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Nascita ed evoluzione del Black Panther Party

Il partito delle Pantere Nere fu un’organizzazione politica e rivoluzionaria fondata da Huey Newton e Bobby Seale nell’ottobre 1966 che si sviluppò dalle radici del nazionalismo nero per porre rimedio alla situazione di oppressione e brutalità nei confronti della comunità di colore grazie all’attuazione di un’autodifesa armata che aveva lo scopo di abbattere il sistema capitalistico americano per costruire una società egualitaria in cui la popolazione di colore poteva aspirare ad una vita di- gnitosa sia dal punto di vista sociale che economico121. Huey Newton, nel suo sag- gio In difesa dell’autodifesa: il modo corretto di guidare una rivoluzione afferma:

La principale funzione del partito è quella di risvegliare il popolo e insegnargli il metodo strategico più efficace per resistere alla struttura del potere, una struttura del potere pronta non solo a combattere la resistenza del popolo ricorrendo alla più massiccia brutalità, ma anche, se necessario, ad annientare completamente la comunità nera, la popolazione nera.122

In questo saggio, Newton si sofferma sull’importanza di far apprendere i con- cetti politici ed ideologici alle masse: solo in questo modo ogni attivista avrebbe appreso la base per una maggiore consapevolezza dell’azione del partito che aveva l’ambizione di diventare il pilastro della comunità. Per fare questo doveva perciò

121 ALBERTO MARTINELLI, ALESSANDRO CAVALLI, Il Black Panther Party, Torino, Ei-

naudi, 1971, pp. 37-38.

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agire nella legalità in modo da coinvolgere nei suoi ideali e nelle sue attività mol- tissime persone. Fin dal momento che il Black Panther Party for Self-Defense ap- parve sulla scena politica i suoi membri furono accusati di essere dei razzisti. Bobby Seale commentò in questo modo queste insinuazioni:

Quando le Pantere apparvero sulla scena politica, la gente diceva: “sono contro i bianchi, sono una manica di razzisti neri!” Non ci siamo mai considerati un gruppo razzista. “Verranno a romperci le balle e cercheranno di spararci addosso!” Niente affatto. Noi diciamo: “Non andiamo nella comunità bianca a sparare ai bian- chi, ma ci difendiamo contro quei razzisti che occupano la nostra comunità, i porci e tutti gli altri, che vengono giù a spararci ad- dosso. Difendiamo la nostra comunità perché vogliamo avere il potere di determinare il nostro destino nella comunità nera. Solo a pensare come siamo stati trattati per quattrocento anni, ne ab- biamo pieno diritto. È questo che vogliamo”.123

Il nome del partito era importante per Newton e Seale perché faceva riferi- mento ad un’organizzazione omonima nata nel 1965 ad opera dell’SNCC (Student Nonviolent Coordinating Commitee) nella contea di Lowndes County in Alabama che costituiva il punto centrale del radicalismo nero ed aveva lo scopo di far otte- nere dei diritti alla comunità che viveva nella zona124; la gente di colore rappresen- tava la maggioranza in quella contea ma a comandare erano i bianchi che possede- vano le terre così i neri continuavano ad essere sfruttati e subivano percosse fisi- che: la contea era diventata celebre perché veniva chiamata Bloody County (Con- tea sanguinaria). Questa nuova organizzazione fondata a Lowndes County era un partito autonomo nero che voleva presentarsi alle elezioni del 1966 ed aveva una

123BOBBY SEALE, Cogliere l’occasione! La storia del Black Panther Party e di Huey P. New- ton, Torino, Giulio Einaudi editore, 1971, p. 200.

