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Huey Newton dal momento che uscì di prigione iniziò ad isolarsi dal mondo giorno dopo giorno, il partito era l’essenza della sua vita ma dopo la sua reclusione qual- cosa cambiò in lui ed anche se aveva ritrovato la libertà non era più lo stesso, Newton si rinchiuse sempre di più nel suo appartamento senza voler apparire in pubblico. Da sempre pensava di non essere adatto a fare comizi ed anche se era

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diventato l’idolo di migliaia di persone voleva essere legato a loro indirettamente grazie al contributo che il partito stava dando a tanti individui in difficoltà. Fin dal suo ritorno, Newton iniziò a sospettare che i poliziotti fossero infiltrati dappertutto e questo non solo gli causò una brutta ossessione ma al tempo stesso generò preoc- cupazione all’interno del partito. Nella sede di Los Angeles soprattutto, esistevano fin troppi problemi da risolvere: la repressione ed il continuo conflitto con il gruppo di Ron Karenga portava all’estremo molti militanti, dopo gli omicidi di Bunchy Carter e John Huggins, Newton si fissò che Geronimo Pratt dato che era un veterano di guerra potesse essere una spia e per questo era molto diffidente verso di lui. Dopo la prigione, Newton pensò molto alla situazione del partito e dopo le continue pressioni da parte del governo si convinse che il Black Panther Party dovesse abbandonare l’idea della lotta armata se voleva sopravvivere alla repressione, il BPP avrebbe cambiato volto e l’indottrinamento politico avrebbe cessato di esistere: gli ideali avrebbero dovuto riversarsi totalmente nei programmi sociali in modo da aiutare la comunità217. Nel 1970 Newton affermò che il partito non poteva più definirsi internazionalista perché le nazioni di fatto non esistevano e che invece al suo posto erano presenti varie comunità in tutto il mondo; quando fu pubblicato un articolo sul The Black Panther, moltissimi membri non compre- sero cosa Newton volesse effettivamente dire ed allo stesso tempo non riuscirono neanche a capirne l’importanza. In un discorso di quel periodo, Newton afferma:

Nel 1966 abbiamo chiamato il nostro partito “nazionalista nero”. Ci siamo chiamati nazionalisti neri perché pensavamo che la na- zionalità fosse la risposta. Poco tempo dopo abbiamo deciso che ciò di cui avevamo davvero bisogno era il nazionalismo rivolu- zionario, cioè il nazionalismo più il socialismo. Dopo avere ana- lizzato un po’ più a fondo la situazione ci siamo resi conto che era impraticabile…Abbiamo visto che per diventare liberi dovevamo

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abbattere la classe dominante e unirci con i popoli del mondo. Così ci siamo chiamati internazionalisti. Abbiamo cercato la so- lidarietà con i popoli del mondo. Abbiamo cercato la solidarietà con ciò che pensavamo fossero le nazioni del mondo. Ma cosa è successo? Abbiamo scoperto che poiché ogni cosa è in costante stato di trasformazione, per lo sviluppo della tecnologia, per lo sviluppo dei mass media, per il potere bellico dell’imperialismo e per il fatto che gli Stati Uniti non sono più una nazione ma un impero, le nazioni non potevano esistere… Ma dal momento che non esistono nazioni e gli Stati Uniti di fatto sono un impero, è impossibile per noi essere nazionalisti. Queste trasformazioni e fenomeni richiedono che noi ci definiamo “intercomunitaristi” perché le nazioni sono state trasformate in comunità nel mondo.218

Newton con questo nuovo concetto di “Intercomunitarismo” iniziò a non considerare più gli stati come delle nazioni ma come tante comunità in un processo di trasformazione continua.219 Nel 1971, Il Black Panther Party organizzò un rally per il processo di Bobby Seale e Erica Huggins dove Kathleen Cleaver avrebbe dovuto parlare in difesa delle due Pantere purtroppo un suo rifiuto all’ultimo mo- mento causò una certa tensione tra Newton e Cleaver, quest’ultimo pensò di orga- nizzare un dibattito politico presso un’emittente televisiva per affrontare alcune questioni mentre Newton decise di declinare l’invito perché secondo lui un pro- gramma televisivo non era il luogo più adatto per parlare di cose riguardanti l’or- ganizzazione, solo a quel punto Newton telefonò a Cleaver: i due non riuscirono a capirsi e Huey in preda alla rabbia per il suo comportamento e per la sua arroganza espulse la sezione internazionale del BPP. Poco tempo dopo, Eldridge Cleaver tra- mite un comunicato affermò che nel Black Panther Party esisteva una frattura e

