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1.2 La regolazione dei flussi da lavoro I principi di regolazione con la

1.2.3 Il meccanismo dello sponsor

La terza categoria, ovvero il permesso per la ricerca di lavoro attraverso il meccanismo dello sponsor rappresenta la novità più interessante introdotta dalla legge106. La legge Turco-Napolitano, all'art. 23 del Testo Unico, prevede che

104 T. Caponio, Il quadro normativo e le politiche locali..., cit., p. 30.

105 Tale mancanza venne superata successivamente in via giurisprudenziale mediante l'applicazione del principio di parità di trattamento riconosciuto dalla corte di Cassazione nella sentenza del 30 marzo 2000 nella quale si estendeva ai rapporti di lavoro extracomunitari la disciplina prevista per i lavoratori nazionali. Inoltre in combinazione con l'operare della convenzione dell'ILO del 24 giugno 1975, n.143 e dell'art. 2 del TU e infine con la circolare del Ministero del Lavoro 55/2000 venne confermato quest'orientamento. Pertanto, il rispetto della procedura definita dal Testo Unico disciplinava l'instaurazione del rapporto di lavoro per la prima occupazione di un lavoratore straniero mentre nei casi di collocamento successivo, qualora regolarmente soggiornante, poteva concorrere per l'accesso alle opportunità di lavoro come un lavoratore italiano. F. Santini, Le procedure ordinarie di selezione e assunzione del lavoratore straniero, in “Lavoro e Immigrazione”, A. Tursi (a cura di), Torino, Giappichelli Editore, 2005, pp. 212-213.

106 T. Caponio, Il quadro normativo e le politiche locali, in “Primo rapporto sugli immigrati in Italia”, M. Barbagli, (a cura di), Ministero dell'Interno, 2008, p. 31. Il meccanismo dello

alcuni soggetti, nello specifico cittadini italiani e stranieri regolarmente residenti, ma anche Regioni, enti locali, associazioni professionali e sindacali, organizzazioni del terzo settore, possano fare da garanti per l'ingresso di cittadini stranieri da inserire nel mercato del lavoro dimostrando di potergli assicurare un alloggio idoneo, sostentamento economico e la copertura delle spese sanitarie.

In altre parole, al fine di favorire l'incontro diretto tra domanda e offerta di lavoro, senza dover attendere le procedure di rilascio di autorizzazione al lavoro e del permesso di soggiorno (passando per un periodo di clandestinità), viene introdotta la possibilità d'ingresso per stranieri alla ricerca di lavoro, privi di un contratto di lavoro ma per i quali un cittadino regolarmente presente sul territorio (quindi anche uno straniero) può garantire in relazione al suo sostentamento. Dopodiché, allo straniero viene dato un anno di tempo per trovare lavoro e convertire il permesso di soggiorno per lavoro subordinato107.

L'idea iniziale del meccanismo dello sponsor è che per il primo triennio le quote destinate al rilascio del permesso per la ricerca di lavoro debbano intanto rivolgersi a quei paesi con i quali l'Italia ha stipulato accordi bilaterali per la regolamentazione dei flussi in ingresso, per poi implementarle anche per gli altri paesi una volta monitorati i percorsi di inserimento degli stranieri108.

Dal punto di vista attuativo, il meccanismo dello sponsor è entrato effettivamente in funzione solo con il decreto-flussi per l'anno 2000, poiché il regolamento di attuazione della Turco-Napolitano, che tra i vari aspetti disciplinava il funzionamento dello sponsor, viene approvato, in ritardo, soltanto

sponsor verrà approfondito nel paragrafo successivo.

107 Dpr 31 agosto 1999 n. 394, Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

nell'agosto del 1999109. La quota introdotta di 15 mila ingressi si esaurisce

immediatamente e tale successo viene attribuito al lavoro sostenuto dalle associazioni nell'informare le comunità straniere presenti in Italia110.

La quota di 15 mila ingressi è introdotta anche l'anno successivo all'interno del decreto-flussi 2001 e si esaurisce immediatamente come l'anno precedente.

Nonostante il successo in termini di richieste, tuttavia, gli ingressi per la ricerca di lavoro attirano fin da subito le critiche dell'opposizione. Il centro-destra, infatti, riteneva che il meccanismo fosse privo di garanzie reali in merito al lavoro e all'alloggio, sostenendo che, con le associazioni consenzienti e i falsi certificati, dopo l'ingresso, gli stranieri sarebbero presto caduti nell'illegalità. Non bisogna dimenticare che è proprio tra la fine degli anni Novanta e il 2000 che inizia l'allineamento tra il partito della Lega Nord e il Polo delle Libertà in funzione anti-immigrati: soprattutto la Lega Nord esprime in maniera sempre più radicale una posizione anti-immigrati e, in modo particolarmente accentuato, un carattere ostile verso l'Islam, dimostrato in occasione di iniziative politiche come la costruzione di moschee111.