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pantera come sigla e racchiudeva in sé un significato profondo: l’animale per sua natura non attacca l’uomo ma se si sente minacciata era in grado di attaccare il suo aggressore fino ad annientarlo; questo messaggio era quello che intendeva comu- nicare il Black Panther Party for Self-Defense che nacque ad Oakland nell’ottobre del 1966. Bobby Seale e Huey P. Newton dopo aver redatto un programma in dieci punti125 organizzarono gruppi armati che avevano il compito di pattugliare le strade del ghetto per controllare che la polizia non commettesse percosse, arresti ed omi- cidi nei confronti delle persone di colore e che non calpestasse i loro diritti. Bobby Seale nel saggio Attacchiamo l’imperialismo dall’interno afferma:

Lo stato poliziesco che oggi esiste qui in America non è altro che il fascismo, fascismo che agisce davanti ai nostri occhi. Numerosi sono gli esempi dell’attività di questo stato poliziesco. Proprio la settimana scorsa ho sentito di un giovane fratello nero che dopo aver incassato un assegno falso, questa, almeno, è la spiegazione fornita in seguito dalla polizia, uscì da una banca di San Francisco e si incamminò tranquillamente tra la folla: ebbene, un poliziotto esce correndo dalla banca, si getta alle spalle del fratello nero che si sta allontanando e gli spara un colpo in mezzo alla schiena am- mazzandolo. Tanta gente nera, tanti fratelli neri conoscono queste tattiche fasciste per averle subite di persona, conoscono anche troppi casi, anche troppe situazioni in cui gente nera, giovani fra- telli neri, sono stati abbattuti a fucilate e assassinati da questi po- liziotti, e sanno che la situazione si va facendo di giorno in giorno più insostenibile.126

125 Ivi, p. 37.

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Quando Newton e Seale scrissero il programma del partito, Melvin: fratello di Huey cercò di dissuaderli elencando loro tutti i rischi a cui sarebbero andati incontro ma i due facevano sul serio e credevano che gli intellettuali e soprattutto i disoccupati avrebbero appoggiato in pieno le loro proposte. Agli occhi dei bian- chi, il Black Panther Party for Self-Defense127 era considerato un gruppo violento che voleva uccidere i poliziotti; questo giudizio fu dato solamente basandosi sull’apparenza perché i suoi membri giravano armati; anche se Newton e Seale esercitavano un loro diritto non avrebbero dovuto farlo perché neri. La denomina- zione iniziale non aiutò l’immagine delle Pantere e la fece sembrare un’organizza- zione di tipo militare così dopo un po’di tempo venne deciso di togliere “per l’au- todifesa” in modo da far concentrare l’attenzione sugli obiettivi e sul messaggio che il Black Panther Party for Self-Defense voleva inviare alla società e soprattutto ai neri del ghetto. Il terzo membro del partito che si unì ai fondatori fin dall’inizio fu Bobby Hutton128: un ragazzo di soli quindici anni che decise di prendere parte alla rivoluzione delle Pantere perché credeva fermamente che i provvedimenti del governo nell’ambito delle politiche pubbliche non avrebbero eliminato i problemi della comunità di colore; serviva un cambiamento decisivo ed il programma del Black Panther Party for Self-Defense sembrava la risposta per la difesa dei diritti dei neri. Il programma venne redatto il 15 ottobre del 1966, lo stesso giorno della costituzione del partito da Huey P. Newton con l’aiuto di Bobby Seale e venne diviso in due sezioni nominate: “Cosa vogliamo” e “Cosa crediamo”. Il Black Pan- ther Party for Self-Defense nacque nell’ufficio del centro di assistenza dei poveri che si trovava all’interno della comunità nera di Oakland in California. La struttura del programma ed anche il suo contenuto fa riferimento a quello della Nation of Islam di Elijah Muhammad che venne pubblicata sul giornale ‘Muhammad Speaks’. Newton tolse ogni riferimento religioso e fece in modo che il manifesto fosse più chiaro ed incisivo possibile per cambiare una situazione a cui andava data

