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5.4 SGR 40 (il sistema integrato)

5.4.1 Modalità ed organizzazione

Il modello di gestione integrato SGR 40, come già accennato, comprende sette comuni della pianura, tutti caratterizzati da densità abitativa alta o medio-alta, urbanizzazione intensa principalmente a sviluppo verticale e forte presenza di utenze non domestiche a produzione specifica: Castenaso, Casalecchio di Reno, Granarolo dell’Emilia, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa. Essi sono stati raggruppati in tre macroaree (B1a, B1b, B1c) in quanto caratterizzati da condizioni di partenza differenti in termini di servizio dei rifiuti urbani.

Il modello, volto all’incremento delle potenzialità di recupero delle singole frazioni merceologiche, prevede tre strategie di raccolta coniugate insieme:

- la raccolta territoriale a contenitori per le utenze domestiche e quelle non domestiche di piccole dimensioni presenti sul territorio

- la raccolta domiciliare selettiva per grandi utenze produttrici e per quelle domestiche situate nelle aree artigianali/industriali

- il conferimento dei rifiuti presso le Stazioni Ecologiche Attrezzate, le quali completano l’offerta di servizio, in quanto idonee ad accogliere particolari filiere di materiali e a servire target di utenza specifici.

La pianificazione della raccolta risulta differente nei tre sub-ambiti, in quanto i Comuni coinvolti, al momento dell’avvio del progetto, presentavano modalità di organizzazione di servizio diverse fra loro. Più precisamente, nelle aree urbane dei raggruppamenti B1a (comuni della Valle dell’Idice- Castenaso, Ozzano dell’Emilia e San Lazzaro di Savena- e il comune di Granarolo dell’Emilia) e B1b (Casalecchio di Reno, Zola Predosa), la raccolta è territoriale, quindi viene effettuata mediante l’utilizzo di contenitori stradali (disposti in isole ecologiche di base al fine di favorire l’utente nell’atto di conferimento del rifiuto) per tutte le frazioni secche recuperabili e l’organico, ad eccezione della carta e della plastica, per le quali, nelle zone urbane della macroarea B1b, è previsto un servizio di raccolta domiciliare.

Nelle aree artigianali e industriali dei comuni appartenenti alle macroaree B1a e B1b, considerata l’elevata presenza di utenze target, ossia produttrici di grandi quantità di rifiuti appartenenti a particolari categorie, è stata prevista una raccolta domiciliare per i rifiuti residuali, per l’organico e per gli imballaggi di carta, plastica e legno, al fine di valorizzare al meglio la fase di recupero di tali materiali, successivamente alla raccolta. Il vetro, raccolto congiuntamente alle lattine rimane fondamentalmente raccolta stradale. Per le utenze

domestiche situate nelle zone artigianali e industriali è presente il servizio di raccolta domiciliare a sacchi per l’indifferenziato e, unicamente nella macroarea B1b, per carta e cartone.

Nel sub-ambito B1c (Pianoro), in virtù del regolamento comunale vigente, non è stata avviata la raccolta domiciliare rivolta alle utenze non domestiche situate nelle zone artigianali e industriali, in quanto i rifiuti prodotti da queste ultime non rientrano nel circuito dei rifiuti urbani, bensì afferiscono al servizio rivolto ai rifiuti speciali.

Nell’organizzazione del modello implementato si è ritenuto opportuno affiancare al servizio di raccolta delle frazioni dell’organico e del verde la pratica del compostaggio domestico (o autocompostaggio) laddove la tipologia abitativa permette all’utente di posizionare, in giardino o in altro spazio idoneo, un biocomposter consegnato, in comodato d’uso gratuito, a chiunque presenti richiesta, assicurando così la distribuzione a persone effettivamente motivate. La diffusione di tale pratica, la quale consiste nell’effettuare la trasformazione del rifiuto organico (scarti da cucina e da giardino) in compost direttamente da parte dell’utente, comporta una serie di vantaggi quali la riduzione di sostanze biodegradabili nei rifiuti urbani prodotti e dei materiali da inviare a smaltimento, contribuire alla fertilità del suolo evitando l’impiego di costosi concimi chimici, l’implementazione di azioni che ottimizzano la gestione integrata dei rifiuti ed, infine, una maggiore responsabilizzazione degli utenti.

Il servizio di raccolta degli ingombranti, ossia i beni durevoli di origine domestica, avviene su chiamata, su segnalazione oppure per conferimento diretto presso la stazione ecologica. Per pile esauste e farmaci scaduti, classificati per legge come rifiuti pericolosi, provenienti da utenze domestiche il servizio rimane invariato rispetto alla situazione precedente la sperimentazione intercomunale. Al fine di raggiungere elevati standard di servizio, i contenitori per la raccolta di questi materiali sono predisposti presso utenze specifiche o i punti vendita.

