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Omicidio Vaj, Alessandro Meluzzi: «Patrizia e Angelica malate e immerse nel degrado»

Il noto psicoterapeuta è uno dei superconsulenti della difesa nel processo sull'omicidio Vaj. Secondo l'esperto la Armellin e la Cormaci, indagate per omicidio volontario premeditato, hanno entrambe importanti sindromi mentali Il professor Alessandro Meluzzi «Era un contesto per così dire familiare caratterizzato da un forte disagio, probabilmente anche sociale». Alessandro Meluzzi, docente di Genetica del Comportamento Umano e di Salute Mentale presso l'Università di Torino e molto noto al grande pubblici per le sue apparizioni televisive, è uno dei superconsulenti della difesa nel processo, che inizierà il prossimo 14 febbraio, a Patrizia Armellin e Angelica Cormaci, le due donne accusate del brutale omicidio di Paolo Vaj, avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 luglio del 2019.

Meluzzi, che ha detto di dover leggere ancora tutte le carte dell'inchiesta che sono a disposizione degli avvocato Marina Manfredi e Stefania Giribaldi, una idea sul contesto in cui è avvenuto il delitto se l'è a grandi linee già fatto. «Cominciamo col dire - spiega - che in una logica processuale bisogna distinguere tra gli elementi oggettivi dell'accaduto e quelli motivazionali. Se sui primi non c'è grande discussione, è sui secondi che bisogna ragionare in termini di prova delle attenuanti oppure delle aggravanti. Quello che sappiamo, ad esempio, è che Angelica Cormaci, che chiamava la Armellin "mamy", è affetta da un grave disturbo bipolare. Questo è strettamente legato al rapporto che aveva con l'altra donna perché scaturisce in un bisogno affettivo, di rassicurazione, che aveva perduto per qualche ragione con la famiglia d'origine e che invece aveva trovato nell'amica. Che da parte sua ha una forma seria di disturbo schizzoide e della personalità, In questo contesto è possibile che la frequentazione che le due e Vaj avevano in termini virtuali su Second Life sia "trasmigrato" nella vita reale. Senza dimenticare che la vittima era un noto alcolista, con cui sarebbe stata difficile ogni tipo di convivenza, forse persino manesco o comunque solito ad andare in escandescenza in maniera incontrollata». Una delle tesi della Procura, che ritiene l'omicidio premeditato per ragioni economiche, è che la Cormaci fosse "soggiogata" dalla Armellin. «Se con il termine "soggiogata" si intende che Patrizia Armellin fosse consapevole dei problemi della ragazza, più giovane di lei di quasi 30 anni, credo che questo elemento sia improbabile. Questo perché succede a molti di vivere con una persona che ha delle patologie mentali in fondo subdole come il disturbo bipolare e non accorgersene. Non dimentichiamoci che anche la Armellin ha problemi mentali, la sua condizione potrebbe aver proiettato sulla realtà delle convinzioni che sono in realtà alterate».

Al punto di uccidere? Per Meluzzi la risposta è sì «perché non sappiamo quale sia stata la scintilla da cui è nato l'alterco e il comportamento di lui può essere stato percepito dalla Cormaci (che si è attribuita il gesto costato la vita a Vaj, n.d.r.) come un pericolo per ciò che lei riteneva essere il suo "appiglio" emozionale. Il movente economico, quello cioè delle polizze di assicurazione, è certamente plausibile. Ma plausibile non significa anche essere vero».

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Il premier ha indicato la loro categoria come esempio dei "senza coscienza" che "salta la fila" togliendo una dose agli over 65, ma un decreto del suo governo li ha inseriti tra coloro che sono obbligati alla somministrazione. Il Consiglio nazionale dell'Ordine: "Una visione antica della professione, chi lo ha consigliato?". Fp Cgil: "Il nostro è un ruolo fondamentale" Presi ad esempio come coloro che hanno avuto una corsia preferenziale a discapito degli anziani e delle persone fragili, nonostante sia stato proprio il governo a inserirli tra le categorie prioritarie. Citati in maniera chiara, additati di comportamenti inopportuni: “Queste platee di operatori sanitari che si allargano, gli psicologi di 35 anni. Con che coscienza un giovane si fa vaccinare e salta la lista sapendo che lascia esposto una persona che ha più di 65 anni o una persona fragile?”, ha scandito il presidente del Consiglio Mario Draghi. Così loro, gli psicologi, sono andati su tutte le furie. Una levata di scudi unanime: “Siamo offesi e anche umiliati”, dice David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi. Mentre Elisabetta Camussi, docente di Psicologia sociale all’università Bicocca e componente della task force dell’attuale ministro Vittorio Colao, rilancia chiedendo non solo le “scuse” ma di fare “questa incredibile gaffe l’occasione per investire finalmente in modo serio nel futuro del Paese”. L’inserimento degli psicologi tra le categorie che hanno diritto al vaccino è stato disposto dal decreto legge 44 dell’1 aprile, varato proprio dal governo Draghi, che prevede dosi per tutti “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita”. Non una scelta con una ‘corsia preferenziale’ ma una vera e propria imposizione poiché “la vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”. Una

“contraddizione clamorosa”, ad avviso di Lazzari tra quanto disposto con il decreto e l’esempio portato da Draghi per criticare chi si è infilato tra le pieghe delle scelte fatte dalle Regioni. “È evidente che un capo del governo non possa sapere tutto, ma i suoi consiglieri avrebbero dovuto conoscere questi fondamentali dettagli tecnici”, aggiunge Lazzari.

