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Il movimento dei diritti civili di Martin Luther King

Con la sentenza Brown v. Board of Education del 1954 la segregazione nelle scuole pubbliche venne dichiarata incostituzionale ed il sistema Jim Crow iniziò a vacillare: fu da questo momento che la comunità di colore iniziò a credere che fosse arrivato il momento di reagire alla sottomissione e rivendicare i propri diritti; con questo decreto la Corte stabilì che la segregazione nelle scuole non permetteva ai neri di apprendere e di avere rapporti sociali con gli altri bambini così venne deciso di far cessare la separazione nelle scuole superiori che dipendevano da fondi pubblici. Prima dell’emanazione della sentenza che mise fine alla segregazione nelle scuole la Corte Suprema esaminò le denunce di cinque afroamericani che contestavano la separazione e la disparità d’istruzione nelle scuole per neri. Alla fine, il 17 maggio 1954 la Corte Suprema espresse un giudizio positivo a favore dei querelanti dopo una lunga battaglia legale che fu promossa dalla NAACP e che iniziò quattro anni prima da parte di Oliver Brown insieme ad altre famiglie che avevano lo stesso problema con il distretto scolastico di Topeka nel Kansas91. In passato, alla figlia di Brown gli venne imposto di frequentare una lontana scuola nera piuttosto che una scuola bianca vicino a casa; questo decreto riuscì a far valere i diritti di una bambina che da quel momento poteva scegliere quale scuola fre- quentare; la Corte Suprema affermò che la segregazione influiva sui ragazzi ed aveva effetti psicologici negativi e costituiva un trattamento non paritario rispetto

91 PAOLO BERTELLA FARNETTI, Le Pantere Nere, storia e mito del Black Panther Party,

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ai bianchi: agli afroamericani veniva negata la protezione della legge garantita dal XIV emendamento, in base a ciò la separazione fu giudicata incostituzionale e quindi venne abolita la vecchia sentenza: Plessy v. Ferguson che sanciva la legit- timità di “separati ma uguali”92. Il decreto di esecuzione della sentenza venne ema- nato nel maggio 1955: Washington e Baltimora furono tra le prime città che abo- lirono la segregazione nelle scuole, essa doveva avvenire entro certi limiti di tempo ma non era stata fissata una scadenza vera e propria così gli stati del Sud cercarono in tutti i modi di ostacolare la decisione della Corte Suprema93. Nell’estate del 1955 la NAACP fece pressione sui consigli scolastici per mettere fine alla separazione nelle scuole di molti stati con l’appoggio della popolazione nera locale che firmò una petizione; nel 1956 i tribunali del distretto federale emisero diciannove sen- tenze di integrazione forzata e fissarono le date in cui doveva essere completata: anche il Sud doveva adattarsi al cambiamento. Negli anni Cinquanta, sempre più persone abbracciarono la causa dei neri che avevano l’obiettivo di mettere fine alla

apartheid presente in tutti i servizi; un episodio rappresentativo fu il boicottaggio

degli autobus di Baton Rouge nello stato della Louisiana nel 1953 in questo caso le persone volevano potersi sedere nei posti riservati ai bianchi se fossero stati assenti per poi cedere il posto in seguito; purtroppo, il boicottaggio non andò a buon fine perché mancava una solida organizzazione che avrebbe potuto far con- tinuare la protesta nel tempo94. Nel dicembre 1955 invece la comunità di Montgo- mery in Alabama riuscì a boicottare l’uso degli autobus per ben 381 giorni met- tendo in funzione una rete di solidarietà che gli permise di non utilizzare il mezzo pubblico per recarsi a lavoro. Tutto ebbe inizio quando dopo un piano ben stabilito Rosa Parks attivista della NAACP venne scelta per dare avvio alla protesta e si mise a sedere in un posto riservato ai bianchi dato che tutti quelli per le persone di colore erano occupati; Rosa Parks rifiutò di alzarsi quando una persona giunse a reclamare il sedile così venne arrestata. Il suo arresto scatenò il boicottaggio

92 LUCONI, Gli afro-americani dalla guerra civile alla presidenza di Barack Obama, cit., p.

172.

