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3. Plot – il blog sulle serie TV Dalla teoria alla pratica.

4.2 Potenziali migliorie

3.4.1 Scelte stilistiche

Scrivere su un blog ha cambiato il modo di osservare “le cose”. Inizialmente gli articoli sembravano scritti per me stessa, come in una sorta di diario personale. Ho migliorato il mio stile dopo aver collaborato con gli amministratori di Serial Minds, che mi hanno dato i consigli più utili (i post devono essere tra le 300 e le 600 battute, più il testo è lungo maggiore è il numero di immagini che devono essere inserite, etc.). La collaborazione con Blasting News invece ha migliorato la creazione di titoli e sottotitoli, e l’uso delle parole chiave migliorando quindi l’indicizzazione.

Ho sempre cercato di mantenere un tono leggero, sfruttando spesso quell’ironia che tanto apprezzo in certi personaggi, colloquiale e sempre diretto. Ovviamente ho mirato all’uso di un italiano corretto e pulito, che non rimarcasse termini aulici, ma che sfruttasse un linguaggio quotidiano ma ricercato.

La cosa su cui ho puntato a livello linguistico è stato il ritmo che ritengo la base di una buona lettura. L’aforisma a cui faccio riferimento quando miro all’armonia del testo è una massima di Gary Provost, uno dei più amati maestri di scrittura degli Stati Uniti:

Questa frase ha cinque parole. Ed ecco altre cinque parole. Queste cinque parole vanno bene. Molte di seguito diventano monotone.

Ascolta che cosa sta succedendo. Lo scritto sta diventando noioso. Il suono è già soporifero. È come un disco inceppato. L’orecchio ha bisogno di varietà. Ora ascolta. Vario la lunghezza della frase, e creo musica. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, una melodia, un’armonia. Uso frasi brevi. Uso anche frasi di media lunghezza. E qualche volta, quando sono sicuro che il lettore sia riposato, lo impegno in una frase di discreta lunghezza, una frase che brucia di energia e costruisce con l’impeto di un crescendo, con il rullo di tamburi e il fragore dei piatti che dicono ascolta questo, è importante. Quindi, scrivi con una combinazione di frasi brevi, medie e lunghe. Creare un suono che piaccia all'orecchio del lettore. Non basta scrivere le parole. Scrivi musica109. 109 Originale: “This sentence has five words. Here are five more words. Five-word sentence are fine. But several

together become monotonous. Listen to what is happening. The writing is getting boring. The sound of it drones. It’s like a stuckrecord. The ear demands some variety. Now listen. I vary the sentence length, and I create music. Music. The writing sings. It has a pleasant rhythm, a lilt, a harmony. I use short sentence. And I

Ho provato a sperimentare diversi tipi di articolo per constatarne la presa sul pubblico. Gli articoli presenti su Plot possono essere divisi in 5 categorie:

• recensioni; • articoli a punti; • parallelismi; • interattivi; • video-ludici.

Del primo gruppo fanno parte appunto le recensioni, che siano di singoli episodi o di intere stagioni. Si tratta di articoli medio lunghi in cui viene in primis presentata la serie e poi viene analizzata la puntata o la stagione corredata da immagini pertinenti. Solitamente scrivo le recensioni contemporaneamente alla visione, il che mi permette di cogliere a caldo le impressioni sul prodotto. La rubrica Recensioni Miste110, in cui la recensione è veloce e l’articolo raccoglie più titoli, è il tentativo di sfruttare la brevità degli articoli a punti per un genere tendenzialmente più elaborato. La scelta delle immagini è semplice, è sufficiente che facciano parte dell’episodio (o della stagione) di cui stiamo parlando.

