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CAPITOLO 3. Obiettivi

21. Livello di dettaglio della Value Stream Mapping

Come anticipato nel paragrafo precedente, l’esecuzione del metodo di Value Stream Mapping de flusso del valore deve essere svolta in rapidità (in qualche giorno), in solitudine e semplificando i punti critici della linea per la loro complessità. Obiettivo di questo paragrafo è mettere in risalto il trade-off tra analisi dettagliata e tempi di implementazione del progetto. Vengono cioè considerati vantaggi e svantaggi di svolgere una Value Stream Mapping che entri più nello specifico, a livello di analisi ed osservazioni che impiegherà quindi tempi più dilatati, rispetto ad una più generalista e di

breve durata. Il livello di dettaglio e le semplificazioni adottati nella descrizione della catena di produzione sono due variabili lungo lo quali ci si sposta per lo svolgimento di questo studio.

Gli elementi chiave da considerarsi per lo sviluppo di un diverso livello di granularità della mappatura sono quattro:

1) La struttura del supply network: la forma, la composizione, le responsibilities, il livello di integrazione verticale e orizzontale, le locazioni, la complessità e la flessibilità, etc.

2) Il flusso di materiale e informazione tra e all’interno delle “key unit operations”: le attività a valore aggiunto e non, le varie sequenze dei processi, la sequenza ottimale, i livelli di flessibilità e le dinamiche del network.

3) I ruoli, le interrelazioni e le gerarchie tra i partner chiave del network (“key network partners”): la natura, il numero e la complessità delle interazioni o transazioni tra i partner considerando il loro ruolo e la gerarchia della rete. 4) La struttura del valore del prodotto o del servizio: la composizione e la struttura

del prodotto (inclusi i componenti, i sub assemblati e la modularità), la modalità di replenishment (es. MTS, ATO..), le parti di ricambio e l’assistenza.

L’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero cogliere le problematiche di una situazione “as is” per passare ad una situazione “to be” migliore. La differenza di granularità crea però soluzioni grafiche diverse tra loro per ciascuno dei quattro punti sopra riportati.

Il concetto di granularità è stato introdotto nell’ambito dell’analisi della supply chain con significati e obiettivi diversi. In particolare è inserito a livello di analisi del lotto, dove sono state fatte considerazioni su come variano i costi e i livelli di servizio al modificarsi della granularità delle sua composizioni e dimensioni considerate. Il concetto di granularità è anche stato applicato a delle variabili linguistiche e numeriche negli studi di diversi esperti del settore per potere interpretare la performance globale di una supply chain. Ulteriori studi inoltre sono stati condotti per analizzare il variare de bullwhip effect a seconda del flusso informativo lungo la supply chain. Negli ultimi periodi sono state effettuare ricerche dove si parla di approccio multi livello più che come prospettiva diversa di uno stesso componente della supply chain, come analisi dei diversi livelli di fornitori a monte e di clienti a valle con cui si interfaccia l’impresa in analisi. In queste sono stati analizzati i vari tipi di flussi considerando le iterazioni tra le imprese a livello generale per entrare poi nel dettaglio dei flussi tra work station e tra singole postazioni.

Con esse si vuole dimostrare come analizzando più nel dettaglio la supply chain, convenga sempre più digitalizzare il processo di sviluppo del prodotto e di pianificazione della produzione. Non viene fatto nessun riferimento a come variano la complessità e le performance del network logistico al variare della granularità dell’analisi. L’obiettivo di questo capitolo è, partendo da una visione ampia della Supply Chain, entrare sempre più nel dettaglio per vedere come varia la complessità aumentando la granularità. Si cercherà quindi di vedere se c’è un legame tra performance e livello di dettaglio. Questo è stato realizzato in alcuni studi, solo recentemente, ma risulta un importante dettaglio per avere chiaro come si sviluppa e che complessità si ha nella supply chain. Sapendo quanto strutturata è la catena del valore si possono fare interventi per migliorare le performance.

Per sfruttare il vantaggio di una visione multi granulare è necessario prendere il network dell’azienda di interesse e calcolarne gli indici di complessità entropica a diversi livelli di partizione della supply chain. Si osserva quindi come varia la complessità del network partendo da un’analisi ad ampia veduta fino ad arrivare allo studio di una configurazione dettagliata.

Per avere un’idea di come varia l’efficacia della soluzione proposta dalla Value Stream Mapping è possibile confrontarne il valore aggiuntivo dato all’impianto dipendentemente dal cambio delle due variabili considerate: il livello di dettaglio ed il tempo impiegato. Queste sono infatti una funzione dell’altra. Secondo i dati raccolti dagli studi precedenti la retta del valore ha un comportamento di questo tipo:

x = tempo impiegato y = livello di dettaglio

Nell’intervallo compreso tra A e B, si ha un incremento del valore che si comporta come una funzione crescente. Da tale punto in poi si ha però un asintoto ed il valore del progetto si riduce drasticamente. I punti A e B non hanno un valore fisso, ma variano in base alla

situzione di analisi, la quale è dipendente dei 4 elementi chiavi precedentemente elencati. Si nota dall’ andamento del grafico che al progetto è richiesto un certo grado di analisi e di tempo di impiego che non deve però superare una certa soglia, altrimenti perde completamente di valore. Conformemente a quanto spiegato nelle procedure del metodo di Value Stream Mapping, questo processo deve quindi essere fatto apportando delle semplificazioni allo stato reale, in modo tale che non richieda tempi troppo lunghi. D’altro canto la mole di lavoro non deve essere troppo elevata poichè tale progetto deve essere svolto da una persona in solitaria (il Value Stream Manager) e non può essere derogato ad altri per problemi di coerenza e qualità di informazioni.

22. Administrative Value Stream Mapping vs Value Stream Mapping di