In definitiva, l'analisi condotta dall'AGCM sembra essere stata ispirata dai modelli dell'economia comportamentale343, o può comunque essere letta come una conferma pratica dell'utilità di tali modelli: il divario tra il costo dei farmaci Cosmos e il loro prezzo permetteva all'impresa già in precedenza di conseguire profitti considerevoli; se Aspen ha successivamente deciso un aumento del prezzo senza apportare alcun tipo di miglioramento al farmaco o alla sua distribuzione, tale decisione non può che tradursi in uno sfruttamento del consumatore. Di qui la qualificazione del prezzo come iniquo.

339 AGCM, provv. A480, punto 311. 340 AGCM, provv. A480, punto 344. 341 AGCM, provv. A480, punto 348. 342 AGCM, provv. A480, punto 349.