• Non ci sono risultati.

Le certificazioni nazionali e internazionali

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA (pagine 119-125)

2.5. L’imprenditoria extracomunitaria

3.1.1. Le certificazioni nazionali e internazionali

Si capisce perciò perchè le ultime ricerche volte a mettere in relazione qualità e risultati sul fatturato, si riferiscono alla presenza o meno di determinati certificati di qualità.

Molti gruppi industriali impongono ai propri fornitori, infatti, non tanto che la merce derivi da un determinato Paese quanto piuttosto la presenza di certificazioni di qualità, intese come garanzia sulla qualità della fornitura e, come tale, funzionale alla riduzione dei costi di controllo96. Un’impresa certificata pertanto può ottenere vantaggi in termini di posizionamento qualitativo, ma anche nell’assegnazione di commesse. Da un confronto tra imprese distrettuali e imprese non distrettuali emerge come la propensione a certificarsi sia inferiore nelle imprese distrettuali (solo l’11,1% delle imprese possiede un certificato, quota che sale al 17,6% nel caso delle imprese non distrettuali)97.

Oltre alla certificazione dei sistemi di gestione della qualità, bisogna considerare anche la certificazione dei sistemi di gestione ambientale, la certificazione dei sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro e la certificazione dei sistemi di gestione per la sicurezza delle informazioni. Di queste solo la certificazione ambientale è stata ottenuta da un numero

96

Confindustria, Indagine di settore (2008) “Nuovi scenari e prospettive di sviluppo del settore calzaturiero”. Elaborata dai ricercatori di Hermes Lab.

http://www.confindustria.it/Aree/NewsPub.nsf/40805B6AB1E5A993C12575700055290F/$File/2 _Indagine%20Settore%20Calzature_def.pdf

97

Gruppo Intesa Sanpaolo “La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani” Servizio Studi e Ricerche, Ottobre 2010

http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/contentData/view/esempio_distretto_02.pdf ?id=CNT-04-0000000042FF3&ct=application/pdf

significativo di imprese98. Va ricordato che questa certificazione non richiede il raggiungimento di target di prestazione e/o impatto ambientale, ma certifica che un’organizzazione ha adottato un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività e a migliorare le sue performance ambientali: in ogni caso solo il 14,3 % delle imprese distrettuali la possiede contro un ancor meno incoraggiante 11,3% delle imprese esterne99.

A conferma di tali dati ci sono delle elaborazioni econometriche sulle imprese dei principali distretti calzaturieri italiani, effettuate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per la Cassa di Risparmio del Veneto, per quantificare come il possesso di determinate certificazioni potesse influire positivamente sul fatturato dele imprese. I dati dimostrano come anche nella crisi del 2009 le imprese che hanno puntato sui certificati di qualità e/o ambientali hanno ottenuto vantaggi in termini di maggior crescita. Ha pagato cioè la fidelizzazione della clientela, raggiunta garantendo il rispetto e il mantenimento di standard qualitativi e di controllo dell’impatto ambientale attraverso la certificazione qualitativa e/o ambientale.

Vediamo in breve quali sono alcune tra le certificazioni più richieste da tali imprese del made in Italy.

SA 8000 Il sistema SA 8000, viene scelto dalle imprese per

98

Camera di Commercio di Caserta (2003) “Il contributo italiano alla campagna di diffusione della CSR in Europa”

http://www.ce.camcom.it/rsi/documenti/Progetto%20CSR-SC.pdf

99

Gruppo Intesa Sanpaolo “La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani” Servizio Studi e Ricerche, Ottobre 2010

http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/contentData/view/esempio_distretto_02.pdf ?id=CNT-04-0000000042FF3&ct=application/pdf

segnalare che i propri prodotti sono stati ottenuti rispettando tutta una serie di parametri riguardanti le condizioni di lavoro e di rispetto dei diritti fondamentali. L’obiettivo è quello di certificare alcuni aspetti della gestione aziendale attinenti alla responsabilità sociale d'impresa (CSR - corporate social responsibility, in inglese). Questi sono: il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. La norma internazionale ha quindi lo scopo di migliorare le condizioni lavorative a livello mondiale e soprattutto permette di definire uno standard verificabile da Enti di Certificazione. La norma nasce come aggregazione formata dai principi stabiliti da altri documenti internazionali quali: Convenzioni ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro); Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia; Convenzione delle Nazioni Unite per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne. La norma SA8000, rispetto alle tipiche normative ISO con le quali ha in comune la struttura formale, è un riferimento che per sua natura coinvolge tutta l'Azienda. Il suo impatto e la profondità alla quale si spinge, rispetto altre norme "formali", richiede attenzione e partecipazione da parte della Direzione, del top management, dei Dipendenti, dei Fornitori, dei Fornitori dei fornitori (subfornitori) e non ultimi, i Clienti. A titolo esemplificativo, la norma viene verificata con interviste casuali direttamente nei confronti di dipendenti, ad esempio per svelare casi di "mobbing" impossibili da dimostrare mantenendo la verifica a livelli manageriali. Altro esempio può essere l'applicazione nei

confronti di subfornitori, tipicamente nel caso di utilizzo di lavoratori irregolari o mal retribuiti che normalmente non sono mai direttamente a contatto con l'Azienda certificata.

