CESSIONE DEI PRESTIT
2.1 L’offerta del credito durante la crisi e la politica commerciale delle banche.
2.1 L’offerta del credito durante la crisi e la politica commerciale delle banche.
La crisi finanziaria nata negli Stati Uniti a fine 2007 si è rapidamente diffusa su tutto il sistema bancario internazionale. Le banche per potersi difendere hanno accresciuto le loro scorte liquide con la conseguenza di una forte riduzione dell’offerta dei prestiti.
In Italia il fenomeno della decelerazione dei prestiti inizia già nella metà del 2007, fino a registrare dei dati rilevanti a fine 2009.
La forte riduzione dell’elargizione dei prestiti sia alle famiglie sia alle imprese, oltre che dipendere dai mercati dei capitali, è derivata anche dalle turbolenze registrate nel settore immobiliare con una forte caduta della spesa per consumi e degli investimenti. Da questo emerge chiaramente che la contrazione non è avvenuta solo dal lato dell’offerta, ma anche dal lato della domanda, questo ha fatto sì che famiglie ed imprese, spaventate dall’elevata fluttuazione del mercato, hanno ridotto fortemente la richiesta di prestiti.
Risulta complicato riuscire a comprendere se la contrazione dipenda più dalla domanda o dall’offerta. Ancora più complicato è riuscire a determinare se il cambiamento del mercato dei crediti sia il manifestarsi del credit crunch, capire
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perciò se il calo dei prestiti più che dipendere da una riduzione della domanda, dipenda maggiormente dal maggior grado di insolvibilità dei clienti.
Ragionando a livello di politica economica, si può affermare che gli effetti di una scarsa disponibilità a concedere crediti porti grandi effetti negativi sia nei confronti delle imprese che si trovano costrette a ridimensionare i piani d’investimento sia di conseguenza nei confronti delle famiglie che contraggono i consumi portando l’economia sempre più in recessione. Inoltre dopo la crisi del 2007 il credito bancario elargito al settore privato è andato sempre di più a ridursi.
La decelerazione del credito è da attribuire soprattutto al calo della domanda dei prestiti, questo porta a riflettere sulla circostanza che in realtà ciò che si è andato a ridurre è il fabbisogno finanziario delle imprese legato anche all’elevata decelerazione degli investimenti.
Negli ultimi anni il sistema bancario vive una forte riorganizzazione interna soprattutto dal punto di vista delle politiche commerciali.
Il primo passo ha previsto un diverso approccio nei confronti dei clienti mediante un processo di segmentazione e specializzazione dei servizi offerti ai diversi consumatori, suddividendoli in gruppi.
Il motivo che porta le banche a riorganizzarsi sta nell’aumentare la redditività e l’efficienza delle proprie politiche commerciali e riuscire a fare il meglio per i clienti e le imprese.
Le banche svolgono varie attività, tra cui:
• la raccolta dei risparmi, mediante la quale la banca offre ai clienti la possibilità di depositare i propri soldi offrendo in cambio gli interessi;
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• la funzione creditizia, nella quale elargisce prestiti o mutui ai clienti e dai quali riceve un dato interesse in cambio.
Oltre a queste attività negli anni l’operatività delle banche è andata sempre più crescendo, riuscendo ad offrire una vasta gamma di prodotti e servizi ai propri clienti, siano essi creditori sia debitori.
La caratteristica della banca sta nel presupposto che riesce ad avere tutte le informazioni di cui necessita prima di effettuare un investimento, raccogliendo tutte le informazioni necessarie sia dai soggetti prenditori di fondi sia dai soggetti prestatori di fondi, giungendo così, con la propria attività di intermediazione, ad un’allocazione ottimale delle risorse.
Negli anni le banche sono andate sempre più specializzandosi anche in base all’evoluzione tecnologica, i clienti infatti possono accedere ai propri conti mediante la rete internet.
Le banche rappresentano il nodo cruciale delle economie moderne, in quanto esse sono le principali sostenitrici dei progetti di investimenti e permettono la sopravvivenza di molte imprese.
In base alle attività che svolgono ed alle diverse politiche commerciali che adottano, le banche sono soggette al sostentamento di una serie di costi i quali sono legati sia al mantenimento delle filiali ed alla gestione delle infrastrutture che agli interessi passivi che devono pagare.
Le banche sono soggette a controlli e valutazioni circa la loro solidità patrimoniale, soprattutto per garantire ai loro creditori la sicurezza degli investimenti e dei loro risparmi. Quindi anch’esse sono sotto il controllo continuo delle agenzie di rating internazionali. Inoltre i controlli e le valutazioni sono diventati tanto più rigidi quanto più le attività delle banche sono
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diversificate e complesse, tali da coinvolgere tra loro vari soggetti diversi tra loro.
Le banche commerciali hanno il compito di vendere e commercializzare i prodotti finanziari, inoltre le banche commerciali si rivolgono alla banca centrale di un determinato paese in quanto esse chiedono liquidità che poi restituiranno a un dato tasso d’interesse prefissato dalla stessa banca centrale.
L’operato delle banche e la loro struttura nel tempo è cambiata adeguandosi ai nuovi sistemi ed offrendo servizi più idonei alla nuova clientela, la quale non usa la banca solo come depositaria di risparmi o ente creditizio, ma richiede sempre maggiori servizi. Per questo motivo il sistema bancario ha studiato nuove forme.
La sempre maggiore diffusione di internet, l’uso spropositato di carte prepagate, hanno fatto sì che le banche iniziassero ad offrire servizi online34. La diffusione della moneta elettronica al posto del denaro contante ha perciò incentivato la nascita di banche senza filiali, in cui le attività si svolgono tutte sul web, mediante utili servizi per la clientela come l’home banking.
Le politiche commerciali sono rivolte sicuramente ad un pubblico giovane, capace di utilizzare i sistemi informatici ed aperti a questo nuovo modo di operare.
Sostanzialmente le operazioni si svolgono in rete, gli estratti conto si ricevono via mail o mediante la consultazione del sito istituzionale della banca. Vengono inoltre ricevuti accrediti o effettuati pagamenti con l’uso del bonifico online ed infine i clienti ricevono carte di pagamento che possono usare per prelevare da bancomat o da filiali di altre banche.
Le politiche commerciali di queste banche35 prevedono molto spesso conti a zero spese in quanto sono soggette ad una riduzione dei costi legati alle
34 MONGE F., “Le nuove frontiere del management bancario: la banca on-line”, Celid, 2005. 35 FRANCESCHI L., “La valutazione delle banche: Analisi e prassi operativa”, Hoepli Editore, 2010.
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garanzie, all’eliminazione di filiali e soprattutto ai processi di standardizzazione interni.
Il punto debole di tali banche36 sta proprio nel fatto che, non essendoci filiali, i clienti non hanno il contatto diretto con i loro interlocutori e quindi vi è una scarsa gestione dei reclami, inoltre un altro punto debole può essere indicato nella ridotta sicurezza delle procedure che avvengono in rete.