218 FARNETTI, Pantere Nere, cit., pp. 164-165. 219 Ibid.

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pubblicizzò la sezione internazionale di Algeri come la vera miccia per la rivolu- zione220; in quel periodo, la rivalità tra le due fazioni provocò l’omicidio di un membro del BPP che fu ucciso dalla fazione di New York che supportò Cleaver dopo la frattura; il ragazzo stava distribuendo il giornale del partito quando fu rag- giunto da un colpo di pistola alla testa. Da quel momento, Newton diede l’ordine di smantellare la sede di New York, furono moltissimi gli attivisti che condanna- rono apertamente Eldridge Cleaver per aver ordinato l’omicidio di una persona innocente solo per vendicarsi del Black Panther Party. Non era facile continuare a vendere “The Black Panther” in questa situazione ed il pericolo diventava sempre maggiore: oltre all’FBI ed al gruppo di Karenga, adesso anche la corrente di Clea- ver rappresentava una grande minaccia221. Dal momento che David Hilliard fu ar- restato nel 1969, Bobby Seale iniziò ad occuparsi dell’amministrazione del gior- nale ma poco tempo dopo Newton lo rimosse dall’incarico per farlo dedicare a tempo pieno ai programmi di sopravvivenza: il lavoro di Bobby Seale fu impor- tante perché riuscì ad arrivare al cuore della gente creando la campagna di generi alimentari gratuita222. Tra le nuove idee di Newton per la nuova fase del partito ci fu l’intento di candidare alcuni membri in politica in modo da apportare cambia- menti a favore della comunità e ad avere maggiori prospettive per la città di Oa- kland dall’interno, Bobby Seale ed Elaine Brown si candidarono per le elezioni del 1973: Seale avrebbe corso per la carica di sindaco mentre Brown per ottenere un posto nel consiglio comunale; il loro scopo era quello di vincere per poter realiz- zare i quattordici punti del programma. La campagna per le elezioni si sviluppò per raggiungere l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulle problematiche della città ed al tempo stesso ottenere il voto della gente per poter avere la possi- bilità di cambiare le cose. Tutta la comunità di colore invitò Elaine e Bobby a parlare della campagna elettorale in ogni luogo con lo scopo di poterli offrire una certa visibilità; durante la campagna, i due candidati denunciarono la mancanza di

220 BROWN, A taste of power cit., pp. 261-262. 221 Ivi, pp. 266-267.

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servizi ed il problema dei rifiuti nel ghetto: promisero che molte cose sarebbero cambiate e migliorate ed annunciarono un nuovo modello di scuola di cui il proto- tipo era rappresentato nell’Istituto intercomunale dei giovani ed esisteva già: que- sta scuola era una creazione di Newton ed aveva come scopo quello di migliorare l’educazione dei bambini223. Elaine Brown nel suo progetto di cambiamento pro- poneva di mettere in pratica delle modifiche per aumentare le risorse destinate al progetto sociale di miglioramento della città di Oakland; le soluzioni da lei indicate includevano sette punti: incrementare del 5% le tasse sul trasferimento del reddito riguardante le grandi compagnie ed aumentare l’1% quelle sulle azioni e obbliga- zioni considerate inviolabili inoltre aveva l’idea di reinvestire le riserve dei fondi di bilancio delle banche, aumentare le tasse per i campi da golf presenti ad Oakland ed ampliare l’affitto dello stadio di atletica. Per quanto riguarda il settore della sicurezza, grazie all’assunzione di poliziotti e vigili del fuoco della città sarebbe stato possibile un miglioramento della sua economia dato che avrebbero speso le loro risorse in città e non in un altro luogo e mediante l’inserimento di una tassa sui servizi pubblici avrebbe potuto aumentare i fondi di circa cinquecentomila dol- lari l’anno. Queste risorse insieme alla quota di quasi diciotto milioni di dollari della raccolta fondi avrebbero permesso di migliorare l’illuminazione stradale in modo da far diminuire le rapine, investire risorse in misure di riduzione dell’inqui- namento, garantire un’assistenza sanitaria, dare assistenza ai migranti, fornire un servizio di trasporto per gli anziani giorno e notte, rendere a tempo indeterminato il lavoro di molte persone che prestavano servizio nella scuola di Oakland. Allo stesso tempo avrebbe fornito ai ragazzi libri di testo ed altre attrezzature importanti per l’apprendimento oltre a garantire corsi ai futuri insegnanti ed incrementare l’economia di Oakland grazie ad investimenti economici e provvedendo allo stesso tempo ai dei consumatori riguardo l’aumento dei prodotti e garantendo una mag- giore sicurezza degli alimenti224. Quando arrivò il giorno delle elezioni, le Pantere

