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3.4 La riscoperta degli antichi mestieri

3.4.3 Il materiale informativo

Fin dalla sua prima edizione, nel 2010, il progetto del Mestiere dell’Artigiano è stato seguito dal Gazzettino, che ha dedicato una pagina a ogni categoria. Gli articoli, solitamente a pagina intera, contenevano brevi informazioni storiche sul mestiere in questione, dati sul progetto in generale e sull’affluenza dei gruppi, e infine alcune considerazioni sulla situazione attuale. I titoli attiravano l’attenzione dei lettori, poiché venivano posti sotto forma di allarme: “fabbri a rischio estinzione” o “mancano i giovani falegnami” o ancora “squeri, appelli per vivere”, e venivano spesso abbinati a foto scattate durante gli incontri e alle vignette stilizzate sviluppate da Artsystem. Oltre al Gazzettino, il progetto negli anni ha anche interessato testate come La Nuova Venezia, Il Corriere del Veneto e Leggo, che hanno saputo dare risonanza e visibilità ai tre interlocutori principali: Artsystem, Confartigianato e artigiani veneziani aderenti all’iniziativa.

Ampio spazio è stato inoltre accordato, sulle pagine dei quotidiani locali, all’evento di chiusura organizzato da Artsystem e Confartigianato per salutare e

141 ringraziare studenti e insegnanti e dare loro l’arrivederci all’anno successivo. Fin dalla prima edizione i promotori dell’iniziativa hanno voluto incontrare tutti i partecipanti in un’unica occasione, prevedendo intrattenimento e gadget, e facendo coincidere con questa Festa Finale la premiazione dei vincitori dell’altra iniziativa legata al progetto, il Concorso. La Festa Finale, che si è svolta per le prime due edizioni in uno dei luoghi simbolo di Venezia, la Pescheria di Rialto, per poi trasferirsi a Palazzo Grimani e infine alla sede Unesco di Venezia, è quindi il simbolico passaggio di staffetta all’Anno Scolastico seguente, ma è anche un modo per rivedere gli artigiani, stavolta spogliati della loro divisa e inseriti in un nuovo contesto139.

L’affluenza sostenuta, registrata in occasione di ogni Festa Finale, è quindi giustificata in larga misura dalla partecipazione delle classi al Concorso, un’iniziativa che vede bambini e ragazzi gareggiare per vincere in abilità, fantasia e conoscenza della materia studiata. Tutte le edizioni dal 2010 al 2015 sono state accomunate dal tema “Disegna l’oggetto che vorresti”: dopo aver visitato una o più botteghe artigianali i partecipanti progettavano uno strumento o un bene legato alle realtà scoperte, una commissione valutava gli elaborati e assegnava un punteggio ciascuno, decretando i vincitori dell’edizione. Solo per il primo anno, a questa fase progettuale è seguita l’effettiva implementazione degli oggetti in pelle, grazie al supporto del calzolaio Moressa.

Nell’ultima edizione (2016) il Concorso ha cambiato nome e finalità: non più “Disegna l’oggetto che vorresti” ma “Raccontaci la sua storia”. Una sfida di fantasia e creatività che ha portato alla produzione di temi, fumetti e racconti brevi molto diversi nella forma e nel soggetto, ma accomunati da un grande senso di rispetto per gli artigiani che si sono conosciuti. Le linee guida fornite a

139 L’invito alla prima Festa Finale dell’edizione 2010 recava questo pensiero: “Tutti sono preoccupati del

futuro, noi abbiamo deciso di lavorarci insieme! E il futuro sono i ragazzi di oggi, uomini di domani, a cui vogliamo far conoscere il valore dell’artigianato. Quasi 2000 bambini e ragazzi sono stati accompagnati nelle botteghe, hanno ascoltato gli artigiani e hanno toccato attrezzi e materiali, prendendo parte a un progetto didattico durato un anno e unico nel suo genere. Confartigianato Venezia e Artsystem, con la collaborazione di studiosi e storici e con la partecipazione attiva ed entusiasta degli stessi artigiani, hanno dato vita a un’iniziativa che resterà nei cuori e nei ricordi dei nostri ragazzi”. Da documenti d’archivio di Confartigianato Venezia.

142 bambini e ragazzi davano anche la possibilità di inserire elementi tipici veneziani come l’uso di termini in dialetto, riferimenti a luoghi della città, utilizzo di detti e modi di dire comuni legati a un particolare mestiere. Per ogni edizione del Concorso, Artsystem redige un Regolamento e rende pubblica la classifica dei vincitori che ricevono in premio un buono per l’acquisto di materiale scolastico, lasciato alla classe.

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La struttura delle prenotazioni

Figura 3.1: Evoluzione, negli anni, delle adesioni al progetto “Il Mestiere dell’Artigiano”.

