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L’alzamiento militar del

4.1 Il ruolo dei civili nella preparazione dell’alzamiento militar del 1936 La vittoria del Frente Popular alle elezioni politiche del febbraio 1936 confermò la

4.1.1 Pedro Sáinz Rodríguez

Cospiratore monarchico Sáinz Rodríguez fu professore universitario ad Oviedo e a Madrid, bibliografo, politico, erudito e deputato alle Cortes durante la Seconda Repubblica: nel 1931 al Parlamento costituente con Agrupación Regional

Independiente, appartenente alla destra; militó poi nel partito monarchico alfonsino Renovación Española e fu nuovamente eletto deputato alle elezioni del novembre 1933;

nel 1934 fu promotore del Bloque Nacional (1934), al ritorno dall’esilio di José Calvo Sotelo, e fu di nuovo parlamentare nel febbraio 1936. Collaborò alla preparazione del golpe del 18 luglio. Fu ministro dell’Educazione Nazionale (1938-1939) nel primo Governo di Franco, dal quale si dimise al termine della guerra per divergenze col regime.

Nelle sue memorie Sáinz Rodríguez si definisce «diputado monárquico de la oposición, no al Gobierno, sino al régimen» (repubblicano). Il 9 febbraio 1931, durante un banchetto in onore di José María Pemán (intellettuale di destra) dichiarava la necessità di assaltare lo Stato perchè «vivimos en guerra. ¡Milagros de Dios! Porque a la guerra deben Italia, Alemania, Portugal, Polonia y otros pueblos la ventura infinita de haber sacudido el espantapájaros parlamentario».331 Fu uno dei pochi che fece parte dell’Assemblea consultiva di Primo de Rivera, e dei tre Parlamenti della Repubblica.332 In un suo discorso all’Assemblea Costituente denunciava l’inserimento nella Costituzione di «una serie de normas de tipo partidario y sectario» che considerava come un errore del sistema repubblicano perché ciò indeboliva il testo costituzionale. Riteneva che queste norme avrebbero causato una costante revisione costituzionale, che a sua volta avrebbe distrutto la stessa istituzione repubblicana. Suggeriva la previsione di garanzia per tutti e che le riforme fossero il prodotto di altre elezioni.333

Nei suoi giudizi sulle forze di destra durante gli anni della Repubblica, affermava che esse si caratterizzarono per sostituire l’unità politica con un comune atteggiamento di cattolici di fronte alla Costituzione “giacobina”. Al momento dell’approvazione del testo costituzionale le destre si ritirarono dal parlamento per protesta, mentre nel !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

331 Per la citazione cfr. F. Gallego, Ramiro Ledesma Ramos y el fascismo español, Madrid, Sintesis, 2005,

p. 240

332 P. Sáinz Rodríguez, Testiomonio y recuerdos, op. cit., p. 154 e pp. 162-163. 333 Ibidem, p. 166.

secondo biennio, dopo la loro vittoria alle politiche si divisero sull’atteggiamento da prendere verso la Repubblica. I cattolici di Acción Nacional, poi Acción Popular ed infine della CEDA furono quelli che accettarono il regime repubblicano e lo appoggiarono. Ad essi si affiancavano i cattolici monarchici che erano divisi in due gruppi: i tradizionalisti e alfonsini che sostenevano la Restaurazione della monarchia. All’interno del gruppo cattolico monarchico, questi ultimi costiuivano una minoranza perché non riuscivano a captare i voti tra le masse cattoliche di destra, essendo ostacolati nella loro espansione dal nunzio apostolico monsignor Tedeschini, che d’accordo con la CEDA e il cardinale Pizardo a Roma, agiva contro di loro. Fu così che i gruppi monarchici di minoranza, aderenti a Renovación Española, decisero di lavorare contro il nunzio e inviare periodicamente a Roma rapporti politici per informare il pontefice e il Segretario di Stato sulla situazione interna spagnola. A questo scopo fu designato Sáinz Rodríguez che «cada mes o mes y medio» andava a Roma per informare il cardinale Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII.

Nelle sue memorie il politico spagnolo racconta alcuni aneddoti di questi viaggi e fornisce alcune notizie sul cardinale Segura che durante il periodo repubblicano era in esilio a Roma.

