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Macchine e apparecchi meccanici

Nel documento L’Italia nell’economiainternazionale (pagine 185-188)

mercati di destinazione

6.12 Macchine e apparecchi meccanici

Nel 2008 le esportazioni di macchine ed apparecchi meccanici hanno fatto registrare una crescita dell’1,5 per cento, malgrado la recessione che ha colpito l’economia mondiale nella seconda metà dell’anno. Il peso del settore sulle esportazioni italiane del manifatturiero si è attestato a quasi il 22 per cento, il valore più alto dell’ultimo decennio. Le importazioni sono invece diminuite del 2,4 per cento e l’attivo di bilancia commerciale ha continuato a crescere per il sesto anno consecutivo. Anche in questo settore i volumi scambiati sono diminuiti. I valori medi unitari hanno mostrato un aumento.

La meccanica si è confermata il secondo settore, dopo i mezzi di trasporto, per propensione all’esportazione, con una percentuale di produzione destinata all’estero in continua crescita e pari nel 2008 al 60%, ma con un grado di penetrazione delle importazioni che è di non molto superiore alla media delle attività manifatturiere, malgrado l’aumento di ben quattro punti negli ultimi tre anni.

I risultati migliori nel 2008 si sono registrati nei sottosettori delle macchine e apparecchi per la produzione e l’impiego di energia meccanica, in cui l’aumento delle esportazioni è stato del 5,8 per cento, e nelle macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Sono invece

6 Pubblicati dall’Istat, al momento della redazione di questo testo, per i soli mesi di Gennaio e Febbraio

Tavola 6.18 - Quote di mercato dell'Italia sulle esportazioni mondiali(1)di metalli e prodotti in metallo

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Unione europea 8,4 8,3 8,3 8,1 8,0 8,3 8,3 7,8 7,9 8,4

Paesi europei non Ue 7,5 7,4 7,9 9,0 8,7 9,8 9,0 8,6 8,0 8,1

Medio Oriente 10,2 10,1 9,9 10,8 9,1 8,5 7,1 8,2 8,0 6,5 Africa settentrionale 18,7 19,7 20,0 20,6 19,4 21,8 17,5 19,5 19,6 25,3 Africa sub-sahariana 6,2 6,0 6,0 5,9 6,5 5,8 6,2 5,5 5,8 4,0 America settentrionale 1,4 1,6 1,8 1,8 1,6 1,8 1,6 1,7 1,8 1,7 America centro-meridionale 3,1 2,6 2,9 3,1 3,2 3,1 3,2 3,0 3,2 3,1 Asia centrale 3,0 3,1 3,1 3,1 2,7 2,9 2,7 3,5 3,2 2,8 Asia orientale 0,8 0,7 0,9 0,9 1,0 0,9 1,2 1,0 0,8 0,8 Oceania 2,6 2,6 2,7 2,8 3,1 3,0 2,7 2,3 2,6 2,3

(1) Vedi nota a della tavola 6.7

diminuite le esportazioni delle altre macchine per impieghi speciali (risultato dovuto

principalmente alla flessione nelle macchine per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio), e degli apparecchi per uso domestico (-7,6 per cento contro un calo dello 0,9 per cento delle importazioni), un comparto che era tradizionalmente un punto di forza dell’export italiano (l’Italia era il primo paese esportatore ancora nel 1999) ed è stato interessato negli ultimi anni da importanti processi di delocalizzazione.

Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat

80 90 100 110 120 130

Prezzi alla produzione Produzione industriale Valori medi unitari all'esportazione Volumi esportati Valori medi unitari all'importazione Volumi importati

(1) Dati provvisori. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 (1) Grafico 6.25 Macchine e apparecchi meccanici. Indici, base 2005 = 100

Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000

Macchine per la produzione e l'impiego di energia meccanica Altre macchine di impiego generale

Macchine per l'agricoltura e la silvicoltura Macchine utensili

Macchine utensili per impieghi speciali Apparecchi per uso domestico

(1) Dati provvisori. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 (1) Grafico 6.26 Saldo commerciale delle macchine e degli apparecchi meccanici. In milioni di euro

