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Le politiche a sostegno del sistema agro-zootecnico

PRATI E DEI PASCOLI IN VALLE D’AOSTA

3.4 Le politiche a sostegno del sistema agro-zootecnico

La tutela dei prati e dei pascoli, la conservazione e il miglioramento delle in- frastrutture annesse alle malghe sono da sempre oggetto di particolare attenzione da parte del Governo della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

Da circa un ventennio specifici interventi sono stati previsti e attuati - con il cofinanziamento comunitario - a favore degli alpeggi: dapprima in applicazione del titolo VII del regolamento CEE n. 2328/91 che promuoveva l’istituzione di regimi di aiuto in zone sensibili sotto il profilo della protezione dell’ambiente e delle risorse naturali e, successivamente, in riferimento a uno specifico sottoprogramma deno- minato “alpicoltura” in applicazione del regolamento CEE n. 2078/92.

Negli anni 2000, nell’ambito della Misura “Agroambiente” del Piano di svi- luppo rurale 2000-2006 della Valle d’Aosta era contemplata l’azione “Conservazio- ne dei prati naturali e alpicoltura” intesa, tra l’altro, a incentivare il miglioramento delle condizioni produttive e strutturali negli alpeggi nel pieno rispetto delle ne- cessità di salvaguardia ambientale tipiche delle misure agro-ambientali28.

Tale tipologia di sostegno è stata mantenuta nel PSR 2007-2013 della Valle d’Aosta attraverso la Misura 214 (Pagamenti agro-ambientali) e più precisamente con l’azione “Alpicoltura” intesa a promuovere la gestione delle superfici foraggere di alpeggio secondo criteri sostenibili dal punto di vista dell’ambiente. Così come in passato, con questo intervento si intende preservare le tradizionali aziende d’al- peggio conservando le aree agricole a gestione estensiva (prati-pascoli) che, pur garantendo l’approvvigionamento di foraggio, debbono mantenere un buon grado di naturalità.

Gli impegni per il conduttore dell’alpeggio consistono nell’assicurare la cu- stodia continua del bestiame il cui il carico va mantenuto entro limiti minimi e

28 Al fine di promuovere la conservazione delle colture foraggere - evitando l’adozione di tecniche colturali inadatte al mantenimento della flora pregiata e pericolose per il potenziale dissesto idro- geologico - il PSR 2000-2006 incentivava, tra l’altro, la diffusione di un tipo di contratto di permuta presente sin dalle origini dell’agricoltura valdostana e autorizzato dalla Commissione Europea già ai fini dell’applicazione del regolamento (CEE) n. 2078/92. Si tratta del cosiddetto “contratto fieno- letame” (CFL) che prevede lo scambio reciproco di fieno e di letame tra aziende foraggere pure o prevalentemente foraggere e aziende zootecniche. Le prime forniscono alle aziende con bestiame il fieno necessario a integrare i fabbisogni in foraggio degli animali, mentre le aziende zootecniche stipulano il CFL con l’impegno di garantire, in cambio di fieno, la concimazione delle superfici re- lative alle aziende foraggere che hanno fornito il foraggio necessario a coprire i fabbisogni alimen- tari dei propri animali. Si noti che la superficie foraggera dell’azienda senza bestiame è dunque proporzionata alle necessità di foraggio dell’azienda zootecnica e che quest’ultima, fertilizzando le superfici dell’azienda foraggera oggetto dello scambio CFL e utilizzandone i foraggi, inserisce agli effetti della propria pianificazione agronomica e ambientale (riduzione del carico in nitrati) le medesime superfici foraggere nella propria SAU aziendale.

massimi stabiliti (rispettivamente, 0,1 e 0,5 UBA per ettaro) nonché nell’effettuare il pascolamento razionale di tutta la superficie dell’alpeggio per la cui fertilizza- zione non è possibile far uso di concimi minerali. Il contributo corrisposto al con- duttore dell’alpeggio per il rispetto dei suddetti impegni è stabilito in 75 euro per ettaro, ma il limite massimo di superficie ammessa a premio è comunque pari a 200 ettari.

