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Capitolo 4 - Sistemi Biologici e Sistemi di Business

4.5 Caratteristiche degli organismi

4.5.6 La Visione Periferica

Negli organismi la vista è uno dei sensi più importanti, soprattutto nelle situazioni impegnative. Ad esempio, in volo, il 10% del consumo di energia di una mosca è consumato proprio per la vista35.

La natura ha creato diversi modelli di occhio, accomunati dalla presenza di un gene (PAX6) comune a tutti gli organismi in grado di vedere ma, soprattutto, l‘evoluzione naturale è stata in grado di selezionare il migliore occhio possibile perché ciascuna specie si trovasse in equilibrio con il suo ambiente.

Sul tema dell’osservazione della periferia anche per il mondo del business, si possono trovare diversi lavori, come quello di Seely Brown, Minding & mining the periphery (Seely Brown, 2004), che riconosce come “Understanding the periphery is often a difficult process” anche se “at the periphery can offer a deeper understanding of future markets […], they can also be a source of strategic insights” e perché “The periphery can also be a source of threats, and we ignore it at our peril”.

Per riuscire, però a cogliere i segnali deboli, è necessario essere formati alla gestione delle discontinuità: ciò significa che si debbono padroneggiare il contesto ed avere un solido

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Vi sono anche ulteriori esempi quali l’allattamento nei mammiferi, il mimetismo sessuale nelle iene.

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background ma che bisogna imparare ad essere sensibili ai cambiamenti ed alle differenze, chiedendosi:

Ci sono e chi sono i nuovi entranti?

Si stanno sperimentando ed utilizzando nuove tecnologie, canali, business models, tattiche o strategie?

Eventuali nuovi entranti, hanno una nuova definizione di mercato e delle loro quote di mercato?

Spesso maggiore conoscenza sulla periferia si ottiene costruendo community of practice e altri social networks.

Oltre a questo, è necessario generare punti di ascolto multipli (fornitori, siti web, call center,…) sono tutte fonti di informazione importantissime.

Le community of practice consentono di capitalizzare l’esperienza di chi si interfaccia con i clienti, raccogliendo dai clienti ma anche dai tecnici comunicazioni informali e non codificate che possono essere poi trasformate in conoscenza aziendale ed inserite in un database formalizzato di know how items.

La visione periferica è importante per gli organismi biologici così come per le organizzazioni: consente di evidenziare l’insorgenza di minacce ed opportunità (Winter, 2004).

Se da un lato ci sono delle somiglianze, dall’altro ci sono anche grosse differenze, perchè l’organizzazione è fatta di organismi che sono in grado di apprendere e modulare il proprio comportamento sulla base della propria esperienza e su ciò che immaginano possa essere il comportamento degli altri. Inoltre, le organizzazioni non hanno da sole una visione periferica ma i collaboratori, singolarmente sì.

Ogni specie ha sensori differenti che le fanno percepire in modo diverso la stessa realtà: api e falene, pur vivendo nelle stesso contesto fisico, per effetto dei diversi sensori vivono realtà differenti. Pur tuttavia, l’evoluzione consente di affinare sensori per una realtà passata: è come una schiera di generali che si sta preparando per “fighting the last war” (Winter, 2004). Accanto a questi sensori specializzati vi sono strutture fisiche deputate alla visione periferica il cui compito e la cui funzione sono quelle di identificare minacce ed opportunità nuove. Si tratta di una serie di strutture importanti che hanno costi fissi indipendenti dal loro utilizzo che vanno eliminate solo se inefficaci ma il cui parametro di raffronto non può essere l’esperienza passata a meno che non si tratti di situazioni in cui

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la storia passata si ripresenterà tale e quale nel futuro, situazione che non è affatto ipotizzabile in contesti quale quello attuale.

Esistono diverse tipologie di sensori:

Sensori generali: capaci di rilevare situazioni ad ampio spettro;

Sensori specializzati: capaci di rilevare solo particolari tipologie di segnali ed assolutamente inutili al di fuor del proprio dominio.

I sensori possono essere anche classificati anche in relazione all’ambito di osservazione. Avremo così:

Sensori esterni: se si rivolgono ad una realtà esterna (ulteriormente articolabile in funzione della “distanza” spaziale o temporale);

Sensori interni: se si rivolgono alla realtà interna, al suo stato di salute.

Analizzando gli aspetti “economici” della raccolta di informazioni, è possibile coglierne alcune peculiarità della disponibilità di informazioni in periferia rispetto alla loro efficacia ed importanza nel processo decisionale: se raccogliere informazioni è poco costoso ma è difficile o molto costoso trasmetterle agli organi decisionali, ci si trova con situazioni di information overflow in cui le informazioni non vengono correttamente trasmesse. I sensori specializzati hanno il vantaggio di consentire trasmissioni efficienti ma presentano, nel contempo, il problema di rilevare a costi molto bassi un serie limitata di parametri ed essere, quindi, inutili per le situazioni fortemente mutevoli.

Al contrario sensori generalisti sono inefficienti36 se non inefficaci nella comunicazione ma presentano minori punti ciechi rispetto ai sensori specializzati.

La soluzione utilizzata negli organismi è quella di avere sensori flessibili: per situazioni in cui è richiesta una risposta rapida pena la sopravvivenza, si utilizzano sensori generalisti mentre per situazioni nelle quali è necessario ponderare una reazione, è bene utilizzare sensori più specializzati, direttamente in collegamento con gli organi decisionali.

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Il parallelismo fra organizzazioni ed organismi presenta, però, dei limiti per ciò che attiene la visione periferica, in quanto, da un lato, non vi sono analogie fra i sensori generalisti degli organismi con analoghe strutture all’interno delle organizzazioni (che presentano, invece, visioni di tipo “tunneling”) e, dall’altro, le strutture deputate alla visione periferica nelle organizzazioni, essendo individui, necessitano di essere formati, addestrati e motivati a recepire segnali deboli, sotto la guida di un management illuminato.

E’ estremamente importante che le organizzazioni sappiano vincere alcune sfide come: Non focalizzare l’attenzione dell’organizzazione alla ricerca di nuovi clienti;

Riuscire a capire le nuove tecnologie emergenti: se non i capiscono le evoluzioni è impensabile accorgersi di nuove minacce/opportunità all’orizzonte;

Capire cultura e linguaggi di concorrenti remoti;

Capitalizzare le esperienze positive e negative, analizzandole per facilitare l’apprendimento.