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Il mercato del lavoro altoatesino

IMMIGRAZIONE FEMMINILE E MERCATO DEL LAVORO IN ALTO ADIGE

1. Il mercato del lavoro altoatesino

Nonostante la fase di rallentamento dei ritmi di crescita dell’economia locale, la situazione occupazionale è rimasta abbastanza stabile97. La popolazione attiva è risultata essere in crescita sia numericamente che relativamente all’incidenza sul totale della popolazione residente, solo nel 2004 ha subìto una leggera diminuzione: nel 2001 le forze di lavoro erano costituite da 221.500 unità, nel 2003 da 229.300 unità, nel 2004 da 227.900 unità. Relativamente all’incidenza delle forze di lavoro sul totale della popolazione residente, essa è maggiore rispetto a quanto rilevato a livello nazionale: nel 2001 il tasso di attività in Alto Adige era pari al 48%, mentre per l’Italia si registrava un’incidenza del 41%; nel 2003 era rispettivamente pari al 49% e al 42%98. La composizione per sesso delle forze di lavoro vede la preminenza della componente maschile, rimasta stabile al 58%; l’aumento del tasso di attività registrato è dovuto in primo luogo all’aumento dell’occupazione femminile, parte di un più ampio processo di femminilizzazione del mercato del lavoro locale.

95 La crescita del valore aggiunto nel 2002 è stata pari all’1,5% in termini reali e all’1,3% nel 2003.

96 Cfr. Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2004, op. cit., pp. 39-46.

97 I dati utilizzati per la stesura di questo paragrafo sono quelli relativi agli anni 2001 e 2003. Quando disponibili, sono stati utilizzati anche quelli relativi al 2004. Cfr. Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2002, Provincia Autonoma di Bolzano, Bolzano, 2002; Id., Rapporto sul mercato del lavoro in

provincia di Bolzano 2004, op. cit.

98 Nel 2004 il tasso di attività calcolato sul totale dei residenti è rimasto stabile al 49%. Per la popolazione residente con un’età compresa tra i 15 e i 64 anni il tasso di attività rilevato è stato invece del 69,6% nel 2001, del 71,4% nel 2003 e del 71,2% nel 2004. Cfr. Astat, Occupati e disoccupati in provincia di Bolzano. 2000-2004, “Astat Informazioni”, n. 11, 2005, p. 2.

Si registrano tassi di disoccupazione sostanzialmente di natura frizionale99. Essi sono tra i più bassi a livello nazionale ed europeo. In base alle rilevazioni dell’Eurostat del 2004, a fronte di un tasso di disoccupazione pari all’8% a livello nazionale e al 9% a livello europeo (Ue 15), quello altoatesino, nonostante abbia registrato una lieve crescita100, si attesta al 2,7%101. Sono molto bassi anche i tassi di disoccupazione rilevati tra le donne (3,5%) e i giovani (5,4%)102.

In riferimento alla popolazione occupata, essa ha registrato un leggero calo nel 2004103 ma all’interno di una dinamica di crescita (2001: 222.276 occupati; 2003: 224.886 occupati)104, combinata ad una ricollocazione settoriale. L’agricoltura sta registrando un lieve calo occupazionale, seppur ulteriore, in termini assoluti e relativi: dal 2001 al 2003 ha avuto una perdita di 1.243 posti di lavoro, con un’incidenza sul totale degli occupati che è scesa dal 13,5% al 12,8%. L’industria ha mantenuto la sua incidenza (dal 25,3% al 25,2%); i servizi hanno registrato un leggero aumento (3.416 occupati), assestando l’incidenza al 62% (2001: 61,2%). Rispetto alla ripartizione degli occupati nei vari settori rilevata a livello nazionale nel 2003, l’economia locale risulta essere fortemente terziarizzata, con il settore agricolo che, in termini relativi,

99 Il tasso di disoccupazione frizionale è per convenzione definito pari al 3-4% del totale delle forze lavoro e corrisponde al tasso di disoccupazione rilevato tra le forze lavoro in cerca di prima occupazione o che stanno passando da un rapporto di lavoro a un altro in periodo di piena occupazione.

100 Il tasso di disoccupazione rilevato nel 2001 era pari al 2,3%, nel 2002 al 2,4% e nel 2003 al 2,6%. Cfr. Astat, Conti economici e attività produttiva in provincia di Bolzano.

1990 – 2003, op. cit., p. 38.

101 Cfr. Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, Disoccupazione: la provincia di Bolzano tra le migliori in Europa, “Mercato del lavoro flash”, n. 12, 2005.