Gli articoli a punti (quindici motivi per…, dieci serie che…, cinque personaggi che…) sono quelli più veloci da scrivere, ma anche da leggere per questo è il tipo di articolo che ottiene molte visualizzazioni. Si tratta di articoli con una breve introduzione e un elenco di elementi spiegati sommariamente. La possibilità di saltare da un punto all’altro senza porre troppa attenzione al filo logico e la brevità che comporta la lettura spinge l’utente a cliccarci sopra. Di solito la scelta della immagini è semplice, l’unico limite è che le immagini debbano essere collegate al punto a cui fa riferimento. Possiamo far rientrare in questa categoria Tutorial: come diventare un perfetto serializzato in 8 punti111 pubblicato il 4 febbraio 2017, nel quale più negli altri le immagine sono pertinenti, scelte e modificate personalmente.

use sentence of medium lenght. And sometimes when I am certain the reader is rested, I will engage him with a sentence of considerable length, a sentence that burns with energy and builds with all the impetus of a crescendo, the roll of the drums, the crash of the cymbals – sound that sy listen to this, it is important. So write with a combination of short, medium, and long sentence. Create a sound that pleases the reader’s ear. Don’t just

write words. Write music”

110 Articolo d’esempio: http://plot-series.com/recensioni-miste-2/

I parallelismi sono forse i più difficili da scrivere e editare. L’articolo consiste in un confronto serrato tra due serie TV, solitamente tra i personaggi; il ché significa cercare il doppio delle immagini, ridimensionarle e collegarle. La loro redazione consiste appunto nell’evidenziare i tratti in comune come in Brooklyn Nine-Nine: un clamoroso plagio?112 pubblicato il 5 novembre 2016.

Gli articoli interattivi sono quelli più facili da scrivere perché il mio ruolo è solo quello di revisione e sistemazione del testo creato sfruttando i feedback degli utenti. È il caso della rubrica Il finale che vorrei in cui ho chiesto agli utenti di inviarmi le loro teorie sulla fine di The Walking dead 113.

Gli articoli video-ludici come Vivere in THE WALKING DEAD grazie a un videogioco: 3 esempi!114 Pubblicato il 14 settembre 2016, coniugano la mia passione per le serie TV con un un altro mio hobby, quello dei videogiochi. In questo articolo recensisco tre videogiochi diversi in cui è possibile ricreare l’esperienza della serie senza dover affrontare un’apocalisse zombie.

Un articolo che non posso far rientrare in una di quelle categorie è Chi siamo e cosa guardiamo: parliamo dei risultati115 pubblicato il 6 dicembre 2016, scritto per ringraziare tutti gli utenti che hanno partecipato al questionario Il perfetto serializzato116 distribuito sui social.

Difficile valutare il gradimento degli utenti in relazione ai diversi tipi di articolo. In primo luogo per insufficienza di articoli su cui poter basare un’analisi concreta: ogni tipo contempla infatti circa due o tre post (fatta eccezione per le recensioni). Inoltre come emerso dall’analisi del target117, non è particolarmente diffusa la propensione a lasciare un feedback una volta terminata la lettura.

112http://plot-series.com/brooklyn-nine-nine-un-clamoroso-plagio/ 113http://plot-series.com/il-finale-che-vorrei-the-walking-dead/ 114http://plot-series.com/vivere-in-the-walking-dead-grazie-a-un-videogioco-3-esempi/ 115http://plot-series.com/chi-siamo-e-cosa-guardiamo-parliamo-dei-risultati/ 116Vedi nota 73. 117Vedi paragrafo 3.1. Illustrazione 52

In linea di massima, come evidente dal grafico (Illustrazione 54) l’affluenza è legata almeno nel mio caso alla frequenza di pubblicazione.

3.4.2 Il tema

Il fenomeno seriale ha avuto un crescendo esponenziale negli ultimi anni. Gli appassionati sono aumentati e presto l’offerta si è adeguata alla domanda.

Con il proliferare delle serie TV, si è sviluppato ampiamente il fenomeno dei blog a tema. Di fatto in quest’ambito, la concorrenza – forse più che in quello giornalistico in senso stretto, dove la notizia è diretta e senza preamboli – gioca molto sulla possibilità di avere un numero costante e consistente di visitatori unici118.