Il Marchio Ecologico Ecolabel Il marchio ecologico Ecolabel

(Regolamento CE n. 1980/2000), ovvero etichetta ecologica, è un sistema di etichettatura volontario per i prodotti al consumo che garantisce che il prodotto che lo espone è progettato per limitare al minimo il proprio impatto ambientale in tutto il suo ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento. Il fine del marchio ecologico è ovviamente quello di rendere facilmente riconoscibile al consumatore un prodotto ecologico permettendogli di effettuare una scelta di acquisto consapevole.

Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) è uno

strumento volontario creato dalla Comunità Europea al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale. Esso rientra tra gli strumenti volontari attivati nell’ambito del V Programma d’azione a favore dell’ambiente. Scopo prioritario dell’EMAS è contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile, ponendo in rilievo il ruolo e le responsabilità delle imprese. Il sistema di gestione ambientale richiesto dallo standard Emas è basato sulla norma ISO 14001:2004. Le organizzazioni registrate EMAS, possono utilizzare un apposito logo. Per ottenere (e mantenere) il riconoscimento Emas, le organizzazioni devono sottoporre il

proprio sistema di gestione ambientale ad una valutazione di conformità da parte di un Verificatore Accreditato, che valida la Dichiarazione Ambientale, esaminata anche dall'organo competente nazionale per l'Emas (il Comitato nazionale per l'Ecolabel e l'Ecoaudit detto "Comitato EMAS"), oltre ad un controllo, richiesto dal medesimo organo competente, da parte delle autorità ambientali locali (le ARPA), per un nulla osta di tipo legislativo (rispetto delle leggi, autorizzazioni, ecc.).

Le norme ISO Le norme della serie ISO 9000 sono state

prodotte dall'ISO (International Organization for Standardization) con l’obiettivo di definire i requisiti internazionali per i sistemi di gestione per la qualità. Il concetto di sistema di gestione per la qualità fa riferimento a "quella parte del sistema di gestione di un'organizzazione che si propone, con riferimento agli obiettivi per la qualità, di raggiungere dei risultati in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze, le aspettative e i requisiti di tutte le parti interessate". La Norma ISO 9001:2000 specifica i requisiti che un sistema di gestione per la qualità deve possedere per dimostrare la capacità di un'organizzazione di fornire prodotti conformi ai requisiti dei clienti e alle prescrizioni regolamentari applicabili ed è finalizzata ad accrescere la soddisfazione del cliente. Ne consegue la necessità di un monitoraggio costante del grado di soddisfazione del cliente da parte dell’organizzazione, attività, questa che presuppone anche la valutazione delle informazioni relative alla percezione che il cliente ha su come l'organizzazione abbia soddisfatto i suoi

requisiti. Come più volte ripetuto, anche la minimizzazione degli impatti ambientali legati alle attività produttive di un'azienda è destinata a diventare un fattore sempre più rilevante di competizione commerciale. Oltre Ecolabel, la certificazione dei sistemi di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001:2004 consente a un’impresa di raggiungere e dimostrare un buon livello di comportamento sostenibile, mediante il controllo degli impatti ambientali connessi alle proprie attività, prodotti e servizi. Questo tipo di certificazione non attesta una particolare prestazione ambientale o un basso indice di impatto ambientale ma, piuttosto, dimostra che l’azienda certificata possiede un sistema di gestione ambientale adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività cercando sistematicamente di migliorarle in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile.

Il sistema SGSL In Italia è presente anche la linea Guida

SGSL dell’INAIL-ISPESL-UNI-Parti Sociali100. Si tratta di un Sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro basato su un controllo delle criticità da parte del management e su una progressiva sistematizzazione e formalizzazione della sicurezza attraverso l’introduzione in azienda di procedure di analisi dei problemi, studio delle soluzioni, attuazione di soluzioni operative migliorative, verifica e correzione continua, con la partecipazione attiva della direzione e di tutto il personale

100

Sustainability-Lab Blog “Strategie di marchio e impegno ambientale durante la crisi” http://www.sustainability-lab.net/en/blogs/sustainability-lab-news/strategie-di-marchio-e-impegno-ambientale-durante-la-crisi-uno-studio-di-intesa.aspx

aziendale. Le finalità che l'Inail ed il gruppo di lavoro si è posto con questo sistema è quello di:

1. ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e della sicurezza sul lavoro compresi quelli derivanti da incidenti; 2. aumentare l'efficienza e le prestazioni dell'impresa;

3. contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro; 4. migliorare l'immagine interna ed esterna dell'azienda.

Nel documento UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA (pagine 119-125)