93 Ivi, pp. 173-174. 94 Ivi, p. 183.

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dell’autobus che durò finché la Corte Suprema mise fine alla segregazione sui mezzi pubblici; nel frattempo, le persone misero a disposizione della comunità le loro auto e fu così che riuscirono ad aiutarsi a vicenda per tanto tempo; la protesta fece scalpore: la notizia circolò in tutta la nazione e fece emergere la figura di Martin Luther King dato che era il presidente dell’associazione che aveva coordi- nato il boicottaggio dei trasporti; il successo della contestazione riuscì a procurare una forza straordinaria al movimento dei diritti civili ed anche se era solamente all’inizio della sua lunga battaglia era sempre più motivato all’azione95. Nel gen- naio 1957 venne costituita la Southern Christian Leadership Conference (SCLC) grazie all’iniziativa di diversi pastori che fondarono questa organizzazione riu- nendo le chiese nere e le associazioni del Sud con lo scopo di battersi per i diritti civili degli afroamericani; per raggiungere questi obiettivi venne scelto il pastore battista Martin Luther King che ispirandosi alla disobbedienza civile di Mahatma Gandhi in India riuscì a stabilire il metodo dell’azione che si concretizzò nella lotta non violenta; se all’inizio, l’organizzazione non riuscì ad ottenere molti successi in seguito divenne molto popolare96. L’episodio più grave che si verificò dopo la sentenza che rese incostituzionale la segregazione nelle scuole avvenne a Little Rock in Arkansas nel 1957 quando il governatore dello stato Orval Faubus insieme ad una folla di persone volle impedire a nove ragazzi di colore di entrare nella Central High School: una scuola che in passato era riservata ai bianchi. Le troupes televisive che ripresero l’avvenimento suscitarono un certo clamore ed altrettanto imbarazzo per il governo degli Stati Uniti, ancora una volta i diritti degli afroame- ricani come cittadini del paese venivano negati dalla maggioranza bianca e razzista che non voleva far rispettare i valori della democrazia quando nel resto del mondo erano in corso i movimenti di decolonizzazione; la situazione si risolse solo dopo che Eisenhower il 25 settembre 1957 decise di inviare i paracadutisti che dovettero vigilare sugli studenti, non solo quel giorno: per molto tempo, dovettero assicurarsi

95 Ivi, pp. 184-186. 96 Ivi, p. 189.

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che i nove studenti potessero seguire le lezioni senza essere aggrediti dai bianchi97. L’ammissione dei ragazzi neri nelle università che fino a poco tempo prima erano riservate ai soli bianchi comportò la resistenza della comunità ed il ripetersi delle violenze; i leader conservatori della Virginia appoggiarono la reazione negativa alla separazione da parte del Sud così pensarono di realizzare delle scuole private come soluzione per evitare l’integrazione tra bianchi e neri, in questo modo non avrebbero dovuto rispettare la decisione della Corte Suprema. Questo piano venne attuato da molti stati del Sud tra cui l’Alabama, la Georgia, il Mississippi, la Ca- rolina del Sud, la Carolina del Nord e la Louisiana che mediante delle risoluzioni protestarono contro la sentenza della Corte; in aggiunta a questo provvedimento, alcuni di questi stati decisero di bloccare i fondi pubblici nei confronti delle scuole miste e di attuare altre soluzioni; tra le numerose norme che vennero attuate in modo da creare ostacoli amministrativi e far ritardare l’integrazione, il trasferi- mento dei poteri alle autorità locali riuscì a rallentare il sistema dato che esse do- vevano occuparsi direttamente di iscrivere gli studenti alle scuole98. Nel 1956 la fine dell’apartheid non si era ancora esteso a tutti gli edifici scolastici e negli stati del Profondo Sud la segregazione era ancora presente nelle scuole primarie e se- condarie dato che ben undici stati avevano aggiunto centosei articoli favorevoli alla separazione; proprio in quello stesso anno, l’Università dell’Alabama aprì le sue porte ad Autherine Lucy una studentessa di colore che durante le ore di lezione fu quasi aggredita dai manifestanti così l’università decise di sospendere la ragazza per qualche giorno in modo da garantire la sicurezza degli studenti; quando Au- therine Lucy fu riammessa all’università grazie ad un ordine federale gli ammini- stratori la espulsero definitivamente e l’amministrazione Eisenhower non inter- venne in sua difesa: l’università in questione rimase segregata fino al 196399. Dal 1957 nel Sud la tolleranza e la moderazione lasciarono prendere il sopravvento alla

