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alPinferior partedie(To dividelìin

due

ramiyde*quali ilprimo formal’Arteriatibialeanteriore}cl’altrola ti-biale poftcriore.Intuttoqucftotragittofomminiftraall’ in-torno piùdiramazioniyafbne di diRribuire quella quantità difangueneceflariaperilnutrimentoditutto l’articolo.

Ritrovandoli l’Arteria nel Poplite affatto fcoperta da mufcoli)rendei!piùcheinogn’altraparte della cofeia efpoftaad unrilalTamentoyolacerazione delledilei

com-ponenti

membrane

y percui foventeproducelìivi un

tu-more

fanguigno)conofeiuto

hn

dagliantichiGrecifotto

nome

diAncurifma

.

Siattribuifeedaalcuni(i)ad Ippocratclaprima co-gnizione di coteRa malattiay ilche negali dal celebre Wanfvieten (a)}e dal Sig.Dujardin(j),iquali unitamen-teamoltialtrifcrittoridi Chirurgiane fannoprimo au-tore Galeno. L’ iRoricoPeyrilhe(4) prova conAezio} che prima dielfo folfeRata

da

altri conolcìutay e de-fcritta)ed inparticolare da

Rufo

Efelio a

Galeno

an-teriore.

L’Ancurifmaadunquecosichiamatoda’Greci>

Em-borifma,Aporifmay

o

Hiporifma dettodagliArabi,c da’ La-tiniArteriaediUtati»yconliReinunpreternaturale

tumore

formatodallànguecontenutonell’Arteria foltanto dilatata detto Ancurifma vero> oppure formato da una qualche fe-ritayo lacerazionedi elTa, per cui il fangue cheefee dalla feritaarreRandolifotto la pelleforma un tumorepiù

9

£

1

o meno

(i)Devìgìlìis BibUotheciChirurg, tom.I.pag.334.,TedaDeextemis

^neuryfnutibutepìft.vii.pag.»<->.

(t)i.i'jB.Aneutyfmtuis

m

,onon pt apml Hippocritem, qimtt. novi.

(3)HiHoire de ìaChiru^ietomoI.

pag.iu.

(4)HiSloìre de

U

Chirurgietomoil.

pag.435. obdu 5laciiatrìce cutis,

&

arterUepifurnnonobtuntn fanguis fub tuteexilit,

&

ePicìtur

tu-mor,tfuemotneuryfnu,hocefi ./irterine dilatationem Gratti appelltnt.

S6 DISSERTAZIONE

I.

o meno

voluminofo

nomato

AneurifmaIpurio^ c^c

da M. A.

Severino (i) fu dipintoanchecol

nome

di afcelfo fanguigno>ondefinda*primiGreci (^)fudivifo1*

Aneu-H*ifmain vero,e fallo.

Credono

alcuni)cheiGreci

non

conofceflcrol'Ancnrifma veroje tra qucftiGiovanni Freind dotto MedicoInglefe,ilqualeaffcrilcencH*Iftoria della

Me-dicina)che primadiFcrnclio

non

foficfiatodaalcun al-tro,conofeiuto. Dalle opere peròde*furriferitiautori ri-levafi»che fonofiaticon chiarezzadeferirtiilegniproprjj e caratterifiicidiciafeunoAneurifmainparticolare,e quefiì

^fegni varianofecondolevariefpecie dielfi.Quelli che di-fiinguonol’Aneurifmaverodal falfo>

o

fiafpurio,fono

un tumore

formatodall'Arteriapopliteajcruralejtibiale>

o

diqualunquealtra partedelcorpo,dimaggiore, o mi-nor

volume

circoferitto,ed alquanto elevato, mollealtatto, e che comprefib conledita inpartediminuilce,efeil

tu-more

èrecente,cdi picciola

mole

del tuttoanche fva-nilce,rìpalTandoillàngue entrol'arteria,edappenatolta lacomprcllìone comparilce di

nuovo

il tumore. Quello perlo piùè indolente,lapelle che lo ricopre mofirafi dicolornaturale,elo

accompagna

Icmpreunafenfibile, e fpelToanchevifibilepulfaeionecorrifpondenteallafiftole , cdiafiolcdelcuore

.