127 FARNETTI, Pantere Nere cit., p. 38.

128 GENE MARINE, Black Panthers, Storia delle Pantere Nere, Milano, Rizzoli, 1971, pp. 154-

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la massima priorità: da secoli, le persone di colore erano danneggiate in qualsiasi cosa che li riguardasse ed erano considerate i capri espiatori di tutti i mali della società. Il Black Panther Party for Self-Defense mediante il programma intendeva porre la priorità sui bisogni immediati della comunità nera e rispetto al movimento nero del passato, il partito comprendeva la necessità di reagire attivamente e non solo dal punto di vista legale nelle istituzioni. Erano previste azioni immediate per far comprendere a tutti la situazione di vera emergenza e liberare il gruppo nero dal giogo dell’oppressione. Nella sezione del “Cosa crediamo”, Newton fece rife- rimento alla Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America per soffer- marsi sul fatto che gli afroamericani sono cittadini che non hanno diritti uguali ai cittadini bianchi e dato che sono una minoranza oppressa dovrebbero ribellarsi e diventare indipendenti dai bianchi. Anche nel suo scritto riguardante la Costitu- zione afferma:

La Costituzione degli Usa non protegge né ha mai protetto il no- stro popolo, né ci garantisce oggi più di quanto ci abbia mai ga- rantito in passato un trattamento consono agli alti ideali in essa racchiusi. Quando entrò in vigore la Costituzione noi eravamo schiavi. Eravamo schiavi a norma della Costituzione. A norma della Costituzione noi abbiamo subito ogni genere di offese e so- prusi, dallo sfruttamento economico all’asservimento politico, allo sterminio fisico. Non abbiamo bisogno di alcun’altra prova per convincerci che c’è qualcosa che non va nella Costituzione degli Stati Uniti d’America. Con questa Costituzione noi abbiamo visto continuamente negati e violati i nostri Diritti Umani per cen- tinaia di anni. Come popolo, noi non abbiamo ricevuto né l’Uguale Protezione delle Leggi, né la Normale Procedura di Legge. Dove i Diritti Umani sono ogni giorno violati, non vi è Normale Procedura di Legge, né Uguale Protezione della Legge. La Costituzione degli Stati Uniti non garantisce e non protegge i

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nostri Diritti Economici, né i nostri Diritti Politici, né i nostri Di- ritti Sociali. Essa non garantisce e protegge neppure il più fonda- mentale dei nostri Diritti Umani, il diritto di vivere!129

Per Newton era di primaria importanza che la comunità nera si riconoscesse nel manifesto perché i punti elencati rappresentavano i desideri di tutti, inoltre era importante rispondere alle necessità delle persone ed istruirle politicamente in modo da essere preparati per scatenare la rivoluzione che sarebbe servita ad otte- nere i loro obiettivi. Qualche tempo dopo, Newton cercò di convincere gli intellet- tuali ed i fratelli del quartiere che era arrivato il momento di prendere le armi, scatenare la rivoluzione e combattere contro tutti i soprusi della polizia razzista e del Ku Klux Klan; per prima cosa, Newton e Seale si concentrarono sulla comunità nera di Oakland perché poteva essere considerata come punto di riferimento per le grandi città del paese in quanto aveva circa il 40% di abitanti di origine africana e la maggioranza dei giovani era disoccupata: la stessa situazione si ritrovava più o meno anche nelle altre città dello stato130. Dopo che vennero stampate mille copie del programma furono distribuite all’interno della comunità dove Huey e Bobby cercarono di convincere ogni persona della necessità di fare qualcosa per fermare le aggressioni e cambiare la situazione inoltre spiegarono che chi deteneva il potere era coinvolto e si serviva della polizia razzista per intimidire i neri e per dividerli in modo da non avere la forza per reclamare la libertà; tutti coloro che aiutavano a mantenere la struttura del potere erano complici perché incentivavano il razzismo che veniva usato dal governo con lo scopo di opprimere la comunità nera. Grazie al programma politico e all’autodifesa, tutti insieme potevano finalmente trovare il coraggio di ribellarsi per far finire una volta per tutte le atrocità e la sottomissione

129 MARTINELLI, CAVALLI, Il Black Panther Party cit., p. 66.

130 ALONDRA NELSON, Body and Soul, The Black Panther Party and the fight against medi-

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da parte della razza bianca. Di seguito, segue lo scritto originale del manifesto redatto da Huey Newton e Bobby Seale:

Cosa vogliamo, cosa crediamo:

1. Vogliamo la libertà, vogliamo avere il potere di determinare il destino della nostra comunità nera. Noi crediamo che i neri saranno liberi solo quando po- tranno determinare da sé il loro destino.

