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SETTORE PENALE

Nel documento Consiglio Superiore della Magistratura (pagine 191-195)

Consiglio Superiore della Magistratura

SETTORE PENALE

2.1 Quanto al distretto di Salerno, la relazione, per quanto attiene al settore giudicante penale, sarà in parte qua articolata, seguendo lo schema enunciato dal CSM nell’allegato

A della nota 15 gennaio 2009, su due punti essenziali:

1) la situazione degli uffici per quanto riguarda gli organici dei magistrati nonché la mobilità e lo status degli stessi (anche con riferimento alla congruità delle scelte amministrative e legislative adottate, ai carichi di lavoro e ai tempi di definizione dei procedimenti, alle situazioni ambientali che incidono sul lavoro e sulla indipendenza di giudici e pubblici ministeri);

2) i profili organizzativi degli uffici con riferimento sia alle dotazioni amministrative e strutturali (edilizia, mezzi informatici, organici virtuali e reali del personale amministrativo, apparati di tutela dell'incolumità delle persone comunque coinvolte nella attività processuale) sia all'effettività del sistema tabellare (osservanza delle circolari, contenzioso, soluzioni adottate dai dirigenti e dai semi direttivi, distribuzione dei carichi di lavoro, utilizzazione degli uditori giudiziari, ecc.).

2.2. La presente relazione tiene conto dei dati relativi al settore penale per il triennio 2006-2008 ( allegato ) , che sono stati acquisiti in modo disaggregato per tipo di Ufficio ( requirente o giudicante ), per sede e per anno.

E’ il caso tuttavia di evidenziare come i dati acquisiti risentano dei valori assoluti di riferimento relativi ad ogni singolo ufficio, laddove, quanto ad esempio per gli uffici requirenti, a pendenze e sopravvenienze della Procura Generale nell’ordine di centinaia di procedimenti per anno si riscontrano pendenze e sopravvenienze delle Procure ordinarie nell’ordine di migliaia di procedimenti, quanto a Vallo della Lucania e Sala Consilina, e nell’ordine di decine di migliaia, per le Procure di Salerno e di Nocera Inferiore ( v. allegato ).

2.3 La Procura Generale, nel triennio considerato, ha subito un aumento delle sopravvenienze e degli esaurimenti rispettivamente del 60% e del 42%, che, associati alla diminuzione delle pendenze iniziali del 50%, hanno determinato una riduzione della pendenza finale del 54%.

2.4 Le Procure presso i Tribunali, a fronte di una quasi stabilità dei procedimenti sopravvenuti (-3%), presentano una riduzione degli esaurimenti del 16% ed un conseguente aumento delle pendenze finali, pari al 6%; la loro capacità di smaltimento degli affari appare discreta, pari al 46%.

2.5 Quanto al settore penale giudicante, è stata registrata, per tutti gli uffici considerati, una contrazione delle sopravvenienze, pari al 16% e con valori diversificati ( v.

allegato).

2.6 La provincia di Salerno, che territorialmente coincide con il distretto della Corte di Appello, è stata ed è fortemente caratterizzata dalla presenza di rilevanti fenomeni delinquenziali, maggiormente dislocati nella zona della Piana del Sele e dell’agro nocerino-sarnese.

2.7 Ed, infatti, è il caso di segnalare che l’economia del capoluogo tende a delocalizzarsi verso i territori ( Piana del Sele ed agro nocerino ) maggiormente esposti, anche per tradizione e radicamento, al controllo camorristico, circostanza che ha un suo preciso significato se si considera, almeno per quanto attiene alla Piana del Sele, la situazione disastrosa in cui si trova la sezione distaccata di Eboli.

2.8 In questo quadro, gli uffici giudiziari si sono trovati e si trovano, ovviamente con le dovute differenziazioni, in situazioni di particolare sofferenza dovuta a congenite crisi di organico, a pendolari e cicliche scoperture di personale giudiziario ed amministrativo ed a modifiche legislative penalizzanti per la logica della ragionevole durata processo.

Sotto tale ultimo profilo, appare istruttivo considerare come le modifiche ordinamentali, che impediscono ai magistrati ordinari in tirocinio di svolgere funzioni monocratiche penali e funzioni di sostituto, accrescano i fattori di crisi circa l’organizzazione giudiziaria penale del distretto con particolare riferimento ai piccoli tribunali ( vedi Sala

Consilina ), dove i dirigenti vedono ristretti pesantemente gli spazi per una efficiente amministrazione della giustizia, oltre a determinare, in progressione geometrica, un impoverimento, nel tempo, degli uffici requirenti.

A parte l’ovvio richiamo alla modifica, ormai indifferibile, della geografia giudiziaria, la situazione della sezione distaccata di Eboli e delle sezioni distaccate nel loro complesso segnano un bilancio gravissimo in termini di prognosi di ragionevole durata della risposta giudiziaria.

