Al fine di verificare l’impatto con il nuovo ufficio e le condizioni di lavoro negli uffici delle regioni interessate dei magistrati di prima nomina è stato somministrato ai magistrati degli ultimi tre concorsi un apposito questionario. Ad esso hanno risposto 51 magistrati.
Generalmente le risposte hanno rappresentato la situazione in maniera sintetica (si/no) piuttosto che analitica. Ciò è dovuto presumibilmente alle tipologie di domande somministrate caratterizzate da una sufficiente articolazione.
Si analizzano di seguito le risposte per ogni singolo quesito.
a) L’assegnazione delle funzioni in occasione della prima destinazione è stata corrispondente a quanto comunicato dal capo dell’ufficio ai fini dello svolgimento del tirocinio generico?
Soltanto due magistrati su cinquantuno hanno rilevato come l’assegnazione delle funzioni in occasione della prima destinazione non sia stata corrispondente a quanto comunicato precedentemente dal capo dell’ufficio all’esito della ultimazione del tirocinio generico.
L’altissimo numero di corrispondenza fra quanto rappresentato, al fine di orientare il tirocinio mirato, e quanto poi attuato sul piano dell’assegnazione tabellare rappresenta un dato certamente positivo che consente di ritenere il tirocinio mirato utile e produttivo per l’acquisizione di una professionalità prodromica all’assunzione delle funzioni giudiziarie.
b) La formazione teorica ed il tirocinio pratico effettuati nel corso dell’uditorato mirato è stata sufficiente ed adeguata a fronteggiare il primo impatto con le funzioni giudiziarie?
Quarantasei magistrati hanno ritenuto sufficiente ed adeguata la formazione teorica ed il tirocinio pratico effettuati prima dell’assunzione delle funzioni giudiziarie. Tre lo hanno ritenuto abbastanza soddisfacente mentre soltanto in due casi la risposta è stata negativa. Il bilancio dell’attuale piano formativo dei magistrati in tirocinio può pertanto ritenersi soddisfacente.
c) Nel corso dell’uditorato mirato sono state acquisite nozioni in tema di organizzazione del lavoro e dell’ufficio?L’organizzazione del lavoro nell’ufficio di destinazione è stata effettivamente facilitata dalle nozioni acquisite nel corso dell’uditorato?
Le quaranta risposte affermative alla domande sopra formulata consentono di rafforzare la valutazione positiva della organizzazione del tirocinio mirato anche sotto il profilo della conoscenza di nozioni in tema di organizzazione del lavoro del magistrato. Le dieci risposte negative e l’unica risposta intermedia appaiono infatti casi isolati riconducibili a situazioni occasionali e disomogenee nella realtà territoriale analizzata.
d) L’accesso ai corsi di aggiornamento (in sede centrale) nei primi due anni di funzioni è stato soddisfacente?
Quarantacinque magistrati ritengono che l’aggiornamento professionale svolto dal Consiglio in sede centrale sia soddisfacente. Le risposte negative (cinque) o comunque non completamente positive (una) evidenziano una ritenuta non sufficiente partecipazione personale ai corsi organizzati a livello di formazione centrale.
e) La qualità dei corsi svolti (in sede centrale) nel primo biennio di funzioni è stata adeguata alle esigenze di lavoro che dovevano essere affrontate nell’esercizio concreto delle funzioni?
Le quarantuno risposte affermative in merito alla qualità dei corsi svolti in sede centrale confermano la bontà dell’offerta formativa proposta dal Consiglio ai magistrati in carriera nel primo biennio della loro esperienza professionale.
f) La struttura di formazione decentrata, attraverso i propri incontri di formazione, ha offerto un contributo utile alla soluzione dei problemi concreti riscontrati nell’esercizio delle funzioni?
Trentasette magistrati hanno ritenuto che la formazione decentrata offra, attraverso la programmazione locale, un contributo utile alla soluzione dei problemi affrontati nell’esercizio dell’attività giudiziaria. Le risposte negative (quattordici) denunciano lacune nella rete della formazione decentrata che possono essere colmate attraverso incontri maggiormente frequenti, di taglio pratico o sicuramente agganciati, secondo la terminologia formativa, al cd pronto soccorso (incontri destinati alle novità legislative).
g) L’ausilio offerto dalle strutture amministrative presso l’ufficio di destinazione è stato adeguato?
Quarantuno magistrati hanno risposto affermativamente. Nove magistrati in maniera negativa ed uno ha ritenuto l’ausilio amministrativo soltanto sufficiente.
h) L’organizzazione dei servizi amministrativi di supporto all’esercizio delle funzioni giudiziarie era adeguata al momento dell’assunzione delle funzioni? E’ stato necessario apportare modifiche all’organizzazione dei servizi amministrativi al fine di renderli adeguati o di migliorarne la funzionalità?
