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1.3 PROMOZIONE E MARKETING

1.3.4 Monetizzare il blog

Plot, il blog legato a questa tesi, nasce con il chiaro scopo di analizzare dall’interno a blogosfera. Pensare di monetizzare il blog non era – e attualmente non è – uno dei miei obiettivi; questo perché al mio blog mancano due elementi fondamentali: la costanza e l’offerta.

Sembrano essere questi infatti i fattori essenziali perché il blog si trasformi in un business: la costanza nella pubblicazione e una soluzione, un prodotto, un’informazione – insomma una risposta a qualcosa di cui l’utente ha bisogno. È bene precisare che spesso l’offerta sembra essere più numerosa della domanda, per questo rispondere ai bisogni dell’utente non basta, una buona comunicazione fa percepire all’utente altri bisogni che non pensava di avere.

Sul blog Italian Indie46 è possibile ricavare informazioni molto utili sulle strategie da attuare per capitalizzare il proprio lavoro. Il suo obiettivo è quello di aiutare a sviluppare il proprio business imparando da chi effettivamente ce l’ha fatta.

Scrivere per soldi è molto diverso da quello che ho fatto nel corso di quest’anno, durante il quale ho lavorato al mio blog focalizzando un mio hobby (le serie TV) al progetto per la tesi di laurea in Informatica Umanistica. Soprattutto se il blog è l’unica fonte di guadagno va trattato come un vero e proprio lavoro: con impegni giornalieri, obiettivi a lungo termine e un certo investimento sulle infrastrutture.

46 http://landing.italianindie.com/home/ Illustrazione 11

Samuele Onelia, conduttore e fondatore di Italian Indie, ha individuato sei metodi per guadagnare online estrapolati da esperienze reali, ma solo quattro a mio parere possono essere adattabili ai blog in senso stretto:

Pubblicità:

Per sfruttare le potenzialità offerte dalla pubblicità per cui gli inserzionisti pagano in base al numero di clic e di visualizzazioni (pay-per-click e pay-per-view), bisogna avere un traffico utenti notevole. Il blog Mammafelice47 ad esempio incassa la maggior parte dei guadagni proprio attraverso i banner pubblicitari ma bisogna considerare che il blog supera le 200.000 visite mensili.

I tipi di pubblicità che hanno effettivamente un peso sono:

1. Google Adsense, che ti consente di inserire banner e contenuti pubblicitari previa iscrizione, utilizzato anche dal guru dell’informatica Salvatore Aranzulla48 il cui blog supera i 18 milioni di visite mensili.

2. Accordi pubblicitari diretti con gli inserzionisti, i quali permettono un maggiore controllo su ciò che viene mostrato ai visitatori, la possibilità di avere accordi più vantaggiosi e strutturare collaborazioni diverse dal pay-per-click. È il caso di HTML.it49 il blog aperto da Massimiliano Valente per insegnare l’omonimo linguaggio di markup.

3. Portali di comparazione di prezzi e promozioni. Si tratta di siti estremamente utili quando ci si accinge a fare un acquisto. Questo tipo di pubblicità mixa e converge le due precedenti. Un esempio di blog che sfrutta la comparazione, e che ho trovato molto user friendly è HDblog.it50

Sfruttare la pubblicità comporta vantaggi – come la facilità con cui è possibile iniziare e il fatto che non servano particolari competenze informatiche né per cominciare né per continuare visto che si tratta di un business passivo – ma anche alcuni svantaggi. Per guadagnare è necessario “allontanare” il traffico dal proprio blog e i risultati sono destinati a calare nel tempo. Inoltre, da lettrice, ritengo che i banner siano spesso motivo di 47 http://www.mammafelice.it/

48 https://www.aranzulla.it/ 49 http://www.html.it/ 50 http://www.hdblog.it/

abbandono; molti nella speranza di ricavare un guadagno rendono il testo illeggibile o faticosamente assimilabile.