2. Vogliamo lavoro per la nostra gente. Noi crediamo che il governo federale abbia la responsabilità e il dovere di dare a tutti un lavoro o un reddito sicuro. Noi crediamo che al rifiuto degli uomini d’affari bianchi di assicurare una piena occupazione si debba rispondere togliendo loro i mezzi di produzione e dandoli alla comunità, in modo che la gente della comunità sia in grado di organizzarsi e di dare a tutti un lavoro e un alto tenore di vita.

3. Vogliamo la fine dello sfruttamento della nostra comunità nera da parte dei bianchi. Noi crediamo che questo governo razzista ci abbia derubato e ora esigiamo il risarcimento, da lungo tempo dovutoci, di quaranta acri di terra e di due muli. Quaranta acri e due muli vennero promessi cento anni fa per ri- pagarci della schiavitù e dell’assassinio in massa della gente nera. Accette- remo il pagamento in contanti di quanto ci è dovuto, e lo distribuiremo in tutte le nostre comunità. I tedeschi stanno aiutando gli ebrei di Israele per il geno- cidio del popolo ebreo. I tedeschi hanno massacrato sei milioni di ebrei. I raz- zisti americani hanno partecipato alla strage di oltre cinquanta milioni di uo- mini e di donne neri: in effetti, ci pare che la nostra richiesta sia più che ragio- nevole.

4. Vogliamo abitazioni decenti, adatte ad esseri umani. Noi crediamo che se i proprietari bianchi si rifiuteranno di dare abitazioni decenti alla nostra comu- nità nera, la proprietà di case e terreni dovrà essere concessa ad apposite coo- perative, in modo che la nostra comunità possa, con l’aiuto governativo, co- struire e fornire abitazioni decenti alla sua gente.

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5. Vogliamo per la nostra gente un’istruzione che smascheri la vera natura di questa società americana decadente, vogliamo un’istruzione che ci parli della nostra vera storia e del nostro ruolo nella società odierna. Noi crediamo in un sistema scolastico che dia alla nostra gente una vera coscienza di sé e della sua posizione nella società e nel mondo, un uomo ha ben poche possibilità di ca- pire una qualsiasi altra realtà.

6. Vogliamo l’esenzione dal servizio militare di tutti gli uomini neri. Noi cre- diamo che la gente nera non possa essere costretta a combattere per difendere un governo razzista che non ci protegge. Noi ci rifiutiamo di combattere e di uccidere altra gente di colore che in tutto il mondo è vittima del governo raz- zista bianco d’America, così come qui lo è la gente nera. Noi ci difenderemo, usando tutti i mezzi necessari, dalla brutale violenza della polizia e dell’eser- cito dei razzisti.

7. Vogliamo la fine immediata delle brutalità poliziesche e della strage della gente nera. Noi crediamo di poter mettere fine alla brutalità poliziesca nelle nostre comunità organizzando dei gruppi per l’autodifesa, con il compito di difendere la nostra comunità nera dall’oppressione e dalla brutalità della poli- zia razzista. Il 2°emendamento della Costituzione degli Stati Uniti sancisce il diritto, per tutti, di possedere un’arma. Noi crediamo pertanto che tutta la gente nera si debba armare per l’autodifesa.

8. Vogliamo la scarcerazione di tutti i neri detenuti nelle prigioni e carceri fede- rali, statali, di contea e municipali. Noi crediamo che tutti i neri debbano essere fatti uscire dalle molte prigioni in cui sono rinchiusi perché nessuno di loro ha avuto un processo giusto e imparziale.

