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Il lessico SUDA (II metà del X sec.)

Ultime 10 menzioni di Brasìda ci vengono riportate nel Lessico Suda130, opera

compilata a Bisanzio dalla seconda metà del X secolo e che raccoglieva circa 30.000 voci, "vera e propria enciclopedia di notizie di ogni genere"131, a scopo di consultazione

e catalogazione del sapere del passato. Le 8 voci in cui troviamo l'occorrenza "Brasìda" sono le seguenti132: 1. α 3150: "Ἀπήλαυσε: μετέσχεν. οὔτε Κλέων οὔτε Βρασίδας, ὁ τῆς συμφορᾶς αἴτιος, ἀπήλαυσε λοιδορίας, ὡς ἂν τοῦ συγγραφέως ὀργιζομένου. Μαρκελλῖνός φησι περὶ Θουκυδίδου"133. 2. α 3377: "Ἀπολαύειν· γενικῇ. Ἀπολαύειν οὐκ ἐπὶ τῶν ἡδέων μόνον, ἀλλὰ καὶ ἐπὶ τῶν ἐναντίων τάττουσιν, ὡς Ἰσοκράτης· δέδοικα μή τι κακὸν ἀπολαύσαιμι. καὶ Μαρκελλῖνος περὶ Θουκυδίδου φησίν· οὔτε Κλέων οὔτε Βρασίδας, ὁ αἴτιος τῆς συμφορᾶς, ἀπήλαυσε λοιδορίας, ὡς ἂν τοῦ συγγραφέως ὀργιζομένου"134. 3. β 519: "Βρασίδας, ὁ Τέλλιδος, Λακεδαιμονίων στρατηγὸς, Μεθώνην ἀποστᾶσαν πρὸς Ἀθηναίους πολεμήσας ἀνεκαλέσατο. Ἠρίστευσε δὲ καὶ περὶ Πύλον στρατηγῶν, πρῶτος τῆς νηὸς ἐκπηδήσας· οὗ καὶ ἐτρώθη καὶ τὴν ἀσπίδα ἀπώλεσεν· ἐπὶ τούτοις σπονδαὶ ἐγένοντο ἐνιαύσιοι, ἃς Ἀθηναῖοι λύειν ἤρξαντο. περὶ δὲ Ἀμφίπολιν καὶ Θρᾴκην εὐδοκιμοῦντα αὐτὸν οἰκιστὴν ἀντὶ Ἅγνωνος ἐπεγράψαντο. ὁ δὲ πόλεμος ὁ μέχρι τῆς Βρασίδα καὶ Κλέωνος τελευτῆς ἔτη ἐπέσχε δέκα, ἐκλήθη δὲ Ἀρχιδάμιος. Αἰτίας δὲ περὶ αὐτοῦ προστιθέντες, ὡς φρονεῖ τὰ Βρασίδα. Ἀντὶ τοῦ τῶν Λακεδαιμονίων"135. 4. ε 3834: "Εὐψυχία: ἀνδρεία. καθάπερ γὰρ ἐπὶ τῆς Ἐπαμινώνδου καὶ Πελοπίδου καὶ Βρασίδου καὶ Κλεομβρότου τελευτῆς καὶ διὰ τὴν ἐν τῷ ζῆν ἀρετὴν καὶ διὰ τὴν ἐν τῷ τελευτᾶν εὐψυχίαν ἀδυνατοῦσιν οἱ συγγραφεῖς ἀξίους εὑρίσκειν λόγους τῆς προκαθηγουμένης τῶν ἀνδρῶν ἐννοίας. καὶ αὖθις· μὴ εἶναι φοβερόν, ὅτι πλήθει προέχουσιν οἱ πολέμιοι· τὴν γὰρ εὐψυχίαν ἀεὶ τοῦ πλείονος ἐπικρατεῖν"136.

130 Una buona panoramica storica della lessicografia, dai primordi all'epoca medievale e premoderna, è offerta in DEGANI 1995, pp. 505-527.

131 S.v. DEGANI 1995, p. 525 e relativa nota.

132 Per quanto riguarda tali voci è stato utilizzato il sito web http://www.cs.uky.edu/~raphael/sol/sol- html/, fondato da R. Finkel, W. Hutton, P. Rourke, R. Scaife, E. Vandiver, ed edito da W. Hutton, C. Roth, P. Rourke, E. Vandiver, D. Whitehead.

133 Suda α 3150 ADLER 1928-1938: "Godette/trasse profitto: partecipò/ebbe parte. Né Cleone né Brasìda, a causa della disgrazia, godettero del rimprovero, come sarebbe stato se l'autore si fosse incollerito. Lo afferma Marcellino sulla base di Tucidide".

134 Suda α 3377 ADLER 1928-1938: "Trarre profitto: genercamente. Non si trae beneficio solo dai piaceri, ma anche dalle cose opposte, come dice Isocrate: «non temo che guadagnerò qualcosa dal male». E Marcellino dice riguardo a Tucidide: Né Cleone né Brasìda, a causa della disgrazia, godettero del rimprovero, come sarebbe stato se l'autore si fosse incollerito.

