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ORGANI DI SENSO E COMUNICAZIONE

Area Veterinaria

ORGANI DI SENSO E COMUNICAZIONE

PAsQUAle PIRo

medico Veterinario, libero professionista

Gli organi di senso sono le strutture che ci consentono di cogliere i vari stimoli e di inviarli al cervello permettendoci così la conoscenza del mondo che ci circonda. Infatti ci rendiamo conto dell’esistenza di un oggetto solo perché lo percepiamo con la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto o il tatto. Più precisamente ogni organo di senso funziona in modo analogo ad una “finestra” attraverso il quale passa solo una parte dei segnali esterni. Possiamo affermare che la realtà soggettiva si organizza diversamente per ogni singola specie a seconda dell’architet- tura sia dei recettori che dell’intero sistema nervoso dell’organismo.

l’asino ha un eccezionale senso di orientamento e un’ottima memoria dei luoghi. Usa an- che tracce olfattive, specialmente quelle costituite dalle proprie feci o da quelle di altri equi- ni, per ritrovare la strada e i percorsi effettuati. ha una grande capacità di adattamento, me- morizza e riconosce luoghi, situazioni e persone per associazione di stimolo/risposta e attra- verso l’osservazione e la ripetizione.

nell’insegnamento di queste nozioni sull’asino e dall’incontro diretto con l’asino, soprat- tutto i giovanissimi hanno mostrato grande attenzione, segno dell’utilità di questo animale che può essere impiegato non solo per i lavori più duri e faticosi, ma anche per stimolare in modo efficace chi ha bisogno di relazionarsi e comunicare all’esterno senza più ostacoli.

ImPoRTAnzA deI 5 sensI nell’AsIno e In RAPPoRTo con l’Uomo

Olfatto

La comunicazione olfattiva gioca un ruolo importante nell’asino per il riconoscimento di ciascun individuo. Questo senso permette alla madre di riconoscere il proprio cucciolo e vi- ceversa. Viene utilizzato dai maschi per trovare la femmina in estro. L’odore dell’urina del- la femmina stimola il maschio all’accoppiamento e lo induce ad assumere la posizione del flehmen, in cui gli stalloni curvano il labbro superiore ed estendono in alto la testa per lo- calizzare, individuare e riconoscere la femmina. La funzionalità della posizione di flehmen è quella di facilitare l’ingresso di particelle di urina nelle cavità nasali. Infatti, quando le lab- bra sono sollevate in questa posizione, l’apertura delle narici è parzialmente bloccata e re- spirando profondamente, l’urina raggiunge con facilità l’interno del vomero nasale (organo olfattivo). Così le informazioni vengono trasmesse direttamente all’ipotalamo. Il flehmen è un comportamento che può essere manifestato anche da castroni e da femmine in risposta a diversi stimoli olfattivi o gustativi.

l’Uomo ha da tempo perso la sua capacità olfattiva, l’olfatto non viene, infatti, conside- rato un senso privilegiato nella specie umana ma negletto, per la mancanza di stimoli olfatti- vi differenziati e perché gi stili di vita e i processi evolutivi lo hanno portato a sviluppare al- tri sensi in via preferenziale.

l’ uomo adulto (in quanto il bambino conserva in parte tale predisposizione che poi perde con il tempo e con i condizionamenti ambientali) non ha la capacità di discrezione degli odo- ri tale da essere paragonata a quella della specie asinina e tanto nel riconoscimento quanto nella comunicazione non si predispone al suo utilizzo. sono quindi di difficile comprensio- ne, per l’uomo, i comportamenti dell’asino legati alle sue capacità olfattive tanto che i suoi

comportamenti (sopra riportati) possono sembrarci buffi o addirittura superflui. Avere la ca- pacità di riconoscerli ed empatizzarli ci aiuta nella comprensione dei suoi modelli compor- tamentali e ci stimola ad approcciare alla diversità con spirito di accoglienza nonché a speri- mentare nuovi registri comunicativi legati al paraverbale, evocando nel contempo molteplici sensazioni altrimenti sopite.

Per questo è interessante, nei percorsi con l’asino a vari livelli e in contesti diversi (nel la- voro con i bambini o con le persone disagiate o disabili), stimolare attraverso l’osservazione e l’interazione con l’asino il senso dell’olfatto e tutte le percezioni che dallo stimolo del qua- le possono derivare.

Gusto

Consente all’animale di identificare ciò che è commestibile. Le labbra sono mobili e prensili, sono impiegate per prendere gli alimenti. La lingua è carnosa e si estende fino ai denti incisivi, ha una funzione es- senziale per la deglutizione del cibo.

La dieta degli asini è varia e nella scel- ta degli alimenti gli adulti mostrano discri- minazione al cibo contaminato da feci. Fra gli erbivori l’asino è quello che sa apprez- zare maggiormente una grande varietà di sapori tanto che viene chiamato “raffinato giardiniere” perché gusta fiori, piante or- namentali, gemme tenere e frutti.

