• Non ci sono risultati.

Obiettivi del sistema dei controlli interni per la gestione dell’IRRBB

Organizzazione, controlli interni e risk management per la gestione dell’IRRBB

2. Obiettivi del sistema dei controlli interni per la gestione dell’IRRBB

Il sistema dei controlli interni trae origine da diverse riflessioni che si sono susseguite nel corso del tempo negli studi sugli istituti bancari. Si tratta sostanzialmente di riflessioni indirizzate alla definizione dei principi necessari ad assicurare un coerente quadro di governo dell’impresa bancaria da parte del vertice aziendale.

In questo contesto, un ruolo di rilievo deve essere attribuito all’azione svolta dall’ autorità di vigilanza, la quale ha contribuito a definire le caratteristiche che devono contraddistinguere un efficace sistema dei controlli all’interno della banca.

È possibile individuare una serie di obiettivi fondamentali che la vigilanza attribuisce al sistema dei controlli interni:

 Innanzitutto, l’obiettivo fondamentale del sistema dei controlli interni è quello di contribuire ad assicurare la coerenza dei legami tra il mercato e la strategia, l’assetto organizzativo e l’operatività della banca;

 In secondo luogo vi è l’esigenza che il sistema di controllo interno deve essere coerente con la complessità e le dimensioni della banca;

 Infine, la consapevolezza della trasversalità dei controlli e della loro valenza strategica, oltre alla loro permanenza nel tempo, in maniera tale da assicurare nel continuo una gestione integrata dei rischi aziendali.

Per tale motivo, le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia fanno riferimento ai principi generali riguardanti l’organizzazione del sistema dei controlli interni, i modelli per la gestione dei rischi, le attività di controllo che devono essere poste in essere da parte delle diverse unità aziendali. Tuttavia, le banche sono libere di attuare tali principi al fine di garantire l’efficacia del sistema di governo aziendale, pur nel rispetto delle specifiche esigenze organizzative che caratterizzano ciascun intermediario.

In relazione alla gestione dell’IRRBB, affinché il sistema di controlli interni si realizzi effettivamente, è necessario che la banca si doti di adeguati sistemi di rilevazione, misurazione e controllo di suddetto rischio, i quali devono essere necessariamente inseriti in un quadro organico di regole, procedure, norme, responsabilità da ripartire tra le diverse unità aziendali.

Nelle istruzioni di vigilanza si legge come le soluzioni poste in essere dall’intermediario devono essere tali da consentire lo svolgimento dei controlli secondo i livelli individuati come indispensabili, nell’ambito del quadro di Vigilanza:

 Controlli di livello, sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delleⅠ operazioni. Sono effettuati dalle stesse strutture produttive, e sono incorporati nelle procedure, oppure eseguiti nell’ambito di back-office;

 Controlli di livello (controlli sulla gestione dei rischi), che hanno l’obiettivoⅡ di contribuire alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di

verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati. Questi controlli vengono affidati alla funzione di controllo dei rischi;

 Controlli di livello (controlli sulla conformità normativa), che hannoⅡ l’obiettivo di assicurare il rispetto, dei regolamenti, delle leggi, dei codici di condotta. Sono posti in essere al fine di evitare sanzioni, multe, danni reputazionali con la clientela. Vengono assegnati alla funzione di conformità normativa;

 Controlli di livello, volti ad individuare andamenti anomali, violazioni delleⅢ procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Sono controlli svolti dalla funzione di internal audit.

A titolo illustrativo può essere interessante, a mio avviso, osservare l’informazione qualitativa di Unicredit, essendo uno dei principali gruppi finanziari europei nonché una delle banche leader nel nostro Paese, relativamente alla propria esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione riferita al 30 giugno 2017. Dal documento si legge: il Gruppo misura e monitora ogni

giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro della propria politica di rischio di tasso d’interesse del portafoglio bancario, che definisce metodologie e corrispondenti limiti o soglie di attenzione riguardo la sensibilità del margine di interesse e il valore economico per il Gruppo.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (portafoglio bancario). definito a seconda del livello di complessità del business della Società.

Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all’Unità Group Asset Liability Management e alle funzioni del Group Risk Management incaricate della misurazione del rischio di tasso di interesse.

La misurazione del rischio di tasso di interesse include:

 l’analisi del Margine d’Interesse: tale attività si traduce in un’analisi statica (assumendo cioè che le posizioni rimangano costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista. In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di variazioni differenti delle curve dei tassi. Le variazioni di riferimento per uno scenario di

rialzo o di ribasso dei tassi sono istantanee e parallele rispettivamente di + 100 pb.

 l’analisi del Valore Economico: essa include il calcolo delle misure di durata finanziaria, sensibilità del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200 pb.

Il rischio tasso di interesse viene monitorato in termini di sensibilità del valore economico, per una variazione istantanea e parallela di +1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensibilità del valore economico per una variazione di +200 punti base e la sensibilità del Margine di interesse. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni.

La Tesoreria copre l’esposizione al rischio di tasso di interesse da operazioni commerciali. L’esposizione al rischio di tasso di interesse della Tesoreria è monitorato mediate un insieme di limiti e soglie d’allerta. Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale.

La sensibilità del margine d’interesse – calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell’ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di giugno 2017 a 854 milioni di euro. Si precisa che tale misura evidenzia l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività.34

In base agli orientamenti sulla gestione del rischio di tasso di interesse forniti dall’EBA, “la tolleranza della banca per l’IRRBB dovrebbe essere espressa in termini

di impatto accettabile nel breve e lungo termine dei tassi di interesse fluttuanti sia sul valore economico sia sugli utili, e tradursi in limiti adeguati”. Spetta, quindi

all’organo di amministrazione stabilire il proprio appetito per il rischio (risk appetite). Quest’ultimo, una volta definita la propria strategia generale sull’IRRBB, dovrebbe attuare politiche, processi e sistemi dei rischi al fine di:

 garantire la definizione delle procedure per l’aggiornamento degli scenari per la misurazione/valutazione dell’IRRBB;

 garantire che le ipotesi dei modelli utilizzati siano regolarmente riviste e modificate;

 che siano definite norme per la valutazione delle posizioni e la misurazione della performance;

 che siano disponibili adeguata documentazione e controllo sulle strategie di copertura e sugli strumenti di copertura ammessi, e siano definite le linee di autorità e di responsabilità nel gestire le esposizioni dell’IRRBB.35

Ecco che la strategia generale in materia di rischio di tasso di interesse sul banking book, dovrebbe essere approvata dall’organo di amministrazione, il quale deve definire il livello accettabile IRRBB e i suoi criteri di mitigazione.