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Sopra due

corpi ejiraiiei,

uno

de’quali

mgojato per

la

bocca

^

dopo nove

mefi fi

trovò

nella vefcica

dell’orila,

ed

il

fecondo

introdotto

per

l’uretra diè

luogo

alla

formatone duna

groffa pietra

.

Imoftravo

un

corfb ^‘operazioni

Cerunche

foprailcadavereaiGiovani(Indenti di Chi-rurgia inque(èo Apoftolico Arcifpedaledi S.Spiritol'anno

1771.)

c

cadendo

quella del raglio dellapietra}feciabella

poda

preparare,edifporreun cadaverenellatnedefiina

(ituazio-ne, come

s'opera nelvivente per efeguire.fbprail

mede-fimo l’operazionelaterale, e farglivedere tantola direz-2Ìone,.della feritadellepartiefierne,chequellache riful-' tarnedovea nelcollo della velcìca,econfeguentementc dellaglandolaproflata. Feci

adunque

con

un

adattato

li-totomo

rincifionedegl'efternitegumenti.,c cellulare , quin-di introdottolo feiringonepenetraicon una feconda inci-fione fìn’entro la vefcica.

Ciò

efeguiromoflraiaiStudenti ladirezzione, che darfidovea allaferita

edema

, e per moftrar loroquella delcollodella vefcica,e della glan-dolapròftatafecidareuntagliocruciformeaitegumenti delbaffoventre,erimoffeleinteftina,feciaprirela ve-fcicanelfilofondo peroffervarc l'incifioneinterna.Nell’

efàminareiltagliodelcoliodellavefcicam'accorfi,che entrolafilacavità efiflea unaforcinella dacapelli,le di-cuieftremitàpuntute appoggiavanoverfo ilcollo,e la parte oppofta rifguardava ilfondo. Fatta l’ifpezioncdel

S

2 taglio

140 OSSERVAZIONE

taglio delcollo dellavefcicatirai fuoriquella forcinclla) ledicuipunte eranomolte acute edilrimanente veniva ricopertoda

un

tartaroruginofo.Pallài pofeiaad efami-narelavefcica, quale trovai

molto

coartata,epiena, di rugolìtà. 1renieranonelloRato naturale egualmente che gl*ureteri,fcparandoiqualilinoalla vefcica, m*avviddi d*unapreternaturaleadelione, chelavefcicaaveacon l*in-teRinoretto,eperquantaforzafacelTicon ledita,

non mi

fupollìbilefcpararla. Olfervai allora laparte interna dellavefcica.Corrifpondenteall’aderenza,evitrovaiuna fpeciedicicatricecallofa.

Ilcadaveredicui

mi

ferviiperqucR’ operazioneera Ratoprelò all’azzardo,ed ignoravochifolfe,e la malat-tia folferta.AHìncdirintracciares’erapolTibileperquali Rradefi/offeintrodottoilfuddettocorpo eRraneo, pro-curaidilàperechifoRe,e lamalattia percui era

morto

.

Mi

dilferoigiovani Rudenti,che

quando

venneallo Spe-dale eramolto confunto,edemaciato,eche

morto

era

d

unafebbre lenta,-ma che da unafuaforclla

,quale veniva difrequenteavifitarlopotevofapereiltutto.

Mi

portai

toRo

nelladileicafa,erilevai,che ildefonto era Bar-biere,forte,robtiRo,ediperfettiifima falutefino all’età d’anni^

6

,In

queRo tempo,

continuòelfa(fen za avergli ioparlatodelcorpo eRraneo,che trovato avevonella ve-fcica)dilgraziatamcnte ingojòuna forcinclla. Circa tre mefi

dopo

fu aRalitoda terzana, che a

poco

a

poco

lo condufTe all’emaciazione

.

Dal raccontodelladilui forclla venniin cognizio-ne, chel’eRraneo corpotrovatoli nellavefcicadell’ ori-na,era dallabocca paRato perl’elbfago finoalventricolo, indi unitamenteagl’ alimenti nelle inteRina tenui,e da

queRe

alcolon,eretto>nelledi cuicellulecRendofi ar-leRato

,

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.

CHIRURGICA.

141 reflato)alla fìne,

o

fpintodalle materiefecali induritei

o

inqualche ftraordiiiario

movimento

delcorpoinvirtù delieAieacutepunte)

bucò

l’interino,elavefcicaadcflb aderente,epenetrònella di leicavità.L’aderenza, che rinvennidellavefcicacon1*interinoretto,unitamentealla cicatricenell’internafacciad’effatoglieogni dubbio, che

il fuddetto corpoeftraneofolTc paffatonella dileicavità forandol'intcftino,elavefcica,e nonaltrimenti. Molti confirailicalitroviamo regiftratine*librid'antichi,c

mo-derni autori, di corpi cftranei attorniatid’acute punte

,

ctaglienti,iqualiarredatinell'efbfago fonopaffati attra-verfo d’efibnelleparticflcrncdelcollo, o inaltre più lontane fenzacagionare nè infiammazione,nè fuppurazio-ne. Quellipoi,chearrivatifonofino allolìomaco, e nelle inteftinaforandolediloro

membrane

,fonodati trovati inaltrecavità,edinaltreparti,edalcunirefiperil ca-nale dell'uretra.

Se

quedo

foflèil

mio

afTunto,addurreiimolti

caA

deferitti da celebri autori, la

maggior

parte de quali riportati fono dal Signor Hevin nell'erudita, e dotta dìffertazionefopraicorpiedranci inferita nel primo

vo-lume

della ReaiAccademiadiChirurgia.

