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LE CHIAVI DI SUCCESSO DELL’INTERNATIONAL FILM FESTIVAL DI ROTTERDAM

3. COMUNICAZIONE E MARKETING DEL FESTIVAL

3.1 IL LOGO “IFFR” ED IL MERCHANDISING

Il logo ufficiale dell’International Film Festival di Rotterdam, venne creato nel 1972, in corrispondenza del lancio della primissima edizione dell’evento. Il logo, ritraente il muso leggermente stilizzato di una tigre e basato simpaticamente sul famoso e noto leone ruggente della MGM Production, è rimasto lo stesso per molti anni.227

Nel 2008 però, a seguito della promozione della nuova programmazione del festival (vennero infatti aggiunte nuove competizioni e conseguentemente nuovi premi), anche il logo ufficiale “IFFR” subì un cambiamento. La tigre, da sempre presentata su sfondo colorato e con dei tratti morbidi, apparve nell’edizione del 2008 inserita su uno sfondo completamente bianco con la scritta ufficiale in carattere maiuscolo “International Film Festival Rotterdam”, colorata di nero.228

Il nuovo logo IFFR dall’edizione del 2008 230

Il cambiamento venne realizzato per poter dimostrare e sottolineare anche graficamente, il tipico carattere eccentrico e completamente orientato al futuro, all’innovazione e alla novità del festival.

Il festival intendeva confermare ed affermare la sua posizione sulla scena festivaliera internazionale e globale trasmettendo l’immagine di un festival pronto a reagire e a balzare agilmente (proprio come una tigre) di fronte al nuovo sviluppo dell’industria cinematografica mondiale e delle arti visive, proponendo una programmazione totalmente dedicata ai giovani talenti del futuro, giovani filmmakers alle prime armi e/o al loro primo debutto cinematografico mondiale; ma lasciando ampio spazio anche verso tutti coloro che, già parte del settore da anni, volessero dilettarsi ad offrire un punto di vista alternativo in un mondo in costante evoluzione.

La tigre del logo, mantiene il contatto visivo con tutti coloro che la osservano, guardando fiera e dritta davanti a sè, al futuro, pronta a sfidare e a far reagire tutti coloro che intendano avvicinarsi.

Anche il nome del festival, perfettamente allineato sotto alla testa della tigre, con la sua tipografia chiara, nitida e leggermente arrotondata, ricorda lo stile delle sottotitolature delle pellicole cinematografiche, provando ancora una volta che si tratta di un festival semplice, trasparente, comprensibile ed accessibile a tutti. Il festival è esattamente così come appare, privo di compromessi e di significati nascosti.231 Lo stile ed i colori del logo inoltre, dettano lo stile ed i colori di ogni

elemento associato al festival: sito internet, cataloghi, riviste, merchandising riflettono 230 https://iffr.com/en, del 24/05/2017

colori basici tra il giallo, il rosa ed il rosso chiaro. Il testo invece, continua a risaltare dal contrasto tra il bianco della pagina ed il nero dei caratteri.

La scelta di queste tonalità sottolinea nuovamente l’essenza del festival: in un’era di violenza grafica dovuta ai colori eccessivamente sgargianti, il festival appare come l’unico elemento in grado di contrastare la tradizionalità e le classicità, offrendosi sempre come l’eccezione alla regola in grado di “andare contro corrente”.

Per di più, i colori vengono utilizzati solo per sottolineare titoli e aree di secondaria importanza; tutto ciò che invece rappresenta un’area di primaria importanza, evita il contatto con i colori affichè possa apparire chiaro, nitido e trasparente.232

Il nuovo logo del 2008 venne progettato e disegnato dalla “Rotterdam Agency

75B”, un’importante agenzia pubblicitaria che si occupò di curare anche tutta la

campagna promozionale e l’immagine del festival in quella specifica edizione del 2008. L’azienda non era una novità per il festival. In occasione del quindicesimo anniversario dalla fondazione dell’Hubert Bals Fund, “Rotterdam Agency 75B” aveva prestato la propria attività per disegnare e progettare anche l’intera campagna promozionale dell’evento.

Nel 2008 inoltre, l’agenzia vinse il “Silver International Museum Communication

Award” per come aveva progettato e realizzato il design di “Rotterdam 2007, City of Architecture”. Il nuovo logo non potè che riscontrare un grande successo sia da parte

del pubblico che da parte della stampa.233

Il logo “IFFR” e la tigre, appaiono chiaramente stampati in ognuno dei gadget e

souvenir del festival.

Il merchandising dell’evento, perfettamente presente al festival sia con una serie di punti vendita nelle varie location (la sede più importante è il “Festival Shop” al De

Doelen) che all’interno del sito web ufficiale dell’evento, viene rinnovato

completamente ad ogni edizione del festival.

Nei vari “Festival Shop” è possibile acquistare maglioni, cappellini, borsette, penne ed agende. L’elemento più atteso e più acquistato resta però l’edizione limitata dell’anno. Infatti ogni anno, un artista internazionale viene chiamato dal festival per curare il design e l’immagine dell’edizione limitata di quella specifica edizione.

Nel 2017, l’edizione limitata riguardava una collezione di ombrelli e borse firmate Susan Bijl.234

Collezione Susan Bijl per IFFR 2017 235

Anche in questo caso, il Festival di Rotterdam dimostra la sua geniale unicità. Permettendo ogni anno ad un artista internazionale di esprimere ed interpretare la propria visione del festival per poi applicarla su una collezione esclusiva di gadget, consente al pubblico di ottenere ed acquistare ogni anno, un oggetto dal valore unico, che non potrà avere eguali nel tempo. Questo non solo spinge gli spettatori all’acquisto, ma permette all’artista che ne ha curato l’immagine, di promuovere la propria abilità e le proprie capacità a livello mondiale.

Lo spirito di collaborazione e reciprocità viene continuamente mantenuto anche nei piccoli dettagli ed il festival non può che aumentare il proprio prestigio.

234 https://iffr.com/en/professionals/blog/iffr-2017-merchandise-on-sale-now, del 23/04/2017 235 https://iffr.com/en/professionals/blog/iffr-2017-merchandise-on-sale-now, del 24/05/2017