97 FARNETTI, Pantere Nere cit., pp. 11-12.

98 WOODWARD, La strana carriera di Jim Crow cit., pp. 129-134. 99 Ivi, p. 136.

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paura e l’informazione venne censurata; molti insegnanti e professori che insegna- vano nelle università furono costretti ad abbandonare il Profondo Sud e la NAACP dovette agire in clandestinità. Il Ku Klux Klan risorse dalle ceneri alla fine degli anni Cinquanta quando gli afroamericani iniziarono a non avere più paura ed a battersi attivamente per i diritti civili in modo da porre fine alla segregazione; l’or- ganizzazione grazie alle generose donazioni degli imprenditori del Sud riuscì an- che in questo periodo ad ottenere vasti consensi ed a penetrare all’interno delle autorità e della polizia; il leader di questa fase del Ku Klux Klan fu Robert Shelton che decise di aumentare i simpatizzanti abbracciando anche la causa antisemita e anticomunista che portò alla nascita di un vero e proprio movimento sudista. Quest’ultimo si batteva per i valori della comunità bianca tra i quali spiccavano le virtù dei conservatori come la proprietà privata ed i valori religiosi ma anche la lotta contro i diritti degli afroamericani ed i comunisti. Tra i sostenitori della cam- pagna sudista ci fu il ceto medio, coloro che esercitavano le professioni liberali ma anche tutte quelle persone che potevano perdere i propri privilegi se gli afroame- ricani avessero raggiunto i propri obiettivi; il Ku Klux Klan continuò a mietere vittime ed oltre agli afroamericani vennero uccisi anche tantissimi militanti che si battevano per la causa dei neri come il pastore bianco James Reeb, Viola Liuzzo e Medgar Evers, Segretario della National Association for the Advancement of Co- lored People; molto spesso, non si riuscì neanche ad assicurare gli assassini alla giustizia proprio a causa della rete di solidarietà di cui godeva il Ku Klux Klan che comprendeva anche l’FBI diretta da Edgar Hoover100. Nel 1958 la Corte Suprema rifiutò di accettare un ulteriore rinvio dell’integrazione così il governatore dell’Ar- kansas Orval E. Faubus decise di far chiudere le scuole di Little Rock per un intero anno; anche in altre zone del Sud prevalsero i segregazionisti sui moderati e questo comportò il blocco della politica che avrebbe dovuto mettere fine all’apartheid. Il 1962 fu il primo anno in cui non si verificarono episodi di violenza negli edifici

