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Percorso didattico

Nel documento L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO 6 20 15 (pagine 34-38)

Il docente, utilizzando la tecnica “Jigsaw”1, destruttura il gruppo classe, trasformandolo in insiemi va-riabili di studenti ai quali si chiede di lavorare gli uni accanto agli al-tri, passando attraverso tre differenti confi gurazioni. Si veda a riguardo l’immagine sotto riportata che rende visivamente l’algoritmo “Jigsaw”.

Prima confi gurazione

L’insegnante forma quattro gruppi base, o misti, di altrettanti allievi: A, B, C, D.

A ciascuno dei quattro componenti (1, 2, 3, 4) del gruppo eterogeneo “A”

affi da uno specifi co fascicolo, con- “Tecnica jigsaw”

1 Si veda a riguardo la pagina http:// www.leopardisaltara.it/LinkClick.aspx?fi leticket=DMXzBNx9MxE%3D&tabid=2 41&mid=1235

tenente un testo accompagnato da un’immagine; procede così per tutti i membri dei team B, C e D. Ora cia-scun membro del gruppo A, per fare un unico esempio, ha un fascicolo diverso da quello degli altri tre mem-bri dello stesso gruppo.

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cuola in atto ITALIANO Fascicolo per il primo membro (1)

di ciascun gruppo base La feccia del pianeta, questo eravamo. -EGLIOCOSÖERAVAMOVISTI  .ONCÒSTEREOTIPORINFACCIATOAGLIIMMIGRATI DIOGGICHENONSIAGIÌSTATORINFACCIATO UN SECOLOOSOLOPOCHIANNIFA ANOI h,OROvSONOCLANDESTINI,OSIAMOSTATI ANCHENOIAMILIONI TANTOCHEICONSO lati ci raccomandavano di pattugliare i VALICHIALPINIELECOSTENONPERGLIARRIVI ma per le partenze.

“Loro” si accalcavano in osceni tu-GURI IN CONDIZIONI IGIENICHE RIVOLTANTI ,ABBIAMOFATTOANCHENOI ALPUNTOCHE A.EW9ORKILPRETEIRLANDESE",YNCHTE ORIZZAVACHEhGLIITALIANIRIESCONOASTARE in uno spazio minore di qualsiasi altro popolo, se si eccettuano, forse, i cinesi”. Noi siamo stati massacrati, con l’accusa di rubare lavoro agli altri.

)MPORTANO CRIMINALITÌ .OI NE ABBIAMO esportata dappertutto.

Fanno troppi fi gli rispetto alla media ita-LIANAMETTENDOARISCHIOINOSTRIEQUILIBRI DEMOGRAlCI.OISPAVENTAVAMOALLOSTESSO MODOGLIALTRI NEL2IO'RANDEDO3UL “ne mettevamo al mondo fi no a 10, 12 e ANCHECOSÖCOMERANELLECAMPAGNEDEL Veneto, del Friuli e del Trentino” (...). ,AVERITÌÒFATTADIPIáFACCE3FUMATURE Ambiguità. E se andiamo a ricostruire l’altra metà della nostra storia, si vedrà CHELUNICAVERAESOSTANZIALEDIFFERENZA tra noi allora e gli immigrati in Italia OGGIÒQUASISEMPRELOSTACCOTEMPORALE Noi abbiamo vissuto l’esperienza prima, loro dopo. Punto2.

Francie aspettava con impazienza il mo-mento in cui sarebbe andata a scuola (...). 0RIMA DI ANDARE A SCUOLA BISOGNAVA PERÛ FARSI VACCINARE ERA LA LEGGE   h% L! MERICASAREBBEUNPAESELIBERO"ISOGNAVA proprio venire fi n qui per vedere una cosa SIMILE#OMESIFAACHIAMARELIBERTÌUNA LEGGECHEOBBLIGAAMANDAREIlGLIASCUOLA e a farli vaccinare mettendo la loro vita in PERICOLOv &RANCIESIASPETTAVAGRANDI cose dalla scuola (...). Forse sarebbe tor-nata a casa la sera del primo giorno avendo GIÌIMPARATOALEGGEREEASCRIVERE-AFU delusa di condividere con un’altra il banco CHEERAPREVISTOPERUNASOLAALUNNA!VEVA DESIDERATO UN BANCO TUTTO SUO !CCETTÛ CONORGOGLIOINVECELAMATITACHELEDIEDE UNASORVEGLIANTELAMATTINA CHERESTITUÖA malincuore alle tre del pomeriggio, prima