“L’altro aspetto è che chi evidentemente ha consigliato il presidente Draghi – continua il presidente dell’Ordine degli psicologi – non sa quello che fanno gli psicologi, la maggior parte dei quali, sul campo, opera all’interno non solo delle strutture sanitarie, ma in tantissime realtà con bambini, con soggetti disabili, con anziani nelle Rsa, nei consultori familiari, nelle comunità terapeutiche”. In altre parole, sostiene Lazzari: “Siamo in mezzo alla gente e a contatto con le persone che aiutiamo e la ratio della norma era di non contagiarle, considerato che non tutto e non sempre si può fare online. Siamo offesi e anche umiliati, ma non me la prendo tanto con Draghi quanto con chi lo ha consigliato.

Probabilmente rimasto a molti decenni fa, con una visione antica dello psicologo e della psicologia”. Dura anche la Fp Cgil medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale che rivendica il “ruolo fondamentale” degli psicologi nella pandemia, “in ragione di una forte crescita del disagio” che questa genera. Inoltre, osserva il sindacato, “adesso che la pandemia ha stravolto il mondo del lavoro e la vita di ognuno di noi, il disagio psicologico dilaga manifestando picchi di intensità mai conosciuti” e invece delle critiche sarebbe “necessario ampliare la dotazione organica dei servizi di salute mentale, nei consultori e nelle cure primarie, per garantire ai cittadini la possibilità di risposta a un fabbisogno che è cambiato in modo repentino e profondo”. Critiche severe sono arrivate anche da diversi Ordini regionali. Quello emiliano-romagnolo parla di “errore macroscopico” e rigetta l’idea che gli psicologi siano dei “furbetti del vaccino”. Mentre dal Piemonte parlano di una conferenza stampa “disarmante” di cui “non possiamo ignorare le parole e l’impatto che queste hanno avuto su tutta la comunità professionale fatta di professioniste e professionisti psicologi che ogni giorno dedicano le proprie competenze, il proprio tempo professionale, il proprio sostegno per aiutare le persone ad affrontare e a sopravvivere alla pandemia”.

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Source: Saluteh24.com Country: Italy Media: Internet

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Date: 2021/04/09 Pages:

-Web source: http://feedproxy.google.com/~r/Il-WeblogDiAntonio/~3/eRNYD-sSids/vaccinazione-ordine-psicologi-e-il-caso-che-il-governo-informi-se-stesso.html

Vaccinazione. Ordine Psicologi, e' il caso che il Governo informi se stesso

"Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori. Sorprendono infatti le affermazioni del presidente Draghi che nella sua conferenza stampa ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane". Lo dichiara David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, che aggiunge: "Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l'ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari. Perché queste priorità e questi obblighi non sono determinati dal fine di proteggere i sanitari ma le persone, bambini e adulti, da loro seguiti"."E allora, signor Presidente - continua Lazzari - le dico che non ci sono solo gli Psicologi del SSN, ma ci sono le migliaia di psicologhe e psicologi che lavorano nella scuola per sostenere il disagio determinato da un anno di scuole chiuse; ci sono, signor Presidente, le migliaia di di psicologhe e psicologi che lavorano con soggetti fragili, bambini diversamente abili, con problemi di sviluppo e con le loro famiglie; ci sono, signor Presidente, le migliaia di psicologhe e psicologi che lavorano con gli anziani, RSA, malati oncologici, persone con patologie croniche, nel fine vita; ci sono, signor Presidente, le migliaia di psicologhe e psicologi che sono a fianco delle tante, troppe persone, che non ricevendo risposte dal pubblico per la mancanza scandalosa di psicologi, si rivolgono al privato. Come li vogliamo considerare, signor Presidente, queste decine di migliaia di professionisti della salute psicologica? Ma soprattutto, come vogliamo considerare i bambini, i giovani, le donne, gli uomini, gli anziani, che stanno aiutando e che non sono vaccinati o non possono esserlo? Persone che non meritano nessuna protezione?"."Le persone che in Italia, ogni giorno, hanno bisogno di un aiuto psicologico sono un popolo. Un popolo al quale sinora il Governo non ha dato risposte.

Ora vogliamo dire che tutti quelli che chiedono aiuto ad uno psicologo non sono meritevoli di protezione? Chi ha suggerito la battuta infelice al presidente ha una idea vecchia di salute e della professione psicologica. Pensa che la Psicologia sia un lusso non una componente, a volte essenziale, della salute, della prevenzione e della cura. Un visione ideologica che non ha nulla di scientifico e che però condiziona negativamente la politica e le istituzioni, come dimostra l'assenza di misure pubbliche per l'enorme disagio psicologico che c'è nel Paese ad oltre un anno dall'inizio della pandemia. Chiediamo ai tecnici che guidano la Sanità italiana di avere una visione più aderente alle evidenze scientifiche e ai bisogni dei cittadini", conclude Lazzari. Info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus Aggiornamenti gratis nel canale Telegram: t.me/salutedomani

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