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scolastici per l’entrata di studenti afroamericani ma la totale integrazione era an- cora lontana da raggiungere, essa contava solamente tredicimila studenti; nello stato del Mississippi ed in quello dell’Alabama i bianchi continuavano a non ac- cettare sia l’integrazione che la nuova decisione della Corte Federale, la quale pre- vedeva l’ingresso all’Università di Oxford di un ragazzo di colore: James Mere- dith. Qualche giorno dopo, i federali riuscirono a far entrare il ragazzo all’univer- sità ma poco dopo vennero attaccati dalla folla: furono costretti ad usare bombe lacrimogene ed a chiamare i rinforzi per far finire gli scontri che durarono molte ore e causarono tantissimi feriti e due morti. James Meredith riuscì a frequentare l’Università di Oxford ma circa trecento soldati dovettero controllare che la situa- zione non degenerasse fino al 1963. Nel Profondo Sud continuarono le violenze da parte della comunità bianca: nella città di Birmingham l’8 maggio 1963, gli attivisti della SCLC decisero di affrontare la brutalità della polizia per cercare di mobilitare il governo federale ad un’azione più incisiva riguardante le discrimina- zioni razziali; le violenze vennero riprese dai canali televisivi di tutto il paese e dopo aver visto quelle immagini molti bianchi iniziarono a riconoscere l’impor- tanza della causa dei neri: bisognava mettere fine alla segregazione ed a tutto ciò che comportava. Il commissario di polizia Connor fece arrestare Martin Luther King e molti giovani che presero parte ad un sit-in ed in seguito ad una marcia di protesta101; la situazione stava iniziando a degenerare così il Presidente Kennedy decise di far sospendere le proteste; nella notte dell’11 maggio 1963 il Ku Klux Klan fece incendiare la casa del fratello di King e la sede del movimento nero: la comunità di colore si riversò nelle strade combattendo una dura lotta con la polizia: questa fu la scintilla che fece scoppiare in seguito molte rivolte in diverse città del Nord. Le immagini dell’aggressività e dell’odio di Birmingham riprese dalle tele- camere ma anche le fotografie che ritraevano ragazzi di colore brutalmente aggre- diti da cani della polizia scossero molte persone. Un provvedimento della Corte

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federale aveva stabilito che entro il mese di settembre del 1963 la città di Birmin- gham doveva provvedere all’integrazione degli studenti di colore nelle scuole pub- bliche: questo provocò ulteriori tensioni che si manifestarono anche pochi giorni dopo che i ragazzi iniziarono a frequentare le scuole per bianchi; una domenica, una chiesa battista di Birmingham venne fatta saltare con della dinamite che pro- vocò la morte di quattro ragazze; la violenza che si era manifestata più volte in questa città suscitò la voglia di giustizia delle persone di colore di tutto il paese che si riversarono nelle strade partecipando alle manifestazioni che richiamavano l’attenzione al problema della “razza”102. Un’altra decisione della Corte Suprema che influì positivamente sugli afroamericani fu quella che dichiarò l’illegalità di una legge dell’Alabama che non garantiva la privacy di coloro che erano membri di organizzazioni a favore dei diritti civili; con questa sentenza gli attivisti pote- vano agire più liberamente anche se la loro battaglia prevedeva comunque dei ri- schi a cui sapevano di andare incontro per perseguire una causa più grande. Con l’emanazione della legge sul diritto di voto del 1957 che prevedeva misure contro chi faceva ostruzionismo o minacciasse gli afroamericani, il Congresso sembrò allinearsi con le recenti sentenze della Corte Suprema: fu un passo in avanti per il conseguimento dell’uguaglianza. Per quanto riguarda l’integrazione di altri servizi che prevedevano la discriminazione “separati ma uguali”, un sit-in che iniziò il 1 febbraio 1960 accese i riflettori sul movimento dei diritti civili; esso si svolse nei grandi magazzini Woolworth e venne organizzato dagli studenti di colore che fa- cevano parte dell’Università della Carolina del Nord. Gli studenti si recarono al supermercato Woolworth dove decisero di mettere in atto una protesta non violenta per riuscire a favorire l’integrazione nelle tavole calde così si misero a sedere al bancone del bar che era riservato ai bianchi mentre aspettavano di poter ordinare qualcosa; inizialmente venne riscontrata l’indifferenza da parte del barista ma con il passare del tempo la situazione diventò insostenibile e gli studenti subirono in-

