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Il Gold Standard e la politica monetaria americana, dalle origini alla Grande Depressione

2. L’opposizione al Gold Standard – Il movimento “Free Silver”

Per capire come si arrivò alla definitiva affermazione del gold standard è necessario ripercorrere brevemente le vicende della moneta statunitense a partire dalla sospensione dei pagamenti in moneta metallica delle Legal Tender Notes (o U.S Notes) che era stata decisa nel 1862. La sospensione dei pagamenti fu introdotta per il bisogno di creare moneta al Nord per finanziare la guerra civile, per le perturbazioni del commercio estero e per l'instabilità finanziaria del paese. Con questa misura gli Stati Uniti si dotarono di uno standard fiduciario – il greenback standard - non legato cioè al valore di metalli preziosi (oro o argento) ma solamente alla credibilità del Tesoro americano. I tassi di cambio con le altre monete erano dunque liberi di fluttuare di giorno in giorno, e l'oro veniva usato soprattutto come valuta estera per i pagamenti extra-nazionali49.

Durante la guerra civile, con i “Legal Tender Acts” si diede avvio ad una politica espansiva della moneta con una massiccia emissione di U.S. Notes, che toccò il suo culmine nel gennaio 1864 con un massimo di 449 milioni di dollari.50 Alla fine della guerra il Segretario al Tesoro

McCullogh era convinto della necessità di un ritiro dei greenbacks in previsione di un ritorno alla convertibilità in monete metalliche e convinse il Congresso ad approvare una legge il 12 aprile del 1866 con cui ridurre il totale dei greenbacks in circolazione di circa 100 milioni di dollari entro il 186751.

A quel tempo la posizione del governo era generalmente condivisa. Si era ancora convinti che fosse auspicabile un veloce ritorno alla convertibilità della moneta, ma la deflazione e la contrazione produttiva che seguirono la fine della guerra generò un capovolgimento nelle percezioni non solo di banchieri e uomini d'affari, ma anche di operai e agricoltori.52 Il

Congresso nel 1868 sospese il ritiro di greenbacks e la disputa tra chi era favorevole ad una contrazione della valuta e chi era favorevole ad una sua espansione infuriò a tutti i livelli, da

48 Ibidem

49 Quasi tutti i paesi avevano adottato il gold standard, e in special modo la Gran Bretagna con cui gli Stati Uniti intrattenevano i maggiori rapporti commerciali. Milton Friedman e Anna J. Schwarz, Il dollaro, Storia monetaria degli Stati Uniti, UTET, 1979, op. cit., p. 6

50 Ivi, p. 23 51 Ivi, p. 21 52 Ivi, p. 28

quello politico, all'interno dei due partiti53, a quello sociale ed economico54, fino a quello

giudiziario, con numerose sentenza sulla costituzionalità di alcune previsioni dei “Legal Tender Acts”.55

Il 12 febbraio del 1873, pochi mesi prima del panico dello stesso anno, venne approvato il Coniage Act che interrompeva il conio di moneta in argento. La misura passò inizialmente quasi inosservata e come una sanzione legislativa di quello che era già successo nel paese. Infatti essendo il prezzo dell'argento più alto del prezzo di zecca, dal 1836 il dollaro d'argento non era più stato in circolazione, rendendo il bimetallismo negli Stati Uniti più formale che sostanziale.56 Senonché il calo del prezzo dell'argento accese le rivendicazioni di un movimento

eterogeneo, formato dai produttori d'argento, dagli agricoltori del Middle West e del Sud che speravano in un alleggerimento dei loro debiti e dai sostenitori dell'espansione monetaria e dei greenbacks. Quest'ultimi si erano addirittura riuniti in un partito politico, il “Greenback Party”, nato nel 1875 in reazione al Resumption Act57 del gennaio dello stesso anno. Una legge

che annunciava il ritorno alla convertibilità per il 1° gennaio 1879 e dava mandato al Tesoro di creare una riserva d'oro in vista di quella data. Il partito, che raccoglieva alcune formazioni indipendenti, proponeva un'abbondante offerta di valuta e la distruzione del “monopolio della moneta”, parlando della ripresa dei pagamenti prevista dal Resumption Act come di una cospirazione ordita dai banchieri. Si presentò alle elezioni del 1876 e a quelle del 1878 arrivò a raccogliere il 10% dei voti con una piattaforma che chiedeva l'abrogazione del Resumption Act. Nel Congresso si registrarono vari tentativi di introdurre misure per espandere l'emissione di greenbacks e per impedirne il ritiro ma non si raggiunse mai l'abrogazione della ripresa dei pagamenti prevista per il 1879. Dal 1875 il movimento dei greenbackisti si andò dunque a sovrapporre a quello del “Free silver”, il quale chiedeva una libera ed illimitata coniazione dell'argento e proponeva uno standard internazionale

53 I democratici erano favorevoli a una nuova emissione di greenbacks nel 1868, al contrario dei repubblicani, ma anche all'interno degli stessi partiti le posizioni era molteplici e conflittuali. Ibidem

54 La contrazione della valuta era sostenuta da chi aveva interessi nel commercio estero, dai banchieri dell'est, e da alcuni industriali, in particolari i tessili del New England. L'espansione della moneta era sostenuta da associazioni contadine, operaie, da mercanti e banchieri dell'ovest, da uomini d'affari con interessi in beni immobili e linee di trasporto all'ovest. Ivi, p. 29