L*Aneurifma fpurio poi manifeftalì egualmente per lacomparfadi

un

tumoredi picciola

mole

nel principio

,

ma

cheinbreve accrelce,di figurairregolare,

poco

elevato, duroaltatto,echecomprefibnulladiminuifee deiTuo

volume

>ilcoloredellapelleche loricopre èper

ordi-(i)Dereconi,ahfcef.nat.denov.

ohferv.abfc.cap.7. r,

(1) Tefta de extemis .Aneicrjfm. ep.7.

pag.161., lohamics Bapt.Silvaticus

Dilfert.deAneurjftnaepag.7, yaforum itemdiUtttionemeffe.JneHryfmaflituit

,

Idem AetiusTettai.H.fer.j.cap. 10.

,

Paulus Eginetalib.iv.dereMedica,

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SOPRA GLI ANEURISMI. J7

ordinariolividaRro,lapulfazionc èprofondajirregolare>

e

meno

fenfibile>

non

dirado vièuncrepito,

o

fìbilo prodottodal fangue>chepafTandoper

PanguRa

apertura dell'arterianelTaccoancurifmatico forma l'accennato

fin-toma

. Li deferittiLegnivariano>efonopiù,e

meno

fen-fibili in proporzione dello Ratodell*Aneurifma fpurio>

cheanziqueRimedefimiLegnifonoRatialcunevolte giu-dicatigli univociLegni dell*

Aneurifma

vero.

La

pulLazio-ne peraltrodiminuilcenell*AneurifmaLpurio in ragione dell’

aumento

della

mole

,e del tuttoancheLvaniLce,

come

ciavvertono averoflcrvatoilRuiichio (i)jilBenevoli(i)>

edil

noRro

Guattani (5), tantochéLeilChirurgo

non

è circoLpetto,e diligente indagatore nell'cLamedel

tumore

facilmenteIogiudica un Lempliceafeefib)e

come

tale fa-cendone l’apertura » vedrà in

luogo

della marcia efeire incopiail{ànguevivo>eLpumantcycfe

toRo non

fi

com-primel’aperta ferita

muore

efàngue l’infermo>

come

più iRorie di{bmigliantifuneRicLcmpj neleggiamoriportati dall’Eiflero(4)) da

Ambrogio

Pareo (5),eda molti al-triyiqualiinsì deplorabilicircoRanzefonoRati necefll-tatiricorrereall*

eRremo

,epericoloLo

mezzo

dell*

ampu-tazioneper

non

vedermorire

o

diemorragia, odi gan-grcnailmiferoinfermo.

RiconoLconolaloro originegliAneuriLmi tantoda in-terne,cheda eRernecagioni.

Le

internedipendono da una depravataqualità diumori predominanti nellamafia delLangue,

come

loLcorbuto,1

umor

LcrofoloLo,e ve-nereo.

QucRi

per leggedi circoloportandolinc’ vaLellìni

della

(i)Oflèrvaz. j8. Mafottiriferifeeun cafodelGuerci

,

(1)Ofl'ervaz.11. acuì morìl’infermodiemorragia, (;)Ofl'ervaz.18.eai. avendoegliapertol’Aneurifma per (4)Heìfltrmfibi accidìlfefitetwr. nnafcelTo

.

De Hjenratiomtdendi pag.5.cap.d. (^)Pareuslib.vi.cap.jtf.

j8 DISSERTAZIONE

I.

della'ccllulora

membrana

>

o

nellealtretonachedellear*

tcric

non

pofTono

non

debilitarlej efpeflb anche corro-derle,giudailfcntimcnto de* celebri Inglefi

Montò

(i)>

cFreind(2).