Plot rientra a pieno titolo in quelli che nella prima parte abbiamo definito come blog tematici119; scegliere l’argomento è stato piuttosto semplice, ho deciso di sfruttare una passione, un hobby che avevo da tempo e che, in seguito all’apertura del blog si è trasformato in un vero e proprio impegno a tempo pieno. Il primo post, quello in cui presentavo brevemente il mio progetto, in quanto all’argomento era piuttosto vago, e le serie parevano essere solo uno degli argomenti potenzialmente presenti.

Già dal secondo post la linea editoriale prende forma ponendo l’accento su quello che è diventato il tema principale. Scrivere di serie TV vuol dire guardare un gran numero di titoli per poter variare il più possibile i contenuti.

I grafici contenuti in questo paragrafo fanno riferimento ai dati registrati dall’applicazione TV Showtime del mio profilo personale a nome del blog.

Il contatore del tempo speso a guardare serie segna ad oggi, 06 mesi 07 giorni e 01 ora, per un totale di 8.405 episodi; mentre indica 01 mese 18 giorni 16 ore di episodi da guardare (su 50 serie da completare), per un totale di 1.939 episodi, con un recupero medio di 17 episodi a settimana. Se non mi sento una blogger, sicuramente rientro a tutti gli effetti tra i binge watcher.

Ho concentrato la mia scrittura su recensioni e parallelismi per cui le informazioni sono quasi interamente derivanti dalle mie esperienze personali e dalle mie opinioni, un’assunzione massiccia di programmi era quindi necessaria, se pur non posso dire si trattasse di un sacrificio.

118 I dati raccolti circa le visite tengono in considerazione i visitatori unici diversi dalle visite in senso stretto che possono essere legate anche ad un singolo utente.

Come si evince dal grafico sottostante nonostante preferisca di gran lunga le sit-com, sul blog ho parlato solo in parte di questo genere preferendo variare il discorso e trattando anche titoli cari al grande pubblico come The Walking Dead e Game of Thrones.

Nel mio blog è possibile trovare l’articolo con le 17 sit-com da non perdere, ma anche approfondimenti su Once Upon a Time. Ho cercato in alcuni casi di affrontare temi più profondi della semplice serie TV, come in PRINCIPESSE GUARRIERE E REGINE AMOREVOLI… Once upon a time cambia le regole120 pubblicato il 30 agosto 2016, in cui apro una riflessione sul modello 120http://plot-series.com/principesse-guerriere-e-regine-amorevoli-once-upon-a-time-cambia-le-regole/

Illustrazione 53

femminile imposto alle bambine dalle classiche favole e il rovesciamento dei ruoli avvenuto nella serie, che è per l’appunto la revisione e l’intreccio di fiabe, favole e storie.

Il primo aspetto su cui puntare per attirare l’attenzione del web è la tempestività. Scrivere di una puntata appena uscita, o di anticipazioni, ovviamente fa presa sul pubblico. Ma c’è un tempo limite in cui il nuovo episodio è una novità. Nel giro di una settimana (assumendo che non esistano solo fanatici) l’episodio è stato analizzato, scandagliato, recensito, criticato da un numero indefinito di blog, ma soprattutto da utenti, gli stessi utenti che dovrebbero poi leggere l’ennesimo articolo sul tema. Per questo dopo un lasso di tempo variabile per poter attrarre l’attenzione è necessario inserire uno spunto nuovo ad esempio un parallelo tra episodi, tra stagioni, tra personaggi o addirittura tra serie diverse. Tuttavia si tratta di un’arma a doppio taglio. Se c’è una cosa che un fan teme è il cosiddetto spoiler. Lo spoiler è un’anticipazione non desiderata circa un evento o un personaggio; il più delle volte non si ha la possibilità di seguire l’episodio in tempo reale e in pochi ne leggerebbero la recensione se c’è il rischio di rivelazioni indesiderate. D’altra parte, scrivere una recensione priva di spoiler, senza quindi poter parlare di ciò che realmente è accaduto richiede molto tempo.

In ogni caso continuo volentieri a tenermi informata e a macinare episodi consapevole che il più ambito distintivo121 su TV Showtime sarà sempre troppo lontano.