223 Ivi, pp. 324-327.

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Nere speravano di raggiungere il loro obiettivo ma purtroppo non riuscirono a vin- cere anche se l’esperienza fu comunque positiva dato che il trenta per cento dell’elettorato nero credette nelle Pantere. Tra il 1972 ed il 1973 la situazione di- ventò pericolosa e intollerabile per molti, Huey iniziò ad espellere molti membri fidati del partito tra cui la moglie di Hilliard e la sua amante Brenda, tutto ciò era dovuto a causa della sua instabilità. Con il passare del tempo le cose andarono sempre peggio: le incomprensioni tra Huey e Bobby riguardo la realizzazione di un film sulle Pantere Nere esplosero a causa del cambiamento di Huey che si di- mostrò letteralmente alterato a causa dell’abuso di cocaina. Fu in quel momento che decise di togliere la carica di presidente a Seale: il suo grande amico e cofon- datore del Black Panther Party fu costretto ad abbandonare il partito e la città225. Proprio nello stesso periodo anche David Hilliard e sua sorella furono espulsi: fu- rono i primi di una lunga lista finché Newton venne arrestato nell’agosto 1974 per l’omicidio di una prostituta così dovette recarsi in esilio a Cuba. Le responsabilità per la gestione del partito ricaddero su Elaine Brown che cercò di riproporre la sua candidatura per le elezioni del 1975 in modo da far parte del consiglio comunale di Oakland. Per cercare di portare avanti con successo sia il partito che la campa- gna decise di riformulare i ruoli ed i compiti dei membri all’interno del Black Pan- ther Party: Phyllis Jackson doveva controllare che gli addetti alle varie campagne del partito svolgessero bene il proprio compito, Ericka Huggins dovette gestire il ruolo di responsabile della scuola fondata da Huey ed allo stesso tempo avrebbe dovuto affiancare altre persone per occuparsi dei programmi e dei progetti, John Kelley divenne amministratore dei programmi sociali e responsabile della parte legale, Norma Armour doveva coordinare il ministero delle finanze mentre Mi- chael Fultz e David Du Bois dovevano occuparsi del giornale226. Dal momento in cui Elaine divenne presidente dovette affrontare vari problemi e cercare di farsi rispettare dato che non tutti riuscivano ad accettare che una donna fosse al co- mando; grazie al suo comportamento ed alla sua attenta gestione riuscì comunque

225 BROWN, A taste of power cit., pp. 351-353. 226 Ivi, pp. 356-359.

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a circondarsi delle persone giuste. Elaine Brown durante la campagna elettorale per le elezioni del 1975 fu accusata di aver portato durante una sua visita in pri- gione della cocaina, inizialmente la vicenda fu preoccupante e comportò molta pubblicità negativa poi però riuscì a dimostrare la sua innocenza e l’episodio si sgonfiò pian piano227. Dopo una breve visita a Cuba, il nuovo presidente del BPP pensò ad una strategia per conquistare l’elettorato e si convinse che Lionel Wilson potesse essere un valido candidato per il posto di sindaco: era un uomo di colore che aveva a cuore il futuro della sua comunità e desiderava battersi per migliorare la situazione: fu per i suoi ideali che gli propose di iniziare la campagna elettorale con l’appoggio del Black Panther Party, Wilson accettò l’offerta. Elaine Brown fin da subito cercò di associare la candidatura di Wilson con il grande progetto per il centro città che poteva portare lavoro a più di diecimila persone di colore in questo modo il BPP concentrò tutte le sue forze per fare in modo che il progetto non ve- nisse abbandonato. Il presidente dovette superare molti ostacoli per convincere tutti coloro che potevano fare la differenza in modo da far approvare il progetto ma riuscì ad ottenere il suo scopo e Lionel Wilson divenne il nuovo sindaco di Oakland. Purtroppo, Elaine Brown anche questa volta non riuscì a vincere le ele- zioni ma comunque i suoi sforzi erano stati ripagati sia dall’elezione di Wilson ma anche per aver ottenuto l’appoggio delle associazioni democratiche di tutta Oa- kland: questo fu un importante traguardo che gli permise di ottenere il quaranta- quattro per cento dei voti; in pochi anni questo risultato avrebbe potuto portare un risultato ancora più grande228. Poco tempo dopo, Huey ritornò da Cuba grazie ad un buon avvocato ma era sempre più sospettoso dei suoi compagni ed iniziò nuo- vamente ad assumere cocaina. Un giorno, Elaine Brown venne a sapere che Regina Davis, un membro del partito che aveva un ruolo fondamentale nel progetto della scuola di liberazione delle Pantere Nere era stata ricoverata all’ospedale per le fe- rite riportate dopo un pestaggio che fu ordinato da Huey solamente perché Regina