Infoprodotti:

Si tratta di prodotti che insegnano qualcosa al cliente come libri, ebook o corsi. Proprio ebook e libri sono il tipo più semplice di infoprodotto. Per molti i libri sono solo il punto di partenza, uno strumento per agganciare il cliente, altri si sono trasformati in veri e propri scrittori.

Particolarmente proficui sembrano essere i corsi, ne è un esempio ben riuscito SOS Wordpress51. La fortuna dei corsi in questione è data, non solo da un’alta professionalità, ma dall’attenzione che gli amministratori hanno per il cliente. Non ho acquistato il corso ma ho usufruito dei diversi servizi che offre (assistenza premium, chat in tempo reale, corsi gratuiti), tutto questo “contorno” aumenta la possibilità che l’utente sia spinto ad acquistare.

Il margine di guadagno è vicino al 100% (e nel caso di ebook i costi di produzione rasentano lo 0) e una volta impostato il business è abbastanza facile svilupparlo. Gli svantaggi sono comuni a qualsiasi business basato sulla creazione e la vendita di prodotti, per cui va messa subito in conto la necessità di creare i prodotti utili, ma soprattutto la necessità di creare un brand che si differenzi dalla concorrenza.

L’infografica52 mostrata di seguito riassume La formula del cammello, una strategia che spiega come trovare un prodotto da vendere online, come individuare il target di riferimento e come venderlo prima di averlo creato.

Secondo questa strategia guadagnare è il risultato che ottieni e non l’obiettivo, il quale è invece la soddisfazione di un bisogno dell’utente; e per raggiungere tale soddisfazione è a dir poco essenziale un’accurata indagine di mercato. È qui che insiste La formula del cammello, nella creazione del prodotto solo dopo aver creato un pubblico interessato, che ovviamente non va deluso.

Affiliazioni:

Per guadagnare con le affiliazioni è necessario promuovere il prodotto/servizio di un’azienda la quale erogherà una commissione quando l’utente effettuerà l’acquisto attraverso il link.

Come ogni meccanismo anche questo comporta vantaggi e svantaggi. Come per le pubblicità iniziare è semplice e si tratta ancora una volta di un business passivo; risulta ottimale però per la validazione di altri prodotti. Se i visitatori non dovessero comprare il prodotto che si sta pubblicizzando, l’autore ha la possibilità di creare la propria versione migliorata e venderla con un margine di guadagno superiore.

Tuttavia anche in questo caso si necessita di un traffico utenti sostanziale, ed ha riscontro positivo solo se il blogger in questione è un riferimento per la propria nicchia di utenti.

Prodotti fisici:

I principi di vendita sono simili al punto descritto sopra, tuttavia il prodotto fisico trasmette più fiducia del digitale per cui è potenzialmente più facile trovare clienti. Rispetto ai concorrenti è possibile offrire prezzi competitivi poiché il web ha la facoltà di ridurre i passaggi tra produzione e vendita. Di contro c’è la gestione del magazzino e delle spedizioni che richiedono non poco impegno.

1.4 IL TESTO

“Da bambino mi meravigliarono le lettere dell’alfabeto. La V era un gabbiano sulla spiaggia; la T l’attaccapanni dove appendevo i soprabiti nelle mattine fredde del collegio; la J l’amo con il quale pescavo nel fiume; la P la spada per uccidere il toro nelle Corride.”

Rafael Alberti53

Nel corso di un solo anno il mio stile di scrittura è cambiato molto, si è spesso piegato , o meglio dire adattato ai lettori e a una maturità acquisita con il tempo, sia nei contenuti che nell’aspetto. Non ho mai realmente abbandonato il mio stile ma l’ho semplificato e allo stesso tempo ampliato. Uno dei commenti ricevuti che più ha fatto breccia nel mio ego di neoblogger riguardava proprio questo aspetto. Mi è stato riferito che i post pubblicati dopo un po’ di mesi dall’apertura del blog sembravano scritti per il pubblico e non più come un flusso di coscienza, un discorso isolato scritto da me e per me. Scrivere sul web e per il web richiede una buona conoscenza che viene realmente acquisita solo con l’esperienza.

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