Anche in questo caso è interessante osservare le differenze tra uomo e asino relativamen- te al senso del gusto, dall’osservazione delle quali è possibile strutturare una serie di attività e di giochi che stimolano alla conoscenza dell’animale non solo dal punto di vista anatomi- co (es. la predisposizione dell’asino a nutrirsi di piante altrimenti non predilette da altri ani- mali e dall’uomo ne riportano alla mente i caratteri di “saggezza Adattativa” in quanto riesce a sopravvivere anche in territori in cui è difficile la sopravvivenza). Inoltre l’alimentazione è una situazione privilegiata di incontro tra uomo e asino, dal momento che l’alimentazione rappresenta una sorta di patto di fiducia tra uomo e animale ed è propedeutico ad un’infinità di dimensioni relazionali. Il contesto alimentare ha, inoltre, connotazioni archetipe che van- no oltre l’ambito nutritivo.

Vista

Gli occhi dell’asino sono posizionati la- teralmente con un campo visivo monoculare (laterale di 215 gradi, globale e circolare di quasi 360 gradi, binoculare, cioè nella par- te anteriore quando il campo visivo attraver- sa entrambi gli occhi, la vista è molto limita- ta circa 60-70 gradi). L’animale non riesce a guardare in alto,

la vista notturna è buona. Percepisce gli oggetti così come fa l’uomo, però in relazio-

ne alla grandezza, ma non si ha certezza sulla percezione dei colori. Riescono a distinguere il rosso dal blu, ma non il verde dal grigio.

Avere la possibilità di interagire con un’alterità animale con potenzialità visive così dissi- mili alle nostre da all’uomo la possibilità di focalizzare l’attenzione su “particolari” che al- trimenti non osserverebbe e di riconoscere la multiformità del mondo animale come utile per ampliare la sua prospettiva su altri punti di vista (guardare il mondo con gli occhi dell’altro). Anche attraverso l’osservazione delle differenze relativamente a questo senso è possibile strut- turare, soprattutto con i bambini, una serie di giochi grafico-pittorici (ad esempio) che stimo- lano alla creatività e alla riflessione

Udito

È molto sviluppato rispetto a quello dell’uo- mo. Riescono a ruotare le orecchie di 180° per catturare i suoni. Le orecchie sono l’indicato- re migliore per capire le emozioni e il tempera- mento dell’animale. Un asino attento guarda di- rettamente l’oggetto del suo interesse e porta le orecchie in avanti, mentre le orecchie all’indie- tro indicano timore che può trasformarsi in ag- gressività. L’asino è molto eloquente, anche se certe espressioni facciali sono difficilmente ri- conoscibili, tuttavia chi sa interpretarle può ca- pire reazioni e indole dell’animale. Ad esempio: se sottomesso ruota le orecchie verso l’esterno,

se spaventato la posizione delle orecchie è orizzontale, retratte sulla base del corpo. Può rap- presentare sintomo di malore il fatto che l’asino ruoti ripetutamente le orecchie all’indietro come per oscultarsi, perché potrebbe soffrire di coliche.

le caratteristiche dell’asino che più attirano l’attenzione dei bambini e degli adulti sono le sue grandi orecchie. osservare i movimenti delle sue orecchie ci permette di comprenderne i messaggi che vengono dall’uomo tradotti in parole. Questo è un ottimo esercizio, per l’uomo, per stimolare la capacità di osservazione ed esplorare altre possibilità di linguaggio.

l’asino, inoltre, riconosce la voce umana e ne sa distinguere i diversi toni, questo risulta estremamente affascinante in quanto, nell’interazione con lui, l’uomo può essere portato ad esercitare la prossemica del corpo e le intonazioni della sua voce.

Tatto

È sensibile su tutto il corpo, ma in primo luogo sulle labbra che sono ricoperte da centi- naia di peli tattili; il labbro superiore è utilis- simo per la scelta degli alimenti. Adora essere delicatamente accarezzato soprattutto in alcu- ne parti del corpo dove non può arrivare.

La sperimentazione di questo senso, attra- verso l’interazione con l’asino, è estremamen- te significativa in quanto il senso del tatto è per l’uomo considerato uno dei sensi negletti.

ormai scarsa è la nostra capacità di discrezione tattile e la nostra sensibilità poco svilup- pata contrariamente agli animali. la possibilità di osservare il modo in cui l’asino si relazio- na al mondo e a noi anche attraverso questo senso, e la possibilità di osservarne le reazioni in seguito a una stimolazione tattile (ad esempio accarezzandolo con intensità via via crescen- te), è molto utile per evocare sensazioni tattili che riescono ad aprire altrettante cornici emo- zionali in noi.

Incontrare l’asino significa entrare in comunicazione con i suoi organi di senso. Per

questo motivo è importante acquisire conoscenza relativamente al loro modo di recepire una sensazione diventando così consapevoli della diversità che intercorre tra la specie umana e l’asino e al tempo stesso sperimentare e sperimentarsi in un ambiente scevro dal giudizio in cui si ha la possibilità, approcciando a nuovi registri di comunicazione e stimolando i sensi negletti, di “incontrare” nuove emozioni dall’apertura delle quali tessere il percorso di cono- scenza. Questo è utile sia nei bambini che negli adulti che grazie al rapporto con l’asino rie- scono a conoscere meglio loro stessi.