227 Ivi, pp. 336-367. 228 Ivi, pp. 417-436.

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aveva rimproverato un compagno che non aveva eseguito un compito; questo epi- sodio segnò la fine della presidenza di Elaine Brown che decise a quel punto di lasciare il partito perché non poteva tollerare un comportamento del genere, questo gesto mise in evidenza che le militanti donne non erano considerate allo stesso modo degli uomini: un marcato maschilismo era ancora presente nel Black Panther Party229. Se analizziamo la storia del Partito delle Pantere Nere possiamo compren- dere che fin da subito le persone che non facevano parte della comunità non cono- scevano gli ideali e gli obiettivi del BPP anche perché l’immagine pubblicizzata dai giornali faceva risaltare soltanto l’esteriorità dei militanti mentre indossavano la loro uniforme nera con le armi in pugno e li faceva apparire come violenti. In realtà, il Black Panther Party aveva degli ideali in cui credere e fin dalla sua fon- dazione cercò di mettere in pratica i dieci punti del programma realizzando i “pro- grammi di sopravvivenza” denominati anche “programmi sociali” che avevano lo scopo di rendere consapevole la comunità nera della loro discriminazione come cittadini e della necessità di un cambiamento sostanziale del sistema. Il Black Pan- ther Party cercò di dare un aiuto concreto alle famiglie che vivevano nel ghetto tentando di soddisfare i bisogni primari ed urgenti della comunità. Uno dei punti basilari del manifesto delle Pantere Nere fu quello dell’autodifesa che venne at- tuata fin da subito in modo da fermare gli omicidi della popolazione di colore da parte della polizia, probabilmente lo scopo di questa pratica non fu ben compresa dalla società bianca. Dopo l’arresto di Newton e l’alleanza con il “Peace and Freedom Party” nel 1967 sempre più persone conobbero il partito delle Pantere Nere ed iniziarono ad appoggiare le loro azioni offrendo un contributo volontario o finanziario in modo da portare avanti i loro progetti che avevano lo scopo di migliorare la società. Analizzando i testi a mia disposizione, ho fin da subito con- statato la mancanza di fonti storiche riguardanti l’argomento sia in lingua italiana sia in lingua inglese. La maggior parte del materiale risulta essere abbastanza da- tato e non facilmente reperibile soprattutto in Italia per questo motivo ho dovuto

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reperire molti libri dal Regno Unito oppure dagli Stati Uniti dove i tempi di con- segna sono stati abbastanza lenti. Per quanto riguarda la seconda fase del partito ho riscontrato che le fonti storiche consultabili erano minime così ho deciso di concentrarmi sulla prima parte della storia del Black Panther Party scrivendo solo marginalmente i fatti inerenti agli anni Settanta mentre avrei voluto soffermarmi di più sulla fase finale del partito e sul tema del genere dove ho riscontrato esserci delle lacune ed anche delle contrapposizioni inerenti alle fonti storiche. Il saggio intitolato Le compagne del partito e la questione dell’emancipazione femminile presente all’interno di Il Black Panther Party del 1971 propone il rapporto di “ge- nere” in maniera discordante rispetto alla biografia di Elaine Brown intitolata A

taste of power, a black woman’s story oppure a Cogliere l’occasione di Seale. In Le compagne del partito e la questione dell’emancipazione femminile le donne

all’interno del partito sono inizialmente relegate a ruoli esclusivamente femminili tranne per pochissime eccezioni, con il passare del tempo però è probabile che ci fosse stato un cambiamento e che potessero avere maggiori opportunità di ambire a ruoli più “paritari” come quello di occuparsi del giornale oppure condurre dibat- titi politici a cui solitamente partecipavano gli uomini; ad un certo punto infatti sembra che sia gli uomini che le donne non avessero più distinzioni riguardanti le mansioni in base al sesso. In Cogliere l’occasione Seale afferma che sia lui che Newton credevano nell’uguaglianza tra uomo e donna e per questo cercarono di porre rimedio a delle situazioni controverse ed al maschilismo che si percepiva all’interno del partito imponendo delle nuove regole ed impostando un rapporto paritario tra uomo e donna. In A taste of power invece Elaine presenta il problema del maschilismo come “non risolto” perché sembra che ancora molti uomini ave- vano difficoltà a concepire la donna sotto un aspetto “inusuale” e non riuscivano ad accettare un cambiamento di ruolo. Dal momento in cui Elaine Brown nel 1974 sostituì Seale nel ruolo di Presidente del Black Panther Party riscontrò molti pro- blemi ed aveva il timore che non la prendessero sul serio proprio perché era una donna, nonostante le difficoltà riuscì a farsi accettare e a dirigere il partito finché non comprese che il maschilismo era ancora presente ed aveva ridotto quasi in fin

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di vita una militante che per un motivo banale era stata picchiata dai propri com- pagni. La volontà di riuscire a portare un rapporto paritario per il bene della rivo- luzione sembra essersi rivelato un fallimento per il partito anche se per accertarlo in maniera definitiva bisognerebbe approfondire meglio la storia di genere all’in- terno dell’organizzazione.

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III

La repressione dello stato contro il Black Panther Party: il pro-