Per quanto riguarda il contributo fornito dalle stazioni ecologiche situate nell’area vasta, si può affermare che esse incidono per circa il 30% sull’ammontare complessivo dei rifiuti prodotti

La Tab 5.15 schematizza l’organizzazione del modello SGR 40 sopra esposta, riportando anche le frequenze di raccolta.

Tab 5.15 Organizzazione del piano SGR 40 Macro-

area Area territoriale

Frazione merceologica Metodo di raccolta Frequenza (g/g) carta 1/10 plastica 1/7 vetro/lattine 1/20 organico 2/7 indifferenziato 3/7 pile 1/14

Area urbana (UD e piccole UND)

farmaci

contenitori stradali

1/14 carta e cartone (UD

e UND) PAP (sacchi) 1/7

plastica (UD e UND), imballaggi e pellicola (UND) PAP (sacchi) 1/7 vetro/lattine (UD e UND) prevalentemente campane stradali 1/20 organico (UD e

UND) PAP (bidoni) 2/7

indifferenziato

(UD e UND) PAP (sacchi) 2/7

B1a

Area art/ind

legno (UND) sfuso 1/7

carta

plastica PAP (sacchi) 1/7

vetro/lattine 1/20

organico 2/7

indifferenziato 7/7

pile 1/14

Area urbana (UD e piccole UND)

farmaci

contenitori stradali

1/14 carta e cartone (UD

e UND) PAP (sacchi) 1/7

plastica (UD e UND), imballaggi e pellicola (UND) PAP (sacchi) 1/7 vetro/lattine (UD e UND) prevalentemente campane stradali 1/20 organico (UD e

UND) PAP (bidoni) 2/7

indifferenziato

(UD e UND) PAP (sacchi) 2/7

B1b

Area art/ind

legno (UND) sfuso 1/7

carta e cartone 1/10

plastica 1/7

vetro/lattine 1/20

organico 2/7

Area urbana (UD e piccole UND) indifferenziato contenitori stradali 6/7 B1c Area art/ind

Nel Comune di Pianoro i rifiuti derivanti da attività industriali e artigianali confluiscono nel flusso degli speciali. In questa

area il servizio di raccolta, per gli eventuali rifiuti che afferiscono al circuito degli urbani, è stradale (a contenitori)

Gli obiettivi preposti sono l’incremento di raccolta differenziata (40% entro il 31.12.2008 per poi puntare al 50 %), il superamento delle disomogeneità sia in termini di qualità di servizio reso, sia di costi unitari e un maggior beneficio ambientale legato al superiore tasso di recupero che si intende ottenere mediante l’implementazione di tali progetti.

Generalmente, questo modello permette di mantenere, in termini di conferimento dei rifiuti, la flessibilità tipica del sistema a contenitori e, contemporaneamente, determina una purezza delle frazioni merceologiche conferite accettabile, con conseguente aumento dei contributi CONAI, e un corretto circuito dei rifiuti speciali generati, che, così, non vanno a costituire ulteriore aggravio per il servizio pubblico.

Tuttavia, va notato che il livello di raccolta differenziata raggiunto e la qualità di separazione dei materiali ottenuta è inferiore a quello del porta a porta, inoltre si riscontra una minore sensibilizzazione degli utenti alla problematica dei rifiuti urbani.

Analogamente al progetto sovracomunale PAP, anche nell’ambito dell’organizzazione del modello SGR40 sono state previste la messa a punto e la conseguente diffusione della campagna di comunicazione, la quale è caratterizzata dalla medesima pianificazione di quella effettuata per il PAP e da obiettivi equivalenti.

I principali aspetti tematici affrontati nell’ambito del piano di comunicazione sono il principio della responsabilità condivisa e l’incremento della consapevolezza, presso tutti gli attori interessati, relativamente alle buone pratiche per una corretta gestione dei rifiuti, la quale contempla il riciclo, il recupero di materia prima, lo sviluppo della raccolta differenziata e la riduzione del flusso dei rifiuti di imballaggio destinati allo smaltimento finale.

In particolare, i target di utenti a cui la comunicazione ha inteso rivolgersi sono: - i cittadini (intendendo l’insieme delle utenze domestiche);

- le utenze non domestiche (in tale categoria sono compresi gli uffici e i servizi pubblici, le attività produttive, artigianali e commerciali, ecc);

- le scuole;

- le Associazioni di categoria (Commercianti, Artigiani, PMI, ecc).