Dallacorrofìonc) olacerazione delle

medefì-me

tonache ripetonoeglino 1*immediataje

proOìma

ca-gione degli Ancurifmi; edifattochi

non comprende»

che

non

edendo più

quede

in idato di reddercall*urto delfangue»checontinuamente vibrato viene dal cuore perla

mancanza

della necedàriareazzionedicoartamento

non

fidebilitino,enon ne vengainconfèguenzaquel

tu-more

nelprincipiopicciolo»emolle>chenoi

Aneurifma

vero

chiamiamo

ì

Quel tumore

è

quedo

»chedal paziente trafeuratocrefeeatanta

mole

»che perqualunque benché

menoma

didrazionefilacera»onde nenafee1*

Aneurifma

ipurioconfccutivo (3). Seildilatamentopoi dell'arteria fiformiTempre per lacorrofionc,o lacerazioned’alcune delle dileicomponenti

membrane

>

o

purefidilatinofenza larottura d*alcunediloro;checché ne dicanoicelebritedé citatiautoriFreind,e

Montò

>

come

quelliche

fodengono

1*opinionecontraria,ciòrederàfempre un

problema

irre-fblubileinChirurgia»febbene ilcelebre

Anatomico

Pietro Tabarrani (4) abbia creduto deciderne laquidione» ripor-tandone quanto haegliodervacoin

un

Tacco aneurifmatico difcccato»tantoin

Padova

nel

Mufeo

dell*immortale

Anato-mico

(i)EiptisdeMedeànede

U

Socìeté

d

Edittb.tom.il.pag.jjo.

(1)HiSìor.Medie,pag.no.

(j)Circaladivisonedell’ Aneu-riftnafpurioin primitivo

,e confe-cutivomeritad'eflerlettal’erudita memoria delcelebre Sìg.Fobert, inferitanelfecondovolume dell’Ac-cademia di Chirurgiadi Parigi

,

pag-535-(4)Obferva.Mntitoni.pag.40.

n-rumpraettr^Mmijuud diisbenne{idei auSoribuseerterìaetunietsfilummodo di-littttisextcnfifquenonfernetobfeìvari ditumfitegomcttesìeripoffum,fi.eatos , eUqne iutegtes [erVitot vUtilfe Tjtavìi, ocBononheapndelari(JtmosMorgagnnm,

&

Molinellumeiufinodifxccosanemyfmt.^

tìcosnotabìliter ampliatosfineulta vifi-bilitnftione ineatcrìaettmicit

.

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SOPRA GLI ANEURISMI. 39 mico

Forlivcfe Gio. Battila

Morgagni

> chein

Bologna

inquello del chiarillìmoMolinelli>

dove non

compariva inciTilacerazionealcunadellearteriofc

membrane

.L* al-terazione peraltromorbola>chefiegue per neceflìrà nel Tacco aneurifmaticocilalcieràTempreincerti>Cefianoeffe cor-roTc)lacerateyovveroibltanto rilaffate.

Fra lecagionicfterne poificonfideranolepercoffe, che

producono

contufionenell*arterie,leFerite)le lace-razioniin occafionedìfratture> c qualunquealtro vio-lento,ccontinuato

moto

sìaccidentale>che per obbligo diprofeffione>

come

ilfarlungo viaggioapiedi>Taltare>

o

alzar groffipefi.Fralisforziviolentiaccidentalile ca-dute

tengono

il

primo

luogoj nèciòhabifognodi di-moftrazionc> poiché ad

ognuno

ènoto» checoluiilquale minacciadicadere»èobbligato perToftenerfid*impiegare molta forzaaffine di rimetterela machina nel perduto equilibrio.