135 Suda β 519 ADLER 1928-1938: "Brasìda, figlio di Tellide, comandante dei Lacedemoni. Quando Metone passò sotto gli Ateniesi, egli fu chiamato a combatterli. Si distinse nel comando anche a Pilo e fu il primo a sbarcare dalla nave: ma fu ferito e perse lo scudo. Dopo questi avvenimenti scesero a patti per un anno, patti che gli Ateniesi furono i primi a sciogliere. Essendo stimato ad Anfipoli ed in Tracia, lo sostituirono in qualità di fondatore al posto di Agnone. In seguito alla morte di Brasìda e Cleone, il conflitto decennale, chiamato archidamico, cessò. "Attaccando col pretesto di essere dalla parte di Brasìda. Al posto di «Lacedemoni»".

136 Suda ε 3834 ADLER 1928-1938: "Ardire: coraggio. Riguardo alla morte di Epaminonda, di Pelopida, di Brasìda, di Cleombroto, sia per la virtù nel vivere, sia per il coraggio nella morte, gli storici non hanno potuto trovare delle parole giuste riguardo aciò che ha spinto la condotta di quegli

5. κ 598: "Κατάκρας: ἐπίρρημα. Θουκυδίδης· ὁ δὲ Βρασίδας ἐπὶ τὰ μετέωρα τῆς πόλεως ἐτράπετο βουλόμενος κατάκρας καὶ βεβαίως ἑλεῖν αὐτήν. καὶ αὖθις· ἐλπίσαντες τὴν πόλιν ἔχεσθαι κατάκρας παραδιδόασι σφᾶς αὐτούς. ἀντὶ τοῦ ἐξ ὁλοκλήρου"137. 6. κ 1731: "Κλέων, ὁ Κλεαινέτου. ἐπὶ Πύλον καὶ Σφακτηρίαν, χρονιζούσης τῆς πολιορκίας, ἀπεστάλη, μανιώδης ἀνήρ, βυρσοδέψου παῖς· ὃς ἀντεπολιτεύσατο Νικίᾳ τῷ Νικηράτου. πολλὰ δὲ ἐργασάμενος ἔργα, ὕστερον εἰς Θρᾴκην ἀποσταλεὶς στρατηγὸς πολλὰς προσεκτήσατο πόλεις. ἐν Ἀμφιπόλει δὲ γενόμενος Λακεδαιμονίοις ἐπολέμει, Βρασίδου στρατηγοῦντος αὐτῶν. οὗ καὶ μαχόμενος ὑπὸ Μυρκινίου πελταστοῦ βληθεὶς ἀπέθανεν"138. 7. μ 1125: "Μισόδημε, καὶ μοναρχίας ἐραστὰ καὶ ξυνὼν Βρασίδᾳ καὶ φορῶν κράσπεδα στεμμάτων τήν θ' ὑπήνην ἄκουρον τρέφων"139. 8. π 1219: "Περιορᾶσθαι: καραδοκεῖν, ἀποθεωρεῖν, περισκέπτεσθαι, φροντίζειν. Θουκυδίδης· καὶ τοὺς Μεγαρέας ... περιορωμένους τὸν πόλεμον, λέγει. καί, ὁ Βρασίδας τῆς μάχης περιορώμενος. οἱ δὲ πρὸς τῷ ποταμῷ κατέμειναν περιορώμενοι τὸ γενησόμενον. τουτέστι καραδοκοῦντες, προσδοκῶντες"140.

Di queste 8 voci della Suda, nelle quali appaiono 10 occorrenze del nome "Brasìda", almeno 1 appare importante.

Le voci 1, 2, 4, 5 ed 8 sono più propriamente lessicali ed il Lacedemone appare come esempio contestuale dell'utilizzo tucidideo di espressioni che, segnalate nel medesimo lessico in quanto vetuste, erano considerate arcaiche dal compilatore. Quest'ultimo dunque si sente in dovere di segnalarle e di contestualizzarne l'utilizzo per mostrare la loro applicazione in campo letterario (storiografico in questo caso).

La voce 6 reca informazioni generiche su Brasìda e Cleone, ma tali notizie, riportate coerentemente al programma della Suda, ossia ad un'opera lessicografico- enciclopedica che dovette servire a scopo consultazione per gli eruditi bizantini dell'epoca, non aggiungono nulla di nuovo rispetto alle notizie ben più approfondite tràdite da altre fonti.

Per la voce 3 abbiamo una trattazione, molto breve, della figura storica di

uomini. Al posto di: «non ebbero paura quando i nemici erano più numerosi»".