102 Per tasso di disoccupazione giovanile si intende quello registrato tra i giovani, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, che sono alla ricerca del primo impiego. Cfr. Astat, Occupati e disoccupati in provincia di Bolzano. 2000-2004, op. cit., p. 7.

103 Per il 2004 sono disponibili dati Astat con valori arrotondati al centinaio. Non essendoci coincidenza tra i dati relativi agli anni 2001 e 2003 raccolti dall’Astat e dall’Osservatorio sul mercato del lavoro, si è ritenuto opportuno riportare i dati Astat in nota. Occupati: 2001: 216.300; 2003: 223.400; 2004: 221.900. Cfr. Astat, Occupati

e disoccupati in provincia di Bolzano. 2000-2004, op. cit., p. 2.

104 Il tasso di occupazione registrato tra i residenti aventi un’età compresa tra i 15 e i 64 anni è stato del 68% nel 2001 e del 69,6% nel 2003. Cfr. ivi, p. 2.

assorbe il doppio della forza lavoro occupata e con un’industria che ha un peso decisamente più basso105.

Negli ultimi anni è avvenuta soprattutto una ricollocazione contrattuale. È aumentata l’occupazione a tempo parziale, in particolare tra gli occupati di sesso femminile106; inoltre si registra una generale precarizzazione dei rapporti di lavoro, dovuta all’effetto congiunto della diminuzione dei contratti a tempo indeterminato e dell’aumento dei contratti a tempo determinato, che colpisce più le donne che gli uomini (cfr. tab. 13, in appendice), e alla notevole diffusione di forme contrattuali atipiche come le collaborazioni coordinate e continuative, che tra il 2001 e il 2003 sono aumentate del 36% circa107.

Per quel che riguarda il ricorso al lavoro interinale, esso rappresenta una quota infinitesimale della forza lavoro occupata – nel 2003 era pari a meno dello 0,2% del totale degli occupati. Questa rilevanza così bassa è in realtà compensata dal ricorso ai decreti flusso per lavoro stagionale, che nel 2003 ha interessato ben 17.553 lavoratori immigrati108. Per quel che riguarda il lavoro interinale, nel 2003 si è rilevato che il 67,7% dei lavoratori era di sesso maschile, mentre il 52% aveva un’età inferiore ai 29 anni. Inoltre, come ha rilevato l’Osservatorio del mercato del lavoro, si registra una percentuale di lavoratori immigrati decisamente superiore al valore percentuale rilevato sull’occupazione complessiva, «ovvero che il lavoro interinale copre relativamente bene i settori con alte percentuali di occupazione di cittadini extracomunitari»109.

105 L’incidenza dei vari settori a livello nazionale rilevata nel 2003 è stata la seguente: agricoltura 5,3%; industria 39,2%; servizi 55,4%. Cfr. Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, Rapporto sul mercato del

lavoro in provincia di Bolzano 2004, op. cit., p. 117.

106 Gli occupati a tempo pieno rilevati sono stati 186.200 nel 2001, 188.600 nel 2003 e 184.700 nel 2004. Quelli a tempo parziale sono stati invece 30.100 (26.100 donne) nel 2001, 34.800 (30.600 donne) nel 2003 e 37.200 (32.100 donne) nel 2004 (valori Astat arrotondati al centinaio). Cfr. Astat, Occupati e disoccupati in provincia di Bolzano.

2000-2004, op. cit., p. 2.

107 Nel 2001 l’Inps ha registrato 23.173 occupati con contratto co.co.co., mentre nel 2003 ne ha rilevati 31.509.

108 Questo dato è discordante da quello fornito dalla Caritas, utilizzato nella nota 22. Per una trattazione sul ruolo dei lavoratori immigrati con contratti e permessi di tipo stagionale rimandiamo al prossimo paragrafo.

109 Cfr. Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano 2002, op. cit., p. 236.

Infine, relativamente al lavoro nero, secondo le stime dell’Istat, aggiornate al 2002, l’occupazione irregolare per il Trentino Alto Adige è pari al 12% del totale delle forze lavoro, mentre per l’Italia è pari al 15%. Anche i dati più recenti, relativi alla situazione della provincia di Bolzano, indicano una crescita della sua rilevanza: si è passati da una media di 154 casi all’anno accertati tra il 1997 e il 2000, ai 709 casi del 2001110. I casi segnalati di dipendenti impiegati in nero sono stati 1.348; tra questi 490 (36%) erano lavoratori immigrati111.