I dati sul Traffico di perfezionamento dell’Italia e i problemi di misurazione
5.1 Unione europea
La contrazione dell’economia europea, concretizzatasi nella seconda metà del 2008, ha inciso profondamente sulla dinamica in media d’anno dei flussi commerciali dell’Italia verso la Ue-27. Le esportazioni hanno subito una flessione del 3,7 per cento, rispetto all’anno precedente, evidenziando comunque una riduzione inferiore a quella sperimentata dalle importazioni italiane da quest’area, scese nello stesso periodo del 5,3 per cento. Tali andamenti hanno determinato un ulteriore ampliamento del saldo positivo, già rilevato nel 2007. I paesi di recente adesione sono quelli che hanno contribuito maggiormente all’attivo del saldo della bilancia commerciale italiana, mentre i due maggiori passivi provengono da partner tradizionali come la Germania e i Paesi Bassi. Nonostante il calo registrato, l’Ue-27 rimane il principale mercato di destinazione delle merci italiane, con un peso pari al 58,5 per cento del totale delle vendite all’estero.
La flessione delle importazioni è il risultato di andamenti contrapposti dei valori medi unitari (+2,5) e dei volumi (-7,6). Gli acquisti dai principali partner europei, rispetto all’anno precedente, sono stati tutti di segno negativo, compresi quelli provenienti dalla Germania, diminuiti per la prima volta dal 2003. Incrementi hanno riguardato invece Polonia e Repubblica Ceca.
Anche la diminuzione delle esportazioni, rispetto al 2007, è la conseguenza di una crescita dei valori medi unitari (+4,7) più che compensata da una severa contrazione nei volumi (-8,1). La battuta d’arresto più significativa nelle vendite italiane in Europa ha riguardato Spagna e Regno Unito: rispetto al 2007, le esportazioni in valore sono calate rispettivamente del 12,7 e del 9,5 per cento. Per la Spagna, questo risultato interrompe un trend di crescita degli scambi iniziato da oltre un decennio. Ugualmente negative, ma meno sostenute, le flessioni delle esportazioni italiane in Francia e Germania.
Come negli anni precedenti e nonostante il rallentamento generale delle esportazioni italiane, la crescita dell’interscambio dell’Italia con i nuovi membri Ue è risultata più sostenuta rispetto ai paesi dell’Ue-15. Il mercato polacco, in particolare, è stato l’unico tra i principali paesi di destinazione delle esportazioni italiane nell’Unione europea a far
registrare una variazione positiva rispetto al 2007 (+7,2).
La quota dell’Italia sulle esportazioni nell’Ue-27, dopo la lieve espansione registrata nel 2007, è tornata a diminuire, in linea con l’andamento delle esportazioni. Un simile risultato ha riguardato anche le quote delle principali economie europee, del Giappone e degli Stati Uniti, mentre è aumentata la quota cinese e quella dei Paesi europei non Ue. Si è registrato, inoltre, un calo significativo rispetto al 2007 anche nella quota dell’Italia verso i singoli paesi dell’Unione europea: la diminuzione ha interessato indistintamente tutte le economie dell’Ue-27, tranne Malta e Cipro, ed è stata particolarmente sostenuta per quanto riguarda il mercato spagnolo.
