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CAPITOLO IV La Human Agency

4.3 Un modello di agency e alcune questioni aperte sulla sua operazionalizzazione

A questo punto può essere utile rappresentare (fig. 3) il modo cui siamo venuti a operazionalizzare l’agency formativa attraverso l’individuazione delle sue componenti costitutive imprescindibili.

Figura 3: Le dimensioni costitutive dell'Agency

La relazione che intercorre tra le quattro dimensioni delineate ci permette di cogliere i modi diversi in cui la capacità agentiva interviene nella definizione e nel perseguimento dell’azione formativa dei ragazzi e di evidenziare attraverso ognuna le risorse e i vincoli che intercorrono nel definire parabole ascendenti o viceversa discendenti nel perseguimento degli obiettivi formativi dei ragazzi.

A nostro parere la maggiore comprensione di come i diversi aspetti dell’agency si intersecano tra loro va nell’individuazione e chiarificazione della direzione e dell’intensità con cui di fatto quest’ultima viene espressa.

Possiamo cioè rappresentare le quattro dimensioni circoscritte come forze vettoriali che consentono il perseguimento degli obiettivi di crescita e di sviluppo umano, e il raggiungimento del successo formativo.

Questa rappresentazione consente di evidenziare maggiormente l’azione dinamico delle quattro dimensioni, che possono avere un peso diverso nel determinare l’agency dei ragazzi, la quale può essere tanto più forte e orientata al perseguimento dei propri obiettivi quanto più le dimensioni convergono.

Agency

Future Time Perspective

Self Efficacy DeterminationSelf

Decision making and Participation

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Figura 4: Il vettore dell'Agency

L’avere circoscritto quattro dimensioni ritenute imprescindibili per la valutazione dell’agency degli studenti di questa ricerca, non ci esime dal rilevare che le dimensioni individuate non coprono la totalità d’insieme dell’esperienza di agency di una persona, ne tutte le sue sfaccettature.

I costrutti di cui abbiamo parlato finora rappresentano misure discrete dell’agency umana, o tuttalpiù di capacità associate riferibili all’agency. Una valutazione olistica dell’agency presupporrebbe l’utilizzo di tecniche di rilevazione più ampie e complesse, che dessero lo spessore del processo di formazione dell’agency e del suo dipanarsi nel tempo. Un tipo di valutazione siffatta si approssima all’idea di valutazione che strumenti come il portfolio dello studente dovrebbero consentire, uno strumento di raccolta che offra un ventaglio diversificato di punti di vista (del ragazzo e di chi condivide esperienze formative con lui) e di espressioni dell’agency, che sappia raccogliere le sfumature che in questi costrutti rimangono escluse.

Tuttavia, una ricerca di questo tipo va oltre il nostro attuale lavoro e porrebbe diverse difficoltà per una rilevazione che riguarda un numero così alto di studenti, sia per le risorse e il tempo necessario a una simile raccolta, sia per le difficoltà legate all’alto livello di soggettività a cui si va incontro. Ciò che gli studenti possono dirci sulla propria esperienza formativa, su quali sono le condizioni, gli ostacoli e le risorse, che consentono loro di assumere come progetto personale un percorso di reinserimento scolastico per trasformarlo in una esperienza autentica e non un semplice adempimento ai fini del conseguimento di un titolo di studio, è qualcosa che va oltre la rilevazione che questi costrutti ci consentono.

Ciò che questi costrutti permettono è di fotografare quanto questi soggetti si percepiscono agenti delle proprie scelte, nel senso dell’efficacia nel raggiungimento di un obiettivo, nel senso del vissuto di autonomia che un ragazzo attribuisce a sé stesso e con quale spessore e profondità temporale, e quanto lo spazio di realizzazione dell’agency sia realmente partecipato, assunto come proprio, posseduto.

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In altre parole con queste dimensioni abbiamo cercato di rendere misurabile tanto l’agency che i ragazzi si presuppone abbiano ragione di valutare (la capacità agentiva nell’area personale e formativo-professionale che li vede coinvolti) quanto quella che a cui i ragazzi attribuiscono valore (l’autonomia con cui i valori presi in considerazione sono attribuiti a se stessi), in accordo con gli studi all’interno del CA (Alkire, 2005, 2008; Ibrahim, Alkire, 2007), ma anche a partire dal vasto settore che le scienze umane e sociali hanno esplorato in questi decenni, per non lasciare fuori quegli sviluppi assai produttivi, che possono apportare un contributo alla crescita ulteriore del

framework del CA20.

