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Opzione 4: impiego di informazioni sul cambio di cassa e sulla scelta del livello di franchigia35

5.5.1 Descrizione del modello

Il cambio di cassa malati e la scelta del livello di franchigia sono caratteristiche indirette di morbidità che veicolano informazioni importanti sullo stato di salute dell’assicurato e sui relativi costi sanitari.

Fattore di compensazione «cambio di assicurazione malattie»

Beck indica che in Svizzera gli assicurati che cambiano assicuratore sono mediamente molto più gio-vani e comportano costi mediamente inferiori rispetto agli assicurati che rimangono fedeli al proprio assicuratore67.

I fattori che contribuiscono a questo stato di fatto sono molteplici. In primo luogo, i giovani hanno soli-tamente un minor reddito e quindi sono più sensibili al prezzo. In secondo luogo, essi sono più esposti a frequenti cambiamenti nella loro vita sociale (ad esempio cambio di residenza, ingresso nella vita professionale, cambiamento del lavoro o formazione di una famiglia) e quindi sono più propensi ad adeguare opportunamente la loro copertura assicurativa. In terzo luogo, i malati cronici tendono ad affezionarsi alla loro cassa malati e danno quindi meno importanza al fattore prezzo. Da non trascura-re è anche l’effetto della pubblicità, ptrascura-revalentemente volta ad attiratrascura-re assicurati giovani e sani.

Siccome coloro che cambiano assicuratore sono clienti generalmente più vantaggiosi, anche dopo la correzione per età, c’è da chiedersi se tale caratteristica debba essere considerata al fine della com-pensazione dei rischi. Per un nuovo cliente l’assicuratore si vedrebbe quindi assegnare solo un picco-lo contributo compensativo oppure dovrebbe pagare molto per compensare i rischi. A sfavore di que-sto approccio deporrebbe il fatto che l’incentivo ad acquisire nuovi assicurati verrebbe sminuito, a tutto svantaggio della concorrenza tra le casse. Inoltre, un cambio di assicuratore non è in relazione diretta

67 Cfr. Beck 2004.

con la morbidità di un assicurato, ma piuttosto con il comportamento degli operatori di mercato. Tutta-via, data la rapidità con cui i comportamenti possono cambiare, l’influenza del cambio di cassa sul ricorso alle prestazioni potrebbe rivelarsi instabile. Vi è anche la concreta probabilità che un determi-nato assicuratore possa distinguersi dal resto del mercato, ad esempio grazie alla sua buona reputa-zione nel trattamento dei malati cronici e quindi per la sua capacità di attrarre molti assicurati di questo tipo. Qualora i nuovi clienti rappresentino assicurati particolarmente vantaggiosi per la maggioranza degli assicuratori, questi ultimi risulteranno penalizzati dalla compensazione dei rischi nonostante il loro comportamento auspicabile da un punto di vista politico-economico68.

Scelta del livello di franchigia

La morbidità individuale è ancor più strettamente correlata con la scelta del modello assicurativo. Ad esempio, la scelta di una franchigia elevata è interessante solo per assicurati che per l’anno successi-vo non prevedono prestazioni di un certo peso. Numerosi studi hanno dimostrato come elevati livelli di franchigia vengano scelti soprattutto da assicurati in ottima salute69. La scelta della franchigia contiene quindi informazioni sensibili sullo stato di salute, proponendosi quindi a giusta ragione come possibile fattore di compensazione dei rischi orientato alla morbidità. Il problema di questa opzione risiede nel fatto che la morbidità non è il solo motivo per cui le prestazioni nette si differenziano da una persona all’altra a seconda del livello di franchigia (elevato o basso). A diminuire i costi delle persone che scel-gono una franchigia elevata concorrono anche la maggiore partecipazione ai costi e il minore «moral hazard». Tuttavia, la compensazione dei rischi deve bilanciare solo le differenze basate sulla morbidi-tà70, mentre quelle riguardanti una maggiore partecipazione ai costi e la riduzione del «moral hazard»

devono andare a beneficio degli assicurati sotto forma di premi ridotti. Se il livello di franchigia viene utilizzato come fattore di compensazione, è necessario correggere il tradizionale metodo di calcolo della compensazione dei rischi.

