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Gli psicologi contro Draghi: “Non siamo furbetti del vaccino”

Una “uscita infelice”, “frasi da censurare”, “gaffe inaspettata”: è levata di scudi del mondo degli piscologi contro le affermazioni di Draghi. “Psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro queste platee di operatori sanitari che si allargano in questo modo, ma con che coscienza”. E così il giorno dopo le parole del presidente del Consiglio, insorgono gli psicologi, additati come furbetti del vaccino. Gli psicologi sono riconosciuti come categoria appartenente alle professioni sanitarie da una legge, la numero 3 del 2018. La possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, è riconosciuta loro dal dl Covid che, all’articolo 4, prevede che le categorie del mondo sanitario vadano immunizzate, trasformando la volontarietà in obbligo. Le sedute dall’analista non sono state fermate dal virus.

Laddove possibile, si sono svolte in presenza, dal vivo. O, in alternative, hanno gli incontri hanno traslocato sulle piattaforme digitali. Perché da quando il coronavirus si è imposto nelle vite di tutti, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno. Soprattutto per disagi legati all’ansia, a sintomi depressivi, all’insonnia e a disturbi dell’alimentazione.

“Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori - scrive in un post su Facebook il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari -. Sorprendono le affermazioni di Draghi che ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane. Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l’ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari”.

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Source: Corriere Di Arezzo Country: Italy

Media: Printed

Author: Laura Pirone Date: 2021/04/10 Pages: 3

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Gli psicologi contro Draghi: “Non siamo furbetti del vaccino”

Una “uscita infelice”, “frasi da censurare”, “gaffe inaspettata”: è levata di scudi del mondo degli piscologi contro le affermazioni di Draghi. “Psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro queste platee di operatori sanitari che si allargano in questo modo, ma con che coscienza”. E così il giorno dopo le parole del presidente del Consiglio, insorgono gli psicologi, additati come furbetti del vaccino. Gli psicologi sono riconosciuti come categoria appartenente alle professioni sanitarie da una legge, la numero 3 del 2018. La possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, è riconosciuta loro dal dl Covid che, all’articolo 4, prevede che le categorie del mondo sanitario vadano immunizzate, trasformando la volontarietà in obbligo. Le sedute dall’analista non sono state fermate dal virus.

Laddove possibile, si sono svolte in presenza, dal vivo. O, in alternative, hanno gli incontri hanno traslocato sulle piattaforme digitali. Perché da quando il coronavirus si è imposto nelle vite di tutti, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno. Soprattutto per disagi legati all’ansia, a sintomi depressivi, all’insonnia e a disturbi dell’alimentazione.

“Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori - scrive in un post su Facebook il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari -. Sorprendono le affermazioni di Draghi che ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane. Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l’ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari”.

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Source: Corriere Di Rieti Country: Italy

Media: Printed

Author: Laura Pirone Date: 2021/04/10 Pages: 3

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Gli psicologi contro Draghi: “Non siamo furbetti del vaccino”

Una “uscita infelice”, “frasi da censurare”, “gaffe inaspettata”: è levata di scudi del mondo degli piscologi contro le affermazioni di Draghi. “Psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro queste platee di operatori sanitari che si allargano in questo modo, ma con che coscienza”. E così il giorno dopo le parole del presidente del Consiglio, insorgono gli psicologi, additati come furbetti del vaccino. Gli psicologi sono riconosciuti come categoria appartenente alle professioni sanitarie da una legge, la numero 3 del 2018. La possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, è riconosciuta loro dal dl Covid che, all’articolo 4, prevede che le categorie del mondo sanitario vadano immunizzate, trasformando la volontarietà in obbligo. Le sedute dall’analista non sono state fermate dal virus.

Laddove possibile, si sono svolte in presenza, dal vivo. O, in alternative, hanno gli incontri hanno traslocato sulle piattaforme digitali. Perché da quando il coronavirus si è imposto nelle vite di tutti, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno. Soprattutto per disagi legati all’ansia, a sintomi depressivi, all’insonnia e a disturbi dell’alimentazione.

“Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori - scrive in un post su Facebook il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari -. Sorprendono le affermazioni di Draghi che ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane. Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l’ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari”.

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Source: Corriere Di Siena Country: Italy

Media: Printed

Author: Laura Pirone Date: 2021/04/10 Pages: 3

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Gli psicologi contro Draghi: “Non siamo furbetti del vaccino”

Una “uscita infelice”, “frasi da censurare”, “gaffe inaspettata”: è levata di scudi del mondo degli piscologi contro le affermazioni di Draghi. “Psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro queste platee di operatori sanitari che si allargano in questo modo, ma con che coscienza”. E così il giorno dopo le parole del presidente del Consiglio, insorgono gli psicologi, additati come furbetti del vaccino. Gli psicologi sono riconosciuti come categoria appartenente alle professioni sanitarie da una legge, la numero 3 del 2018. La possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, è riconosciuta loro dal dl Covid che, all’articolo 4, prevede che le categorie del mondo sanitario vadano immunizzate, trasformando la volontarietà in obbligo. Le sedute dall’analista non sono state fermate dal virus.

Laddove possibile, si sono svolte in presenza, dal vivo. O, in alternative, hanno gli incontri hanno traslocato sulle piattaforme digitali. Perché da quando il coronavirus si è imposto nelle vite di tutti, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno. Soprattutto per disagi legati all’ansia, a sintomi depressivi, all’insonnia e a disturbi dell’alimentazione.

“Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori - scrive in un post su Facebook il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari -. Sorprendono le affermazioni di Draghi che ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane. Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l’ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari”.

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Source: Corriere Di Viterbo Country: Italy

Media: Printed

Author: Laura Pirone Date: 2021/04/10 Pages: 3

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Gli psicologi contro Draghi: “Non siamo furbetti del vaccino”

Una “uscita infelice”, “frasi da censurare”, “gaffe inaspettata”: è levata di scudi del mondo degli piscologi contro le affermazioni di Draghi. “Psicologi di 35 anni perché sono operatori sanitari anche loro queste platee di operatori sanitari che si allargano in questo modo, ma con che coscienza”. E così il giorno dopo le parole del presidente del Consiglio, insorgono gli psicologi, additati come furbetti del vaccino. Gli psicologi sono riconosciuti come categoria appartenente alle professioni sanitarie da una legge, la numero 3 del 2018. La possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, è riconosciuta loro dal dl Covid che, all’articolo 4, prevede che le categorie del mondo sanitario vadano immunizzate, trasformando la volontarietà in obbligo. Le sedute dall’analista non sono state fermate dal virus.

Laddove possibile, si sono svolte in presenza, dal vivo. O, in alternative, hanno gli incontri hanno traslocato sulle piattaforme digitali. Perché da quando il coronavirus si è imposto nelle vite di tutti, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno. Soprattutto per disagi legati all’ansia, a sintomi depressivi, all’insonnia e a disturbi dell’alimentazione.

“Può capitare di essere ottimi tecnici ma non brillare come comunicatori - scrive in un post su Facebook il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari -. Sorprendono le affermazioni di Draghi che ha parlato di giovani psicologi che si fanno vaccinare scavalcando le persone anziane. Sorprendente da molti punti di vista: perché nessuno di noi ha chiesto di avere priorità, è stato il Governo a decidere le priorità vaccinali, ed in queste sono state incluse tutte le professioni sanitarie. Perché addirittura l’ultimo Decreto trasforma la facoltà in obbligo, esteso a tutti gli iscritti agli Ordini sanitari”.

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Source: L'eco Di Bergamo Country: Italy

Media: Printed

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Date: 2021/04/10 Pages: 2

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