1.3 PROMOZIONE E MARKETING
1.4.1 Scrivere sul web
Il primo aspetto da tenere in considerazione è che il testo indossa una sorta di vestito, che assume un’importanza fondamentale quando è pubblicato sul web, con le tempistiche che comporta l’uso del web.
Si esprime un messaggio già dalla scelta del font, portatore di valori espressivi che attribuisce al testo il suo particolare tono di voce. Con il colore e lo stile dei caratteri il tono viene strutturato anche visivamente, segnalando al lettore cosa è importane e cosa meno, stabilendo una sorta di percorso di lettura. Che l’abito non faccia il monaco vale anche in questo caso, dietro una misera grafica può nascondersi un testo di rara bellezza, o come più spesso accade, dietro effetti pirotecnici, widget e layout perfetti si trovano ben scarsi contenuti.
Questa particolare attenzione nei confronti dell’aspetto deriva dalle abitudini del lettore. Il primo a parlare di (non)lettura sul web è stato Jakob Nielsen, guru dell’usabilità che dal 1995 nella rubrica Alterbox dispensa consigli e rimproveri. Nell’ottobre del 1997 scrive l’articolo “Come leggono gli 53 Poeta spagnolo (Puerto de Santa Maria 1902 – ivi 1999). Simbolo di una poesia incentrata sull'impegno politico
e civile, fu costretto a trascorrere buona parte della sua vita in esilio. Notevoli anche le sue memorie, La arboleda perdida (http://www.treccani.it/enciclopedia/rafael-alberti/).
utenti sul web?”; la risposta è semplice: non leggono. Secondo Nielsen non si legge più tradizionalmente parola per parola, ma si esplora la pagina per segnali testuali, alla costante ricerca di ciò che ci interessa.
L’aspetto di una parola comunica ancor prima di averne analizzato il significato semantico. Si tratta di un primo livello di lettura che ci incoraggia a porre più attenzione o a cercare altrove l’informazione desiderata.
L’affermazione di Nielsen è stata poi smentita da diverse ricerche. Una delle più note è Eyetrack del Pointer Institute, svolta periodicamente fin dai primi anni novanta. La ricerca si basa sull’osservazione dei movimenti degli occhi e prende in esame solo le pagine di news e quotidiani. La ricerca ha evidenziato aspetti interessanti per chi scrive sul web, come la grande importanza di titolo e sottotitolo a sinistra, che devono essere un blocco unico con minime variazioni di corpo del carattere o che lo spazio bianco è il miglior collegamento visivo e raddoppia la possibilità di avere lettori. In poche parole viene ribaltato il rapporto tra testo e paratesto, con un aumento d’importanza di quest’ultimo.
Dal punto di vista stilistico il primo buon consiglio che più volte mi son sentita dare è stato quello di semplificare il più possibile, abbandonando formule complesse in favore di un linguaggio più quotidiano. I principali parametri che determinano la leggibilità e la comprensibilità di un testo sono la lunghezza delle parole o delle frasi, e l’appartenenza delle parole al Vocabolario di Base54 della lingua italiana elaborato da Tullio De Mauro55, cioè le circa 7.000 parole più usate della nostra lingua.
Viene prediletta la forma attiva, che rende il testo diretto e incisivo, con un bisogno minore di termini il che avvantaggia il suono e la scorrevolezza del testo. Quest’ultimo deve ovviamente adattarsi all’obiettivo; se questo è informare è bene utilizzare una sintassi semplice osservando la “legge della vicinanza” che vuole soggetto, verbo e complemento oggetto vicini. Se invece l’obiettivo è avvolgere il lettore nella narrazione sarà il ritmo ad avere importanza, modellato su frasi lunghe, suoni e ordine delle parole. Se il font è il vestito del testo e il significato è il corpo, il ritmo ne rappresenta l’anima.