2.9 Gli affari penali assegnati al giudice monocratico pendenti presso la sezione di Eboli sono superiori a quelli di ognuno dei tribunali del distretto, fatta eccezione per il tribunale di Nocera, la cui pendenza al 2008 è tuttavia superata dalle pendenze di tutte le sezioni distaccate del tribunale di Salerno.

Appare evidente come una tale situazione della giustizia penale del distretto, dove per un considerevole numero di affari (spesso anche con riferimento ai cosiddetti << reati spia

>> di delitti di criminalità organizzata) si profila un rassegnato esito di denegata giustizia, non possa non avere una ricaduta negativa in termini di affermazione del principio di legalità e di fiducia dei cittadini, risultando così fortemente compromessa l’efficienza e l’immagine dell’istituzione giudiziaria.

I profili organizzativi degli uffici del distretto di Salerno risentono, nel loro complesso, di quella che, in generale, è la destinazione delle risorse finanziarie al settore giustizia e dell’attenzione, non correttamente convogliata, che alla stessa si ritiene di dover riservare.

In particolare, è notorio a tutti che, da oltre dieci anni, non si procede ad assumere nuovo personale amministrativo ed è altrettanto notorio che, in tale arco temporale, moltissimi dipendenti hanno cessato di svolgere l’attività lavorativa perché ormai in pensione; la logica conclusione cui si perviene, raccordando tali dati, è che la dotazione di personale amministrativo è in forte sofferenza perché non adeguata quantomeno a quelle che erano le originarie previsioni di pianta organica.

Ma è altrettanto noto a tutti che tali sostanziali differenze numeriche sono state risolte, in una logica di riforme della giustizia a costo zero, riducendo di fatto il numero di dipendenti in servizio presso i tribunali, così da poter sostenere che il numero di dipendenti in servizio è conforme alle previsioni di organico.

E’ il caso allora di ricordare come tale numero sia decisamente inferiore rispetto a quello ritenuto necessario in passato ( oltre dieci anni addietro), risultando ulteriormente sottodimensionato se si considerano le sopravvenienze e l’aumento esponenziale della domanda di giustizia.

2.10 Orbene, tale tendenza ovviamente si registra, e si è registrata, anche nel Tribunale di Salerno (al pari degli altri uffici del distretto), ove il personale amministrativo, nel corso degli anni, ha subito continue e costanti riduzioni senza che mai si provvedesse alla sua sostituzione. Tutto questo ovviamente ha determinato e determina la necessità negli operatori amministrativi, specie nel settore penale ove i tempi sono cadenzati da continue deca<adenze, nullità e prescrizioni, di far fronte alla quantità di lavoro ed alle richieste continue del pubblico, facendo ricorso al prolungamento dell’orario di lavoro, peraltro in molti casi non retribuito, o anche mediante il temporaneo distacco dei dipendenti presso uffici diversi da quello di effettiva destinazione.

Dette scelte però costituiscono rimedi di tipo contingente, peraltro rimessi a valutazioni di tipo personale ed alla maggiore o minore sensibilità del singolo dipendente o del singolo dirigente di cancelleria, e non soluzioni logiche e coerenti con il sistema giustizia, il quale, invece, per poter funzionare a pieno regime richiede mezzi, personale e disponibilità economiche per nulla assimilabili a quelle attuali.

Senza, peraltro, omettere di considerare che, in alcuni casi, tale illogica tendenza viene

assunta a parametro di riferimento anche nella gestione interna del personale in servizio presso gli uffici giudiziari, come per il Tribunale di Salerno, ove accade che - anziché procedere alla copertura della vacanza di organico venutasi a determinare presso un determinato settore per il trasferimento di un dipendente presso altra sede giudiziaria - si destina il nuovo dipendente, giunto in sostituzione del primo, ad altro settore o al compimento di affari diversi, i quali, peraltro, non rivestono neppure carattere di urgenza, privilegiandosi, ed immotivatamente, più il settore tipicamente amministrativo, pure importante, a discapito di quello più direttamente complementare al regolare esercizio della giurisdizione.

Accade così che uffici già in sofferenza continuino a rimanere tali se non ad aggravare ulteriormente tale loro condizione ed in altri, invece, magari si creino le c.d. “isole felici”, che sono proprio quelle che danno del sistema giustizia una visione errata e che lasciano pensare ad una generale inoperosità del personale, laddove, invece, la maggior parte dei dipendenti è dotata di grande spirito di collaborazione verso i magistrati e di disponibilità verso l’ufficio.

E’ proprio grazie alla loro collaborazione che si riesce, nonostante le notevoli e quotidiane difficoltà e le già indicate carenze di organico, a svolgere con regolarità il lavoro giudiziario, a celebrare le udienze e a dare esecuzione ai provvedimenti, anche quando gli stessi vengono depositati in orari serali o addirittura notturni: senza che di tutto ciò nulla si dica o si sappia, e senza che tali attività vengano in alcun modo remunerate.

