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IL PERCHÈ: GLI ELEMENTI DI SPINTA PER LA CREAZIONE DI UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO

CREAZIONE DI UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO

1. IL PERCHÈ: GLI ELEMENTI DI SPINTA PER LA CREAZIONE DI UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO

Esistono diverse motivazioni alla base della creazione di un festival cinematografico. La natura poliedrica dei film festival, permette loro di diventare un importantissimo strumento capace di creare dei ritorni positivi sia diretti che indiretti in almeno tre grandi macro-settori: il settore economico, il settore sociale ed infine il settore occupazionale.

Innanzitutto, dal punto di vista economico, i festival cinematografici si offrono come delle occasioni che con una certa cadenza, permettono al pubblico di conoscere ed esplorare delle specifiche località.

I festival infatti, rappresentano allo stesso tempo due diverse espressioni di patrimonio culturale: da un lato quello immateriale, rappresentato dal festival stesso, con la sua tradizionalità, la sua ritualità ed il suo spirito culturale riflesso della cultura locale che lo organizza e lo plasma a sua somiglianza; e dall’altro lato quello materiale, rappresentato da tutto quello che circonda fisicamente l’evento stesso, ovvero gli edifici e i luoghi esatti in cui viene svolta la manifestazione (teatri, cinema, antichi edifici e palazzi) ma anche tutto l’insieme delle principali attrazioni culturali esistenti in

loco come musei, monumenti e siti archeologici.

Promuovendo un tale evento, è possibile quindi attrarre visitors51 che di conseguenza non si limiteranno alla sola partecipazione dell’evento ma che nella maggior parte dei casi, coglieranno l’occasione per visitare e conoscere più a fondo la località ospite ed i suoi residenti, creando anche magari dei legami di amicizia o professionali per delle collaborazioni future. I soggiorni si allungano (diventando dei veri e propri short breaks, ovvero delle brevi fughe di qualche giorno dalla propria quotidianità) e aumenta anche la spesa pro-capite giornaliera, incentivata dai musei e dalle attrazioni principali, dai negozi di souvenir e di gadget e dal merchandising dell’evento stesso (cappellini, t-shirt, borse e tazze).

In questo modo, il festival cinematografico diventa un propulsore di un insieme di effetti a catena che si ripercuotono positivamente sul settore turistico stimolando la popolazione locale a reinvestire sulle entrate generate dall’evento stesso. Si apportano migliorie alle strutture ricettive (interventi di ristrutturazione, passaggi di categoria), al settore della ristorazione, al settore dei trasporti (magari aprendo nuove linee della

metro, aggiungendo mezzi di trasporto pubblico in certi orari), al settore della sicurezza

(potenziando il numero degli agenti e degli addetti alla sicurezza e prevenzione) e soprattutto si effettuano più interventi di cura e restauro al patrimonio esistente. Iniziano a presentarsi delle occasioni per vendere la località in un modo differente, creando, a partire dall’evento stesso, offerte e pacchetti di viaggio che consentano anche la (ri)scoperta di una città che magari, fino a qualche anno fa, era rimasta sullo sfondo. Si aumenta di conseguenza “l’orgoglio civico di sentire la propria città come

una città viva, aperta al cosmopolitismo, famosa anche rispetto a città vicine che invece non hanno saputo (o potuto) puntare su dei festival di qualità”52.

È chiaro che si tratta di investimenti costosi e difficili da sostenere in tempi così delicati dal punto di vista economico. Tuttavia, una volta affrontata la spesa, questa potrà essere ammortizzata e recuperata facilmente negli anni successivi. È necessario vedere la situazione sotto il punto di vista di un prezioso investimento per il futuro.

Ed è incoraggiante notare che il settore dei festival cinematografici è un settore in continua crescita e in rapida ascesa e che al momento non teme incrinature. L’aumento del tempo libero, la voglia di viaggiare e di scoprire nuove realtà (in modo particolare i borghi e le città “off the beaten tracks”) e la necessità di confrontarsi, spingono e contribuiscono sempre di più alla realizzazione di tali eventi.

E alla base della loro organizzazione e del loro successo, si sta progressivamente stagliando anche una nuova tendenza: non si tratta più di un principio di sola e pura

fruizione dell’evento, ma di una vera necessità di partecipare all’evento, a fronte di un

pubblico che “oggi più che mai ha fame di cultura, ha “voglia di esserci” arrivando in

alcuni casi a creare delle vere e proprie mode”53.