Nonostante questi risultati nel complesso positivi, la quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali di macchine ed apparecchi meccanici ha subito una ulteriore erosione: dopo essere oscillata nell’ultimo decennio tra il 9 e il 10 per cento, è scesa per la prima volta sotto il 9 per cento. Tra i tradizionali competitors, comunque, solo la Germania ha avuto un risultato migliore, mantenendo nell’arco del decennio la propria quota attorno al 17 per cento e confermandosi anche nel 2008 il primo esportatore mondiale. E’ proseguita la riduzione della quota degli Stati Uniti, che dal 2000 al 2008 hanno perso 5,5 punti percentuali, pur mantenendo il secondo posto, e del Giappone che nello stesso periodo ha perso 3,9 punti. A fronte di questi cali è avanzata la quota cinese, che nel 2008 è aumentata di 1,1 punti e ha raggiunto il 9,7 per cento, con un guadagno di 7 punti nel corso dell’ultimo decennio. Con questo risultato la Cina ha superato Giappone e Italia ed è diventata il terzo esportatore mondiale; l’Italia è scesa dalla quarta alla quinta posizione.

Il successo cinese è stato ottenuto in tutti i principali sottosettori della meccanica: la Cina è il primo esportatore di apparecchi per uso domestico, con una quota del 28,6 per cento ma è

anche ai primi posti nelle macchine di impiego generale7(in cui detiene una quota di oltre il

9 per cento e nel 2008 ha superato l’Italia), e sta crescendo anche nella meccanica

strumentale8, in cui è al quinto posto, a ridosso dell’Italia, che è riuscita a mantenere il

quarto posto.

Anche in questo settore i principali mercati di sbocco del nostro paese restano i tradizionali partner europei e americani: Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna e Regno Unito e anche in questo settore sono state soprattutto le esportazioni verso questi due ultimi paesi a mostrare le maggiori riduzioni. Sempre considerando i principali mercati di destinazione, sono aumentate le esportazioni verso la Russia e la Polonia, sebbene a tassi ridotti rispetto agli ultimi anni, e verso la Cina.

Il primo paese di provenienza delle nostre importazioni resta la Germania, ma per la prima volta la Cina, con cui l’Italia ha un saldo negativo, ha superato la Francia e si è collocata al secondo posto. Nell’interscambio con la Cina, l’Italia ha migliorato il proprio deficit nelle macchine di impiego generale, ma ha visto ridursi l’attivo nelle altre macchine per impieghi speciali, che costituiscono il più importante sottosettore di esportazione. Gli Stati Uniti hanno mantenuto la quarta posizione

Nel primo trimestre 2009, il clima di incertezza e la contrazione del credito alle imprese hanno pienamente espletato il loro effetto negativo sui settori dei beni di investimento in tutto il mondo e le esportazioni italiane della meccanica sono diminuite del 22,1 per cento; una flessione di misura inferiore a quella delle importazioni, che sono scese del 27,7 per cento.

7 Con l’espressione macchine di impiego generale si intende l’insieme delle classi di attività economica ATECO 291 e 292. 8 Con l’espressione meccanica strumentale si intende l’insieme delle classi di attività economica ATECO 293, 294 e 295.

Tavola 6.19- Quote di mercato dell'Italia sulle esportazioni mondiali(1)di macchine e apparecchi meccanici

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Unione europea 14,1 13,4 13,3 13,5 13,6 13,4 12,6 12,6 12,2 13,2

Paesi europei non Ue 14,2 14,6 14,6 14,0 14,5 15,2 14,7 13,7 13,6 14,5

Medio Oriente 16,0 16,2 17,1 17,1 17,8 16,6 16,2 16,6 16,8 18,7 Africa settentrionale 24,8 24,7 27,3 25,7 26,4 26,2 21,6 21,7 23,3 30,3 Africa sub-sahariana 9,8 9,9 10,5 10,0 11,0 10,7 10,4 9,4 9,4 8,5 America settentrionale 4,7 4,6 4,8 4,5 4,7 4,5 4,5 4,3 4,4 4,5 America centro-meridionale 9,8 8,6 8,2 8,0 8,2 7,8 7,2 7,4 7,6 7,9 Asia centrale 10,2 10,1 11,7 10,5 11,3 10,7 9,8 10,2 10,2 10,0 Asia orientale 4,2 3,6 4,7 4,7 4,5 4,0 3,7 3,9 3,8 4,0 Oceania 7,5 7,4 7,9 8,8 8,3 8,7 7,2 7,7 7,3 8,0

(1) Vedi nota a della tavola 6.7

Nel documento L’Italia nell’economiainternazionale (pagine 185-188)