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CAPITOLO 5. Lo stato “as-is”

24. Scelta della famiglia di prodotti

Prima della compilazione dello stato “as-is” è necessario decidere su quale famiglia di prodotto focalizzare l’analisi e le risorse. Da un lato questa scelta permette di ottenere ulteriori semplificazioni all’interno del flusso del valore. Ogni tipologia di prodotto ha processi e caratteristiche diverse ed a loro volta ogni modello differente di ciascuna tipologia diverge dall’altro. La rappresentazione tramite Value Stream Mapping di ciascun codice di un’impresa sarebbe un’operazione troppo pesante sia dal punto di vista

di risorse che di tempo da investirvi. Il trade-off tra efficacia dell’analisi dettagliata ed il tempo impiegato per eseguirla è nettamente svantaggioso e quindi da evitare. D’altro lato è importante effettuare raggruppamenti oculati dei codici in famiglie di prodotto, poichè la loro scelta sancisce la partenza della Value Stream Mapping vera e propria nella sua prima fase. Le modalità di associazione possono essere scelte in base a vari parametri: caratteristiche del componente, tempi di lavorazione, successione dei processi, quantità di vendita, ecc..

In questo caso di studio il raggruppamento in famiglie è stato guidato dalle macro- famiglie in cui sono aggruppati i componenti all’interno di Reyvarsur: Rubinetti, Vassoi, Teste di scarico, Refrigeratori, Impugnature, Regolatori di pressione, Serpentine. Non vengono descritte nuovamente in dettaglio le sepcifiche di tali prodotti perchè è già stato fatto alla fine del Capitolo 1. Ciò risponde a due dei parametri di raggruppamento precedentemente elencati, ovvero le caratteristiche fisiche dei componenti ed il percorso produttivo che questi seguono. Ovviamente tali elementi presentano delle divergenze tra loro sia dal punto di vista fisico che di processi, altrimenti sarebbe inutile differenziare i codici; è però una semplificazione accettabile per l’implementazione del modello.

Tra queste va ora scelta la famiglia che permetta di evidenziare in maniera più evidente i problemi ed i “colli di bottiglia” presenti all’interno di Reyvarsur. Indubbiamente va preso in esame il gruppo che rappresenta più fedelmente e in maniera completa il processo produttivo dell’azienda. D’altro canto risulta fondamentale considerare i parametri presi in analisi per lo studio dell’efficienza e dell’efficacia del flusso del valore (vd. Paragrafo 1). Seguendo queste linee guida nella elezione è infatti possibile osservare in maniera più marcata i cambiamenti tra lo stato corrente e lo stato futuro dell’impianto e valutare la bontà dei miglioramenti ottenuti tramite le azioni e le operazioni apportate. Esistono differenti metodologie di scelta della famiglia di studio per la Value Stream Mapping, ma a ciascuna di queste deve seguire una decisione ponderarata e soggettiva del Value Stream Manager che meglio rappresenti il caso in esame.

24.1 Matrice X vs Metodo SIPOC

La scelta delle famiglie di prodotti può avvenire principalmente secondo due metodologie:

• La matrice a X • Il metodo SIPOC

Per matrice a X si individuano i diversi prodotti da considerare nelle righe di questa matrice, e le diverse fasi a cui questi prodotti sono soggetti nelle colonne della matrice. La matrice a X prevede di presentare una matrice con tutti i prodotti sulle righe e le varie caratteristiche sulle colonne, per poi raggruppare in famiglie i prodotti che hanno caratteristiche simili. In questo caso particolare, però, non è conveniente utilizzare i prodotti veri e propri come oggetto della distinzione. I modelli infatti sono diversi tra loro ma il modello principale ha volumi nettamente maggiori degli altri, che invero vanno a coprire anche mercati diversi. Escluso di utilizzare i prodotti, il Value Stream Manager ha stabilito allora di usare le famiglie sopra elencate come destinatarie dell’analisi. Si indica quindi la matrice a X con le distinzioni per i reparti dell’Area Produzione visitati.

Reparti Area Produzione

Pressa Serpentine Saldatura Zona Stock Macchine Specifiche Rubinetti X Vassoi X X Teste di scarico X X Refrigeratori X X X X Impugnature X X Regolatori di pressione X X Serpentine X

Tabella 44 Matrice X delle famiglie prodotti di Reyvarsur

Vengono esclusi i reparti di Verifica, Magazzino Utensili, Zona Input e Pulizia perchè per normative aziendali tutti i codici devono subire tali trattamenti. Ciò non comporterebbe una caratteristica distintiva. Questa matrice, infatti, è efficace se i prodotti diversi sono soggetti a fasi diverse, altrimenti risulta impossibile differenziare i prodotti in base alle fasi e risulterà di conseguenza impossibile dare priorità ad una famiglia rispetto che ad un’altra. Se, infatti, tutti i prodotti dell’azienda, nel processo di produzione, subiscono tutte le fasi di lavoro (Sales, Customer Service, Engineering e Purchasing) non sarà possibile distinguere tra le famiglie di prodotti, in quanto tutti i prodotti sono soggetti alle stesse fasi. La matrice a X risulta invece efficace se le fasi dei vari prodotti differissero per qualche motivo e quindi possono essere raggruppati in una famiglia. Si nota come la produzione di alcune famiglie risulta più complicata di altre in termini di processi e necessita diverse movimentazioni tra le varie celle di lavoro. La famiglia con un processo produttivo più complicato, con molte movimentazioni

intercellulari e che percorre la maggior parte del flusso del valore è il caso ideale da prendere in considerazione per lo studio tramite Value Stream Mapping. Come anticipato precedentemente è su di esse che le attività svolte risentiranno di maggiori ripercussioni e miglioramenti. La famiglia dei refrigeratori è quella che risponde in maniera più coerente a questi punti.

