Artsystem Srl è una realtà consolidata nel panorama veneziano, e non stupisce che nel 2015 sia stata scelta dalla Fondazione Giorgio Cini per occuparsi anche dello sviluppo dell’offerta didattica per la mostra Il Serraglio delle
Meraviglie. Il Mosaico Romano di Lod alla Fondazione Giorgio Cini149. Per
tutta la durata della mostra, sono stati condotti laboratori e visite guidate da uno staff scelto ad hoc per le particolari conoscenze in materia. Archeologi, mosaicisti, storici dell’arte e conservatori si sono provati come operatori didattici e hanno trasmesso nozioni sulla storia del mosaico in mostra e sulle tecniche di produzione antiche e moderne a visitatori molto diversi tra loro, da bambini della scuola dell’infanzia ad associazioni per anziani, gruppi di studenti e turisti in visita nella splendida isola veneziana.
Il progetto didattico aveva lo scopo di valorizzare l’unicità del pavimento musivo esposto a Venezia come unica tappa italiana nel tour mondiale che l’ha portato a San Pietroburgo, New York, Parigi, Berlino e molte altre prestigiose città; oltre a questo, le attività miravano a presentare il mestiere del mosaicista, ancora molto radicato nella città lagunare. A questo scopo sono state attivate collaborazioni con le aziende locali Orsoni Mosaici, Lamon Marmi e Uni.S.Ve, tutte impegnate come sponsor tecnici nell’allestimento di un’aula didattica e nella fornitura del materiale utilizzato nelle sessioni di lavoro. L’aiuto della mosaicista Alessandra Costa ha inoltre dato la possibilità di creare le sinopie, il supporto grafico che guidava i partecipanti nella produzione di grandi e piccoli mosaici, le cui sembianze erano tratte dalle figure presenti nell’opera esposta, permettendo loro di portare a casa un ricordo tangibile dell’esperienza vissuta.
L’esperienza di visita era resa completa anche dalla grande varietà di supporti sviluppati per l’occasione: già all’ingresso, gli utenti potevano seguire, attraverso un documentario creato dal Metropolitan Museum of Art di New
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Il Serraglio delle Meraviglie. Il mosaico romano di Lod alla Fondazione Giorgio Cini è stata ospitata presso le Sale del Convitto nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia dal 9 Ottobre 2015 al 10 Gennaio 2016. Per maggiori informazioni: http://www.cini.it/events/mostra-il-serraglio-delle-meraviglie-il- mosaico-romano-di-lod-alla-fondazione-giorgio-cini.
169 York, tutte le fasi della scoperta, dello stacco e del trasporto del reperto. Il video, in inglese, veniva sfruttato dalla guida per descrivere ogni passaggio e per introdurre al pubblico il grande valore della scoperta effettuata. All’interno della grande sala espositiva, che ospitava gli oltre 40 metri quadri di cui si compone il reperto, erano stati dislocati pannelli esplicativi che fornivano informazioni sulla zona del rinvenimento, la storia che ne ha caratterizzato l’evoluzione attraverso i secoli, nonché rilievi dell’intera area scavata. I curatori dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, con la collaborazione scientifica di Elisabetta Concina, hanno arricchito l’ambiente espositivo con fotografie provenienti dalla Fototeca della Fondazione stessa: gli scatti ritraevano i mosaici pavimentali di importanti edifici e complessi archeologici del territorio, da Aquileia a Roma, da Palestrina a Pompei. Con tale accorgimento, si voleva offrire al visitatore lo spunto per il confronto delle forme, delle immagini e delle composizioni che, a distanza di molti chilometri e molti secoli, hanno caratterizzato la produzione musiva dell’antico Impero Romano.
Oltre all’apparato fotografico, sono stati inseriti anche due video, in collaborazione con le Sovrintendenze Archeologiche di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Il primo propone un viaggio per immagini nel patrimonio archeologico italiano, riferendosi primariamente all’area alto adriatica e invitando in questo modo al pubblico a intraprendere un tragitto volto ad approfondire il tema della mostra. Con il secondo video, invece, il confronto suggerito si apre a un’area più ampia, coprendo l’area del bacino mediterraneo con mosaici dalle chiare similitudini iconografiche.
Terminata la visita guidata, gli utenti che l’avessero richiesto potevano proseguire il giro nella sala didattica, allestita con il supporto degli sponsor citati. L’ambiente era stato allestito per approfondire nel dettaglio gli elementi che compongono un mosaico. Tutti gli strati che precedono il manto musivo vero e proprio erano stati riprodotti in un modellino dalla restauratrice Alessandra Costa, in figura 3.8: dal livello più basso, composto dalla terra compattata, fino a raggiungere lo strato di malta dipinta con i colori della sinopia su cui vengono posizionate le tessere. Bambini, ragazzi e adulti di ogni età erano quindi guidati
170 alla scoperta del complesso sistema che si nasconde sotto lo strato decorativo, non solo attraverso la vista ma anche, e soprattutto, con il tatto. Il modellino, infatti, era stato pensato e prodotto con l’obiettivo di far percepire, attraverso le dita, la composizione degli impasti, dapprima ricchi di pietre e cocci di grandi dimensioni, e poi a scalare fino a trasformarsi in una miscela omogenea.
Lo sponsor Uni.S.Ve. aveva fornito grandi secchi contenenti le varie polveri usate per creare gli strati preparatori: coccio pesto, pozzolana, sabbia di fiume. Tanti colori e gradi di granulosità diversi erano esposti per rendere tangibile la composizione dei materiali usati. A questo angolo se ne contrapponeva un altro, allestito da Orsoni Mosaici e Lamon Marmi: tessere in vetro e pietra erano state esposte e messe a disposizione dei visitatori, che potevano manipolarle e tagliarle usando gli strumenti del mestiere.
Riservato ai più piccoli (studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado), il laboratorio del mosaicista costituiva l’ultima parte dell’esperienza di visita. Durante questa sessione, i partecipanti potevano sperimentare in prima persona la manualità e la pazienza necessarie all’artigiano impegnato in questo genere di produzione. Con la sinopia creata da Alessandra Costa (di cui è visibile un esempio in figura 3.9) e le tessere in vetro fornite da Orsoni Mosaici, bambini e ragazzi potevano creare veri mosaici da portare a casa al termine della visita. Questo tipo di offerta è stata proposta anche alle famiglie, ospitate nei freddi pomeriggi invernali anche durante le vacanze natalizie.
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Figura 3.8: Stratigrafia create dalla restauratrice Alessadra Costa. Il modellino si componeva si più strati inseriti in una cassa in compensato di un lato era costituito da una superficie removibile. Con questo espediente si rendeva possibile ai ragazzi di toccare con mano la differente consistenza degli strati sottostanti il manto musivo.
Figura 3.9: Sinopia, ovvero disegno preparatorio, di un pesce raffigurato nella scena marina del Mosaico di Lod esposto. Le linee sono state semplificate per rendere possibile la priduzione del mosaico anche ai più piccoli.
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3.7 La scoperta della leggerezza del vetro: The Murano Glass