Come per il progetto porta a porta, la campagna di comunicazione è composta da quattro attività principali, caratterizzate da differente tipologia del mezzo impiegato per l’informazione e dalla specifica utenza a cui è rivolta:

1. attività di concertazione preventiva con gli stakeholder: in accordo con le Amministrazioni comunali e l’Agenzia di Ambito, sono stati programmati numerosi incontri con gli stakeholder presenti sul territorio (quali associazioni

di categoria, scuole, associazioni no profit), nell’ambito dei quali sono state anticipate le motivazioni a sostegno delle variazioni di servizio proposte, valorizzando opportunamente la necessità di incrementare la raccolta differenziata ed attivare strategie di prevenzione;

2. piano media: la campagna di comunicazione è stata accompagnata anche da un adeguato piano media;

3. attività di comunicazione diretta: all’avvio del servizio SGR40 sono stati effettuati vari incontri serali a carattere informativo con gli utenti, al fine di sviluppare un forte contatto diretto con le utenze dislocate sul territorio. Sono stati istituiti infopoint territoriali in grado di assistere i cittadini e fornire loro tutte le indicazioni necessarie, nonché gli obiettivi fissati.

In particolare, per le utenze delle aree industriali/artigianali interessate dal servizio di raccolta domiciliare sono state effettuate visite informative a domicilio, nell’ambito delle quali gli informatori ambientali designati hanno illustrato il nuovo metodo, consegnato materiale informativo e addotto i chiarimenti necessari, nonché concordato le tipologie di attrezzature da fornire in dotazione al momento dell’avvio del servizio;

4. attività di educazione ambientale nelle scuole: oltre alle visite informative effettuate presso le scuole del territorio, sono stati indetti concorsi a premi per gli alunni e sono state attivate forme di raccolte differenziate che hanno coinvolto personale docente e non.

Oltre alle attività sopra elencate, sono state eseguite delle verifiche, volte a valutare sia la qualità del piano di comunicazione che i livelli di raccolta differenziata raggiunti. Sulla base, dei risultati emersi dalle attività di verifica sono stati adottati, a seconda dei casi, specifici provvedimenti di rimedio o gratificazione degli utenti.

Tab 5.20 Schema dettagliato delle attività svolte nell’ambito del piano di comunicazione integrata del progetto PAP

Attività Mezzo Provvedimento

Lancio stampa 10 conferenze stampa

6 uscite su Il Resto del Carlino Bologna

PIANO MEDIA

Inserzioni stampa

10 uscite sulle pubblicazioni periodiche dei singoli Comuni

1 uscita sulla pubblicazione periodica di Hera spa

Utenze domestiche

68.000 buste

68.000 lettere confezione a tre ante 68.000 leaflet confezione a tre ante

Utenze non domestiche

8.000 buste

8.000 lettere confezione atre ante 8.000 leaflet confezione a tre ante

Materiali per la distribuzione territoriale Piano mailing

14.000 leaflet confezione a tre ante 3 incontri con le Associazioni locali

7 incontri con le Associazioni di categoria

10 incontri con gli staff tecnico/politici dei comuni addetti alle relazioni con il pubblico

10 incontri con gli staff tecnico/politici dei comuni addetti agli acquisti e all'economato

35 serate informative con le UD e 9 con le UND 11 infopoint territoriali per tutte le utenze

12.000 visite domiciliari per le UND (zone ind/art e target) e UD (zone ind/art e collinari)

COMUNICAZIONE DIRETTA

Linea call center dedicata

Lancio stampa 1 conferenza stampa

Programmazione

scolastica incontri con i Dirigenti scolastici e docenti

30 interventi nelle classi 10 visite presso le SEA

EDUCAZIONE AMBIENTALE PRESSO LE SCUOLE (PROGETTO "SCUOLA AMBIENTE") Interventi di animazione ed educazione ambientale a scuola

20 incontri presso le scuole per introdurre servizi dedicati di raccolta differenziata con Eobox e contenitori dedicati

5.4.2 Considerazioni tecniche post-avvio

Allo stato attuale non è possibile presentare un’analisi dei parametri tecnici caratteristici della condizione successiva all’avvio del servizio SGR 40, in quanto, in primo luogo, quest’ultimo è stato avviato con uno scarto temporale rispetto al progetto PAP (infatti il servizio SGR 40 è partito a marzo 2008 nelle zone industriali/artigianali delle macroaree B1a e B1b, a maggio 2008 per le utenze del tessuto urbano e, infine, a giugno dello stesso anno nel comune di Pianoro) e, in secondo luogo, il servizio integrato, proprio in quanto tale, prevede l’implementazione congiunta di due modelli di raccolta (stradale per le aree del tessuto urbano e domiciliare per quelle industriali ed artigianali) in ben 7 comuni del territorio provinciale, il

che rende il processo di organizzazione e la fase di messa a regime alquanto complicati, facendo sorgere la necessità di proseguirne la valutazione.