Si è tuttavia deciso di prendere in considerazione anche l’altra metodologia di scelta delle famiglie: il metodo SIPOC. Nel caso in cui, come detto, non ci fosse alcuna differenziazione di fasi tra i vari prodotti ai fini di categorizzarli in famiglie, oppure nel caso in cui questa classificazione risultasse inadeguata, si può utilizzare la metodologia SIPOC. Con questo metodo si sceglie la famiglia di prodotto in base semplicemente a quale fase della Supply Chain o del flusso si intende dare importanza. Nella Value Stream Mapping, Keyte propone di identificare una famiglia comprendente output di clienti simili (similar Customer outputs) oppure input dai fornitori simili (similar Supplier inputs). In questo metodo si considera tutto il processo: Supplier-Input-Process-Output- Customer. In questa visione d’insieme si vanno a considerare tutte le differenziazioni che possono influire direttamente sul processo, oppure una differenziazione che opera in una fase della Supply Chain ma che ha diretto influsso su un’altra.

Il fine ultimo dell’analisi della Value Stream Mapping è di dare più valore aggiunto al cliente per aumentarne la soddisfazione e avere costi minori per l’azienda: di conseguenza il punto di interesse in questa analisi si concentra sul costo del processo delle attività a non valore aggiunto ma necessarie (ovvero “di supporto”). Come spiegato in precedenza, il maggior punto critico della catena è dato dall qualità di risposta alla domanda dei clienti, che viene influenzata negativamente da ritardi rispetto alle scadenze indicate o prodotti non conformi. Tutte le altre criticità variano di caso in caso, a seconda dei risultati dell’analisi; i costi di gestione del processo non sono ancora quantificabili in questa fase. Essendo quindi l’unico punto fisso certo quello della qualità di risposta, si è deciso di classificare le famiglie secondo le scadenze che gli vengono imposte dai clienti per rispondere. Questa classificazione è perfettamente in linea col metodo SIPOC, in quanto una differenziazione dei clienti in base a ciò che avviene a monte (la scadenza che essi indicano inviando gli ordini) ha impatto direttamente su ciò che avviene a valle.

Sono state classificate le famiglie di prodotto in base alle scadenze, come indicato nel paragrafo. Le tempistiche medie di gestione ordini provenienti dai clienti sono :

• Rubinetti: 14 giorni • Vassoi: 21 giorni

• Teste di scarico: 21 giorni • Refrigeratori: 30 giorni • Impugnature: 30 giorni

• Regolatori di pressione: 30 giorni • Serpentine: 14 giorni

• Ordini speciali: fino a 90 giorni

Si noti come una distinzione di questo tipo segue una logica MECE, poiché alla voce “ordini speciali” si indicano le Case Auto che fissano la scadenza in 90 giorni ma anche quelle che non hanno una scadenza ben definita, ma che vanno comunque inserite per assolvere alla voce Collettivamente Esaustive.

È ora facile classificare le famiglie in 3 macro gruppi:

1) Evasione ordini rapidi: Rubinetti, Serpentine 2) Evasione ordini medi: Vassoi, Teste di scarico

3) Evasione ordini lenti: Refrigeratori, Impugnature, Regolatori di pressione

Poiché la classificazione secondo scadenza ha un diretto impatto sui costi, si è deciso di prenderla in considerazione insieme alla Matrice X. La famiglia scelta è quindi tra quelle del terzo gruppo, dove per indicare la caratteristica della famiglia scelta tramite le scadenze, si prende quela con l’estremo superiore di giorni di gestione ordini. Questo perchè tale raggruppamento rappresenta le famiglie più critiche da gestire ed organizzare e, seguendo lo stesso procedimento logico di prima, è su queste che le azioni svolte tramite il metodo avranno maggiore impatto.

Unendo i risultati ottenuti dai due metodi di selezione della famiglia di studio risulta efficace, per il compimento degli obiettivi proposti all’inizio del lavoro il proseguo dell’analisi e delle fasi della Value Stream Mapping, l’adozione dei Refrigeratori come famiglia di riferimento.

La scelta delle famiglie è stata relativamente semplice, ma in quanto fase preliminare dei processi di mappatura era previsto che non venisse trascurata e dovesse essere scelta dopo le dovute ponderazioni. Per essere completata, infatti, questa fase ha richiesto qualche giorno di lavoro.