• Non ci sono risultati.

Nuove proposte per il trattamento del rischio di tasso di interesse nel banking book: La revisione del trattamento normativo

L’IRRBB e la vigilanza: una rinnovata attenzione

3. Nuove proposte per il trattamento del rischio di tasso di interesse nel banking book: La revisione del trattamento normativo

Il Rischio di tasso di interesse nel banking book (IRRBB) è stato recentemente soggetto ad un processo di supervisione prudenziale (approccio di secondo pilastro) basato sui principi per la gestione e supervisione del rischio di tasso di interesse imposti dal Comitato di Basilea nel 2004 e in seguito revisionati. I principi dettati dal Comitato di Basilea tracciano le linee guida per l’identificazione, misurazione, monitoraggio e controllo del rischio di tasso.

L’approccio prudenziale prevede la valutazione dell’impatto di una variazione ipotetica dei tassi di +/- 200 punti base (o variazioni corrispondenti al 1° e 99° percentile degli shock di tasso precedentemente osservati) sul valore economico del portafoglio bancario al fine di identificare le banche outliers (con eccessiva esposizione al rischio di tasso di interesse) e imporre a queste ultime opportuni interventi correttivi.

Attualmente non è previsto uno specifico requisito minimo di capitale a fronte del rischio di tasso (secondo un approccio standardizzato di primo pilastro). Le motivazioni fornite dal Comitato nel 2004 sono riconducibili alla considerevole eterogeneità riscontrata tra le banche attive a livello internazionale in relazione ai prodotti finanziari, alla natura del rischio e ai relativi procedimenti di gestione e monitoraggi, che rendeva complessa l’implementazione di un approccio standardizzato di primo pilastro.

Nel giugno 2015, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato un documento di consultazione in materia di gestione del rischio, trattamento del capitale e controllo del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario (IRRBB), che amplia e mira a sostituire i “Principi del Comitato di Basilea per la gestione e il controllo del rischio di tasso di interesse” pubblicati nel 2004.

La revisione del trattamento normativo del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario persegue due obiettivi principali; il primo è quello di contribuire a garantire che le banche si dotino di un capitale adeguato per coprire le perdite potenziali dovute all’esposizione a variazioni dei tassi di interesse, il secondo obiettivo, invece, è quello di limitare l’arbitraggio di capitale tra il portafoglio di negoziazione e quello bancario, nonché tra portafogli bancari soggetti a diversi trattamenti contabili.

Al fine di raggiungere i menzionati obiettivi, la proposta del Comitato presentava due diverse opzioni per il trattamento patrimoniale del rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario. La prima, definita “approccio standardizzato di primo pilastro”, prevede l’adozione di una misura, di uniforme applicazione, per il calcolo dei requisiti patrimoniali minimi per tale rischio, con il vantaggio di promuovere una maggiore coerenza, trasparenza e comparabilità, favorendo altresì la fiducia del mercato nell’adeguatezza patrimoniale delle banche e la parità di condizioni a livello internazionale. In alternativa, il comitato ha proposto una seconda opzione che mira al rafforzamento del secondo pilastro e comprende la divulgazione quantitativa del rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario (market discipline) in base a quanto stabilito nell’approccio di primo pilastro.

In teoria il disegno di un framework standardizzato sarebbe dovuto riuscire a determinare il rischio insito nell’intero portafoglio bancario, includendo gli strumenti on-and-off balance sheet; in pratica ciò non è semplice a causa della continua innovazione finanziaria e della natura dei prodotti compresi nel portafoglio non sempre trattabili attraverso parametri e tecniche di misurazione standardizzati. Nel contesto dell’IRRBB un elevato numero di strumenti hanno una risposta complessa e non lineare a variazione dei tassi di interesse di riferimento. Mentre in alcuni casi potrebbe essere ragionevole assumere che determinate opzioni vengano esercitate sulla base di fattori puramente economici, alcuni strumenti prevedono invece opzioni incorporate il cui esercizio è dettato da fattori comportamentali, come ad esempio le decisioni individuali dei soggetti economici, i quali sono particolarmente difficili da modellizzare e standardizzare. Per esempio dal lato delle passività i non-maturity deposits (NMDs) sono strumenti che hanno due opzioni implicite: una esercitabile dalla banca, ossia il diritto di modificare i tassi pagati sui depositi, e una esercitabile dal depositario cioè il diritto di ritirare i propri fondi in qualsiasi momento. La presenza di questa opzione crea il rischio di una variazione inattesa dei volumi della banca con conseguente variazione del valore patrimoniale e reddituale.

Il Comitato di Basilea nel documento di consultazione dello scorso giugno propone un metodo per il trattamento di posizioni difficilmente standardizzabili (non-maturity deposits e behavioral options) al fine di determinare la variazione del valore economico (EVE) e degli utili provocata da differenti scenari di shock di tassi di interesse.

Con il documento pubblicato nell’aprile 2016, il Comitato di Basilea ha modificato gli indirizzi in tema di misurazione del rischio di tasso di interesse nel banking book (IRRBB), scegliendo di mantenere una impostazione di secondo pilastro e privilegiando quindi la seconda opzione proposta nel documento di consultazione. In particolare, le nuove regole rivedono il documento pubblicato dallo stesso Comitato nel 2004 “Principles for the management and supervision of interest rate risk” che ha

definito le aspettative di vigilanza per l’identificazione, la misurazione, il monitoraggio e il controllo del IRRBB da parte delle banche.

I miglioramenti rispetto al framework delineato nel 2004 includono:

 linee guida più complete sul processo di gestione del IRRBB in ambiti quali, ad.esempio, lo sviluppo di scenari di shock e di stress, nonché sulle principali ipotesi comportamentali e di modellazione;

 obblighi di disclosure più efficaci per promuovere maggiore coerenza, trasparenza e comparabilità nella misurazione e nella gestione del IRRBB. Tali obblighi riguardano altresì i requisiti di informativa quantitativa degli scenari avversi basati su ipotesi di shock dei tassi di interesse;

 un quadro standardizzato aggiornato, che le autorità di vigilanza o le banche potrebbero decidere di adottare;

 una soglia più rigorosa per l’identificazione dei valori anomali. La soglia viene ridotta dal 20% del patrimonio di vigilanza di una banca al 15% del Tier 1. Inoltre, l’esposizione al rischio di tasso di interesse è misurata dalla massima variazione del valore economico del patrimonio netto secondo gli scenari di shock dei tassi di interesse ipotizzati.

I nuovi standard IRRBB riflettono i cambiamenti intervenuti nelle prassi di mercato e di vigilanza dal 2004 ad oggi anche in considerazione degli attuali tassi di interesse - eccezionalmente bassi - in molte giurisdizioni.

Lo stesso documento del 2016 evidenzia inoltre la necessità di allargare il framework di valutazione del rischio di tasso per valutare e controllare il rischio di spread (CSRBB) del banking inteso come la possibilità che gli spread contrattuali sugli impieghi possano risultare insufficienti in seguito ad un aumento delle perdite attese sui crediti (migration risk) o ad incremento degli spread di raccolta (funding spread risk).

Le nuove regole, che sono state pubblicate per la consultazione nel mese di giugno 2015, entreranno in vigore entro il 2018.

4. Analisi di sensibilità al rischio di tasso di interesse nel portafoglio bancario