di andare via. Era andata a scuola solo per UNAMEZZAGIORNATAEGIÌSAPEVACHENON sarebbe stata la beniamina della maestra. Questo privilegio era riservato ad un pic-colo numero di bambini dai capelli ricci, nastri di seta e grembiulini immacolati, CIOÒALLElGLIEDEIRICCHICOMMERCIANTIDEL VICINATO&RANCIENOTÛCHEMISS"RIGGS LA maestra, le guardava con benevolenza e le FACEVA SEDERE NEI POSTI MIGLIORI  CIOÒ IN prima fi la. Loro non avrebbero mai condi-viso il posto con altre. Per parlare alle sue favorite miss Briggs usava una voce dolce, CHEDIVENIVADURAESPREZZANTEQUANDOSI rivolgeva agli alunni mal lavati e mal ve-stiti (...). La maestra agiva come se quelle bambine straniere non avessero alcun di-ritto di frequentare la scuola e lei fosse stata obbligata ad accettarle3.

Attento zio Sam all’orda dei ratti italiani! (Manifesto americano del 1913)

School Begins, 1899

Fascicolo per il secondo membro (2) di ciascun gruppo base

2 G.A. Stella, L’orda, quando gli albanesi eravamo noi, Rizzoli, Milano 2002, pp. 7-14. 3 B. Smith, Un albero cresce a Brooklin, Neri Pozza, Vicenza 2007, pp. 180-184.

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cuola in atto

ITALIANO

4 D. Stewart (1924-1981) è l’autore del racconto, The limits of trooghaft, apparso per la prima volta nel febbraio del 1972 sulla rivista britannica “Encounter”. La traduzione in italiano è: R. Mantegazza (a cura di), Come (non) si diventa razzi-sti, Sonda, Casale Monferrato 2013, pp. 23-26.

5 Sentinella, racconto tratto da F. Brown, in Tutti i racconti, Mondadori, Milano 1992. Il racconto è reperibile anche all’in-dirizzo http://www.judo-educazione.it/ galleria/racconti/sentinella.html Fascicolo per il terzo membro (3)

di ciascun gruppo base Ci misero un secolo, i Trugan, per conqui-stare la Terra, e altri tre per ripopolarla con la specie una volta dominante, ora SOTTOMESSAGLIESSERIUMANI'ERARCHICI PERNATURA I4RUGANSEGREGARONOLHOMO sapiens in quatto razze (...). Furono i Trugan giovani a catturare per primi i bambini superstiti e ad addomesticarli come Prediletti (...). Preferivano quelli dalla pelle gialla o ambrata, in quanto LI TROVAVANO PIá GRAZIOSI E PULITI DEGLI ALTRI ELACOSASFOCIÛBENPRESTOINVERE e proprie discriminazioni (...). Quando i cuccioli di essere umano entravano nella pubertà li mettevano dentro gabbie con nidi dalle pareti di vetro, così da poterli osservare a tempo debito (...). Nel giro di due generazioni (...) i Trugan diven-NERO CARNIVORI COMPULSIVI   % CIÛ PORTÛ ALLA CREAZIONE DI INTERE BATTERIE di Predestinati, la seconda razza umana NONCHÏ LA PIá NUMEROSA ) 0REDESTINATI ERANOCONSIDERATOUNAGHIOTTONERIA GRA zie alle ossa morbide e commestibili. In tenera età venivano venduti per essere mangiati in un sol boccone, e meno pe-SAVANO EPIáERANOCARI)0REDESTINATI non potevano vedere il cielo o respirare ARIA NON lLTRATA ,ESPERIENZA MOSTRÛ CHEBASTAVAUNLUMICINOCALDOEROSEOA mantenerli docili e a farli ingrassare. Di SOLITOSIPREFERIVANOLEFEMMINEAIMASCHI e l’asportazione della lingua (venduta separatamente come una leccornia) ga-rantiva la giusta quiete nelle batterie. La terza categoria (...)4.

Era fradicio e infangato e aveva fame e freddo e si trovava a cinquantamila anni luce da casa. Un bizzarro sole azzurro emanava il doppio della luce a cui era abituato e lo stesso valeva per la forza di gravità, rendendo faticoso ogni mo-vimento (...). Quel maledetto pianeta, satellite di una stella a lui ignota prima DELLAMISSIONE!DESSOPERÛERAUNTERRI TORIOCRUCIALEPERCHÏCERANOANCHELORO  gli alieni per antonomasia, l’unica altra razza intelligente della galassia... mostri crudeli, osceni, rivoltanti (...). Era stata SUBITO GUERRA GLI ALIENI AVEVANO APERTO IL FUOCO SENZA NEANCHE TENTARE UNA NE goziazione, o la via della pace. E ora si combatteva senza tregua. Era fradicio e infangato, aveva fame e freddo e quel

