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Come abbiamo visto nel primo capitolo, un documento è tale a prescindere dalla sua origine, ed “è il contesto, dunque "la potenza costitutiva dei luoghi", a rendere qualcosa documento"302. Un documento è tale perchè inserito in un determinato contesto, un luogo303 specifico, a causa di sue caratteristiche

culturalmente riconosciute a livello sociale. Questo concetto è interessante per la nostra discussione a proposito delle istituzioni della memoria perché ci porta al concetto di luogo della memoria.

Primo esempio di questo rimando si vede in Rescigno (2009), che scrive: "Abbiamo parlato di musei perché il loro potere costitutivo ha un'evidenza più immediata, ma biblioteche ed archivi sono anch'essi luoghi della memoria, nel momento in cui si riconosce loro una funzione non di mero deposito, quanto di selezione, organizzazione, trasmissione e conservazione di senso attraverso tutti quegli strumenti, cataloghi, repertori, indici, che consentono e consentiranno il recupero delle fonti, purché si mantengano vive le chiavi interpretative". In questo testo l'autrice inserisce e definisce il concetto di luoghi della memoria, cioè luoghi dove il contesto identifica gli oggetti come documenti e dove questi vengono selezionati e gestiti."304.

301 Lui tuttavia ritiene più corretto l’uso del termine “istituzioni della memoria”.

302 All'interno di questo ragionamento bisogna sempre essere consapevoli tuttavia che deve "esistere una "certificazione di

documentalità" che nasce da un processo collettivo di significazione di un qualcosa come documento,come per gli individui, così per le società tali forme di riconoscimento emergono, vengono soppresse, si trasformano: non esistono, in tal senso, canoni oggettivi, rigorosi e universali. Il riconoscimento collettivo del valore documentale è un processo indiscutibilmente dinamico" Rescigno (2012).

303 Luogo significa (Devoto and Oli, 2000, 1182) “ambito spaziale idealmente o materialmente determinato”, ma anche “spazio

circoscritto riconducibile […] alle caratteristiche o alle funzioni proprie di un ambiente”.

304 Qui Rescigno (2009) differenzia “il luogo museo e luogo archivio dal luogo biblioteca, dove sembra superiore a quello della

biblioteca, nata per accogliere oggetti che crediamo si definiscano da soli, senza bisogno alcuno di attribuzione di senso. In verità, però, che libri e periodici, analogici e digitali siano documenti intenzionali è ovvio per noi, oggi, che usiamo determinati codici alfanumerici per comunicare e veicolare informazioni ma, se concordiamo con quanto detto finora, l'essenza documentaria in sé non esiste, come non esiste l'essenza artistica in sé; solamente per noi, qui, ora, l'essere documento è qualcosa di cui non dubitiamo poiché siamo dentro al paradigma culturale che produce i documenti. A noi che condividiamo la chiave interpretativa sembra scontato che un libro sia un libro, ma per un indigeno di qualche paese dove non siano mai state

Il concetto di luoghi della memoria nell'accezione in cui viene inteso dalla bibliotecaria italiana deriva però da una definizione già data in precedenza, con significato legato al dibattito storico. L'elaborazione a questo riguardo venne fatta dal francese Nora (1984; 1986; 1992). Il significato di luoghi della memoria che l'autore fornisce è:

"Une « unité significative », d’ordre matériel ou idéel dont la volonté des hommes ou le travail du temps a fait un élément symbolique du patrimoine mémoriel d’une quelconque communauté."305

Il termine luogo- lieu- è inteso dall’autore in senso pratico, ma anche metaforico, ed è ad ampio raggio:

“Ces lieux, il fallait les entendre à tous les sens du mot, du plus matériel et concret, comme les monuments aux morts et les Archives nationales, au plus abstrait et intellectuellement construit, comme la notion de lignage, de génération, ou même de région...". Nora (1984, vii )306

Il concetto di memoria che il francese utilizza è, come nel nostro elaborato, ripreso dagli studi di Hawlbachs: essa viene considerata quindi sempre memoria collettiva.

Nonostante per l'autore questi lieux de memoire abbiano un significato differente da quello che noi diamo alle istituzioni della memoria, si lega ad esse, come vediamo in questa frase: " Even an apparently purely material site, like an archive, becomes a lieu de memoire..."307. I due concetti non sono sinonimi

ma possono includere alternativamente uno all'interno dell'altro: un luogo della memoria può essere un istituzione della memoria o meno, come un’istituzione della memoria può essere un luogo della memoria o meno308. Dipende dal caso specifico che si prende in considerazione

scritte pagine, analogiche o digitali, un libro cartaceo potrebbe essere materiale utile per accendere un fuoco, ed un documento digitale qualcosa di totalmente inaccessibile e, quindi, affatto interpretabile."

305 Nora (1992, 20).

306 Non siamo interessati alla spiegazione specifica del concetto di luogo della memoria, pechè ricade in modo molto specifico

all'interno di discorsi puramente sul concetto di memoria in contesto storiografico francese. L'elaborazione deriva anche dal contesto storico i cui si ritrovava la Francia in quegli anni, per cui alcuni studiosi contestano che il termine si possa utilizzare anche per altri stati, oltre alla francia. Nora (1994) stesso afferma una specificità francese per questo concetto. i luoghi della memoria non sono esportabili; tuttavia il concetto ha intrigato studiosi di diversi paesi del mondo.

307 Nora (1989).

308 Numerosi elaborati mostrano questa possibilità: prendiamo per esempio Sinn (2009) che afferma: "Pierre Nora, articulates

that modern memory is based on archives where materials provide a tool to trace modern memory." Un ulteriore esempio interessante si ritrova nel testo di Garcia- Marco (2010) , che mostra, in un testo dedicato alle scienze dell’informazione, come le istituzioni della memoria diventino luoghi della memoria: “E, igual que ocurre con la memoria humana, también las instituciones documentales son algo más que técnicas sociales de preservación de la memoria social. Las bibliotecas, los archivos, los museos y otras instituciones de la memoria son fascinantes porque nos permiten abrirnos a esa realidad más allá de lo inmediato, sumergiéndonos en la dimensión del tiempo, y hacerlo en espacios de memoria cargados de sentido y, en definitiva, en «lugares de memoria”.