Nel caso l’obiettivo sia quello di persuadere si tende poi a sfruttare un alto numero di aggettivi, ma le liste di aggettivi abusati che abbondano in rete dimostrano che potrebbe essere 54 Per un approfondimento: http://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/12/23/il-nuovo-
vocabolario-di-base-della-lingua-italiana
55 Linguista italiano, che ha assunto l'incarico di Ministro della pubblica istruzione dal 26 aprile 2000 all'11 giugno 2001 nel Governo Amato II.
controproducente. Meglio in questo caso sostituire l’aggettivo con una spiegazione concreta. Durante il corso di Giornalismo Online si è più volte insistito sull’importanza degli aggettivi, e sulla facilità con cui spesso durante la composizione del testo ci si adagia sulle coppie aggettivi- sostantivi (tema scottante, efferato delitto, diffuso malessere). Nel suo Writing Tools, Roy Peter Clark56 dedica un intero capitolo al numero degli aggettivi e all’anticamera della scrittura.:
“Uno esprime esclusività e forza: un taccuino maneggevole. Due, contrasto o confronto: un taccuino spesso ma maneggevole.
Tre, completezza e perfezione: un taccuino spesso, elegante, maneggevole.
Quattro o più di quattro, un vero inventario: un taccuino colorato, elegante, spesso, tascabile, maneggevole.”
Ogni piccolo dettaglio deve essere calibrato, gli aggettivi come gli avverbi che spesso risultano controproducenti perché allungano il discorso senza dire nulla.
Nuove tendenze e cambiamenti che avvengono nella società incidono molto su tali convenzioni letterarie. Luisa Carrada, ne Il mestiere di scrivere, prende in esame la parola “soluzione”: dieci o quindici anni fa affermare un brand puntando sulle soluzioni voleva dire rivolgersi direttamente alle esigenze dell’utente. Nel 2000 il termine cominciava a usurarsi, oggi è definitivamente morto. Sapersi rivolgere direttamente alle persone è una delle potenziali chiavi di successo ma è un’arte sottile, fatta anche di formalismi e di rispetto.
Scrivere per il web molte volte vuol dire emulare e potenziare quello che tradizionalmente fa la letteratura, l’imperativo è show, don’t tell. I paesaggi vanno mostrati, il lettore deve avere l’impressione di assistere a un dialogo o di sentire il profumo di pane appena sfornato, come fa Sveva Casati Modignani con le sue narrazioni semplici e ricche di particolari, tanto che quando in Qualcosa di buono la protagonista fa il caffè sembra di sentirne l’aroma. Questo soprattutto in un particolare contesto, quello dei blog letterari. Tuttavia, anche una buona recensione diventa più godibile se dotata di immagini figurative, un blog diario può apparire interessante e una spiegazione di immediata comprensione. A meno ché non si tratti di informazioni in senso stretto, per cui risulta più utile un taglio spiccatamente giornalistico, qualunque articolo – in misura variabile – può beneficiare del modello letterario.
56 Scrittore, editore, e insegnante di scrittura americano, divenuto allenatore di scrittura ad una comunità internazionale
Sembra scontato dirlo ma più volte nel corso di questa tesi, e dei miei studi in generale, mi sono ritrovata a sottolineare l’importanza dei contenuti in un post e della sequenza con cui devono essere presentati. Un post è lungo mediamente dalle 300 alle 600 battute; anche se una buona narrazione coinvolgerà il lettore, in un primo momento ci viene in aiuto il mondo del giornalismo. L’origine del modello della piramide rovesciata che ha fatto la storia nel capo della creazione di testi, sembra essere legata all'invenzione del telegrafo. Nei grandi spazi americani la linea era solita cadere e i giornalisti inviavano i propri pezzi a redazioni lontane chilometri di distanza. La prima cosa da inviare erano le risposte alle celebri 5W (who, what, when, where, why). Anche la ricerca Eyedtrack citata precedentemente ha rilevato che l’attenzione dell’utente si concentra maggiormente nella parte alta del testo. Sul web il modello si arricchisce di nuovi elementi come le informazioni di contorno tramite link.
3.2 Linguistica
Ne L’italiano del web del professore e linguista Mirko Tavosanis ci si interroga sull’effettiva esistenza di un linguaggio proprio del web. I blog vengono spesso considerati un genere pieno di testi linguisticamente poco sorvegliati, tanto che alcune indagini li collocano a un livello molto alto di “mancata correttezza”57.
