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Osservazione della Luna

Nel documento L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO 6 20 15 (pagine 90-93)

Percorso didattico

“La Luna di pomeriggio nessuno la

guarda, ed è quello il momento in cui avrebbe più bisogno del nostro interessamento, dato che la sua esi-stenza è ancora in forse. È un’om-bra biancastra che affi ora dall’az-zurro intenso del cielo, carico di luce solare;chi ci assicura che ce la farà anche stavolta a prendere forma e lucentezza?...”1.

Collaborare e partecipare, progettare, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, comunicare, imparare ad imparare.

_____________________________________________ 0´EPYRRSIWTPSVEIWTIVMQIRXEMRPEFSVEXSVMSPSWZSPKIVWM HIM TM  GSQYRM JIRSQIRM RI MQQEKMRE I RI ZIVM½GE PI cause; ricerca soluzioni ai problemi.

7ZMPYTTEWIQTPMGMWGLIQEXM^^E^MSRMIQSHIPPM^^E^MSRM 6MGSRSWGIRIPTVSTVMSSVKERMWQSWXVYXXYVIIJYR^MSRE menti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole HIPPIWYITSXIR^MEPMXkIHIMWYSMPMQMXM ,EYREZMWMSRIHIPPEGSQTPIWWMXkHIPWMWXIQEHIMZMZIRXM ,EGYVMSWMXkIMRXIVIWWIZIVWSMTVMRGMTEPMTVSFPIQMPIKEXM EPP´YWSHIPPEWGMIR^ERIPGEQTSHIPPSWZMPYTTSWGMIRXM½GSI tecnologico. _____________________________________________ Fisica e chimica 9XMPM^^EVIMGSRGIXXM½WMGMJSRHEQIRXEPMMRZEVMIWMXYE^MSRMHM esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di differenti fenomeni,

6IEPM^^EVIIWTIVMIR^I Astronomia e Scienze della Terra

 3WWIVZEVI QSHIPPM^^EVI I MRXIVTVIXEVI M TM  IZMHIRXM fenomeni celesti attraverso l’osservazione del cielo not-turno e diurno, utilizzando anche planetari o simulazioni al computer.

'SWXVYMVIQSHIPPMXVMHMQIRWMSREPMERGLIMRGSRRIWWMSRI con l’evoluzione storica dell’astronomia.

Matematica

Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

Unità 5

Competenze di cittadinanza ___________________ Traguardi per lo sviluppo delle competenze ___________________ Obiettivi formativi

Dalle Indicazioni Nazionali (2012):

“Bellissima cosa e mirabilmente

pia-cevole, vedere il corpo della Luna, lontano da noi quasi sessanta raggi terrestri, ...”2.

Si potrebbe proseguire nelle citazioni: la Luna3 è ed è stata musa ispiratrice per tanti poeti, scrittori, pittori! Osservare la Luna richiede tempo, pazienza, metodo, doti che spesso non appartengono ai nostri alunni abituati al tutto e subito.

1 I. Calvino, Palomar, Einaudi, Torino 1994. 2 G. Galilei, Sidereus Nuncius.

3 http://archive.oapd.inaf.it/MOSTRA/ NEW/A2013MOO.HTM

s

cuola in atto SCIENZE

4 F. Randazzo, A. Arzuffi , P. Stroppa, Green. Corso di scienze per un mondo so-stenibile, Editrice La Scuola, Brescia 2014; N. Lanciano, Strumenti per i giardini del cielo, Junior, Azzano San Paolo 2002. 5 http://eratostene.vialattea.net/index. p h p ? o p t i o n = c o m _ c o n t e n t & v i ew = article&id=174:i-quadranti&catid= 37:altezza-del-sole 6 http://archive.oapd.inaf.it/pianetav/ L11_00T.html 7 http://archive.oapd.inaf.it/othersites/ Phenomenon/settembre2005.htm L’attività che si propone ha come

obiettivo l’osservazione e la com-prensione delle fasi lunari e richiede osservazioni ripetute in un periodo di almeno due mesi.

Quali domande proporre ai ragazzi:

Nonostante i ragazzi siano abituati a vedere la Luna nel cielo, in genere non sanno rispondere.

Si decide di guardare sistematica-mente il cielo per osservare la Luna4.

sAVETEMAIVISTOLA,UNADIGIORNO s AVETE MAI OSSERVATO DOVE COMPARE E DOVESCOMPARE

sSIMUOVE,UNASIMUOVE

Come procedere? Si suggerisce di fare le osservazioni sia alla stessa ora in giorni diversi che nello stesso giorno ma in ore diverse. Quali strumenti utilizzare? Si suggerisce di utilizzare un sestante o quadrante mobile5 per determinare l’altezza della Luna nel cielo, una bussola per determinare la posizione, un foglio con tabella per la registrazione della forma della Luna, della data, dell’ora e della posizione (punto cardinale) e dell’angolo che indica l’altezza della Luna (vedi ta-bella 1, p. 91).

Si ricorda che il sestante è un oggetto da sempre presente tra gli strumenti dei geografi e dei naviganti e degli astronomi, in genere usato per de-terminare l’altezza del Sole o delle stelle. In questo percorso si propone il suo uso6 in alternativa al disegno dell’orizzonte, in cui si posiziona la Luna grazie a elementi di riferimento come un albero, un lampone, un’an-tenna su un tetto ed a unità di misura come il dito, il palmo7.

I dati raccolti dai diversi alunni sono poi riuniti in un unico cartellone.

s

cuola in atto SCIENZE Barbara Finato $OCENTEDI-ATEMATICAE3CIENZE SCUOLASECONDARIADI)GRADO 3ACCHETTI3AN-INIATO0I  8 http://archive.oapd.inaf.it/othersites/ polare/tesi/chiara/capitolo3c.htm 9 http://archive.oapd.inaf.it/othersites/ polare/tesi/chiara/capitolo3i.htm; http:// archive.oapd.inaf.it/pianetav/L11_00S.html 10 http://www.sky-map.org/; http:// www.shatters.net/celestia/; http://www. stellarium.org/it/ $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo $ATAH Punto cardinale angolo Tabella 1

Dall’esame delle forme della Luna tracciate, dei punti cardinali, degli angoli si deducono alcune cono-scenze (dal quaderno: “la Luna si muove, la Luna è presente anche di giorno, ma la vediamo solo la mat-tina presto, perché poi la luce del Sole ne impedisce la vista, la forma della Luna cambia ma periodica-mente si ripropone uguale, ci sono giorni in cui non vedo la Luna”)8. La costruzione del modello delle fasi lunari9 diventa così molto più veloce, facile e comprensibile.

Altra attività è l’utilizzo di un sof-tware10 che trasforma la lavagna inte-rattiva multimediale in un planetario virtuale, così da verifi care le osser-vazioni fatte ed i dati raccolti e da osservare posizione e movimento di Luna e Sole contemporaneamente.

s

cuola in atto

Tecnologia

Francesco Cigada

Fig. 1 Fig. 2

Nel documento L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO 6 20 15 (pagine 90-93)