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integrata ambientale e modifica degli impianti

Scheda 5) IL NORMALE ESERCIZIO

Requisito per l’estensore

L’estensore dovrà dimostrare in questa parte di avere una capacità organizzativa di gestione delle procedure tecniche che consentono l’esercizio dell’impianto, così come descritto nelle sottosezioni precedenti, in condizioni di sicurezza per l’ambiente ed ovviamente per la po-polazione circostante l’impianto.

Parola chiave

Individuare le procedure principali di esercizio dell’impianto Descrivere il loro impatto sulla prevenzione e sul controllo dell’inquinamento

Le buone pratiche

Componenti essenziali di una capacità di buon esercizio d’impianto sono: la necessità di mantenere il sistema sotto controllo, l’introduzione ed il mantenimento di condizioni organiz-zative tali da consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

È importante in questa fase descrivere il proprio sistema di gestione ed esercizio dell’impian-to identificando, ovviamente i punti di forza.

Con la crescita degli obblighi connessi ad una legislazione ambientale sempre più articolata e pressante, nelle imprese più attente si è diffusa l’idea che solo attraverso un sistema di ge-stione ben articolato e condiviso ai vari livelli organizzativi è possibile, da un lato rispettare quanto previsto e richiesto dalle autorità e dall’altro gestire in modo economicamente soste-nibile questi vincoli.

Il Sistema di Gestione Ambientale (di seguito indicato con l’acronimo SGA) è lo strumento che permette di affrontare in modo razionale dal punto di vista tecnico ed economico le proble-matiche sopra ricordate.

Esso è lo strumento attraverso il quale le aziende possono superare l’approccio passivo e svi-luppare modelli di esercizio avanzati in cui si identifica un approccio attivo.

L’approccio passivo è caratterizzato dalla gestione occasionale del fattore “ambiente” che vie-ne identificato dalla direziovie-ne aziendale come mero vincolo per la propria attività e che si af-fronta solo quando si verificano degli eventi esterni ed interni, quali ad esempio:

• l’introduzione di una nuova norma ambientale • il verificarsi di un incidente all’interno del sito; • le lamentele da parte di soggetti esterni all’impianto.

L’adeguamento normativo avviene con interventi straordinari che spesso si concretizzano con l’introduzione di tecniche di abbattimento a valle del processo produttivo che rispondono al-le esigenze di raggiungimento dei limiti dettati dalla normativa ambientaal-le ma che non sem-pre perseguono anche l’obiettivo di ottimizzare l’uso delle risorse aziendali destinate alla tu-tela ambientale.

L’approccio attivo percepisce invece la gestione delle tematiche ambientali come opportunità di sviluppo e non solo come fonte di costo. Le linee strategiche di sviluppo dell’azienda sono elaborate considerando le tematiche ambientali; quindi l’ambiente viene considerato un fat-tore competitivo di primaria importanza.

L’introduzione in una impresa di un SGA comporta, dunque, la messa in atto di una serie di azioni che riguardano diversi livelli di attività che sono indipendenti e che pertanto devono essere svolte con un processo graduale di continuo aggiustamento.

La prima fase prevede quale obiettivo principale, sulla base degli esiti dell’analisi ambienta-le iniziaambienta-le, la definizione della “politica ambientaambienta-le” dell’impresa, dalla quaambienta-le derivano gli obiettivi e i traguardi che si intendono raggiungere e che, ordinati in una pianificazione ope-rativa, consentono attraverso la loro graduale realizzazione di attuare la politica ambientale così come è stata definita. Nel contempo è necessario mettere il sistema in grado di realiz-zare il programma operativo attraverso l’organizzazione, le procedure, le prassi, la docu-mentazione.

Avviando il sistema, questo deve essere controllato e valutato periodicamente e riesaminato, se necessario, per garantire continuamente un miglioramento che non riguardi solo il sistema inteso come struttura “documentale”. Questo miglioramento, in particolare deve essere diret-to alle prestazioni ambientali dell’impresa la cui efficacia ed efficienza, non bisogna dimen-ticare sono lo scopo primario per raggiungere il quale si introduce il sistema di gestione am-bientale in una impresa.

Il percorso da attuare è di tipo dinamico e non deve avvenire per rigidi passaggi sequenzia-li. Le fasi indicate sono la rappresentazione schematica di un processo logico che è tipico di ogni sistema di gestione: si determina una politica, si focalizzano degli obiettivi, si studia un piano, lo si realizza con un idoneo sistema organizzativo, si valutano i risultati raggiunti, si corregge il tiro se le condizioni esterne o i risultati lo richiedono.