Le trentuno risposte affermative, a fronte delle tre intermedie (abbastanza) e delle diciassette negative, lette nel contesto delle valutazioni sub g), evidenziano complessivamente la presenza di strutture e di servizi amministrativi di supporto sufficienti. Tale dato deve essere letto alla luce di una presenza del personale amministrativo che appare maggiore nelle regioni del Sud piuttosto che in quelle del Nord. Ciò è determinato dalle regioni di provenienza del personale assunto (prevalentemente del Centro/Sud) e dai flussi di trasferimento che normalmente, una volta attivata la mobilità interna vedono lo spostamento dagli uffici giudiziari del Nord agli uffici giudiziari del Sud.
i) Il ruolo dei procedimenti assunto presso l’ufficio di destinazione è stato formato secondo i criteri definiti dal Consiglio?
Le quarantadue risposte affermative evidenziano, tendenzialmente, il rispetto della normativa consiliare da parte dei dirigenti degli uffici giudiziari i quali, in tal modo, sembrano tenere in considerazione la necessità di avviare gradualmente i magistrati di prima nomina al circuito giudiziario.
j) Il ruolo dei procedimenti assunto presso l’ufficio di destinazione risultava adeguatamente curato e gestito?
Trentacinque magistrati hanno trovato un ruolo adeguatamente organizzato. I rimanenti (sedici) hanno invece dovuto gestire fascicoli poco curati e molte volte nemmeno organizzati per tipologia di impegno dell’affare giudiziario. Tale situazione può derivare dalla cattiva abitudine dei magistrati in fase di trasferimento di abbandonare gli affari pendenti e personalmente non definibili a causa del prossimo mutamento d’ufficio. In tal senso andrebbe rafforzato il potere di vigilanza dei ruoli dirigenziali o semi dirigenziali.
k) Il capo dell’ufficio ha mantenuto nel corso del primo biennio di funzioni un atteggiamento di attenzione rispetto alle esigenze professionali ed organizzative prospettate dal magistrato di prima assegnazione?
Le quarantadue risposte affermative confermano il giudizio già espresso valutando le risposte alla domanda sub i. Normalmente i capi degli uffici prestano particolare attenzione all’inserimento del magistrato di prima assegnazione nella giurisdizione, tentando di guidarlo nei momenti iniziali del percorso professionale.
l) Sono state tenute riunioni periodiche tra i magistrati dell’ufficio su temi organizzativi o giudiziari?
Trentasette magistrati hanno risposto affermativamente. I restanti quattordici in maniera negativa. Il dato, anche se tendenzialmente positivo, non può ritenersi completamente soddisfacente perché le riunioni periodiche tra i magistrati dello stesso ufficio su temi organizzativi o giudiziari appaiono uno dei momenti essenziali nella formazione professionale dei magistrati di prima nomina soprattutto per uno sviluppo delle conoscenze interpersonali, del ragionamento e del confronto anche giurisprudenziale.
m) È stato possibile trovare tra i magistrati di maggiore anzianità un supporto adeguato per la soluzione di problemi concreti incontrati nel corso dell’attività giudiziaria?
Le quarantaquattro risposte affermative rappresentano contesti lavorativi dove viene sviluppata una importante solidarietà professionale fra magistrati di maggiore esperienza e magistrati di primo impatto professionale.
n) Nel corso dei primi due anni di funzioni sono state adottate modifiche all’organizzazione dell’ufficio che hanno imposto al magistrato di prima assegnazione il cambiamento delle funzioni?
Soltanto sei magistrati hanno evidenziato il mutamento di funzioni nell’ambito del primo biennio. La circostanza appare pienamente positiva posto che una stabilità nell’attività giudiziaria comporta un consolidamento delle prime esperienze e l’acquisizione di una maggiore sicurezza professionale.
o) Nel corso dei primi due anni di funzioni sono state adottate modifiche all’organizzazione dell’ufficio contro le quali il magistrato di prima assegnazione abbia proposto osservazioni?
Otto magistrati hanno ritenuto di proporre valutazioni in merito a modifiche organizzative adottate dal dirigente. L’apparente discordanza con il dato sub n) (sei mutamenti tabellari) è spiegata dalla circostanza che le osservazioni proposte hanno riguardato posizioni non direttamente incidenti sull’assegnazione del magistrato di prima nomina.
p) La qualità e la quantità delle informazioni pervenute dal Consiglio Superiore e dal Consiglio Giudiziario è stata adeguata a soddisfare le esigenze del magistrato di prima assegnazione?
Trentotto magistrati hanno ritenuto sufficiente l’attività di informazione pervenuta dal circuito dell’autogoverno centrale e distrettuale. Le otto risposte negative unitamente alle cinque segnalazioni di impossibilità di una valutazione per assenza totale di dati trasmessi impone uno sforzo maggiore sotto il profilo della scelta delle informazioni da offrire che devono essere quantitativamente e qualitativamente ponderate in relazione alle particolari esigenze dei giovani magistrati.
9.
ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA