Come detto nel paragrafo precedente, l’indagine ha utilizzato un’ampia varietà di strumenti: di essi vengono ora illustrate le caratteristiche principali e le modalità di utilizzo.
Per la raccolta dei dati secondari, in particolare per quelli riferiti al grado di fem-minilizzazione dei percorsi scolastici e agli apprendimenti di maschi e femmine, si è fatto principalmente riferimento alla banca dati e alle rilevazioni eff ettuate
dal-l’IPRASE del Trentino. I dati in possesso dell’Istituto sono numerosi e variegati e, al fi ne della pubblicazione, è stata operata una scelta essenziale e funzionale al disegno complessivo del rapporto.
Il questionario telefonico13 è stato inviato in visione preventiva ai/alle dirigenti del-le Direzioni didattiche e degli Istituti Comprensivi pubblici e paritari, con la preghie-ra di segnalare gli e le insegnanti che per la loro funzione (collabopreghie-ratore/collabopreghie-ra- (collaboratore/collabora-trice del Dirigente, funzione obiettivo, responsabile di progetto ecc.) o per sensibilità verso la tematica dell’identità di genere fossero al corrente dell’attività progettuale, formativa e didattica dell’Istituto. Gli e le insegnanti così individuati sono stati in seguito contattati e con ognuno/a di loro è stato fi ssato un appuntamento telefonico nel corso del quale hanno risposto ai quesiti del questionario.
Sulla base della disponibilità dimostrata dai/dalle dirigenti scolastici/che, sono stati raggiunti l’81% delle Direzioni didattiche e degli Istituti Comprensivi pubblici e paritari. Vari/e dirigenti hanno indicato più di un o una referente, coinvolgendo an-che insegnanti delle singole sedi scolastian-che. In tal modo sono stati intervistati anan-che docenti di molte sedi separate di Scuole primarie e secondarie di primo grado.14
I e le rispondenti sono in maggior parte collaboratori/collaboratrici del dirigente (43%), responsabili del Piano d’Istituto, di area o di progetto (24%), docenti coordina-tori/coordinatrici di classe o referenti di specifi ci progetti in qualche modo connessi al tema della costruzione dell’identità di genere (23%), funzioni obiettivo (10%). La mag-gioranza di coloro che hanno risposto al questionario sono donne (157 su 198). Ciò è spiegabile con la preponderante presenza femminile nel corpo docente ma anche con altri due elementi: la maggiore disponibilità delle donne ad aff rontare la tematica og-getto della ricerca e l’idea diff usa che quando si parla di “genere” ci si riferisce alla con-dizione femminile mentre, in realtà, si tratta “di un termine binario, non univoco: gli uomini, come le donne, costituiscono il genere.” (S. Piccone Stella, C. Saraceno, 1996).
I focus group sono stati realizzati nel maggio del 2004: due hanno coinvolto inse-gnanti delle elementari e due docenti delle scuole medie inferiori. Gli inseinse-gnanti che hanno partecipato ai focus group sono stati 26; ad essi sono stati invitati docenti di am-bedue i sessi,15 di vari ambiti disciplinari, di diversa anzianità di servizio, provenienti
13 Il questionario è riportato in appendice al presente rapporto.
14 Nel 2004 gli Istituti comprensivi erano 58 e 47 dirigenti hanno accettato di partecipare all’indagine.
I/le referenti delle singole sedi di Scuola elementare e media pubblica e paritaria raggiunti dall’intervista telefonica sono stati 198: dunque il questionario telefonico ha coinvolto il 62 % delle distinte sezioni del ciclo primario che, nel 2004, erano 321.
15 Anche in questo caso a rendersi maggiormente disponibili sono state le donne (16 su 26).
da zone diff erenti della Provincia e che avevano svolto nella scuola in cui lavorano un incarico di durata signifi cativa (indicativamente di almeno due anni). I docenti che hanno preso parte ai focus group sono stati individuati chiedendo dei nominativi ai e alle docenti contattati/e per le interviste telefoniche oppure attraverso la rete delle re-lazioni istituzionali dell’IPRASE. Si è ritenuto opportuno far partecipare ad ogni focus al massimo un o una insegnante esperti rispetto al problema indagato.