Così nel dibattito politico si consolidano posizioni fortemente radicalizzate che hanno contribuito, in maniera altrettanto determinante, a polarizzare a sua volta l'opinione pubblica. La diffidenza generale nei confronti dell'immigrazione verrà ampiamente sfruttata dalla coalizione di centro destra durante la campagna elettorale e nel 2001 vincerà le elezioni, divenendo la maggioranza al governo.

Pertanto, Il meccanismo dello sponsor, con l'approvazione della nuova legge per

109 Dpr 31 agosto 1999 n. 394.

110 L. Einaudi, Le politiche dell'immigrazione..., cit., p. 254.

111 Come riporta Luca Einaudi sono numerosi gli interventi di vari esponenti della Lega Nord contro gli immigrati e di carattere xenofobo. Per un racconto dettagliato si veda L. Einaudi, Le politiche dell'immigrazione..., cit. pp. 294-305.

l'immigrazione Bossi-Fini del 2002 viene eliminato e, come vedremo, parzialmente sostituito con il titolo di prelazione, in favore di una formazione professionale direttamente condotta nei paesi di origine.

Nonostante la brevità di attuazione, il meccanismo dello sponsor ha suscitato interesse e critiche.

[…] Nei due anni di vigenza dell'istituto [dello sponsor] se ne fece un utilizzo decisamente prudenziale, contenendo in 15 mila il limite delle autorizzazioni all'ingresso, un tetto raggiunto in brevissimo tempo. Ancorché non esistano analisi sistematiche sui percorsi lavorativi degli immigrati entrati in Italia grazie al dispositivo dello sponsor, sono in molti a richiedere la sua reintroduzione, ritenendo che esso costituisca uno strumento efficace nel favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta. Altri, al contrario, sostengono che le sue potenzialità risulterebbero fortemente compromesse in un contesto – come appunto quello italiano – a forte diffusione dell'economia sommersa e con un debole senso della legalità112.

Effettivamente, sono state numerose le reazioni in merito alla sua abolizione. Nonostante alcune divergenze, sia esponenti del centro-sinistra che dal mondo delle istituzioni hanno espresso la necessità di ripristinare il meccanismo dello sponsor. Tale meccanismo viene considerato una modalità di ingresso più idonea a soddisfare le esigenze della domanda di lavoro immigrato in Italia, fatta di famiglie e piccole imprese, dove la conoscenza diretta della persona diviene di fondamentale importanza113.

112 L. Zanfrini, Immigrati e mercato del lavoro in Italia, sintesi XVIII rapporto nazionale 2012, Fondazione Ismu, reperibile sul sito ufficiale della Fondazione ISMU www.ismu.org. Consultato il 04/10/2013.

113 On. Giannicola Sinisi «La possibilità di entrare nel nostro Paese per la ricerca di lavoro, era una misura destinata alle piccole e piccolissime imprese, ed alle famiglie. Perché sapevamo benissimo che questi rapporti di lavoro non si potevano instaurare, se non sulla base della

conoscenza diretta delle persone. Non c’era una volontà di aprire le frontiere in maniera ideologica ed incondizionata nei confronti di chiunque volesse venire in Italia. C’era il responsabile

atteggiamento di chi sapeva che, se una grande industria poteva lavorare sui numeri o sui curricula, probabilmente un’impresa con quattro o cinque persone o un’impresa familiare, prima di mettersi un’altra persona in casa avrebbe avuto bisogno di una conoscenza diretta; perché si tratta di aziende che sono assimilabili, anche concettualmente, ad una conduzione di tipo para-familiare».; Giulio Calvisi, Responsabile Immigrazione Democratici di Sinistra «Il Testo Unico (la legge 40/1998) ha reso più funzionale il canale regolare d’impiego degli immigrati, anche se uno degli aspetti più innovativi della normativa, l’ingresso per ricerca di lavoro, è stato successivamente

Diversamente, le imprese esprimono un giudizio più cauto nei confronti di questo strumento. Pur riconoscendo i vantaggi per l’impresa in un meccanismo che facilita l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, si esprimono delle preoccupazioni per le possibili conseguenze negative in termini di aumento della presenza irregolare di stranieri che, qualora non riuscissero a trovare un’occupazione allo scadere dei 12 mesi, potrebbero trattenersi comunque sul territorio italiano114. In altre parole, tale meccanismo inserito all'interno della

realtà italiana concorrerebbe a determinare quel flusso di clandestini che poi deve essere gestito con interventi successivi115.