2.11 Presso il Tribunale di Salerno, come anche presso il Tribunale di Nocera, si celebrano procedimenti articolati e complessi a carico di esponenti di associazioni camorristiche, accusati della commissione di reati efferati, ed a volte anche in collegamento con la locale amministrazione pubblica; vicende queste che richiedono tempi di accertamento lunghi e articolati, udienze ad hoc e, quindi, celebrate spesso in aggiunta a quelle tabellari e che si protraggono per intere giornate; tutto ciò è possibile, ovviamente, non solo grazie ai magistrati, ma anche al personale di cancelleria che lo affianca, e tutto questo è ovviamente rimesso esclusivamente alla sensibilità e buona volontà dei singoli. Cionondimeno il personale amministrativo spesso lavora in uffici dotati di livelli di sicurezza minima, con attrezzature obsolete ed in numero assolutamente insufficiente, oltre che neppure adeguatamente distribuito, quantomeno in rispondenza a quella che risulta essere la sua attuale pianta organica, come già detto, di molto inferiore a quella necessaria.

2.12 A tutto ciò si aggiunga, poi, la notoria carenza strutturale cui sono afflitti gli uffici giudiziari del distretto, primo fra tutti il Tribunale di Salerno, ove da anni sono in corso i lavori ( allo stato sospesi per esaurimento e mancanza dei fondi ) per la realizzazione della cittadella giudiziaria, tribunale che attualmente contende i propri spazi con un istituto scolastico, e dove i magistrati del dibattimento penale non hanno neppure una stanza ed una scrivania, né un bagno personale; ove gli uffici di cancelleria sono assolutamente inadeguati e dove le aule di udienza, o che tali possono definirsi, sono in numero assolutamente insignificante, e tali rimangono anche a considerare alcuni piccoli locali pure destinati a tale uso provvisorio.

Ne consegue che, oltre alla carenza dei profili di sicurezza dei luoghi di lavoro, risultano scarsi anche gli apparati di tutela dell’incolumità delle persone comunque coinvolte nell’attività processuale ( non di rado il palazzo di Giustizia viene evacuato per consentire i necessari controlli conseguenti a notizie, sinora rivelatasi infondate, circa la presenza di ordigni esplosivi collocati all’interno della struttura giudiziaria ).

2.13 Analoghe problematiche si pongono, poi, con riferimento alla dotazione organica dei magistrati, che, ancorché non registri le medesime sofferenze evidenziate per il

personale di cancelleria, come detto assolutamente irrisorio, appare comunque inadeguato rispetto al carico di lavoro che si registra presso gli uffici del distretto, carico che, però, è bene evidenziarlo, non deve essere considerato solo sotto il profilo quantitativo, pure significativo, ma soprattutto sotto il profilo qualitativo, avuto riguardo al genere di criminalità trattato ed alle numerose problematiche locali, che vanno dall’inquinamento alla bancarotta, dal processo per direttissima a quello per associazione a delinquere, dall’edilizia alla concussione, dagli stupefacenti agli omicidi e quant’altro.

In aggiunta, poi, a siffatte carenze di organico, si assiste anche, in alcuni casi e come per il personale di cancelleria, ad una non adeguata gestione del personale della magistratura, tanto che, presso il Tribunale di Salerno, si è ricorso, e si ricorre, di continuo all’istituto della supplenza e/o dell’applicazione per consentire la quotidiana gestione degli affari giudiziari in tutti i settori; oltre che alla necessità di far ricorso alle applicazioni infradistrettuali.

2.14 Il livello di informatizzazione raggiunto appare appena sufficiente solo che si consideri che in alcuni uffici del distretto il sistema di registrazione statistico non è ancora a pieno regime e che il personale spesso rappresenta difficoltà di inserimento dei dati processuali; difficoltà non dipendente da una non adeguata preparazione del personale medesimo, né dall’organizzazione degli uffici, ma dal tipo di sistema informatico prescelto che non appare del tutto in linea con le necessità degli uffici giudiziari ( non consente di immettere tutti i possibili dati cui si perviene presso gli uffici giudiziari).

2.15 Tutto ciò non può non incidere sulla efficienza della giustizia e sulla celerità dei procedimenti penali; specie laddove si consideri che, in caso di variazioni del collegio giudicante, il processo deve ricominciare ex novo, salvo consenso delle parti o particolari eccezioni normative, e che il nostro sistema penale prevede anche numerose nullità ( ed alcune davvero incomprensibili nell’ottica di un calibrato equilibrio tra garanzie difensive ed efficienza del processo in vista della sua ragionevole durata ), soprattutto nel settore delle notifiche degli atti giudiziari, le quali ultime, spesso, sono la causa principale dei rinvii e dunque della ritardata definizione delle cause.

SECONDA PARTE - SETTORE PENALE

Nel documento Consiglio Superiore della Magistratura (pagine 191-195)