57 Per approfondire: Mirko Tavosanis, L’Italiano del web, Carocci Editore, Roma 2005, pp. 71-87. Illustrazione 13
È stato fatto un confronto tra le frequenze di misspelling individuabili attraverso Google per alcune parole italiane58. Le parole prese in esame sono state semplicemente quelle inserite nella lista degli “errori più frequenti” del vocabolario Zingarelli; molti degli errori inclusi sono errori di pronuncia, altri riguardano problemi di collocazione dell’apostrofo o dell’accento grafico, inutile quindi al fine dell’indagine tenendo inoltre conto che non sempre tastiere e interfacce sono adatte al compito. In linea di massima si tratta di blogger italiani che scrivono in Italia, con una normale tastiera italiana e su siti in grado di registrare e visualizzare lettere accentate.
Gli errori utilizzati nel confronto fatto da Tavosanis risultano 21, i quali si riducono a 19 escludendo gli errori omografi di parole accettabili (“avvallo” per “avallo” e “Macchiavelli” per “Mahiavelli”). Le forme indicate sono poi state ricercate attraverso Google il quale per ognuna ha fornito il numero di pagine che la contenevano. Le ricerche sono state effettuate sull’assieme indicizzato da Google, su un gruppo di siti che ospitavano blog e su un gruppo di quotidiani online.
Rapporto percentuale tra forme sbagliate e forme corrette59
Forma errata Forma corretta Nel web Nei siti di blog Nei siti di giornali
accellerare accelerare 5.83 18.26 4.06 anedottico aneddotico 205.26 10.61 10.00 appropiato appropriato 0.06 0.71 0.59 areoporto aeroporto 10.26 1.57 0.37 Caltanisetta Caltanissetta 18.42 10.57 4.99 collutazione colluttazione 3.86 29.90 9.50 colluttorio collutorio 31.90 188.74 61.54 conoscienza conoscenza 0.61 0.22 0.29 coscenza coscienza 2.15 0.51 0.96 eccezzionale eccezionale 4.33 0.97 2.13 efficenza efficienza 3.82 2.52 5.20 essicare essiccare 2.78 10.53 8.06 esterefatto esterrefatto 25.26 44.60 22.22 ingegniere ingegnere 0.03 0.30 1.49 Missisipi Mississippi 0.20 7.60 3.75 metereologia meteorologia 14.97 56.16 5.26 peronospera peronospora 2.86 130.77 85.71 rindondante ridondante 0.32 5.37 1.96 scenza scienza 1.38 0.11 0.13 Totale 4.28 0.74 0.68
58I dati fanno riferimento al 2006 e sono riportati ne L’Italiano del web pp. 148-152. 59Mirko Tavosanis, L’Italiano del web, Carocci Editore, Roma 2005, p. 151.
Il rapporto tra grafie corrette e grafie sbagliate è estremamente variabile. La percentuale complessiva di errori risulta nei blog solo leggermente superiore a quella dei quotidiani online decisamente inferiore rispetto al web nel complesso.
Relativamente al tempo di scrittura i blog post possono rientrare nelle quattro categorie individuate da Tavosanis:
• scrittura rapida e non revisionata; • scrittura rapida e revisionata; • scrittura convenzionale;
• scrittura progettata per altri tipi di pubblicazione.
Probabilmente più delle altre le più adatte a descrivere la scrittura dei post sono la seconda e la terza fascia.
Le ricerche sono state poi riprese in una tesi di laurea da una studentessa di Informatica Umanistica, Mariagiovanna Scalare, dal titolo Analisi del fenomeno dei blog italiani60. I risultati sembrano confermare ciò che Tavosanis affermava ne L’italiano del web e cioè che no, non esiste un vero e proprio linguaggio dei blog, per cui tra le conclusioni leggiamo:
“A differenza di altri settori del Web, dediti alla condivisione di conoscenza, o di testo, i blog
restano in un'area piuttosto elitaria. Non sono toccati più di tanto dai fenomeni di espressività ortografica e linguistica e non presentano tutte le caratteristiche del linguaggio creativo dei giovani che si ritrova, invece, in modo più massiccio, nei forum e negli aggiornamenti di stato dei social network. Non è presente, infatti, un vero e proprio netspeak. Basti pensare che, nell'analisi condotta, si è riscontrato un solo caso di lettura endofasica [...] e si e dimostrato del tutto assente l’uso di emoticon e abbreviazioni (che ricoprivano il 5% nelle analisi condotte da Tavosanis nel 2007) tipiche del linguaggio usato nei forum, negli sms e nelle chat..61”
Interessante riportare le considerazioni circa i blog tematici, nei quali viene emulato l'italiano neostandard dei giornali cartacei, ovviamente tenendo conto che, molto spesso, sul Web il tono e più rilassato e meno formale, quindi il linguaggio giornalistico tradizionale viene “contaminato" da espressioni colloquiali e confidenziali62.