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sulti e percosse; nonostante questo rimasero focalizzati sul loro obiettivo e si alter- narono con i loro compagni per resistere molto più a lungo; nel frattempo, il foto- grafo della città scattò una foto del sit-in e decise di pubblicarla sul giornale; il giorno dopo la notizia divenne di dominio pubblico ed il coraggio degli studenti riuscì ad ottenere l’appoggio dei bianchi che si unirono alle proteste insieme alla comunità di colore: migliaia di persone per la prima volta lottarono insieme per sconfiggere la segregazione e le discriminazioni a causa della razza. In seguito, la protesta riuscì ad estendersi ad altri locali ed ogni volta i ragazzi che parteciparono ai sit-in vennero arrestati. Alla fine, Woolworth decise di chiudere ma dopo aver perso molti incassi il magazzino venne riaperto mettendo fine alla discriminazione della gente di colore; la resistenza passiva attuata nei sit-in venne in seguito utiliz- zata per debellare la separazione da ogni servizio e da ogni luogo in cui era ancora presente nel Sud. Dopo l’azione dei sit-in nacque lo Student Non Violent Coordi- nating Committee (SNCC): un’organizzazione che aveva il compito di pianificare le proteste in tutti i luoghi del Sud e di attivare le campagne per il diritto di voto103; sempre in questo periodo aumentarono anche i boicottaggi infatti nel 1961 i mem- bri del Congress of Racial Equality protestarono contro la segregazione sugli au- tobus: durante un viaggio in Alabama furono attaccati da una folla inferocita e dal Ku Klux Klan; la polizia non fece assolutamente nulla per aiutarli e dovette inter- venire il governo federale che si occupò dell’incolumità dei membri del CORE104; gli scontri si verificarono anche in altre città così l’amministrazione Kennedy si impegnò per risolvere la situazione che migliorò solamente dopo che venne riba- dita l’integrazione sui trasporti pubblici dalla Corte Suprema. Il Presidente Ken- nedy grazie all’aiuto di suo fratello Robert riuscì a non far condannare Martin Lu- ther King ai lavori forzati per essere stato accusato ingiustamente di aver violato il codice della strada: questo suo contributo nei confronti del leader dell’SCLC age- volò la sua corsa alla presidenza dato che il voto degli afroamericani era di cruciale

103 Ivi, pp. 141-142.

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importanza in diversi stati105. Le violenze di Birmingham del 1963 portarono gli attivisti ad organizzare una grande marcia il 28 agosto 1963 per cercare di far ri- flettere l’intero paese sui diritti che venivano ancora negati ai neri nonostante fos- sero cittadini americani. Una grande folla di 250.000 persone prese parte alla mar- cia che si concluse davanti al Lincoln Memorial e fu ricordata per uno dei più toccanti discorsi della storia pronunciato dal leader dei diritti civili: “I have a dream” di Martin Luther King.

Ho un sogno che un giorno, sulle rosse colline della Georgia, i figli degli ex schiavi e i figli degli ex padroni di schiavi potranno sedersi assieme al tavolo della fraternità. Ho un sogno che i miei quattro bambini vivranno un giorno in una nazione in cui non sa- ranno giudicati dal colore della pelle, ma dalla sostanza del loro carattere.106

Dopo la morte di Kennedy crebbero i consensi per una legge sui diritti civili ed il successore Lyndon B. Johnson che aspirava ad un mandato intero come pre- sidente fece aumentare le speranze per gli afroamericani: nel 1964 il problema dei diritti civili era diventato un problema nazionale. Già all’inizio degli anni Sessanta, una parte della comunità di colore aveva deciso di trasferirsi al Nord del paese sperando di trovare una qualità di vita migliore mentre invece la situazione stava peggiorando: i neri della città erano costretti a vivere nei ghetti e la disoccupazione aumentava a causa dell’automatizzazione dell’industria; le persone di colore che avevano un lavoro venivano pagate molto meno rispetto ai bianchi e questo pre- giudicava il loro benessere; in tutte le maggiori città ci furono manifestazioni e proteste a cui seguirono molti arresti. A New York il movimento nero che prote- stava contro la segregazione nelle scuole fece scioperare migliaia di studenti per

105 WOODWARD, La strana carriera di Jim Crow cit., p.143. 106 CALDIRON, Wasp cit., p. 66.

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un giorno provocando la reazione della comunità bianca ed il 22 aprile 1964 du- rante il discorso del Presidente Johnson alla fiera di New York gli afroamericani minacciarono di paralizzare il traffico in direzione dell’esposizione. Nel corso dell’estate, iniziarono gli scontri con la polizia ad Harlem ed in altre città del Nord: in quei mesi, i riflettori erano puntati sulla comunità nera che era sempre più de- terminata a raggiungere i propri scopi e nel luglio 1964 riuscì a strappare al Presi-