137 Suda κ 598 ADLER 1928-1938: "Da cima a fondo: parola tarda. Tucidide: Brasìda si diresse verso le zone alte della città poiché voleva prenderla da cima a fondo ed in modo sicuro. E ancora: temettero che la città si sarebbe consegnata se fosse stata presa "da cima a fondo". Al posto di "al completo/ per intero".

138 Suda κ 1731 ADLER 1928-1938: "Cleone, figlio di Cleneto. Fu mandato a Pilo e Sfacteria, poiché l'assedio durava a lungo, uomo furente, figlio di un conciatore. Egli fu del partito opposto a quello di Nicia figlio di Nicerato. Compì molte imprese, successivamente inviato in Tracia come stratego conquistò inoltre molte città. Ad Anfipoli combatté contro i Lacedemoni comandati da Brasìda. Egli fu ucciso combattendo trafitto dalla lancia scagliata da un peltasta Mircino".

139 Suda μ 1125 ADLER 1928-1938:"Colui che odia il popolo: coloro che amano il governo di uno solo, l'amico/seguace/compagno di Brasìda, colui che porta ghirlande dalla testa ai piedi e si fa crescere la barba senza raderla".

140 Suda π 1219 ADLER 1928-1938: "Considerare con apprensione: volgere l'attenzione / osservare, considerare / esaminare, osservare / esaminare /considerare, considerare/pensare/riflettere. Tucidide: "i Megaresi ... attendevano i nemici", dice. Brasìda attende la battaglia. Quelli, restando vicino al fiume, attendevano sviluppi. Cioè gli osservatori/coloro che attendono qualcosa, coloro che aspettano".

Brasìda. Il compilatore, in questo caso, nella parte finale della voce, sta parafrasando il

locus classicus aristofaneo (Pax v. 640), già analizzato nelle pagine precedenti. Il

compilatore, dunque, sta informando il lettore dell'utilizzo metonimico di Aristofane del nome "Brasìda" per indicare "i Lacedemoni"141.

Per l'ultima voce rimasta, quella qui riportata col numero 7, si può dire qualcosa in più. Sotto la voce "misòdeme/misòdime/misòdemo" il compilatore ha elencato una serie di attributi che dovrebbero portare a comprendere il significato della voce medesima: "coloro che amano la monarchia (il governo di uno solo), l'amico/seguace/compagno di Brasìda, colui che porta ghirlande dalla testa ai piedi e che si fa crescere la barba senza raderla". Il compilatore della voce vive in un periodo (fine X sec.) dove sia il termine in sé, sia il tipo di persona, e dunque le azioni assimilabili a quel tipo d'individuo ed alla parola che lo denotava, sono ormai scomparsi dall'uso comune. "Misodemo", in sostanza, era una parola non più utilizzata durante il X sec. perché le condizioni storiche nel quale visse il compilatore erano differenti rispetto alla fonte che lui utilizzò per comporre la voce suddetta. Dal I al X sec., infatti, la graduale affermazione della figura imperiale e del sistema ad esso associato e da esso gestito avrebbero potuto far scomparire tale aggettivo in quanto, quest'ultimo, sarebbe stato espressione di un contesto storico-istituzionale nel quale il potere degli organi assembleari era ancora in vigore. In altri termini, il compilatore riprende probabilmente la voce da una fonte ateniese e da un contesto storico riferibile al V-IV sec. a. C. La fonte in questione non potrebbe essere altri che Aristofane, fonte che è stata riportata nelle pagine precedenti142 e nella quale due individui, in due diverse commedie,

vengono accostati a Brasìda e, in almeno uno dei due casi, uno dei protagonisti porta la barba lunga, caratteristica che avrebbe dovuto assimilare l'Ateniese dalle velleità antidemocratiche agli Spartani, i quali portavano per legge, come riferisce Plutarco in

Lys. 1, 1, barba e capelli lunghi. Ultimo appunto che si potrebbe fare riguardo a questa

voce è l'accostamento di colui che odia il popolo a colui che si cinge "di ghirlande dalla testa ai piedi", informazione che non ritroviamo nei suddetti versi aristofanei ma che è stata interpolata dal compilatore. Durante le conquiste di Brasìda, l'unica città che tributò onori al comandante spartano (oltre ad Anfipoli nel 422 a. C.) fu Scione nel 423 a. C., dove il Lacedemone fu accolto dalla città e venne cinto "a spese pubbliche di una corona d'oro come liberatore della Grecia, mentre privatamente [gli Scionei] lo

141 Riguardo a tale voce ringrazio la prof.ssa Olga Tribulato per l'aiuto fornitomi. 142 S.v. supra "Aristofane (450/445-385 a. C. ca.)".

coprirono di bende e l'onorarono di primizie come un atleta"143. Il compilatore del X sec.

ha dunque utilizzato delle informazioni di V sec. a. C. e di provenienza ateniese (Aristofane e Tucidide) per far comprendere ai propri contemporanei quali sarebbero stati gli attributi standard di un individuo poco incline ad aprezzare ed accettare la

politeia democratica.