Quando nell’azienda è sentita la necessità di concordare regole di comportamento genera-lizzabili e applicabili a livello internazionale nelle varie situazioni ed è anche presente l’esi-genza di dimostrare a terzi l’impegno di tutta l’organizzazione in questo tipo di attività è pos-sibile il ricorso a SGA riconosciuti internazionalmente ovvero soggetti a schemi di certifica-zione comunitari ovvero internazionali.

Il primo ed immediato beneficio per le aziende che strutturano un sistema di gestione am-bientale secondo uno standard come la UNI EN ISO 14001 o sulla base di quanto proposto dal Regolamento CEE N. 1836/93 (EMAS), sta nel dotarsi di un’impostazione gestionale si-stematica e pianificata dei propri aspetti ambientali che determina una immediata e serena capacità di orientare, di operare e di decidere nell’affrontare i temi ambientalmente rilevan-ti con una conseguente otrilevan-timizzazione del rapporto benefici/cosrilevan-ti.

Un SGA certificato ha come obiettivo principale quello di promuovere nelle aziende, oltre la conformità normativa, costanti miglioramenti delle prestazioni ambientali delle attività attra-verso l’introduzione e l’attuazione di politiche, di programmi e di sistemi organizzativi all’in-terno dei propri siti, di controllare attraverso degli audit ambientali interni l’efficienza degli elementi del sistema complessivo e di creare un rapporto di trasparenza tra l’azienda e le parti interessate.

I benefici potenziali connessi all’introduzione di un SGA certificato possono essere quindi co-sì riassunti:

• miglioramento dell’efficienza ambientale

• miglioramento della competitività e dell’immagine aziendale • mantenimento della conformità legislativa.

Il Regolamento CEE N.1836/93 (EMAS) riguarda l’adesione volontaria del settore industria-le ad un sistema comunitario di ecogestione ed audit e viene. considerato nella Direttiva 96/61/CE come mezzo per agevolare il percorso per il conseguimento della autorizzazione integrata da parte di un impresa e per estendere la validità dell’autorizzazione stessa. Un sito industriale certificato EMAS parte sostanzialmente con una “marcia” in più.

Il Regolamento EMAS si propone di promuovere una migliore prassi di gestione ambientale delle imprese, che, attraverso l’adesione al sistema, possono migliorare la trasparenza dei processi produttivi che hanno impatto sull’ambiente e nel contempo, migliorare la gestione delle risorse, con evidenti vantaggi sia nell’aumento della competitività che nell’accrescimen-to della fiducia del pubblico nei confronti delle attività industriali e dei mezzi di controllo del-le stesse.

L’applicazione della Direttiva 96/61/CE è un forte stimolo all’adozione di sistemi di gestione ambientale. Essa, stabilendo i valori limite di emissione, diventa una delle principali fonti nor-mative il cui rispetto è un “prerequisito” per la partecipazione al Regolamento EMAS. In sintesi, i vantaggi, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 372/99 per i siti regi-strati secondo il Regolamento EMAS, sono:

• la domanda di autorizzazione e/o ri-autorizzazione prevede un procedimen-to semplificaprocedimen-to nella gestione della documentazione

• l’autorizzazione integrata ambientale viene rinnovata ogni 8 anni contro i 5 anni per i siti non registrati

• sono probabili costi minori a carico del gestore per le istruttorie ed i controlli (a carico della Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) nonché per il rilascio dell’autorizzazione e per il suo mantenimento.

Il Regolamento 1836/93 richiede che le imprese che vogliono aderire allo schema Comuni-tario si debbano dotare di un sistema di gestione ambientale conforme ai contenuti dell’Alle-gato I del Regolamento stesso.

Durante i primi anni di applicazione, si è molto dibattuto sulle possibili interazioni fra il Re-golamento e lo standard ISO 14001, strumento che, pur se successivo alla data di approva-zione di EMAS, si è affermato rapidamente per la grande confidenza del mondo industriale nei confronti di strumenti analoghi di gestione quale quello introdotto dalle ISO 9000 nel cam-po della qualità.

Le valutazioni ed i confronti tra i due sistemi hanno portato, quindi, nel 1997, ad un forma-le riconoscimento da parte della Commissione della validità dei contenuti della ISO 14001 come riferimento per il sistema di gestione ambientale. Nel provvedimento preso dalla Com-missione, tuttavia, vengono evidenziate le principali differenze esistenti fra i due strumenti e viene riconosciuto ad EMAS un ruolo diverso, di eccellenza nella gestione dell’ambiente sia per i contenuti specifici, sia per l’aspetto comunicativo della dichiarazione ambientale.