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Lungo la strada per le Tre Cime, a circa 1 km in linea aria dal Lago di Misurina, anche il Lago de Antorno (a volte indicato come d’An-torno) rappresenta una località classica per le indagini odonatologiche, visitato da Nielsen (1937 e 1941), Minelli (fine anni Sessanta e 1973), Bucciarelli (1971), Terzani (1986), Decet (2006) oltre che dallo scrivente tra il 1970 e il 1972 e di recente nel 2016 e 2017. Situato a 1860 m di quota, lungo circa 270 metri e largo circa 80, presenta anche questo carattere di lago di torbiera, riccamente vegetato a Potamogeton natans e altre essenze acquatiche e ribordato da corpose cinture a Menyanthes (figg. 128 e 129). Come ricordato la libellula dominante

era, fino al 1970, Leucorrhinia dubia, presente a inizio luglio in quantità visibili anche a di-stanza; a questa erano associate popolazioni abbondanti di Coenagrion hastulatum e Enal-lagma cyathigerum, con presenze stabili anche di Aeshna juncea, Libellula quadrimaculata e, più rare, Somatochlora metallica e Sympetrum danae. Bucciarelli vi aveva raccolto nel luglio del 1971 anche Aeshna cyanea, Anax imperator e, particolarmente rilevante, un esemplare maschio di Erythromma najas, unico reper-to noreper-to per il Venereper-to. In tutreper-to vi sono state identificate dieci specie, numero elevato in relazione alla quota. La realizzazione presso la sponda di un grande locale turistico e la successiva immissione di trote (vedi riquadro a pag. 87) hanno però determinato un pesan-te impatto portando alla scomparsa di Leu-corrhinia dubia, ormai rara nel 1971, raccolta ancora da Minelli nel 1973 ma non più ritro-vata né da Terzani nel 1986 né dallo scriven-te negli ultimi anni. deCet, 2007b, cita in una tabella la presenza della specie successiva al Duemila: il dato può essere interpretato come relitto della popolazione preesistente o più verosimilmente come nuovo arrivo dalle sta-zioni in cui la specie sopravvive; in entrambi i casi evidenzia la possibile ricolonizzazione spontanea qualora si valuti di rimuovere le trote artificialmente immesse. Particolar-mente significativo l’effetto sui popolamenti conseguente alla scomparsa di Leucorrhinia dubia. Somatochlora metallica, che in preceden-za era presente con una popolazione stabile ma esigua, è diventata specie dominante, evi-dentemente perché le sue larve e ninfe, mi-metiche sul fondale, si sono sostituite nello

sfruttamento del pool alimentare a quelle di Leucorrhinia, molto visibili e quindi eliminate dai predatori in tempi rapidissimi.

Nonostante la presenza dello chalet e la pres-sione turistica il sito è in discreto stato di con-servazione, pur con un’inevitabile peggiora-mento delle acque evidenziato da ammassi filamentosi addossati alla vegetazione som-mersa. Oggi vi si rinvengono con regolarità Coenagrion hastulatum, Enallagma cyathigerum, Aeshna juncea, Somatochlora metallica e Libellula quadrimaculata.

Come per altre stazioni è da chiedersi se con-tinui ad aver senso, in termini di rapporto tra benefici e costi ambientali, il mantenimento tuttora confermato delle trote immesse. Cer-tamente, anche nell’ottica della convenienza, il ripristino tuttora realistico della biodiversi-tà originaria rappresenterebbe un biglietto da visita ben più prestigioso e più attrattivo per un turismo qualificato rispetto a quello offer-to dalla presenza di pesci seminati dei quali è oltretutto vietata la pesca. Appare opportuno quindi valutare la possibilità di operare in det-ta direzione, come sceldet-ta non solo ambiendet-tale ma anche di opportunità.