Mia

intenzio-neèdi afficurarcchichefia,cheicorpi edranciin qua-lunque partedel

nodro

corpo introdotti, anche dotati d’ineguaglianzeacuti,ctaglientipoflbno foggiornare per meli,edanninellefuddctie partifenzaalterazionealcuna nèdellaparteove fono,nèdella machinajedisbandire dallamentedi molti, iqualifonoperfuafi, che quedi padandone'vafifanguigniperleggedicircolofiportano in altreparti,oppure mediantealcuni vafi particolari,che dallo

domaco

vannoallavefcica, detti vafibrevi folianto deferittidagl' antichi,

ma non

mai da alcunoveduti.

Uno

S j de'

14^ OSSERVAZIONE

de* fautori diquello fidema è(lato il SignorFrancefeo Giuntini

Medico

di

Fano

j ilqualepubblicò un Oflcrva-zione l’anno

1704.,

chetrovaliinferita nelterzo

volu-me

de*manoferitti del celebreMonfignorLancili loprauna fanciulla, laqualeavendo ingojato ungroflofpillonc,

ed

cHendopaflatoquello nella vclcicadièluogo fi formalTc ivi una grolla pietra)chefucllrattadalSignor Lapi pe-rito

Litotomo Norcino

ii^fuaprefenza)riportando anche ivilafiguradellofpilloneconla pietra formatali all’ in-tornod'clTa.S’cdendc

molto

il lagaccautore nelvoler perfuadcreillettore>chelofpillonc

non

poteaelTer pe-netratonellavelcica) lenonfcpalTando perivalibrevi degl’antichiappoggiato full’clèmpiodel HelTio ilquale rifcrilcc ellerflatoingojatoda un

ccrt’uomo

unchiodo diferro,edcllcrgliflatocavatodalla vcfcicaalficme coti una pietra)fpiegando ildi luipaflaggio nella vefcicaper

mezzo

de’valibrevi.

E

perchèfenza ricorrere agl*

imma-ginar) vafibrevinonpoteano clTcr quellipenetratinella velcicaperlaftefla flradadelnollrocorpocllrancoi Giu-lioCefare Claudini>ilLangio, AlelfandroBenedetti

non

fpregaronoaltrimentiilpaflaggio perivalibrevi)

ma

bensì forandoilventricolo>cleintellina.

Ne

rellòconvinto an-cheilcelebrePetit

quando

nell’apertura)chefecedel ca-davere d’una

donna)

trovò

uno

fpilloncnelmefenterio) che ingojatoaveaperlabocca

.

Fa molto

abnoflro calò rolTcrvazione>cheriporta ilcelebre

Morand

padre(i) d’unfoldato.Ricevè quello unapalladipillola) cheglipenetrònell'ipogallro)cche

non

potèeflrarre.Guaritodaliaferitaqualche

tempo dopo

fi{coprì nella diluiveicicaunapietra>cheglifucllratta) c {pezzata>aveanellafuaparte di

mezzo

la palla)chefervi dinoe*

(i)Opiifi.dtChir.part.ij idempart.i. p-5J.

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f

-

CHIRURGICA. I4J

di nocciuolo alla formazioned'elTa. Se£jiiarì 1*infermo

da una

feritafattadaunapalla d’

arma

da fuoco, non dee fembrardifficile,nèimpoffibile,cheuncorpo acuto,e ta-glientepenetrinelladi lei cavitàfenzacagionare infiam-mazione nèaltri fintomi.In

comprova

diciò

mi

fia

per-j

meflb,perfempre più perfuadere illeggitore di quella

I verità, cheioquiriicrifea un calooflcrvato co*proprj mici occhjfono dueannid’un corpo acuto, epungente,

ilqualeperaj.mefireftòfrapartitendinofe,e ligamcn-Tofe,fenzaprodurrenè infiammazione,nèfuppurazione

.

Seguì l’accidenteinperfonadi un giovanechiamato

Gia-como

Mafcardiparrucchiere. Siportò coduiin

mia

cafa

. perfarlivifitare

un

piede, entrocui

,

midilTc, gli era ri-mafto un pezzodiquadrello,che impedivaglidi

libcra-;

mente camminare

.

Mi

narrò,chenelpulirfileIcarpc

con

un canevaccio fentì una dolorofa puntura in vicinanza

1 deirarticolazionedel dito grolTo.OlTervò fubito,fcv’era qualchecorpo pungentenelcanevaccio,edinfattivitrovò un quadrello rotto nellafua punta, ildi cuipezzo ri-mafloera entrolecarnidelpiede. Silevò tortola fear-pa,ecalza,e riconobbe dallàngueilfitooveera pene-trato,c nella piantadelpiede immediatamentefoltolacute fentivafilapuntadelfuddetto quadrello.Siportò nell'irtan-te incafadel!*efpertoChirurgoSig.Andrea Frofoni,acciò glilevaffecoll*ajuto di un qualche ftromcntoilfuddetto

corpo.

Gli fecequcftoprofclfore un’incifione nella pianta

> del piedeal fito ovefentivafi lapunta , la qualetentò

I conadattatoftromentodilevare,

ma

perquantaindurtria

I adoperafle,

non

gli fupoflibiletrar fuoriilfuddetto corpo. :

Lo abbandonò

allanatura,afiìcurandolo,chela

fuppura-t zioneavrebbefacilitato1*efitodielfo.

Ma

inluogo di fijppurare fra pochigiorni ficicatrizzarono tanto quella per

I

l