Gli andamenti del primo trimestre 2009 hanno confermato l’intensità della crisi recessiva europea e italiana, ripercuotendosi sulle dinamiche di esportazioni e importazioni del nostro Paese. Le vendite italiane nell’Unione europea sono diminuite del 23,4 per cento rispetto
Tavola 5.2 - Dimensione dei mercati e quote dell'Italia
Dimensione dei mercati (1) Quote di mercato dell'Italia (2)
2004 2008 2004 2005 2006 2007 2008 Unione europea (a 27) 41,0 36,9 5,9 5,6 5,5 5,6 5,2 Francia 4,9 3,8 9,4 9,1 8,9 9,1 8,4 Germania 10,0 9,1 6,9 6,4 6,3 6,4 5,9 Regno Unito 3,7 2,9 5,4 5,0 4,7 4,7 4,3 Spagna 2,0 1,7 10,0 9,6 9,4 9,8 8,7
Paesi europei non Ue 5,5 6,7 8,1 7,2 7,0 6,6 6,4
Russia 1,8 2,8 6,0 5,8 5,8 5,7 5,4
Svizzera 1,3 1,2 11,1 10,0 9,6 9,6 9,8
Africa settentrionale 0,9 1,2 11,2 10,1 10,0 10,4 11,5
Altri paesi africani 1,5 2,1 3,1 3,2 2,8 2,8 2,5
America settentrionale 12,4 11,0 1,8 1,7 1,6 1,6 1,5
Stati Uniti 8,9 8,1 2,0 1,9 1,7 1,8 1,7
America centro-meridionale 5,2 5,7 2,2 2,0 2,0 2,3 2,1
Medio Oriente 4,2 5,7 4,9 4,5 4,6 4,9 4,7
Asia centrale e meridionale 1,4 1,9 2,1 2,0 2,1 2,1 2,0
Asia orientale 26,5 27,1 1,2 1,0 1,0 1,0 0,9
Cina 6,5 9,3 1,1 1,0 1,0 1,0 0,9
Giappone 6,2 4,9 1,3 1,2 1,1 1,1 0,9
Oceania 1,2 1,4 2,9 2,6 2,3 2,4 2,2
Mondo 100,0 100,0 3,9 3,6 3,5 3,6 3,4
(1) Rapporto tra le esportazioni del mondo nei diversi mercati e il totale delle esportazioni mondiali. (2) Le quote sono calcolate come rapporto tra le esportazioni dell'Italia e le esportazioni del mondo. Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS
alle stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli acquisti da quest’area sono calati del 21 per cento. Il saldo si è mantenuto positivo nel primo trimestre, ma più basso rispetto allo stesso periodo del 2008. Anche se la contrazione dell’interscambio ha riguardato tutti i paesi dell’Ue-27, appare particolarmente significativa la diminuzione dei flussi in entrata e uscita con la Spagna.
Nel corso del 2008 sono aumentati sia gli acquisti che le vendite di servizi da e verso l’Unione europea, a conferma del ruolo di primo piano che questo mercato ricopre per l’Italia. Il saldo commerciale, pur restando negativo, è lievemente migliorato. In particolare, si è ampliato significativamente il deficit con il Regno Unito, a causa di un brusco calo delle esportazioni (–6,3 per cento), ed è ulteriormente aumentato l’avanzo con la Germania e con il Belgio. Rispetto al 2007, va rilevata anche la forte crescita dell’attivo con il Lussemburgo e la conversione del passivo con i Paesi Bassi in un saldo positivo. A causa di una brusca frenata nelle esportazioni, infine, è diminuito notevolmente l’attivo con la Polonia (-23,1 per cento). Per quanto riguarda l’internazionalizzazione produttiva, l’Ue-27 continua a rappresentare la principale fonte e destinazione degli investimenti dell’Italia: si rafforzano sia l’Ue-15, il cui
Tavola 5.3 - Quote dell'Italia e dei concorrenti in alcuni dei principali mercati di sbocco (1)
A prezzi correnti
Germania Francia Stati Uniti
2004 2006 2008 2004 2006 2008 2004 2006 2008
Paesi Bassi 12,8 13,4 13,7 Germania 20,0 19,2 19,8 Canada 18,9 17,7 17,5
Belgio 8,8 8,2 8,1 Belgio 11,3 11,2 11,5 Cina 8,8 11,4 13,5
Francia 9,7 8,7 7,4 Italia 9,4 8,9 8,4 Messico 11,6 11,9 9,8
Italia 6,9 6,3 5,9 Paesi Bassi 7,6 7,2 7,4 Giappone 9,0 8,2 6,9
Cina 3,4 4,6 5,3 Spagna 7,6 7,2 6,8 Germania 5,7 5,4 5,2
Stati Uniti 4,5 4,7 4,7 Regno Unito 6,7 8,0 4,8 Regno Unito 3,7 3,3 3,1 Austria 5,4 4,7 4,6 Stati Uniti 4,6 4,4 4,2 Arabia Saudita 1,4 1,7 2,6
Regno Unito 5,2 5,2 4,6 Cina 2,1 2,5 3,3 … …. …. ….