121 I distintivi simulano quelli erogati agli scout al raggiungimento di alcuni obiettivi come “Create meme”, “Vote for an actor” e altri che premiano le interazioni; ma anche strettamente legati alla visione come quelli per le maratone.

CONCLUSIONI

Dall’analisi effettuata sulla storia e lo sviluppo della blogosfera il blog assume una connotazione decisamente positiva. Nato dagli informatici per gli informatici, dopo una fase in cui ha rivestito il ruolo di diario personale, ha finito per configurarsi come il miglior mezzo di self-publishing.

Rosee – specie in Italia – le prospettive lavorative legate al blog, il quale si è rivelato democratico, ma soprattutto meritocratico. La facilità di utilizzo non ha fatto sì che venisse sottovalutato, secondo le statistiche infatti la maggior parte dei blogger possiede un’istruzione medio-alta. D’altra parte è l’utente stesso, come è emerso dalle indagini, ha pretendere una proprietà di linguaggio e una correttezza formale che non si limiti alla semplice esposizione dei fatti. Il coinvolgimento dell’utente è uno dei fattori determinanti per decretare il successo del blog.

La tesi mette in luce una particolare sinergia tra le piattaforme di blogging e i social network, nonostante la concorrenza reciproca. Solo i blog di tipo diario sono scomparsi in seguito alla diffusione dei social network, perché meglio adatti allo scopo. La convergenza delle due tipologie di piattaforma acuisce un aspetto essenziale del blog, quello dell’interazione con, e tra, gli utenti. Il carattere predominante del blog, che lo distingue da un sito in senso stretto, è la socialità. È vero che sempre più spesso i rapporti interpersonali vengono mediati da dispositivi tecnologici, e che la fisicità è molto meno sentita, ma è anche vero che questo non comporta una cessazione dei rapporti, molto più interessanti e stimolanti di ciò che si potrebbe pensare data la superficialità del mezzo. Nel corso della stesura ho avuto modo inoltre di analizzare una particolare comunità digitale, quella dei serializzati. Ho deciso di inserire in un secondo capitolo i dati ricavati non solo perché si trattava del mio target di riferimento ma anche perché è emersa una situazione complessa in cui convergono numerosi fattori. Per rapporti ovviamente non si intendono esclusivamente quelli con i lettori, ma anche quelli con altri blogger, vantaggiosi a livello di marketing.

Per comprendere meglio le dinamiche legate al prodotto ho aperto, curato e sviluppato un mio spazio. Attraverso l’amministrazione del blog ho potuto ricavare alcune linee guida che mirino alla creazione di un blog di successo.

Sarebbe opportuno ancor prima di iniziare, avere un piano editoriale che copra un arco temporale di almeno due o tre mesi per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla rete. Pubblicare un post a distanza di un mese (ma anche di due settimane) distoglie l’attenzione dell’utente e

penalizza l’indicizzazione, in pratica è una via sicura verso l’oblio. Tuttavia la programmazione (nonché la creazione e la post-produzione) di un numero così alto di post non è facilmente attuabile, specie se si tratta di cose mutevoli e legate all’esperienza di tutti i giorni, come può esserlo la visione di una serie TV. In ogni caso la presenza e implicitamente anche la costanza costituisce 1/3 del lavoro.

I contenuti devono essere originali, come più volte ribadito nel corso dell’elaborato, e coerenti. I click bait ossia i titoli studiati a posta per indurre l’utente a cliccarvici ma che presentano un contenuto troppo lontano dalle aspettative, non piacciono a nessuno.

Essenziale il rispetto, non solo nei confronti dei lettori ponendo attenzione a come esporre i temi trattati senza porsi limiti di sorta, o a come interagire con loro; ma rispetto nei confronti di se stessi e dell’identità del blog.

Presenza, originalità, coerenza e rispetto, oltre a una serie di funzionalità tecniche che variano di blog in blog, contribuiscono al successo presso il grande pubblico.

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