I suoi rapporti con i politici (Lerroux, Primo de Rivera, Calvo Sotelo, Goicoechea) e i contatti con militari (Sanjurjo, Jorge Vigon), che presero parte alla cospirazione controrivoluzionaria, ne fecero una figura importante della trama cospirativa civile. In una lettera del maggio 1936 ad amici parlando della situazione politica accenna a una

nueva posible reacción derechista que creo esta vez tendrá caracter nacional y procedimientos más eficaces. […] El golpe militar cuenta con grandes posibilidades pues cada dia se une más el ejercito ante el peligro rojo.

individuando il motivo della sua mancata realizzazione nella «falta de generales» di un «sentido de responsabilidad historica y valor para afrontarla».334

La rilevanza di Sáinz Rodríguez all’interno della rete civile della cospirazione – secondo il mio parere – risiede nell’aver partecipato a due eventi cruciali per il coinvolgimento indiretto del regime fascista nella preparazione del golpe del 18 luglio: !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

334 Fundación Universitaria Española, Fondo Pedro Sáinz Rodríguez (d’ora in poi FUE- PSR), PSR1/12-

il secondo accordo tra i monarchici alfonsini e il regime di Mussolini e la compravendita di aerei e materiale bellico (i quattro Contratti romani, scoperti nel 2012 da Viñas), il 1° luglio 1936. Entrambi precedono l’insurrezione militare e lo scoppio della guerra civile.

Secondo la sua testimonianza fu l’estensore di un secondo accordo - firmato da Calvo Sotelo, Goicoechea e Rodezno - che la destra alfonsina voleva sottoporre ai suoi amici italiani. La preparazione di questo accordo - come afferma lo stesso Sáinz Rodríguez - fu negoziata con Ernesto Carpi:

Por fin llegamos a un acuerdo en el que se fijaba que, en el caso de que por circunstancias políticas de España hubiese un alzamiento contra la Repubblica, el Gobierno de Italia le auxiliaría, prestandole apoyo incluso militar si ello llegara e ser necesario.

Concretamos algunos puntos relativos a unas posibles relaciones con Italia en el futuro; se hallaba allí de inteligencias comerciales, … se puntualizaba mucho que la España futura y el Gobierno de Italia tenían un enorme y decicido interés en asegurar el statu quo en el Mediterráneo.

Nelle sue memorie Sáinz Rodríguez fornisce anche i dettagli sulle circostanze in cui l’accordo fu firmato dai tre uomini politici («Rodezno apoyandose en el anca de uno de los leones que hay al puerta [del Congreso], Calvo Sotelo en una salida del Congreso y Goicoechea en su escaño en el Salon de Sesiones del Congreso»). La necessità che l’accordo fosse firmato alle otto di sera, appena stilato dai due negoziatori, e nei modi descritti dall’autore fa sorgere la domanda: perché tanta fretta? In mancanza di una documentazione al riguardo possiamo avanzare solo alcune ipotesi: forse l’esigenza dei monarchici alfonsini di presentarsi come gli unici referenti spagnoli del regime fascista li spingeva a battere sul tempo i loro concorrenti controrivoluzionari (carlisti e falangisti), oppure è legata all’altro avvenimento di cui è protagonista Sáinz Rodríguez, i Contratti romani.

La mancanza di riferimenti cronologici pone un altro quesito importante che riguarda la data dell’accordo: Sáinz Rodríguez, nelle sue memorie, fa riferimento a un accordo del 1936 antecedente alla ribellione militare di luglio o posticipa di due anni il patto segreto del 31 marzo 1934? La storiografia che si è occupata dell’argomento ha opinioni divergenti. Secondo Morten Heiberg i monarchici non hanno stipulato col regime fascista un secondo accordo simile a quello del 1934, per cui lo storico danese ritiene che il cospiratore monarchico confonda le date e gli avvenimenti. Anche Sánchez Aisín

esclude la possibilità di un secondo accordo.335 Il fatto però che né Sáinz Rodríguez né Calvo Sotelo parteciparono alla stesura del primo accordo tra i monarchici e Balbo (1934), anche se ne erano a conoscenza, e che in Testimonio y recuerdos l’autore dica di non averne conservato una copia, 336 suggerisce l’ipotesi che faccia riferimento a un documento di cui non si è ancora trovato un riscontro negli archivi. In tal senso si esprime Á. Viñas che sosiene: «gran parte de la argumentación de Sáinz Rodríguez (que tambien hay que tomar con algún grano de sal) es bastante congruente».337

L’attività cospirativa di Sáinz Rodríguez per quanto riguarda il periodo che precede il 18 luglio raggiunge il suo zenit con i quattro contratti firmati a Roma il 1° luglio 1936. La loro scoperta si deve a Viñas che nel 2012 li trova nel fondo Pedro Sáinz Rodríguez della Fundacíon Universitaria Española di Madrid. Concordo con lo storico spagnolo quando afferma di essersi stupito che nessun studioso li abbia scoperti prima, dato che ho potuto constare personalmente che l’inventario del fondo è molto curato dagli archivisti che vi lavorano.