Nella figura 20, le prime due colonne esemplificano una situazione in cui il livello di franchigia viene utilizzato come caratteristica di compensazione; la franchigia viene qui applicata in modo «tradiziona-le», senza correzione e quindi a compensazione di tutte le differenze nelle prestazioni nette. Il gruppo A ha scelto una franchigia elevata, mentre il gruppo B presenta una maggiore incidenza di malattie e ha quindi scelto la normale franchigia. A titolo di semplificazione, si è ipotizzato che ognuno dei due gruppi rappresenti una metà della popolazione. La compensazione dei rischi viene calcolata come differenza tra la media delle prestazioni nette all’interno di un gruppo e la media totale delle prestazio-ni nette. Le cifre indicano che dopo la compensazione dei rischi i due gruppi denotano i medesimi costi: l’assicuratore non può dunque accordare al gruppo A alcuna riduzione di premio per aver scelto una franchigia superiore71.

Beck ne deduce una possibile soluzione per questo e per altri problemi analoghi72. Stando alla sua proposta, prima di calcolare la compensazione dei rischi si potrebbero aumentare le prestazioni nette degli assicurati con franchigia elevata (gruppo A) in ragione di un determinato importo correttivo da escludere esplicitamente dalla ridistribuzione. Idealmente tale importo dovrebbe corrispondere esat-tamente alla maggiore partecipazione ai costi e ai risparmi derivanti dal minore «moral hazard», ovve-ro a quelle componenti che devono entrare nella riduzione del premio. Si tratta tuttavia di valori non misurabili con esattezza neppure con metodi econometrici adeguati e che quindi impongono il ricorso a un calcolo per approssimazione. Inoltre, sotto l’aspetto politico può rivelarsi conveniente aumentare al massimo numero possibile la cerchia di assicurati che scelgono una franchigia elevata, ma a tale scopo la riduzione del premio dev’essere sufficientemente allettante. L’importo escluso dalla ridistribu-zione deve quindi collocarsi a un livello abbastanza elevato (eventualmente superiore a quello dei

«reali» risparmi stimati).

68 Cfr. Verisk Health 2010.

69 Cfr. per es. Gardiol, Geoffard, and Grandchamps 2006.

70 Cfr. Van Kleef et al. 2008.

71 Cfr. Van Kleef et al. 2008.

72 Cfr. Beck 2011.

Figura 20 Franchigia come fattore di compensazione (con e senza correzione): esempio di

Partecipazione ai costi 395 196

Riduzione stimata del

Fonte: DatiVan Kleef et al. 2008, analisi di Verisk Health 2010.

Nella figura 20, le due colonne di destra mostrano il funzionamento di tale importo correttivo. Si è sti-mato che la partecipazione ai costi degli assicurati con franchigia elevata è mediamente superiore di 199 franchi (= 395 – 196) e che il loro risparmio per minore «moral hazard» è di 315 franchi (=318 – 3). Ai fini del calcolo della compensazione dei rischi, le loro prestazioni sono quindi aumentate di 514 franchi, importo che nel nostro esempio corrisponde alla possibile riduzione del premio. Tuttavia, nella realtà i valori stimati di compensazione dei rischi vengono calcolati in base alla media di tutti gli assi-curatori, mentre la riduzione del premio è legata alla struttura dei costi del singolo assicuratore. Di conseguenza, nella pratica i due valori non coincideranno. Va anche osservato che, pur non tenendo direttamente conto del livello di franchigia come fattore di compensazione, il sistema potrebbe com-pensare «eccessivamente» le differenze di costo tra i due livelli di franchigia (elevata e bassa). Se-gnatamente, ciò potrebbe verificarsi se il meccanismo di compensazione riconoscesse (quasi) tutte le differenze di morbidità e se la selezione positiva dei rischi legata alla scelta della franchigia elevata fosse molto marcata. Una parte delle differenze tra i costi netti dei vari gruppi di compensazione dei rischi è quindi dovuta al risparmio «reale» proveniente dal minore «moral hazard» e dalla maggiore partecipazione ai costi. Esso non dovrebbe quindi essere ridistribuito. Tuttavia, Van Kleef dimostra che nemmeno una compensazione dei rischi con DCG (Diagnostic Cost Group) e PCG (Pharmacy Cost Group) può compensare tutte le differenze legate alla morbidità73. Anche con una simile com-pensazione si sarebbe ancora ben lontani da una riduzione di premio inferiore ai risparmi «reali».