La letteratura in campo è molto complessa, in evoluzione e in taluni casi contraddittoria, ma la ricerca ha apportato contributi significativi e indicato piste di approfondimento (Boscolo, 2012), la cui sfida abbiamo provato a raccogliere, consapevoli dell’importanza di comprendere le diverse sfaccettature della motivazione ad apprendere. Importanza peraltro sollecitata anche da organismi internazionali, poiché risulta ancora un ambito di ricerca i cui risultati sono ancora poco utilizzati nel miglioramento delle prassi educative (OECD, 2000).

Ricapitolando, a partire dalle dimensioni circoscritte, la rilevazione quantitativa con cui abbiamo raccolto i dati dei 750 studenti delle IeFP di Veneto e Friuli, circoscrive l’agency dei ragazzi nei domini personale, formativo-professionale e relazionale come:

- Capacità di padroneggiare e controllare la definizione e il corso delle proprie azioni; - Capacità autonoma di darsi degli obiettivi;

- Capacità di prendere decisioni e partecipare attivamente alle attività in cui si è coinvolti; - Capacità di proiettarsi verso scenari futuri dotati di senso.

Insieme alla rilevazione dell’agency secondo queste accezioni, sono stati analizzati alcuni funzionamenti, di cui diremo nel prossimo paragrafo, coerentemente con l’idea che per i bambini e per i giovani la valutazione dei funzionamenti sia tanto importante quanto quella delle capability sottostanti. Non è possibile infatti pensare che nella fase della crescita e dello sviluppo ci si possa focalizzare unicamente sulle prime, tenuto in considerazione che determinati funzionamenti, e il relativo benessere che li accompagna, sono nell’infanzia e nell’adolescenza il presupposto per la formazione delle capability di un adulto.

20 Di questi studi più ampiamente abbiamo detto nelle sezioni relative ai costrutti presi in considerazione. Vale la pena

però ricordare, a rinforzare ulteriormente il valore della pista di indagine intrapresa, che proprio gli studi comparativi sul re-engagement scolastico degli ESL in Europa hanno sottolineato il ruolo chiave di almeno due fattori nel raggiungimento del successo: il primo riguarda il peso dell’empowerment e della percezione del controllo che il ragazzo ha sul proprio apprendimento ai fini del successo formativo; il secondo fattore riguarda il valore che l’apprendimento ha per il ragazzo (negli ESL la dimensione di valore in sé dello studio è spesso assente o venuta meno nel tempo) nei termini di una chiara prospettiva di lavoro o una migliore qualità della vita (Day, Mozuraityte, Redgrave, & McCoshan, 2013).

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Concretamente e con un esempio che riguarda nello specifico la ricerca, se partiamo dal presupposto che i risultati scolastici sono un’informazione parziale sulle capability e sull’agency di un ragazzo, non possiamo con ciò ignorare questo dato, in quanto funzionamento utile al proseguimento di un percorso scolastico e obbligato per l’accesso ai gradi ulteriori della formazione o del mondo del lavoro.

Abbiamo dunque provato a comprendere come le dimensioni dell’agency prese in considerazione si associno al successo formativo, qui inteso sia come re-engagement scolastico (quale funzionamento vantaggioso ai fini di un futuro inserimento lavorativo e sociale) che come atteggiamento formativo autonomo e di partecipazione attiva nella sfera personale e relazionale del ragazzo.

Non abbiamo però voluto del tutto escludere un approfondimento dell’agency nel senso olistico sopra accennato, per sondare con la voce stessa dei ragazzi il proprio vissuto agentivo dentro e fuori la scuola nella propria formazione e nel proprio sviluppo. Ed è per questo che all’interno della ricerca sono state realizzate delle interviste in gruppo con 15 ragazzi, accomunati da una precedente esperienza di drop out e da un successivo rientro nella formazione.

Benché la narrazione della propria esperienza in chiave riflessiva rappresenti sempre un aspetto parziale dell’agency di cui andiamo parlando, essa rappresenta un tassello ulteriore che una rilevazione quantitativa non consente e dunque permette di raccogliere elementi ulteriori che hanno permesso di rispondere in maniera più puntuale alle domande della nostra ricerca.

Resta inteso che uno studio in chiave ecologica dell’agency di questi ragazzi, uno studio cioè che rilevi l’agency come capacità in azione, è il passaggio ulteriore e complementare che a una ricerca come la nostra dovrebbe seguire.

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