Analizziamo il contenuto di questi contratti “romani”. Si tratta di una compravendita di aerei e armi tra il cospiratore alfonsino e l’ingegnere Luigi Capé, amministratore delegato, diremmo oggi, della Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI)-Savoia Marchetti. Bisogna precisare che la SIAI-Marchetti è la più importante azienda aeronautica italiana degli anni Venti e Trenta. L’impresa che forniva a Italo Balbo gli aerei per le sue volate transoceaniche, i cui contatti col regime, tramite l’esponente fascista, non possono essere sottovalutati, con molte probabilità uno di quegli «organi» cui fa riferimento Mussolini nella riunione del 31 marzo 1934.

Come Sáinz Rodríguez sia entrato in contatto con l’azienda italiana, vista la mancanza di documenti che ci forniscono notizie sulla preparazione dell’incontro romano, si può ipotizzare attraverso Ernesto Carpi (la via civile della rete transnazionale fascista) o Raffaele Senzadenari, capo di Gabinetto del Ministero dell’Aeronautica, la via militare. Entrambi erano amici di Italo Balbo.

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335 Cfr. M. Heiberg-M. Ros Agudo, In the Caudillo’s Secret Sercice. History of the Spanish Secret

Intelligence Services Origins, Organization and Operations, traduzione spagnola, Id., La trama occulta de la guerra civil. Los servicios secretos de Franco 1936-1945, Barcelona, Critica, 2006, p. 33; e J. A. Sánchez Asiaín, La financiación de la guerra civil española. Una aproximación histórica, Barcelona, Critica, 2012.

336 P. Sáinz Rodríguez, Testimonio … , op. cit., p. 240. 337 Á. Viñas et al., op. cit., p. 85.

I contratti “romani” sono accompagnati da elenchi in cui sono descritti i materiali acquistati. Il primo contratto riguardava l’acquisto di dodici apparecchi tipo S. 81 al prezzo di 14.400.000 lire e di materiali specificati in allegato per un importo pari a 1.846750,55 lire. L’importo totale era quindi di 16. 246.750,55. La consegna era prevista entro il il 31 luglio 1936. Per il secondo la cifra da pagare entro il 31 agosto del 1936 è di 15.167.225,25 lire ed attiene al materiale bellico. Il terzo prevedeva l’acquisto di tre apparecchi di tipo S. 81 con i relativi materiali per un importo totale di 5.615.689,97 lire. La consegna era prevista anch’essa entro il 31 agosto 1936. Il quarto si riferiva a tre apparecchi tipo CR. 32 e tre tipo M. 41 per la cifra di 2.257.210 da consegnare pure loro entro il 31 agosto.338

Complessivamente i contratti romani forniscono ai cospiratori spagnoli un totale di 21 aerei di cui quindici S. 81 (aerei da bombardamento), tre CR 32 (aerei da caccia) e tre M. 41 (aerei idrocaccia) a cui vanno aggiunta una gran quantità di materiale bellico per un totale complessivo di 39.286.875,77 lire e una successiva richiesta di altri 21 CR 32. La richiesta di altri aerei fu fatta da Mola al conte de los Andes. Dalla lettera del 31 luglio apprendiamo che il generale era a conoscenza su quanto avveniva a Roma nei giorni successivi al golpe, dei diversi tentativi fatti dai cospiratori civili per ottenere l’appoggio di Mussolini, ci riferiamo al viaggio di Sáinz Rodríguez, Goicoechea e Zunzunegui e alla presenza negli stessi giorni di Luís Antonio Bolín, su cui ritorneremo più avanti. Mola giudicava la sua richiesta imprenscindibile per ottenere una vittoria rapida e sicura, perché

nuestros ennemigos -pese a todo- se están armando hasta los dientes al punto de que cada día es mayor el n° de aviones que ponen en juego.

No pretendo tener superioridad en el aire, sino exclusivamente lo indispensable para podernos defender y dar la sensación de apoyo a nuestras fuerzas. Tenga en cuenta que la Aviación es de un enorme efecto moral y si pronto no tenemos aviones pudiera darse el caso de que decayera la moral precisamente en momentos en que sea necesario el mayor esfuerzo. Se lo pido a Ud. en tono de suplica y por nuestra santa causa. […] Sea como sea y al precio que sea.

Il pagamento della compravendita fu saldato, come apprendiamo dalle copie delle lettere che la Banca Commerciale inviò il 21 agosto a Sáinz Rodríguez.339

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338 I contratti e gli elenci allegati si trovano in FUE-PSR, Caja 58, Carpeta 6. 339 FUE-PSR, PSR 1/12-530, Carpeta 10, Gestión de Italia, documenti n° 14-17.

La data dei contratti romani fa presupporre che pur essendo i piani insurrezionali a uno stadio avanzato, il golpe non sarebbe avvenuto il 18 luglio ma qualche settimana più tardi. L’uccisone di Calvo Sotelo il 13 luglio accellerò l’insurrezione.