Oltre il dosso boscoso che riborda a est il lago, a un centinaio di metri da questo, si estende una valletta parallela parzialmente allagata nell’estremo sud, ove si è formata una piccola torbiera a quota m 1875 (fig. 130) non lontana da una sequenza di prati torbo-si risalenti, oltre la strada per le Tre Cime, fino alla Malga di Rinbianco. In questa vi è una popolazione riproduttiva di Somatochlo-ra alpestris, riscontSomatochlo-rata negli anni Settanta e

Fig. 128, 129, 130 Il lago de Antorno, vicinissimo al lago di Mi-surina, nonostante gli impatti subiti e la semina di pesci con-serva in misura elevata i valori dell’ambiente naturale origi-nario, al quale potrebbe essere riportato con semplici scelte e azioni. Come in altri laghetti ben conservati presenta ampie cinture di vegetazione acquatica dominate da Menyanthes trifoliata (fig. 129) e da estese formazioni di Potamogeton natans. Parallela al lago, oltre un dosso boschivo, una pic-cola torbiera (fig. 130) ne accresce l’importanza naturalistica.

(Foto M. Boccanegra)

confermata oggi dalla presenza di femmine immature e di maschi in volo, accompagnata da regolari comparse di Enallagma cyathige-rum e Aeshna juncea probabilmente prove-nienti dal Lago de Antorno. (Osservato a distanza anche un esemplare il cui compor-tamento appariva quello tipico delle femmi-ne di Cordulegaster in ovideposiziofemmi-ne. Il dato è dubbio data la quota e l’habitat, ma non è escludibile considerando la citazione di Marcuzzi, riferita alle raccolte di Nielsen, di Cordulegaster bidentata per il vicinissimo lago di Misurina). Questa torbiera, pur se sogget-ta sui margini a pascolo bovino, non eviden-zia criticità, se non per l’esigua dimensione della superficie favorevole a Somatochlora;

sono comunque opportune delle attenzioni e delle verifiche nel tempo, per evitare possi-bili errori e prevedere se il caso azioni di so-stegno interessando anche l’area di torbiera che si estende più a nord.

Forcella Maraia, torbiera Le Saline

Sotto i Cadini di Misurina, superato il rifugio Città di Carpi a Forcella Maraia, la strada che immette alle valli D’Onge e Marzon costeggia nel tratto iniziale una depressione a m 2000 sul cui fondo è sita la torbiera Le Saline (fig.

131), dominata da alti cespi di carici sommer-si alla base. Esaminata l’11 agosto del 1972 la torbiera ospitava un importante contingente di Somatochlora alpestris, con numerose esuvie accompagnate in più casi da esemplari ad ali abortite impossibilitati a volare; era presente in quell’occasione anche un singolo esemplare femmina di Ischnura pumilio, specie allora rara in Cadore e non rinvenuta nelle recenti osser-vazioni. La presenza di Somatochlora alpestris è stata confermata nell’agosto 1993 e a inizio agosto 2018.

Contrariamente al lungo periodo che caratte-rizza altrove il volo di questa specie la presen-za degli adulti si riduce qui a poche

settima-Fig. 131 Sotto i Cadini di Misurina, presso forcella Maraia, la torbiera Le Saline è caratterizzata da prolungato innevamento che fa ritardare lo sviluppo delle tipiche libellule, rappresentate in primo luogo da Somatochlora alpestris. (Foto M. Boccanegra)

ne, dato l’innevamento che in qualche anno si protrae fino a inizio estate facendo ritardare gli sfarfallamenti, e data la quota elevata che fa accelerare la chiusura del ciclo (un riscontro del 21 agosto 2017 non ha consentito di osser-vare alcun esemplare nonostante il clima par-ticolarmente favorevole). Nel 2017 e 2018 era-no presenti anche pochi esemplari di Aeshna juncea, non osservata in precedenza, compresa una femmina in ovideposizione e una imma-tura a conferma del carattere riproduttivo del sito. Quest’ultima, osservata il 21 agosto (men-tre usualmente le schiuse dalla specie sono precoci), conferma la brevità del periodo utile alla vita degli esemplari allo stadio adulto.

La torbiera allo stato attuale non sembra pre-sentare condizioni critiche.