Figura 5.2: L’offerta dell’edizione del 2010 prevedeva fabbro, calzolaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio. 1814 1497 2568 3642 3024 2391 4154 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 88% 8% 3% 1%

Divisione per grado, edizione 2010

elementari (80 classi, 1593 alunni)

medie (7 classi, 135 alunni) superiori (3 classi, 70 alunni)

università (1 classe, 16 alunni)

144

Figura 3.36: L’offerta dell’edizione del 2011 prevedeva fabbro, calz7olaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio e scalpellino.

Figura 3.48: L’offerta dell’edizione del 2012 prevedeva fabbro, calz9olaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio, scalpellino, stuccatore e parrucchiere.

86% 14%

Divisione per grado, edizione 2011

elementari (64 classi, 1263 alunni) medie (10 classi, 234 alunni) 70% 30%

Divisione per grado, edizione 2012

elementari (89 classi, 1753 alunni)

medie (39 classi, 815 alunni)

145

Figura 3.5: L’offerta dell’edizione del 2013 prevedeva fabbro, calzolaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio, scalpellino, stuccatore, parrucchiere e pasticcere.

Figura 3.6: L’offerta dell’edizione del 2014 prevedeva fabbro, calzolaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio, scalpellino, stuccatore, parrucchiere, pasticcere, torrefattore e muschiere.

82% 16%

2%

Divisione per grado, edizione 2013

elementari (139 classi, 2944 alunni) medie (27 classi, 624 alunni) superiori (4 classi, 74 alunni) 87% 13%

Divisione per grado, edizione 2014

elementari (122 classi, 2664 alunni)

medie (19 classi, 360 alunni)

146

Figura 3.7: L’offerta dell’edizione del 2015 prevedeva fabbro, calzolaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio, scalpellino, stuccatore, parrucchiere, pasticcere, torrefattore e muschiere.

Figura 3.8: L’offerta dell’edizione del 2016 prevedeva fabbro, calzolaio, maestro d’ascia, orafo, falegname, maestro vetraio, fornaio, scalpellino, stuccatore, parrucchiere, pasticcere, torre fattore, muschiere e terrazziere.

Tutti i dati inseriti nella presente sezione derivano dai documenti presenti nell’Archivio di Confartigianato Venezia.

71% 22%

7%

Divisione per grado, edizione 2015

elementari (79 classi, 1548 alunni) medie (25 classi, 539 alunni) superiori (8 classi, 304 alunni) 2% 71% 23% 4%

Divisione per grado, edizione 2016

infanzia (4 classi, 64 alunni) elementari (135 classi, 2926 alunni) medie (45 classi, 1170 alunni) superiori (7 classi, 145 alunni)

147 Punti chiave

Il mestiere dell’artigiano (2010-in corso): legato a Il tesoro di San Salvador, è giunto alla sua settima edizione e vede l’ingresso, anno dopo anno, di nuove categorie di mestiere e di nuove aziende. Il progetto è molto seguito dalle scuole del territorio, dall’infanzia agli Istituti superiori e universitari.

o Obiettivi: far conoscere i mestieri artigianali che a Venezia stanno scomparendo, tramandando la tradizione del “fare con mano” e il sapere immateriale; tutelare e preservare luoghi storici aprendoli al pubblico come simboli del passato artigianale.

o Strumenti adottati: pianificazione di incontri in bottega; dialogo diretto con l’artigiano (che racconta la propria esperienza e presenta il mestiere); mediazione culturale svolta dal personale Artsystem; sviluppo di materiale didattico di supporto (dispense), che danno indicazioni sulla storia e le tradizioni artigianali, descrivendone l’evoluzione in tempi moderni. o Istituzioni coinvolte: progetto ideato da Confartigianato Venezia, che si occupa di reclutare nuove aziende, coordina la comunicazione e garantisce la fornitura del materiale didattico. Quotidiani locali come Il Gazzettino, La

Nuova e Leggo hanno dato visibilità al progetto sulle loro testate. L’Unesco

dà il proprio appoggio istituzionale all’iniziativa in quanto impegnata della protezione del patrimonio intangibile fatto di tradizioni artigianali.

o Momenti di incontro: appuntamenti in bottega e Festa Finale. Durante la quale di salutano un’ultima volta i Soggetti coinvolti (artigiani, studenti, insegnanti, Artsystem e Confartigianato), si dà appuntamento all’anno seguente e si premiano i vincitori del Concorso. Dapprima finalizzato a disegnare un oggetto desiderato, il concorso ora invita a raccontare una storia che abbia come protagonista l’artigiano incontrato.

o Particolarità: oltre a tutelare la tradizione del mestiere artigianale il progetto mira a conservare anche il sapere immateriale del dialetto. A questo scopo gli artigiani sono invitati a parlarlo e a usare i termini storici degli strumenti utilizzati. Le dispense contengono riferimenti al lessico popolare e anche nei racconti degli studenti si invita a inserire modi di dire e costruzioni dialettali.

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