A partire da questa affermazione è possibile comprendere il perchè i festival cinematografici riescano ad avere degli impatti anche sul macro-settore sociale.

52 Maussier, B. (2010), Festival management e destinazione turistica, Ulrico Hoepli Editore, Milano, pag 31 53 Maussier, B. (2010), Festival management e destinazione turistica, Ulrico Hoepli Editore, Milano, pag 9

Partecipare ad un film festival significa vivere l’esperienza di una vita, memorabile ed indimenticabile, unica nel suo genere. Si ha la possibilità di toccare con mano un settore che si è sempre visto e creduto distante ed irragiungibile, di poter dire “io

c’ero”, di vedere i propri beniamini del cinema sfilare a pochi metri di distanza, di

urlare il loro nome e di avere il priviliegio magari di una fotografia e di un autografo. E se tutto questo viene condiviso con altre persone, l’effetto ed il valore sociale che i festival riescono ad ottenere, viene grandemente amplificato. Basti pensare ad esempio agli appassionati di certi generi cinematografici che nei film festival tematici e di nicchia soprattutto, hanno la possibilità proprio di ritrovare altri appassionati del genere, di vivere con loro le stesse emozioni e le stesse esigenze. Questo permette loro di socializzare più facilmente proprio grazie alla presenza di interessi e passioni in comune. Si vengono a creare amicizie, legami e nuove conoscenze che consentono anche un arricchimento culturale, una maggiore elasticità di pensiero, una crescita personale, un raggiungimento delle proprie aspirazioni individuali attuando soprattutto un confronto con altre visioni, mentalità e culture.

I festival si trasformano quindi in eventi sociali preziosi che riescono ad andare oltre alle apparenze, alle razze, al genere e alle religioni. Diventano delle occasioni per

sfidare i problemi che affligono il mondo attuale (tra i quali, primeggia il terrorismo)

cercando di farvi fronte in modo compatto, unito e solido.

Infine, i festival cinematografici consentono di sviluppare anche un altro macro-settore: quello occupazionale.

L’organizzazione di un festival, sia di grandi che di piccole dimensioni, mette in moto un innumerevole quantità di soggetti che si devono occupare di molteplici aspetti e settori: il settore marketing, il merchandising, il reparto budget e finanziamenti, il comparto sicurezza e prevenzione, la biglietteria, l’ufficio informazione e relazioni con il pubblico. Esistono tantissime sezioni e sottosezioni ed ognuna di queste richiede la presenza di un personale competente.

I festival consentono di assumere, sebbene spesso a tempo determinato, un gran numero di addetti.

Ci sono i volontari, su cui i festival tendono ad investire moltissimo in quanto prestano servizio con carisma, passione ed entusiasmo, contribuendo preziosamente

Ma vi sono anche e soprattutto tecnici e specialisti di settore; basti pensare agli addetti al doppiaggio e alla sottotitolatura delle pellicole straniere in concorso, agli interpreti delle eccellenze artistiche, agli economisti che realizzano il business plan ed il

marketing mix per assicurare il successo dell’evento fin dal primo momento.

E tra questi non mancano i giovani talenti. Studenti, tirocinanti ed apprendisti colgono in una tale esperienza professionale (per quanto breve possa essere) un’ottima opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro, lavorare in un team di professionisti, farsi conoscere dagli esperti di settore, imparare nuovi dettagli ed approfondire i propri studi direttamente sul campo. Una traccia sul proprio curriculum che in futuro potrà aprire nuove porte e nuove collaborazioni.

I festival inoltre possono indirettamente aumentare gli impieghi nei settori esterni all’evento ma comunque ad esso collegati. Si pensi ai receptionist, alle guide turistiche, ai camerieri, agli chef (tanto più se stellati), agli autisti di mezzi pubblici.

Come un effetto bomba, i festival si estendono da un nucleo preciso fino a travolgere ogni cosa presente nei suoi dintorni.

La macchina dei festival non è altro quindi che un complesso di ingranaggi che necessita di tutte le sue componenti per poter funzionare al meglio e diventare così non solo un vero e proprio “medium del territorio e della città ospitale”54 ma anche

una scelta strategica per poterlo migliorare, valorizzare e pubblicizzare.