Oltre che attraverso i programmi di sviluppo rurale promossi e cofinanziati dall’Unione europea, l’Amministrazione della Valle d’Aosta contribuisce all’am- modernamento e al recupero degli alpeggi attraverso specifici interventi regio- nali - configurantisi come aiuti di stato - di cui possono beneficiare sia i titolari e i conduttori di aziende agricole, sia i proprietari non conduttori. Si tratta, segna- tamente, di interventi finalizzati all’ammodernamento dei ricoveri, delle strutture irrigue, della viabilità, degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili delle malghe che nel recente passato sono stati disciplinati prima attraverso la misura I.A.1.2 del PSR 2000-2006 “Costruzione, ristrutturazione e ampliamento degli alpeggi” e, successivamente, dalla legge regionale n. 32/2007, Artt. 50 e 51 (rispettivamente, “Investimenti nelle aziende agricole” e “Conservazione di pae- saggi e fabbricati rurali tradizionali”).

Diverse altre norme mirano al sostegno della zootecnia in quanto settore trainante per l’economia agricola. Tra esse, la legge regionale n. 21/2001 “Dispo- sizioni in materia di allevamento zootecnico e relativi prodotti” promuove un insie- me coerente di aiuti che prendono in considerazione gli aspetti economici, sociali, ambientali ed ecologici legati all'attività di allevamento, ivi compresi gli aspetti afferenti al benessere animale e alla qualità dei relativi prodotti, mentre la legge regionale n. 3/2002 “Incentivi regionali per l'attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico” pone specifica attenzione agli aspetti legati al miglioramento dello stato sanitario del bestiame.

Il supporto alle aziende zootecniche da parte della RAVA è fondato in misura significativa sulla promozione delle produzioni agricole regionali29, sia attraverso

l’attività diretta all’organizzazione di eventi e di manifestazioni per la promozione dei prodotti di qualità, sia attraverso un’attività indiretta di sostegno alle manife- stazioni promozionali svolte sul territorio regionale.

Per quanto riguarda l’organizzazione da parte dell’Amministrazione regiona- le di manifestazioni ed eventi atti a promuovere le produzioni zootecniche locali è

29 Le informazioni di seguito esposte sono tratte da: Agricoltura e turismo: quali le possibili integra- zioni (Lale Murix, 2008).

opportuno ricordare la Désarpa (discesa delle mandrie dagli alpeggi) e la Reine des fromages d’alpage, le Marché au Fort (presso il Forte di Bard) e la partecipazione a fiere di carattere nazionale quali Cibus a Parma, Cheese a Bra e a eventi a carattere internazionale dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero, attualmente Agen- zia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

In relazione al sostegno che la RAVA accorda a eventi organizzati da enti terzi finalizzati a promuovere i prodotti della zootecnia (e non solo) già è stata menzionata (cfr. Nota 23 a pag. 50) la manifestazione estiva Alpages ouverts, or- ganizzata a cura della Association Régionale Eleveurs Valdôtains (AREV) che si svolge in differenti date presso alcuni alpeggi presso i quali è possibile per i turisti degustare e acquistare latticini e formaggi nonché di conoscerne le modalità di produzione. Ancora l’AREV, con il supporto della RAVA promuove l’uso di specifici marchi per valorizzare le carni bovine e i prodotti lattiero-caseari di origine ovica- prina ottenuti nella regione30.

Tra le iniziative intese a promuovere le produzioni agroalimentari regionali è la normativa denominata “Contrassegno di qualità Saveurs du Val d’Aoste” di cui alla legge regionale n. 15 del 10/08/2004. Tale contrassegno di qualità viene as- segnato a pubblici esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, nonché a esercizi commerciali di vendita al dettaglio che dimostrino il possesso di specifici requisiti in relazione alla tipologia dei prodotti agroalimentari da essi commercializzati, alle caratteristiche delle strutture e alla formazione del perso- nale che ne attestano la particolare qualificazione nella promozione delle produ- zioni enogastronomiche regionali.

3.5 Le relazioni tra gli operatori coinvolti nell’utilizzazione dei