Repubblica Ceca 3,5 3,4 3,9 Russia 0,9 1,4 2,2 Francia 2,1 1,8 1,7
Russia 1,9 2,8 3,8 Svizzera 2,3 2,3 2,2 Italia 2,0 1,7 1,7
Spagna Regno Unito Svizzera
2004 2006 2008 2004 2006 2008 2004 2006 2008
Germania 17,8 15,9 15,8 Germania 16,4 14,8 14,8 Germania 26,8 26,2 26,5 Francia 16,7 14,5 12,3 Paesi Bassi 7,8 7,6 8,5 Stati Uniti 7,0 8,7 10,1
Italia 10,0 9,4 8,7 Stati Uniti 7,8 8,3 8,1 Italia 11,1 9,6 9,8
Paesi Bassi 5,5 5,1 5,3 Francia 9,1 7,6 7,1 Francia 10,1 7,9 8,0
Cina 2,2 3,5 5,1 Norvegia 4,0 6,0 6,8 Russia 5,9 7,3 6,3
Regno Unito 6,0 5,8 4,6 Cina 3,2 4,4 5,8 Regno Unito 4,1 4,7 3,8
Belgio 4,7 4,1 3,9 Belgio 5,7 5,3 5,2 Austria 4,3 3,9 3,5
Portogallo 3,5 3,5 3,5 Italia 5,4 4,7 4,3 Paesi Bassi 3,9 3,8 3,5
Stati Uniti 2,6 2,3 3,0 Irlanda 4,0 3,6 3,5 Belgio 2,5 3,1 3,0
Algeria 1,3 1,6 2,1 Spagna 3,6 3,1 2,7 Giappone 1,7 1,5 2,0
Russia Giappone Cina
2004 2006 2008 2004 2006 2008 2004 2006 2008
Germania 18,2 17,7 16,6 Cina 18,0 17,5 17,4 Hong Kong 23,2 20,8 16,7
Cina 8,9 9,6 11,4 Stati Uniti 13,3 11,4 9,6 Giappone 15,0 13,0 11,4
Giappone 3,1 4,3 5,8 Arabia Saudita 4,1 6,4 6,7 Corea del Sud 10,1 9,7 9,7 Italia 6,0 5,8 5,4 Emirati Arabi Uniti 4,1 5,5 6,2 Stati Uniti 7,1 7,7 6,5
Ucraina 5,8 5,1 4,9 Australia 3,9 4,5 6,0 Germania 5,3 4,8 4,6
Finlandia 5,3 4,8 3,9 Indonesia 3,9 4,1 4,3 Singapore 3,1 3,7 3,0
Bielorussia 6,3 4,2 3,7 … … … … Arabia Saudita 1,4 1,9 2,6
Paesi Bassi 4,1 4,2 3,7 Francia 1,7 1,4 1,2 Australia 1,6 2,1 2,6
Francia 4,0 3,6 3,6 Vietnam 0,9 1,0 1,2 … …. …. ….
Corea del Sud 2,3 3,2 3,3 Italia 1,3 1,1 0,9 Italia 1,1 1,0 0,9
(1)Le quote sono calcolate come rapporto percentuale tra le esportazioni verso paese e le esportazioni del mondo nel paese. Fonte: elaborazioni ICE su dati FMI-DOTS
peso sul totale del fatturato delle partecipate italiane ha raggiunto (sulla base delle informazioni disponibili a gennaio 2008) il 59,1 per cento, sia i paesi di recente adesione, tra i quali, in particolare, Polonia e Repubblica Ceca. Appare interessante sottolineare come, a differenza di quanto è stato rilevato per l’interscambio commerciale, il peso del fatturato delle partecipate italiane in Spagna e di quelle spagnole in Italia sia più che raddoppiato nell’ultimo anno.
Anche il peso delle imprese italiane a partecipazione estera è cresciuto considerevolmente, continuando una tendenza in atto dal 2003 che si caratterizza per il ruolo preponderante degli investitori dell’Ue-15. Cresce a ritmi sostenuti anche il peso dell’Europa centro-orientale che, rispetto all’anno precedente, mostra una sensibile crescita nel numero di imprese partecipate e soprattutto di addetti.