Le interviste in profondità sono state realizzate nella seconda parte del 2004 e sono state eff ettuate con insegnanti e dirigenti particolarmente sensibili e attenti alla tematica dell’identità di genere e con fi gure particolari di professionisti/ste abituati ad intervenire nel mondo della scuola per problematiche specifi che come l’orienta-mento, l’educazione alla sessualità e all’aff ettività, la promozione e la cura dei bisogni cognitivi, psicologici e relazionali degli alunni. Nei primi mesi del 2005 sono state fatte indagini aggiuntive e sono stati intervistati altri testimoni privilegiati poiché alcuni dati ricavati dal questionario strutturato richiedevano di essere approfondi-ti e, inoltre, alcune quesapprofondi-tioni emerse dai focus group dovevano essere ulteriormente analizzate. Le interviste realizzate sono nel complesso 2516 e hanno coinvolto 5 diri-genti scolastici, 7 docenti delle elementari, 6 insegnanti delle scuole medie, 7 fi gure particolari, cioè, nello specifi co, una sessuologa, un esperto di orientamento, due psi-copedagogiste, una dirigente con funzione ispettiva nell’area di supporto al successo scolastico, un insegnante membro del Consiglio scolastico provinciale, una dirigente del Servizio Educazione alla salute dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
Le tracce dei focus group e delle interviste in profondità sono diff erenziate e per alcuni/e intervistati/e sono state elaborate scalette di interviste ad hoc; tramite i due strumenti sono state però indagati i seguenti aspetti comuni:
il livello di sensibilità e consapevolezza, il grado di dibattito e progettualità della scuola trentina sul tema delle diff erenze e della costruzione dell’identità di genere;
le osservazioni e le opinioni dei docenti, dirigenti e testimoni privilegiati ri-spetto all’incidenza della diversità di genere nelle dinamiche scolastiche, sia nei rapporti con i colleghi e le colleghe, sia nei processi di insegnamento-ap-prendimento;17
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16 Sono stati intervistati 11 maschi e 14 femmine.
17 Sono stati, in particolare, aff rontati i temi delle motivazioni e degli atteggiamenti degli alunni e delle alunne, delle modalità e dei livelli di apprendimento, dei comportamenti e della relazionalità, dei pro-cessi di orientamento, della didattica disciplinare.
il giudizio di insegnanti, dirigenti e testimoni privilegiati sulla femminilizza-zione del corpo docente e sull’infl uenza di essa nei processi di insegnamento-apprendimento;
le tipologie di atteggiamenti prevalenti nel mondo scolastico e l’emergere di eventuali stereotipi;
l’individuazione di prospettive per la valorizzazione della dimensione di ge-nere nei percorsi scolastici.
Il materiale qualitativo così raccolto è molto ampio, variegato e ricco di infor-mazioni. A due intervistati che hanno aff rontato argomenti cruciali per l’indagine è stato chiesto di rielaborare le interviste e di trasformarle in interventi da pubblicare nel rapporto.18 Di conseguenza i materiali delle loro conversazioni non sono stati utilizzati nel resoconto dell’indagine qualitativa.
Tutte le fasi dell’indagine “Genere e percorsi formativi” sono state caratterizzate da sincero coinvolgimento di chi ha partecipato, da collaborazioni disinteressate e da relazioni arricchenti, tutte situazioni assai rare. La tematica dell’uguaglianza e della diversità di genere viene spesso rifi utata a priori e fatta oggetto di ironia ma quando viene aff errata nelle sue autentiche implicazioni ha la capacità di essere riconosciuta come idea regolativa che ogni persona, capace di autorifl essività e di genuino inte-resse per la formazione delle giovani generazioni, non può non rendere oggetto di costante attenzione.
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18 Cfr. gli articoli di di Graziano Zuffi “Orientamento per le diff erenze” e di Violetta Plotegher “Diff eren-za di genere ed educazione socio-aff ettiva e sessuale nella scuola”.
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Capitolo secondo
Scuola e problematiche di genere
Chiara Tamanini
“Poiché tutto è lì in vista, non c’è niente da spie-gare. Perché ciò che, per così dire, non è lì in vista, non ci interessa.”
L. Wittgenstein
1. LA SENSIBILITÀ DEL MONDO SCOLASTICO