GIORNO SOFlAVA UN VENTO GELIDO CHE GLI SFERZAVA GLI OCCHI -A LORO STAVANO TEN tando di spezzare le linee, ogni avamposto era questione di vita o di morte. Stava all’erta, l’arma in pugno. Combatteva a cinquantamila anni luce da casa su un pianeta bizzarro, domandandosi se sa-rebbe mai tornato a casa. Poi vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. L’alieno emise quello strano, orrendo verso tipico della sua razza, poi RESTÛ IMMOBILE 1UELLA SCIENZA GLI FECE venire i brividi. In teoria dopo un poi ci si doveva abituare, ma lui non ci era an-CORARIUSCITO#HECREATUREREPELLENTIDUE sole braccia, due sole gambe e la pelle di un biancore spettrale, oltretutto senza squame.

Fascicolo per il quarto membro (4) di ciascun gruppo base

Seconda confi gurazione

L’insegnante invita ora i membri di ogni gruppo a disporsi in un team “omogeneo” (`, y, r, l), formato da tutti gli alunni che hanno ricevuto il medesimo fascicolo (tutti gli 1 nello stesso gruppo e così per tutti i 2, i 3, i 4), a cui è chiesto di specializ-zarsi partendo dallo stesso, come da schema di cui sotto. La consegna consiste ora nello studiare con atten-zione il fascicolo spiegando quanto scritto nel documento, illustrando la fotografi a e cercando altre fonti di varia natura che possano rendere maggiormente ampia la restituzione al team di partenza. In altre parole, a lavorare è ora un gruppo di “studio approfondito”.

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cuola in atto ITALIANO

Monica Capuzzi Insegnante di Italiano e Latino, scuola secondaria di II grado.

6 R. Mantegazza (a cura di), op. cit., p. 116-118. La risposta corretta è: “Gli italiani”. 7 http://www.mentecritica.net/lettera- di-un-immigrato/informazione/oltre-il-confi ne/doxaliber/4019/

8 J. Teller, Immagina di essere in guerra, Feltrinelli, Milano 2014. In un intrigante esperimento dell’immaginazione l’Autrice fa vivere sulla propria pelle l’esperienza di un rifugiato di guerra.

9 Ivi, pp. 18 e 19.

Terza confi gurazione

Dopo circa due di studio, di con-fronto e di ricerca il team omogeneo (`, y, r, l), torna ad essere misto (A, B, C, D). Tutti i numeri 1 tornano nel gruppo originario con il collega 2, 3 e 4; fanno lo stesso i numeri 2, 3, 4. Lo studente esperto 1 spiega, illustra, fa comprendere agli altri tre membri del gruppo il fascicolo 1; lo studente 2 svolge la medesima azione con il fascicolo 2; e così via fi no a quanto ciascun membro del gruppo di base, grazie al contributo dei tre compa-gni, conosce approfonditamente tutti e otto i documenti messi a disposi-zione dal docente in quattro fascicoli differenti.

Valutazione

Sulla base del patrimonio di cono-scenze acquisito, indovina a chi si riferisca la seguente affermazione: “È il popolo protagonista del più grande esodo della storia moderna e ancor oggi è il primo della lista per numero di emigrati”6. La risposta è nella fo-tografi a: “Siamo noi!”.

E ancora, partendo dall’immagine sotto riportata, scrivi un articolo, breve e semplice, destinato al “Gior-nalino della scuola”, in cui spieghi come sei arrivato alla risposta di cui sopra: “Siamo noi!”. Utilizza per il titolo una frase nominale ad effetto.

Approfondimenti

s!LLINDIRIZZOWEBINDICATOINNOTA  è reperibile una lettera, scritta da S. P.7. L’invito è a leggerla, inserendola nella cornice spazio-temporale in cui è stata scritta e individuando con l’a-iuto del docente di storia le cause e le conseguenze dell’emigrazione di massa di tutti i tempi, “da” e “verso” qualsiasi luogo.

s)LDOCENTELEGGEILBREVE INTENSOTE sto “Immagina di essere in guerra...”8, la cui copertina riproduce un passa-porto. Propone agli allievi di scrivere una pagina nella quale immaginano

25 milioni di immigrati arrivarono a Ellis Island, porto di New York, tra il 1892 e il 1924

la loro condizione di ospiti. Il titolo potrebbe essere questo stralcio del racconto di cui sopra: E voi, dove

potreste andare? (...) Nessun paese è disposto ad accogliere altri cinque profughi (...). No, nessun paese vuole questi europei degenerati (...). Non potrebbero neppure rendersi utili: non conoscono l’arabo e non sono abituati a rimboccarsi le maniche9.

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cuola in atto

Inglese

Raffaella Confalonieri, Valentina Morgana

Classe prima

Nel documento L’AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO 6 20 15 (pagine 34-38)