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Pianificazione settoriale di livello comunale o metropolitano

Nel documento Gli obiettivi del PRIT 2025 ... 21 (pagine 30-33)

Il PRIT 2025 promuove il ruolo e le finalità dei seguenti strumenti di livello comunale e metropolitano, ai sensi del D. Lgs 285/1992 e dell’art 7 della L.R 30/98:

▪ Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS);

▪ Piani Urbani del Traffico (PUT).

Il PRIT 2025 promuove la redazione dei PUMS e dei PUT in maniera coordinata all’interno dei Sistemi integrati della mobilità. Tali piani sono approvati secondo quanto previsto agli art. 6 e 7 della L.R. n. 30/1998.

Ad integrazione della normativa nazionale, il PRIT 2025 promuove la redazione di appositi indirizzi regionali per l’individuazione di ulteriori classi di comuni e/o unione di comuni che devono dotarsi di PUMS o dei PUT.

I restanti comuni approvano dei Piani della Mobilità Locali che definiscono i propri contenuti minimi in termini di: promozione del trasporto collettivo e della mobilità ciclo-pedonale,

31 razionalizzazione del sistema della sosta, miglioramento della sicurezza stradale e attenzione alle utenze deboli.

Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS)

Il PUMS è uno strumento di pianificazione strategica che adotta una visione di sistema della mobilità urbana, per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, attraverso la definizione di azioni orientate a migliorarne l'efficacia e l'efficienza e la sua integrazione con l'assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali e i relativi piani (di cui può costituire variante). In questo senso si configura come piano sovraordinato ai piani di settore locali relativamente ai temi della mobilità di persone e merci.

Questo recente approccio alla pianificazione strategica della mobilità urbana assume come base di riferimento il documento «Guidelines: Developing and Implementing a Sustainable Urban Mobility Plan» (Linee Guida ELTIS), approvato nel 2014 dalla Direzione generale per la mobilità e i trasporti della Commissione europea.

Al fine di promuovere tali nuovi piani, in accordo con le misure del PAIR e le nuove strategie definite dal Documento Preliminare del PRIT, la Regione con Delibera di Giunta n° 1082/2015, ha stanziato specifiche risorse destinate ai comuni con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti per la redazione delle "linee di indirizzo dei PUMS".

Con D.G n° 275/2016 la Regione ha inoltre individuato gli elementi minimi che gli Enti devono includere nei PUMS in quanto obiettivi strategici di settore nei diversi piani programmi Regionali:

- Rinnovo/potenziamento del parco autobus e filobus regionale a basso impatto ambientale;

- miglioramento dell'attrattività del Trasporto pubblico locale (TPL) anche attraverso l'incremento delle corsie preferenziali e la fluidificazione del traffico;

- potenziamento dello spostamento in bici, delle piste ciclo-pedonali in ambito urbano, degli appositi servizi di deposito e noleggio bici e promozione dei percorsi sicuri casa scuola/casa lavoro;

- riqualificazione delle fermate del TPL anche nei punti di interscambio modale ferro-gomma-bici per consentire il superamento delle barriere architettoniche e migliorarne l'accessibilità;

- sviluppo dell'intermodalità articolata sulle stazioni ferroviarie ad integrazione e complementarietà delle altre forme di spostamento (TPL, bike sharing, Mi muovo in bici, car sharing, car pooling, parcheggi di interscambio, ciclabilità);

- controllo dell'accesso e della sosta nelle aree urbane con aumento delle zone 30, aree pedonali e delle ZTL;

- rinnovo del parco veicolare privato con applicazione delle limitazioni alla circolazione dei veicoli privati nei centri abitati definiti dal PAIR 2020;

- promozione dei mezzi a basso impatto ambientale, anche facilitando l'accesso e la sosta dei veicoli meno inquinanti nelle ZTL, Mi Muovo elettrico, e promuovendo l'eco-driving anche con il supporto dell'ITS;

- sviluppo della infomobilità, dell'ITS e delle apparecchiature tecnologiche pubbliche e private di informazione e comunicazione all'utenza;

32 - sicurezza stradale, interventi derivanti dai Piani della Sicurezza Stradale Urbana, o

dall'individuazione dei “tronchi neri” o “punti neri”;

- logistica delle merci urbane con promozione dei veicoli meno inquinanti.

Come indicato dalla L.R. 10/2017 all’art. 5, anche la programmazione delle azioni e degli interventi per la ciclopedonalità è parte integrante dei Piani urbani della mobilità sostenibile.

Con il recente Decreto 4 agosto 2017 “Individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n.

257”, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è intervenuto per favorire l'applicazione omogenea e coordinata dei PUMS su tutto il territorio nazionale. In specifico, le città metropolitane, gli enti di area vasta, i comuni e le associazioni di comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti, devono predisporre e adottare i PUMS, secondo le linee guida del decreto, entro 24 mesi dall’emanazione dello stesso.

Tali linee guida prevedono la predisposizione del PUMS su un orizzonte temporale decennale, da aggiornarsi con cadenza almeno quinquennale, a seguito di un monitoraggio biennale volto ad individuare eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi previsti. Le varie fasi di elaborazione del PUMS prevedono il coinvolgimento di tutti i cittadini e le cittadine e i soggetti interessati mediante attività partecipative, informative e comunicative.

Nel contempo la Regione Emilia-Romagna ha confermato il proprio impegno, e nella programmazione dei fondi POR FESR 2014-2020 (Programma Operativo Regionale – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020) la Regione ha ritenuto utile legare la ripartizione delle risorse future alle azioni contenute in questi piani.

Piani Urbani del Traffico (PUT)

Il Piano Urbano del Traffico (PUT) è uno strumento di breve periodo che, senza previsione di significativi interventi infrastrutturali, può fornire effetti virtuosi in termini di politiche di mobility management, di razionalizzazione dei percorsi, creazione di corsie riservate al TPL, controllo della sosta e degli accessi alle ZTL, regolazione di parcheggi di interscambio, promozione di mezzi alternativi all’auto privata o al mezzo pubblico tradizionale laddove esso non risulti economicamente sostenibile (bus a chiamata, ricorso a taxi o noleggio, car e bike sharing, ecc.), informazione e formazione ai cittadini. Come indicato dalla L.R. 10/2017 all’art. 5 la programmazione delle azioni e degli interventi per la ciclopedonalità è parte integrante dei Piani urbani del traffico (PUT).

Il D.lgs. 285/92 individua i comuni tenuti alla sua adozione. A seguito di un percorso di confronto con le diverse realtà locali, la Delibera di Giunta regionale 2254/1994 ha individuato un elenco di 73 comuni tenuti alla predisposizione del Piano Urbano del Traffico. Ad oggi, tuttavia, circa metà dei comuni individuati ne è ancora privo e solo alcuni dei piani approvati sono stati poi messi in atto e/o aggiornati.

Il PRIT 2025 conferma l’importanza dei PUT, la cui redazione assume particolare rilevanza nell’ambito dei sistemi integrati di mobilità, considerando la loro approvazione presupposto per l’erogazione di finanziamenti a favore della mobilità locale da parte della Regione Emilia-Romagna e delle Province e, per la parte legata alla premialità, dei contributi al TPL.

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