9. Vogliamo che i neri sottoposti a processo siano giudicati in tribunale da una giuria formata da persone del loro stesso gruppo sociale oppure da gente della comunità nera, secondo quanto prescritto dalla Costituzione degli Stati Uniti. Noi crediamo che i tribunali dovrebbero rispettare la Costituzione degli Stati Uniti, in modo da garantire processi giusti alla gente nera. Il 14° Emenda- mento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce a ogni cittadino il diritto di essere giudicato da giurati del suo stesso gruppo sociale, cioè da persone

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con analoghe caratteristiche economiche, sociali, religiose, geografiche, am- bientali, storiche e razziali. Per rispettare questa prescrizione i tribunali do- vrebbero scegliere i giurati tra i membri della comunità nera alla quale appar- tiene l’imputato nero. Noi continuiamo invece a essere processati da giurie composte unicamente da bianchi totalmente estranei alla mentalità e ai pro- blemi “dell’individuo maturo medio” della comunità nera.

10. Vogliamo terra, pane, abitazioni, istruzione, vestiario, giustizia e pace. Quando nel corso delle vicende umane, per un popolo diventa indispensabile spezzare i vincoli politici che lo uniscono a un altro o assumere tra le potenze della terra quel posto autonomo ed equo a cui gli danno diritto le leggi di Dio e della natura, il giusto rispetto delle opinioni dell’umanità gli impone di di- chiarare quali sono le cause che lo costringono alla separazione. Noi giudi- chiamo di per sé evidentissime le seguenti verità: che tutti gli uomini sono stati creati uguali; che il Creatore li ha investiti di certi diritti inalienabili; che tra questi sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità; che per garantire tali diritti gli uomini istituiscono i governi i quali traggono i loro poteri dal con- senso dei governanti, che quando una forma qualsiasi di governo è dannosa al perseguimento di quei giusti fini il popolo ha diritto di abolirla o mutarla, isti- tuendo un nuovo governo che abbia per fondamento quei principi e quell’or- dinamento di poteri che al popolo stesso sembrino più adatti a garantirgli si- curezza e felicità. La prudenza, è vero, consiglia che non si mutino per ragioni irrilevanti e transitorie governi istituiti da lungo tempo, e infatti l’esperienza ha sempre mostrato che l’uomo si rassegna a sopportare i mali del sistema vigente, almeno finché questi sono sopportabili, piuttosto che scuotersi e abo- lire consuetudini ormai invalse. Ma quando una lunga serie di abusi e di usur- pazioni, invariabilmente dirette a conseguire lo stesso fine, mette in piena evi- denza il disegno di ridurre un popolo alla soggezione di un dispotismo asso- luto, esso ha il diritto e il dovere di abbattere un simile governo e di provvedere all’instaurazione di un nuovo sistema atto a garantire la sua sicurezza futura.131

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Nel primo punto del manifesto Newton e Seale si soffermano su un tema molto importante per la comunità nera: la libertà del popolo, qualcosa di fonda- mentale per ogni essere umano ed allo stesso tempo così inafferrabile perché non era stata ancora conquistata dagli afroamericani a causa del colonialismo, dello schiavismo, del razzismo che si era radicato sempre di più nella società americana la quale considerava i neri come se non fossero cittadini americani. Proprio per questo le Pantere Nere credevano che le persone di colore dovessero lottare per raggiungere la libertà attraverso la rivoluzione che avrebbe portato alla demoli- zione del predominio bianco e del fascismo creando una società migliore basata sull’uguaglianza e sui diritti delle persone. Il secondo punto si concentra sul desi- derio di poter realizzare la piena occupazione della popolazione di colore che da sempre era costretta allo sfruttamento: la grande maggioranza dei neri che abita- vano nei ghetti erano costretti a vivere una situazione insostenibile: erano privati del lavoro perché molto spesso non riuscivano neanche a finire la scuola a causa della situazione economica disastrosa della famiglia di provenienza quindi non erano abbastanza qualificati per essere assunti nei posti di lavoro che venivano pagati a sufficienza per mantenersi inoltre con la delocalizzazione delle industrie che avvenne in quegli anni si persero molti posti di lavoro e gli afroamericani erano i primi a rimanere disoccupati; le Pantere Nere consideravano importante il “sot- toproletariato” cioè le persone che non percepivano reddito ma allo stesso tempo- cercavano di fornire una coscienza politica alla classe dei lavoratori e speravano di far riappropriare ai neri il controllo dei mezzi di produzione132. In questo modo