Un moto

èquello»chealdir dituttii Fifio-logiinduceuna valida contrazione ne*mufcoli gemelli»

Toleo»edinquelli dellacofeiaper

modo»

che rende diffi-cileilcorfbdelTanguenell*arteriedella coTcia

medefima,

allequaliètoltoilneceffario dilatamento. Intale circo-ftanza

non può

ilfàngucritornareTupcriormente nell’arte-riacrurale» eciòderiva dalla contrazione de* mufcoli dellacofeia»edinparticolare deltricipite»/ottoildicui validotendinepaffa 1*arteria»* edecco perchè ilTangue èobbligatotrattenerfi nella popliteaarteria»laquale tro-vandofiinquella parte{copertadaimufcolirendefi nel po-plite piucchèinogn’altra parte della coTcia»e

gamba

Toggettaall*aneuriTma.

Dalfinquì efpoflointornola natura»e qualitàdella deferittamalattia» firaccoglie»cheè(lata quella meri-tamente da tutti ibuoni‘pratici confideraia

come una

. delle

40 DISSERTAZIONE

I.

dellepiùdiffìcili,e pcricolofèjche abbialaChirurgiaj poiché

non

dirado termina collamortificazione di tutto l'articolo. Pur

nondimeno

lagiornaliera efperienzaci di-moftraychenontuttigliAncurifmi diquefteparti fono pcricolofi)e mortaliyanzitanto1*Aneurifma vero, che falfo5foèrecente,enon

molto

voluminofo,

non

è

mortale,nèincurabile, ccondotto

da

peritoprofcfTorc ilpiù delle volteterminacollaperfettaguarigione.Al con-trario,fé1’Aneurifma è voluminofoinguifa,chearrivi fino allapartedi

mezzo

della cofoia,

o

della fura,e fì-tuatofìain vicinanzadegl*inguini,ed

accompagnato

da fcnfibiledolore,figiudicapericolofiffimo,edifficilmente fifanh.

Non

farà perciò di Tuanatura mortale,

come

ce nefanno certa teflimonianzaleguarigioniche

leggia-mo

nelleoperedi

M.

A. Severino,d'fidano,diSaviard, edinquelladelpiu voltelodatonoflro Guattani,

onde non

fi

devono

abbandonarealfolopronoftico dimortali

,

edincurabili, neproporgli per unico

mezzo

lafollecita operazionedell*allacciatura,

o

l'amputazione;qualimezzi fonodi lornaturaforfè piupcricolofidellamalattia

me-defima,

come

tra

poco

dimoftreremo.

Per lacura di sì pericolofa malattia quattro fono

imezzifinora propofti dallaChirurgia;quellodi allaccia-re l'arteriacon

due

legami,

uno

nellafuperiore,l'altro nell'inferiorpartedel

tumore,

detto

communemente

ope-razionedell'allacciatura,edèqireftoilpiuantico

mezzo

cheabbia laChirurgia inventato. Aczio,unode*primi tra'Greci, parlandodellacura diquefta infermità ,

pro-pone

l'accennato

metodo

,quindiPaolo Egincta con piu dichiarezzane hadeferittoilmanuale.Ilfecondoèquello dellacomprcflìone,anticoegualmente,eforfèpiudel

pri-mo

y che la natura

medefima

fembra averlo indicato ,

. c

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SOPRA GLI ANEURISMI.

41 erpccialmcntcnc*cafidiAncurilinifallì>ne* qualielTendo feritay

o

lacerata1*arteria>lacomprdTionen*è quelfoc~

corlb}che immantinentepreicntainajuto.

L’amputa-2Ìoacdell* articoloda alcunipropoftacodituifceil terzo

metodo

i edilquartoconlìllenell*abbandonar

T

infermo all’opera dellaprovida natura debilitandolocon replicati faladì)dietayeripofo di tutta lamachina unitamente a quellodellaparteinferma.

De* quattro ora propodi metodiyquellodella

com-prefTionemeritadielfere ad ogn*altro antepoftoy

come

ilpiu.facile)ilpiu adattatoall*indicazioneyed il

meno

pcricolofo.