55 La prima delle quali fu la U.S. Supreme Court Hepburn vs Griswold del 7 febbraio 1870 che sancì la non costituzionalità dell'utilizzo dei greenbacks per i pagamenti dei debiti contratti prima dell'approvazione dei “Legal Tender Acts” ma che dopo una lettura più attenta invalidava la costituzionalità di questi ultimi anche per i contratti stipulati dopo la guerra. Per porre rimedio a una sentenza che poteva avere effetti disastrosi la decisione fu ribaltata con il caso “Knox vs Lee” del 1 maggio 1871. Ibidem

56 Ivi, p. 32

57 Il “Resumption Act” fu approvato come ultimo “colpo di coda” del Congresso a maggioranza repubblicana nelle settimane prima che entrasse in carica il nuovo Congresso a maggioranza democratica. Ivi, p. 30

bimetallico. Il movimento ribattezzò la legge che aboliva la coniazione dell'argento il “crimine del 1973” e si fece interprete di una campagna che dipingeva le scelte monetarie degli Stati Uniti come una cospirazione organizzata dai banchieri di Wall Street e da quelli stranieri che avevano “invaso” il sistema bancario e monetario del paese. Nel 1876 furono introdotte al Congresso varie proposte di legge sulla questione della coniazione dell'argento, ma furono tutte bloccate dal Senato e dal veto presidenziale di Hayes. Nel frattempo, durante gli anni '80 del 1800 il partito dei greenbacks si andò sempre più indebolendo fino alla definitiva scomparsa dopo i deludenti risultati delle elezioni del 1884. Il movimento “argentista” si trovò così senza un'espressione politica organizzata fino a che non si formarono le “Alleanze” (organizzazioni di coltivatori), e soprattutto fino a che non nacque nel 1892 il Partito Populista.58

Il partito si fece espressione dei coltivatori e delle organizzazioni di lavoratori che dalla metà del 1892 avevano organizzato vari scioperi ed agitazioni, e il problema della moneta divenne una questione sociale che infiammava anche il conflitto tra le classi.59

La pressione populista e dell’alleanza tra gli agricoltori e i produttori di argento portò all’approvazione dello Sherman Silver Purchase Act del 1890, che attraverso l’acquisto di argento da parte del governo fece aumentare il tasso al quale s’immetteva moneta in circolazione. Gli agricoltori avevano immensi debiti che non riuscivano ad onorare a causa della deflazione causata dalla sovrapproduzione, e richiedevano al governo misure inflattive che permettessero loro di pagare i debiti con una minore quantità di dollari. Le compagnie minerarie invece avevano estratto grandi quantità di argento dalle miniere occidentali, e l'eccedenza aveva atto precipitare il prezzo del loro prodotto, spesso al di sotto del prezzo di estrazione. Speravano dunque di affidarsi al governo per aumentare la domanda per l'argento. Tuttavia il Silver Purchase Act non prevedeva, come era stato richiesto a gran voce dal movimento “Free Silver”, la libera e illimitata coniazione dell’argento, facendo sì che le lamentele i malumori crescessero nel dibattito pubblico.

Si formarono associazioni e riviste a favore del bimetallismo contrapposte ad associazioni e riviste a favore del corso aureo60, il dibattito pubblico s'infiammò e la campagna elettorale del

1896 si giocò tutta su queste tematiche. I sostenitori del “Free silver” riuscirono ad imporsi

58 Ivi, p. 76

59 Ivi, p. 77

60 Nacquero la “National Bimetallic Union” fondata nel 1895 che pubblicava il settimanale ”The Bimetallist”, la “American Bimetallic League,” la “National Silver Committee”. Dalla parte opposta nacque la “National Sound Money League” sotto l'egida dei banchieri che editava il settimanale “Sound Money”. Ivi, p. 77

anche nelle convention statali del partito democratico che scelsero come candidato alle presidenziali William Jenning Bryan, leader populista e campione dell'”argentismo”.

Nuovamente la congiuntura economica influì indirettamente sull'esito della questione monetaria. Nell'autunno del 1896, infatti, l'aumento dei prezzi e della quantità delle esportazioni di prodotti agricoli spostò il voto degli agricoltori sui repubblicani, che vinsero di larga misura le elezioni presidenziali, assestando un duro colpo al partito della libera coniazione dell'argento.

I repubblicani però non potevano non tener conto del risultato ragguardevole di Bryan e proposero così una conferenza internazionale in Europa nel 1897 per discutere dello standard bimetallico e della rimonetizzazione dell'argento. Le nuove scoperte d'oro in Sud-Africa ed Alaska e il perfezionamento delle tecniche di estrazione determinarono tuttavia una forte espansione della produzione aurea mondiale che causò un movimento al rialzo dei prezzi durante i due anni successivi, e dunque il definitivo fallimento politico della piattaforma argentista.61

Nel 1900, dunque, con il Gold Standard Act gli Stati Uniti sancivano definitivamente l'adesione al corso aureo, formalizzando legalmente una situazione che nonostante le pressioni degli “argentisti”, era già sostanzialmente in vigore dal 1° gennaio 1879, l'anno della ripresa dei pagamenti in moneta metallica.

3. La nascita del Federal Reserve System e la sospensione del gold standard durante la