60La tesi è stata discussa nell’anno accademico 2012/2013, i dati fanno riferimento a al periodo di ricerca precdente. 61https://www.slideshare.net/Maryjuice/analisi-del-fenomeno-dei-blog
3.3 Categorie
Definire delle categorie con il passare del tempo è diventato sempre più complesso, e ancor più complesso è far rientrare i blog in queste stesse categorie, innanzitutto perché non è ben chiaro se i parametri vadano applicati al blog nel suo totale o ad ogni singolo post tenendo conto della contaminazione di argomenti, dovuta alla quasi totale libertà di azione che consente un mezzo del genere.
Per ovviare a una serie di ibridi e sotto-categorie i blog vengono tendenzialmente raggruppati in tre macro-categorie, in cui – con i dovuti adattamenti – possono essere inclusi tutti i blog:
• blog diario; • blog tematici; • blog letterari.
Del primo gruppo fanno parte tutti quei blog in cui i post non hanno un filo conduttore. L’autore ha la possibilità di spaziare su vari argomenti, raccontare le proprie esperienze e i propri desideri. Non necessita di particolari competenze in un determinato campo ed è fondamentalmente accessibile a chiunque. Dal punto di vista linguistico risultano essere quelli in cui si concentrano alcuni dei tratti ortografici espressivi più comuni. Ne L’italiano del web, l’autore precisa che i blog diario italiani sembrano molto disponibili ad accogliere note veloci e linguaggio giovanile, ma anche linguaggio letterario, poesie ecc63
I blog tematici, come intuibile, si basano sulla presenza di un tema portante, dedicati ad un argomento specifico. Si tratta di blog con un potenziale maggiore, e che in prospettiva potrebbero essere trasformati in un business. L’autore in questo caso deve avere le competenze necessarie per trattare l’argomento scelto; questo non significa che la formazione scolastica e lavorativa debba necessariamente coincidervi, è sufficiente che si tratti di un hobby seguito con costanza e impegno. Dal punto di vista linguistico spesso sono assimilabili agli articoli di giornale, e il passaggio al web dalla carta stampata non sembra aver influenzato il modo di scrivere se non nella libertà di lunghezza. Non necessariamente blog tematici e giornalismo corrono paralleli, in realtà le tipologie di scrittura possono essere molto diverse.
Dell’ultimo gruppo fanno parte i blog letterari , o meglio con ambizioni letterarie di cui fanno parte anche le fan fiction ossia blog dedicati ai romanzi, ai cartoni animati, ai telefilm e ai film. L’esigenza linguistica dominante sembra essere lo scarto rispetto al linguaggio medio. Da una ricerca di
Tavosanis (2006) basata sull'analisi di 72 verbi identificati come "letterari" oppure "obsoleti" nel vocabolario De Mauro (2000), infatti, è risultato che nei blog la presenza di tali verbi è di circa quattro volte superiore rispetto al sito de “la Repubblica”. (Non tutte le 72 forme all'infinito dei verbi sono state ritrovate, ma solo 25)64.
2. IL MESSAGGIO
Gli studiosi di FX Media Research hanno calcolato quante serie sono andate in onda negli Stati Uniti nel corso del 2016. Il numero allucinante che viene fuori è 455, andate in onda negli USA, sulle piattaforme più diverse, in TV come online.
Questo excursus nel mondo seriale è presente perché si tratta del tema scelto per il blog Plot-il blog delle seie TV, oggetto di studio della tesi. I post del mio blog infatti parlano di questo mondo e ne approfondiscono i temi da diversi punti di vista (analisi del contenuto e del messaggio delle diverse serie, news, prodotti vecchi e nuovi). Questo capitolo abbraccia diversi aspetti del panorama seriale e pone l’accento sul suo costante e crescente successo e sul pubblico che si è venuto a creare.
2.1 DEFINIZIONI