Volendo

io

adunque

dimoftrarc queftamia pro-pofìzionC)mivarròdiquanto

hanno

(crittoipratici mi-glioridiChirurgiaydi ciafcun

metodo

farò il parallelo con quellodellacomprdfione;riporterò in finele oflerva-zionimie.Così potrà

ognuno

decidereyquale fraquelli metodifiailpiùvantaggiofo, econducente alla guari-gione.

La

doppialegatura èil

metodo)

che

propodo

leggia-mo

)epraticato da’Greciipiu antichiMaedridell*arce .

GliArabidipoi lo

hanno

Ibitanto delcritto>

ma non multo

praticatoygiacché

hanno

a

quedo

antepodala compredìo-ne) fpaventati forfè da* pcricolofi)efunedi fintomiyche frequentemente fogliono fopraggiungere all* opcrazu nc dell*allacciatura,edin fatti lo

dedo

Paolo Egineca (i) ciavverte)chefél’Ancurifmareda fituatone’grodìvafi>

cfiadiconfidcrabil

mole) non

devefifottoporre all’ope-razione della

mano

: igiturinalisy ingnimbusy accollofiuntyitemqneinaliislocisyfimagnitudine excedunty tachirurgianonttntamusohmagnitudinem yaforum. Il Fal-loppio)noninferiore dimerito a qualunquede*piu

cele-F

bri

(i)Degrteriu dilattlìonelib. vi.cap.}7. <

41 DISSERTAZIONE

I.

briChirurghi de’Tuoi tempi, parlando dell'allacciatura nellacuradell*Aneurifma,cosìfifpicga:Sei//cUtij^quod nemoefi,quiaudett curationemfufcipereytttcegoutingenue ftteoryoluiAneuryfmaaperire(i). 11Senncrto,delcritto ilmanualedell’operazione fecondo Paolo Eginctay fbggiun-ge:

Verum

quisnon yidethanccurationemnon ftlum crude-lemyalde,

quam

pauci ferantyfed ejfe nonfine pe-riculoyneque aegrumJanare.Ideoque tutiusefitmnorem fal-temyinculisy acmedtcamentisconfiringere^

^

comprimerey utarnpliujaugeri nonpojfit(2). Junkcro riporta il

ma-nualedell’operazione fecondoladelcrizionediPaolo Egi-netayeconchiude con il fuoyedaltrui pareredicendo:

Sed

hocpericulofum confilium arecentiorihus merito reiici-tur(5). 11celebreEìderoy ladi cuidottrina viene da tuttiipraticiricevutaytiene circa1*operazionedell*

Ancu-rifmail feguentefcntimcnto: Haecyquaecomprtjfientfit >

fiemper priustaminyeroadhucparyoy

quam

etiam in falfoy ubi nulla fanguinis interpartesefiejfupoternari dehet

j

nam

crudeleefipertculojam feSlionem infiituereyuhi blandierimodo curare pofiìmus(4). Fin quiillodatoautore ha parlato dell*Ancurtfma tantodel braccioyche dell’ altre parti.

Sentiamo ora quel checidicenelTrattato de morhis

ge-nuum

yinferito dall*Hallcronelquarto

tomo

delle Raccol-teChirurgiche:Nu/lusprofeSlointerMedicosy Chirurgo!

Veneto!in utreque cafu fuityqui inAneuryfmatepopUtit cura-tionemChirurricamyquaefcalpello fit fiufiipereyimonequidene fuadere aufusefi;ficutex laudata HornyjtPMellyepifioli!

yidereefiynullamqueper fialpellum falutis fpemJupereJfe ,

maximi

tuncfplendidtjfimi

huim

urbi!Mediciindicarunt»

. . .

... Neque

y

* *' *

(i)FalloppiotomoIII.pag.8tf. (3)JunkeroCon/pfS.Cfc/roij.p.ro8.

(i)Senneno deTumortli, lib.v. (4)EUlcrotomohi.pag.17.

patte1.cap,48.

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