73 Cfr. Van Kleef et al. 2008.

All’atto pratico, il problema della «ridistribuzione del risparmio» acquista quindi una certa rilevanza solo quando la compensazione dei rischi è quasi perfetta.

5.5.2 Valutazione dell’opzione 4

Tutti questi indicatori di morbidità migliorano il grado esplicativo e i relativi dati sono oggi resi disponi-bili dagli assicuratori, ma va anche considerato che i margini discrezionali sono alquanto ristretti. Qui di seguito è proposta una valutazione separata dei due fattori «cambio di assicuratore» e «scelta del livello di franchigia»:

Figura 21 Perfezionamento del modello 2012: valutazione dell’opzione 4.1 (cambio di assicura-tore)

Criterio Valutazione

dell’opzione 4.1

Osservazioni

Grado esplicativo (R2) + È ravvisabile un incremento del grado esplicativo ri-spetto al modello 2012. Non è tuttavia disponibile al-cuna stima del coefficiente di determinazione R2 da parte di Verisk Health.

Incentivo alla selezio-ne dei rischi per gli assicurati particolare-mente esposti alla selezione

0 Nessuna variazione nel confronto con il modello 2012.

Trasparenza - La specifica ponderazione del fattore «cambio di assi-curatore» influisce negativamente sulla trasparenza solo in misura trascurabile.

Margini di manipola-zione

0 In caso di perfezionamento del modello di compensa-zione dei rischi con il fattore «cambio di assicuratore», i margini di manipolazione appaiono scarsi e, in questa specifica ottica, tale fattore risulterebbe ininfluente.

Incentivo all’impiego efficiente dei mezzi

- La presa in considerazione del cambio di assicuratore appiattisce di per sé la concorrenza e riduce l‘incentivo a un impiego efficiente dei mezzi.

Disponibilità di dati in Svizzera

0 I dati sono oggi disponibili presso gli assicuratori ma-lattie.

Fonte: Verisk Health 2010, analisi proprie.

Figura 22 Perfezionamento del modello 2012: valutazione dell’opzione 4.2 (scelta del livello di ri-spetto al modello 2012. Non è disponibile alcuna stima del coefficiente di determinazione R2 da parte di Verisk Health.

0 Nessuna variazione nel confronto con il modello 2012.

Trasparenza - La specifica ponderazione del fattore «livello di fran-chigia» influisce negativamente sulla trasparenza solo in misura trascurabile. specifica ottica, tale fattore risulterebbe ininfluente.

Incentivo all’impiego efficiente dei mezzi

0 La presa in considerazione del livello di franchigia ap-pare incentivante per un impiego efficiente dei mezzi.

Sarebbe tuttavia necessaria la correzione suggerita da Beck.

Disponibilità di dati in Svizzera

0 I dati sono oggi disponibili presso gli assicuratori ma-lattie.

Fonte: Verisk Health 2010, analisi proprie.

5.6 Opzione 5: pubblicazione di dati personali sulla morbidità